Il Venezuela nella morsa della fame. ​Aumenta il numero delle persone malnutrite a causa della crisi economica

L’Osservatore Romano

La fame sta dilagando in Venezuela, paese latinoamericano colpito da una gravissima crisi politica ed economica. A denunciarlo, in un recente rapporto, è la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura). A conclusione della conferenza regionale in Giamaica, il direttore generale, José Graziano da Silva, ha spiegato che «l’insicurezza alimentare del paese sudamericano è aumentata tanto nel 2016 quanto, secondo i dati preliminari, lo scorso anno».

“No a droga, superstizioni e rovinosi rituali di magia”

Vaticano


Vatican Insider

(Giacomo Galeazzi) All’Angelus Francesco mette in guardia dalle «scorciatoie» della corruzione e dell’egoismo. «Va respinta la tentazione di voler fare a meno di Dio». «Dio non se ne sta in disparte, ma entra nella storia dell’umanità per animarla con la sua grazia e salvarla», afferma Francesco all’Angelus invitando a «mettere l’intelligenza a servizio della verità e dei più bisognosi». In un’intensa riflessione teologica il Papa evidenzia che «siamo chiamati a prestare ascolto a questo annuncio, respingendo la tentazione di considerarci sicuri di noi stessi, di voler fare a meno di Dio, rivendicando un’assoluta libertà da Lui e dalla sua Parola».

Via Crucis al Colosseo, le meditazioni scritte da 15 giovani

La Via Crucis al Colosseo

Le 14 stazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo meditate da un gruppo di giovani coordinati dal prof. Andrea Monda. Nei testi le loro riflessioni sul senso della giustizia, sullo scandalo della croce e la ricerca di punti di riferimento, di dialogo e confronto

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Papa Francesco vuole ascoltare i giovani, e a loro ha deciso di affidare le meditazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo. Al prof. Andrea Monda, docente di religione, giornalista e scrittore, l’incarico di scegliere un gruppo di ragazzi e di raccogliere le loro riflessioni. Lo ha annunciato oggi il direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke. Nell’anno in cui la Chiesa dedica spazio ai giovani nel Sinodo del prossimo ottobre, il Pontefice ha voluto che la Passione di Cristo fosse meditata dalle nuove generazioni.

Liceali e universitari gli autori delle meditazioni

A descrivere le 14 stazioni quindici giovani penne; due ragazze hanno scelto di meditare insieme la seconda, “Gesù è caricato della Croce”. Cinque anni fa, Benedetto XVI aveva chiesto che a dar voce alle meditazioni della Via Crucis fossero dei giovani libanesi, che, sotto la guida del patriarca di Antiochia dei maroniti, il card. Béchara Boutros Raï, hanno manifestato le ansie e le attese dei popoli del Medio Oriente. Il prof. Monda, ha radunato a casa sua, come in un piccolo cenacolo, liceali e universitari, “a prescindere dal loro percorso individuale di fede”, per condividere la lettura delle pagine dei Vangeli che richiamano alla Via Crucis. Poi ognuno ha espresso “ciò che scaturiva dal proprio cuore”. “C’è chi si è sentito più toccato dal brano della Veronica, chi dal Cireneo, e così l’assegnazione delle stazioni è stata semplice” racconta il prof. Monda.

Cristo spogliato di tutto come i migranti

I giovani sono stati sé stessi nel meditare la Via Crucis. “Ho chiesto loro di essere quello che sono, di non pensare di dover scrivere testi teologici, di non lasciarsi condizionare dal fatto che sarebbero stati letti in mondovisione, davanti al Papa” prosegue il prof. Monda che ha suggerito ai ragazzi di immaginarsi invece a Gerusalemme, in quel venerdì di oltre duemila anni fa. E nelle 14 meditazioni e orazioni sono emerse diverse sfumature e sensibilità: c’è chi ha evidenziato “il senso dell’ingiustizia nella condanna di Gesù, lo scandalo e l’incomprensibilità di questo mistero”; chi “il paradosso della Croce, che solo in una dimensione di fede si intuisce come strumento di salvezza, non un assurdo che schiaccia il senso della giustizia e dell’umanità”. E ci sono anche singolari spunti su cui riflettere: c’è chi ha letto il rialzarsi di Gesù dalle diverse cadute come un preannuncio della Risurrezione, il risollevarsi sempre come un segno della forza di Cristo che non lascia l’ultima parola alla morte; in Gesù spogliato delle vesti è stata identificata invece la realtà dei migranti, oggi “i poveri cristi che vengono spogliati di tutto, ma che non perdono la dignità”, poiché a nessun uomo può essere tolta la dignità”; e infine nel mistero della morte di Gesù sulla Croce la constatazione che la morte è “qualcosa che non vogliamo vedere, che rimuoviamo”.

I giovani: vogliamo essere accompagnati nel cammino della vita

Il messaggio che emerge nelle meditazioni dei giovani scelti dal prof. Monda è il desiderio di essere accompagnati nel cammino della vita, non giudicati, non compatiti. “Accompagnati dal quel Cristo incontrato nella Via Crucis; che inciampa e soffre, e che, abbandonato, lasciato solo, può ben comprendere la vita dell’adolescente e del giovane che si trova ad affrontare il mondo spesso senza punti di riferimento”. Nelle pagine della Via Crucis di quest’anno c’è tutto quello che i giovani d’oggi cercano: dialogo, ascolto e confronto.

vaticannews

Migranti. Tre fratellini in fuga dalla Libia per curare la leucemia. Salvati da una ong

Tre fratellini in fuga dalla Libia per curare la leucemia. Salvati da una ong

Fuga disperata dalla Libia per la vita nel Mediterraneo. Un piccolo gommone con tre fratelli a bordo ha tentato il tutto per tutto per dare una speranza a uno di loro, il piccolo Allah di 14 anni, malato di leucemia.

A riferire questa commovente storia – “una storia d’amore e di veri eroi” – è la ong spagnola Proactiva Open Arms che ha intercettato all’alba la piccola imbarcazione al largo della Libia. “Notte felice nel Mediterraneo – dice Oscar Camps -, tre fratelli con un sacco di amore e 200 litri di benzina si sono messi in mare per avere la possibilità di dare al fratello che ha la leucemia, la speranza di raggiungere un ospedale europeo. Veri eroi”.

Il tweet di Proactive open arms

Il tweet di Proactive open arms

E la stessa Ong twitta: “Salvataggio nel mezzo della notte di tre persone alla deriva in alto mare, Allah di 14 anni malato di leucemia e i suoi 2 fratelli. Come deve essere la Libia e come si deve vivere lì se l’unica speranza di un bambino malato è la fuga in mare? E l’Europa continua a nutrire quell’inferno… Reagiamo!”.

Oggi è stata una giornata di grandi flussi di migranti sul mar Mediterraneo: la Guardia costiera libica ha “potuto salvare 125 migranti illegali tra cui 14 donne e 4 bambini” che erano su un gommone “in panne” 16 miglia a nord di Zauia (o Zawiya, una quarantina di km a ovest di Tripoli). I migranti sono stati portati alla base navale di Tripoli, poi sono stati consegnati al “Centro di accoglienza di Tagiura”.

Altre 110 persone, tra cui 18 donne, sono state salvate al largo della Libia dalla nave “Aquarius” della Ong Sos Mediterranee. Erano a bordo di un gommone e sono stati caricati sulla nave dei soccorsi.

da Avvenire

Salute. Scade il termine per i vaccini, «i minori di 6 anni fuori dalle aule»

Foto Ansa

Foto Ansa

I bambini sotto i sei anni non in regola con la documentazione per le vaccinazioni “da lunedì non possono essere ammessi in aula”. È Licia Cianfriglia, responsabile delle relazioni istituzionali dell’Associazione nazionale presidi, a fare con l’Agi il punto della situazione nel giorno in cui scade il termine per la presentazione dei certificati vaccinali necessari per evitare l’esclusione da nidi e materne. “C’è una legge dello Stato e i presidi hanno l’obbligo di farla rispettare”, ribadisce Cianfriglia, ricordando come le scuole abbiano dato “ampia comunicazione ai genitori, che hanno avuto tutto il tempo per mettersi in regola.

I numeri: 30mila bambini rischiano di stare fuori dalle aule

Trentamila bambini in Italia rischiano di non poter più frequentare, da lunedì, asili nido e scuole materne perché non in regola con la documentazione vaccinale. Oggi, infatti, scade il termine per la presentazione dei documenti alle scuole, stabilito dalla circolare congiunta Miur-Ministero della Salute dello scorso 27 febbraio. La stima è stata effettuata dal past president della Società italiana di igiene, Carlo Signorelli, che ha comunque precisato: «È impossibile sapere quanti effettivamente non saranno ammessi a scuola, perché ogni Regione si comporterà in modo diverso».

Per quelle che hanno adottato la procedura standard, resta il termine ultimo del 10 marzo per presentare la documentazione da parte delle famiglie. In caso di inadempienza, da lunedì sarà vietato l’accesso a scuola fino a che i genitori non dimostrino di essere in regola. Per i ragazzi della scuola dell’obbligo (7-16 anni), si aprirà la procedura di accertamento che potrebbe portare a una sanzione, sempre a carico dei genitori, tra i 100 e i 500 euro a seconda della gravità della violazione.

Nelle Regioni che, invece, hanno aderito alla procedura semplificata, che prevede lo scambio diretto di dati tra le scuole e le Asl e sarà obbligatoria dall’anno scolastico 2019-2020, le famiglie avranno ancora un po’ di tempo per dimostrare di essere in regola con i documenti delle vaccinazioni. Al momento, a questa procedura hanno aderito Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Marche, Liguria, Lazio, Valle D’Aosta, Sicilia e le Province autonome di Trento e Bolzano. Le famiglie che abitano in questi territori riceveranno, entro il 20 marzo, un sollecito dalle scuole e avranno poi ulteriori dieci giorni per presentare la documentazione.

«Al momento – conferma Daniel Fiacchini, membro di giunta della Società Italiana di Igiene – non quindi è possibile sapere quanti bambini saranno effettivamente lasciati fuori dalle aule. Per i dati in nostro possesso, tanti stanno correndo a mettersi in regola in questi ultimi giorni. Diciamo che bisogna davvero impegnarsi per essere sanzionati. In ogni caso è certo che gli irriducibili potranno avere dei problemi».

Stando ai dati, ancora provvisori, forniti da alcune Regioni, in Piemonte sono circa 1.200 i bambini a rischio esclusione, mentre in Veneto sarebbero 8.800. A Milano città, stando a una stima della vice sindaco Anna Scavuzzo, su 33mila bambini fino a sei anni, appena 40 rischierebbero di restare fuori.

«La sensazione è che ci sia stato un bel recupero – conferma Signorelli –. L’obbligo ha agito sia sui genitori esitanti sia sulle strutture, che si sono trovate per effetto della legge e del nuovo piano vaccinale a dover fare il doppio delle vaccinazioni rispetto al passato. I disservizi che si sono riscontrati sono stati minimi rispetto al carico a cui sono stati chiamati i centri vaccinali, che in quasi tutti i casi sono riusciti a far fronte alla domanda pur non avendo risorse aggiuntive».

L’aumento delle coperture vaccinali è registrato anche dall’Istituto Superiore di Sanità. «I dati dicono che c’è un buon aumento per l’esavalente, perché siamo a un più 2,5%, quindi dovremmo superare di nuovo il 95%», sottolinea Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive. In particolare, sul morbillo aggiunge: «Andiamo meglio in termini di aumento relativo perché siamo intorno al più 6% il che vuol dire che dovremmo raggiungere e superare il 93%, avvicinandoci alla soglia che, per il morbillo in particolare, è importante perché è molto contagioso».

Avvenire

Assisi. Bassetti: «Il futuro governo sia a servizio della gente»

Bassetti: «Il futuro governo sia a servizio della gente»

«A un futuro governo dico soprattutto di essere totalmente al servizio della gente e di adottare quello che noi, anche nella dottrina sociale della Chiesa, chiamiamo il bene comune». Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, a margine della presentazione, ad Assisi, del libro Francesco il ribelle di padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento.

«Ho espresso la mia gioia per l’affluenza perché avevo raccomandato due volte, come presidente della Cei, che la gente andasse a votare», ha aggiunto il cardinale, parlando con i giornalisti. «Avevo proprio paura di un flop, che avrebbe voluto dire che la gente era lontana dalla politica, era disinteressata. Invece, la gente ha votato. A questo punto toccherà alla sapienza e prudenza del presidente della Repubblica, che darà le indicazioni più opportune». «Di più non posso dire, anche perché mi sono ripromesso di dare qualche giudizio più specifico durante il Consiglio permanente (dal 19 marzo, ndr) confrontandomi con gli altri vescovi».

In piena campagna elettorale, Bassetti aveva consegnato alla politica e al Paese tre espressioni – ricostruire la speranza, ricucire il Paese, pacificare la società – equivalenti “tre verbi, tre azioni pastorali, tre sfide concrete per il futuro”.

“C’è un’urgenza morale – aveva detto il 22 gennaio aprendo il consiglio permanente della Cei – di ricostruire ciò che è distrutto. L’Italia è il Paese di una bellezza antica e prodigiosa, ricca di umanità e fede, di paesaggi incantevoli e con un patrimonio culturale unico al mondo. Una bellezza, però, estremamente fragile nel suo territorio, nei suoi borghi medievali, nelle sue città. Tra l’altro, ancora oggi non possiamo dimenticare quelle migliaia di persone che hanno perso tutto con il terremoto. Sentiamo una vicinanza intima e profonda con questi uomini e queste donne.

E ancora: «Ricucire la società italiana, aiutandola a vivere come corpo vivo che cammina assieme. Occorre riprendere la trama dei fili che si dipana per tutto il Paese con l’attenzione a valorizzarne le tradizioni, le sensibilità e i talenti. Ricucire significa, quindi, unire».

Infine: «C’è infine un’urgenza sociale di pacificare ciò che è nella discordia. Il nostro Paese sembra segnato da un clima di «rancore sociale», alimentato da una complessa congiuntura economica, da una diffusa precarietà lavorativa e dall’emergere di paure collettive. Pacificare la società significa incamminarsi con spirito profetico lungo una strada nuova: quella strada che Giorgio La Pira chiamava “il sentiero di Isaia”».

“Le scelte degli elettori vanno sempre rispettate e interpretate in profondità: si è registrato un desiderio di cambiamento, viviamo da anni ormai una disillusione cocente. Nei riguardi di una certa politica, che il popolo ha sentito distante e ripiegata su sé stessa”. Lo afferma l’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, presidente della commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro della
Cei, in una riflessione sulle elezioni politiche.

Secondo Santoro “è un Sud povero e sofferente che si rivolge alla classe politica. A Taranto negli ultimi tempi abbiamo visto un interessamento più fattivo rispetto al passato rispetto a tutta la questione Ilva, al porto e all’istituzione della Zes, ma, insieme a tutti i problemi che conosciamo, resta il grave punto interrogativo circa le aziende dell’indotto”. “La forbice del divario fra Nord e Sud continua ad allargarsi, basti solo pensare – aggiunge mons. Santoro – al tasso di disoccupazione dei giovani e alle famiglie che vivono al di sotto della cosiddetta soglia di povertà. Sono tanti i fattori che hanno impresso un movimento al consenso elettorale, il più preoccupante per me è la pressione sulla paura circa la problematica dell’immigrazione”.

Avvenire

Un robot a caccia di vita su una luna di Giove

Entro il 2030 un robot sottomarino potrebbe ‘camminare’ a testa in giù sotto i ghiacci della luna di Giove che nasconde un oceano sotto i ghiacci Europa, a caccia di tracce di vita. “Non sarei sorpreso se un giorno trovassimo forme di vita su Europa o sulle lune di Saturno Titano ed Encelado. Adesso non abbiamo prove, ma non è una pazzia pensarlo”. È un racconto già proiettato al futuro dell’esplorazione del Sistema Solare quello rivolto da Charles Elachi, uno dei papà della missione Cassini suSaturno, agli studenti di tecnologie aerospaziali della facoltà d’ingegneria dell’Università Sapienza di Roma dove è stato ospite per una conferenza su “Cassini e l’epoca d’oro dell’esplorazione spaziale”.

Un’epoca in cui “in una generazione abbiamo fatto ciò che avevamo sognato per migliaia di anni”, ha detto lo studioso. “Viviamo in un universo sorprendente“. Per 15 anni a capo di uno dei laboratori di eccellenza della Nasa, il Jet Propulsion Laboratory (Jpl), Elachi ha riavvolto il nastro del viaggio ventennale di Cassini, “una delle più eccitanti della Nasa, destinata a rimanere nei libri di storia per secoli”.

Lanciata il 15 ottobre 1997, Cassini è una missione di Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa. In 20 anni ha collezionato molti record. È stata la prima, il 14 gennaio 2005, con la sonda Huygens a scendere tra monti, fiumi e laghi d’idrocarburi di Titano. Ha inoltre scoperto un oceano sotto i ghiacci di Encelado, che potrebbe ospitare la vita e da cui originano geyser che “sulla Terra arriverebbero fino agli aerei. Sono proprio gli oceani – ha detto Elachi – i luoghi dov’è più probabile trovare vita. Su Cassini non c’era un laboratorio attrezzato per identificarla direttamente, mafuture missioni potrebbero invece trovarla, prelevando ad esempio campioni di materiale da questi geyser e riportandoli a Terra. Del resto – ha concluso – noi scienziati siamo abituati a guardare ciò che nessuno aveva mai visto prima e a farlo diventare realtà”.

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WhatsApp concede un’ora per eliminare i messaggi

WhatsApp concede un'ora per eliminare i messaggi © ANSA

ROMA – WhatsApp concede più tempo ai ripensamenti. L’applicazione sta infatti allungando il tempo utile entro cui un utente pentito – chi non vorrebbe aver scritto certe cose, o più semplicemente ha sbagliato destinatario – può richiamare un messaggio inviato. Finora la finestra per fare marcia indietro è stata di sette minuti; a breve sarà di oltre un’ora, 68 minuti e 16 secondi per la precisione (cioè 4.096 secondi, che corrispondono a 2 alla dodicesima).

L’allungamento dei tempi è stato inizialmente individuato su una versione beta, non definitiva, di WhatsApp per Android, e segnalato dal sito WABetainfo, noto per le indiscrezioni sulla chat verde. E’ inoltre contenuto in un aggiornamento della app per iPhone rilasciato ieri.

La funzione, introdotta nell’autunno scorso con il limite dei 7 minuti, si chiama “Eliminare i messaggi per tutti”. Per richiamare un messaggio da una chat a due o di gruppo – sia esso una frase, una foto o un video – basta selezionarlo e toccare il simbolo del cestino, quindi scegliere l’opzione “elimina per tutti”. L’operazione, però, non è sicura al 100% e lascia tracce. Il destinatario potrebbe infatti vedere il messaggio prima che il mittente lo cancelli, o leggerne almeno la prima parte tra le notifiche ricevute sullo smartphone. Una volta cancellato un messaggio, inoltre, il destinatario vede comparire la scritta “Questo messaggio è stato eliminato”, anche se non sa cosa contenesse.
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