Il significato dei sogni, la psicologa spiega il ruolo dell’inconscio e perché sogniamo le persone morte

Il significato dei sogni, la psicologa spiega il ruolo dell’inconscio e perché sogniamo le persone morte

Ogni notte, non appena chiudiamo gli occhi, la nostra mente intraprende viaggi misteriosi e spesso inspiegabili. I sogni ci accompagnano nella tranquillità del sonno, popolando la nostra esperienza di immagini, emozioni e ricordi che sfidano la logica del giorno. Ma cosa si nasconde davvero dietro queste visioni notturne? Abbiamo chiesto a Cinzia Sacchelli, psicologa psicoterapeuta e Consigliere dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, di guidarci nel mondo dei sogni, tra funzioni emotive, simboli universali e riflessi della nostra vita interiore. Dalla rielaborazione delle esperienze quotidiane alla presenza di persone amate o perdute, scopriamo come il sogno sia molto più di un semplice episodio notturno: è uno specchio del nostro inconscio e una chiave per comprendere meglio noi stessi.
Come si possono definire i sogni dal punto di vista psicologico e quale funzione svolgono nel nostro equilibrio emotivo?

I sogni sono il prodotto di una attività mentale che avviene durante il sonno, in una condizione in cui la persona non esercita operazioni cognitive coscienti e volontarie. Riflettono l’attività inconscia del cervello che liberamente assembla i contenuti del mondo interno del soggetto, sensazioni, immagini, emozioni, pensieri, paure, desideri, ricordi. Svolgono molteplici funzioni: regolano l’emotività durante il sonno, spesso a tutela del riposo, aiutano ad integrare esperienze vissute, specie quelle emotivamente più intense, favoriscono la memoria, l’integrazione di informazioni, l’apprendimento e infine, possono facilitare intuizioni o soluzioni originali a problemi che si stanno vivendo in quel momento.

In che modo l’inconscio entra in gioco nella costruzione delle immagini oniriche?

Durante il sonno le aree del cervello legate all’emotività e alla memoria sono molto attive, mentre lo sono meno quelle della logica e del controllo. La mente quindi utilizza prevalentemente materiali visivi ed emotivi, meccanismi di tipo analogico e associativo, per comporre i propri contenuti. L’inconscio non conosce il tempo, né i limiti della logica, del senso e della verosimiglianza.

Perché alcuni sogni sembrano estremamente realistici mentre altri appaiono più simbolici o confusi o non li ricordiamo?

Fisiologicamente dipende da quali aree cerebrali sono più attive in quel momento e quindi da che cosa e in che modo la mente sta lavorando. I sogni più realistici di solito sono quelli che trattano eventi recenti o situazioni di vita più vicine alla realtà o ricordi autobiografici: hanno una funzione di rielaborazione ed integrazione delle esperienze ed informazioni, di apprendimento e problem solving. I sogni più confusi, con immagini anche vivide ma poco comprensibili, sono quelli composti con contenuti meno pensati ed elaborati, per cui l’emotività intensa ancora libera e si condensa in forme visive simboliche, metaforiche e la narrativa è poco lineare. La possibilità di ricordare il sogno dipende dal momento del risveglio, dalla vividezza ed intensità emotiva del sogno, dalla sua rilevanza nella vita della persona.

I significati dei simboli sono sempre da ricercarsi nel mondo interno dell’individuo, che è soggettivo. Alcuni elementi onirici si presentano con più frequenza all’interno di una medesima cultura di appartenenza ed altri anche in scenari transculturali. Questo avviene perché vi sono alcune esperienze e temi emotivi che ci accomunano in quanto esseri umani, a prescindere da dove o come viviamo la nostra vita: l’esperienza del nostro corpo, della sofferenza, della morte, della perdita, della sessualità, del cambiamento, del viaggio. Tuttavia temi o immagini simili, non sono necessariamente associati ai medesimi significati per diversi sognatori: la mente, nel sonno e nella veglia, opera soggettivando anche i simboli culturalmente condivisi.

Quanto incidono la nostra storia personale e le nostre esperienze recenti sul contenuto dei sogni?

Tantissimo. Il sogno è il luogo in cui si rimettono in scena, in forma anche spesso bizzarra, le cose che abbiamo vissuto e ci portiamo dentro. È più facile che compaiano nei sogni le situazioni più vive, quelle accadute nelle ultime ore o quelle che dobbiamo affrontare nei prossimi giorni e che ci stanno magari preoccupando. Ma i sogni attingono ai modelli, ai simboli e ai personaggi conosciuti ed interiorizzati nel corso della vita, anche per dar forma a situazioni che emozionalmente la persona sta vivendo nel presente.

Cosa accade nella mente mentre sogniamo una persona che conosciamo?

Nel sogno la persona reale si trasforma in un personaggio simbolico, un personaggio che può svolgere un ruolo all’interno del copione onirico. Questo avviene in virtù della relazione che si vive con quella persona, per i temi irrisolti nel rapporto, per la sua rilevanza affettiva o perché quella persona può rappresentare qualcosa di significativo, per esempio può impersonare la protezione, o il timore di essere giudicati.

Perché capita di sognare persone che non vediamo da anni o rapporti ormai conclusi?

L’esperienza della relazione vissuta permane nel mondo interno: ci portiamo dentro le persone che abbiamo incontrato, tanto quanto è stata significativa la nostra storia con loro. E l’inconscio ignora il tempo.

Il fatto di sognare una persona che abbiamo perso, può avere una funzione di elaborazione del lutto?

Il legame affettivo sopravvive alla perdita: cambia forma, ma continua ad essere presente nel mondo interno di chi lo ha vissuto. Nel sogno è possibile riattualizzare l’esperienza della presenza della persona persa: ciò in alcuni casi può aiutare nella graduale accettazione della perdita e nella consapevolezza della permanenza di una relazione interna che continuerà ad accompagnare nel corso della vita.

Esistono segnali che aiutano a distinguere un sogno di elaborazione emotiva da un sogno legato all’ansia o allo stress?

Principalmente il clima e l’intensità emotiva. Se il sogno è il prodotto di un sistema nervoso molto attivo, allora il sognatore sente tensione, palpitazioni, allarme. Questo avviene tendenzialmente quando i temi del sogno sono preoccupanti, quando riguardano l’aggressione, l’inseguimento o lo smarrimento, e il filo conduttore è discontinuo, con diversi cambi di scena. Invece il sogno con funzione elaborativa ha un volume emotivo minore, una narrazione più coerente e continuativa e soprattutto al risveglio il sognatore percepisce sensazioni di sollievo, di pacificazione o di nuova consapevolezza.

Fanpage.it

Città più attraenti al mondo, due le italiane nella top five

Città più attraenti al mondo, due le italiane nella top five

Roma e Milano sono, rispettivamente, al quarto e quinto posto della classifica delle cento migliori destinazioni cittadine nel mondo per il 2025, presentata a Londra da Euromonitor International. Parigi è stata incoronata la città leader mondiale del turismo, piazzandosi al primo posto della classifica per il quinto anno consecutivo. Secondo e terzo posto per Madrid e Tokyo.
Le motivazioni della classifica “La capitale francese ha accolto oltre 18 milioni di visitatori internazionali nel 2025, trainati dalla sua solida infrastruttura turistica, cultura e dall’attenzione alla sostenibilità. La riapertura di Notre-Dame de Paris è stata tra i momenti salienti, che hanno suscitato un notevole interesse turistico”, spiegano gli analisti. Complessivamente gli arrivi nelle prime cento città hanno raggiunto i 702 milioni nell’anno ancora in corso (+8% in un anno). Parigi è seguita da Madrid, al secondo posto della classifica, e da Tokyo che occupa la terza posizione. “A Madrid si riconosce la sua leadership nella sostenibilità e le iniziative di mobilità urbana. Tokyo si mantiene al terzo posto, confermandosi la principale destinazione urbana dell’Asia, con la sua vivace esperienza turistica e i grandi eventi sportivi”. L’Italia rientra nella top five con due città: Roma si assicura il quarto posto anche questo anno, trainata dal lancio di hotel di lusso e dall’espansione dell’aeroporto, mentre Milano completa la top five “celebrata per il suo ambiente imprenditoriale, la leadership nel mondo della moda e del design e la solida infrastruttura turistica” si legge nel rapporto.

Il turismo, la sostenibilità e l’IA Gli arrivi internazionali hanno continuato a crescere nel 2025, trainati da una solida performance nelle diverse aree. L’Asia-Pacifico ha registrato l’incremento maggiore, pari al 10%, seguita da Medio Oriente e Africa con il 7%. Bangkok è in testa alla classifica con 30,3 milioni di visitatori, seguita da Hong Kong, Londra e Macao. La sostenibilità è una priorità: città spagnole come Madrid, Palma di Maiorca, Valencia e Siviglia guidano iniziative ecosostenibili, affiancate dalle più nordiche Helsinki e Oslo. “Nel frattempo, l’intelligenza artificiale sta rimodellando la gestione del turismo e le esperienze dei visitatori, dalle piattaforme per le smart city di New York alle carte di arrivo digitali di Bangkok e ai servizi basati sull’Ai di Abu Dhabi, riferisce il report. Gli investimenti nelle infrastrutture aiutano la crescita: Roma, Tokyo e Parigi procedono con l’apertura di hotel di lusso e l’ampliamento degli aeroporti, mentre San Paolo si distingue per i rapidi progressi nell’ammodernamento della metro e della logistica”, riferisce il report.
Tgcom24

Tredicesima NoiPA 2025: quando arriva, chi la riceve con cedolino separato e come si calcola l’importo

Tredicesima NoiPA 2025: quando arriva, chi la riceve con cedolino separato e come si calcola l’importo

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, per oltre un milione di dipendenti pubblici gestiti da NoiPA si avvicina anche uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: la tredicesima mensilità. Quest’anno il Ministero dell’Economia ha programmato l’accredito per lunedì 15 dicembre 2025, data in cui la gratifica natalizia verrà inserita direttamente nel cedolino ordinario dello stipendio. Non tutti, però, la riceveranno con le stesse modalità: alcune categorie, come per esempio i lavoratori delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, vedranno infatti la tredicesima comparire su un cedolino separato, distinto da quello relativo alla mensilità di dicembre. E non è l’unica particolarità: anche altri comparti, come quello della scuola, seguono regole specifiche che incidono sulla maturazione e sulle modalità di pagamento.

Quando arriva la tredicesima
Per chi conclude il rapporto di lavoro prima del 1° dicembre (per dimissioni, pensionamento o scadenza naturale del contratto), la tredicesima maturata non va perduta. L’intero importo spettante viene infatti pagato nell’ultimo cedolino utile, quindi insieme allo stipendio finale; è una regola importante, soprattutto per chi termina il servizio a ridosso delle festività e teme di dover attendere ulteriori elaborazioni.

Scuola: regole diverse per supplenze brevi e annuali
Nel settore scuola si applicano regole particolari, come anticipato, diverse da quelle previste per il resto del personale pubblico: dipende, infatti, dalla tipologia di contratto:

Supplenti brevi e saltuari: la tredicesima non viene versata in un’unica soluzione a dicembre, ma mese per mese, in proporzione ai giorni lavorati. Esempio: un supplente che a novembre ha lavorato 10 giorni percepirà solo la quota maturata su quel periodo.
Supplenze fino al 30 giugno 2026 o al 31 agosto 2026: per questi contratti, assimilati al personale con servizio continuativo, il pagamento avviene a dicembre, insieme al resto dei dipendenti della scuola.

Come si calcola la tredicesima NoiPA
L’importo della tredicesima deriva dalla retribuzione globale del dipendente. In genere si prende come riferimento lo stipendio di dicembre; se il rapporto termina prima, si considera invece l’ultimo mese effettivamente lavorato.

Le regole fondamentali

1/12 per ogni mese lavorato: per ogni mese completo, o per frazioni superiori a 15 giorni, matura una quota pari a un dodicesimo della tredicesima.

Esempio: chi ha iniziato il servizio il 20 marzo matura la quota relativa da aprile in avanti.

Part-time: l’importo viene adeguato alla percentuale oraria prevista dal contratto.
Aspettativa non retribuita: durante questi periodi la tredicesima non matura.
Trattenute: anche la tredicesima è soggetta a tassazione e contributi.
Voci che non rientrano nel calcolo: straordinari, rimborsi spesa, indennità per ferie, reperibilità e tutte le somme prive di carattere strettamente retributivo.
In altre parole, la tredicesima riflette solo la parte fissa e continuativa della retribuzione, non gli elementi accessori o occasionali.
Come orientarsi tra cedolini e comunicazioni NoiPA
Chi desidera controllare importi, date di emissione o eventuali messaggi personali può farlo in modo rapido tramite l’app ufficiale NoiPA, che permette di consultare e scaricare i cedolini e ricevere notifiche in tempo reale. Per una lettura più approfondita delle voci presenti in busta paga, è disponibile anche la Guida illustrata alla lettura del cedolino, utile appunto per riconoscere con esattezza cosa concorre (e cosa no) al calcolo della tredicesima.

fanpage

Un film documentario sulla tomba di Pietro guidati da Chris Pratt

Chris Pratt mentre gira un documentario su San Pietro prodotto da Vatican Media, Fabbrica di San Pietro, AF Films
L’attore statunitense in questi giorni sta girando in Vaticano un viaggio alla scoperta della Necropoli vaticana, documentario prodotto da Vatican Media, Fabbrica di San Pietro e AF Films, che sarà lanciato nel 2026 400° anniversario dell’inaugurazione e dedicazione dell’attuale Basilica

Vatican News

Si stanno girando in questi giorni in San Pietro e nella Necropoli vaticana le riprese di un documentario prodotto da Vatican Media del Dicastero per la Comunicazione, la Fabbrica di San Pietro e AF Films (Frank Ariza and Manu Vega) dedicato alla scoperta della tomba dell’Apostolo. A guidare gli spettatori in questo viaggio affascinante e unico tra fede, storia e archeologia sarà l’attore americano Chris Pratt. “È un onore straordinario – ha dichiarato Pratt a Vatican News – collaborare con Papa Leone e il Vaticano a questo progetto. La storia di San Pietro è fondamentale per la fede cristiana e sono profondamente grato per la fiducia e l’accesso che mi sono stati concessi per aiutare a portare la sua eredità sullo schermo”.

AF Films ha affidato alla regista spagnola Paula Ortiz la regia di questo progetto. Il documentario, scritto da Andrea Tornielli con la consulenza di Pietro Zander, sarà lanciato nel 2026, 400° anniversario dell’inaugurazione e dedicazione dell’attuale Basilica di San Pietro, avvenuta il 18 novembre 1626.

La storia della Basilica s’intreccia con le vicende della vita di Pietro, il pescatore di Galilea al quale Gesù ha affidato la guida della Chiesa, che venne martirizzato a Roma sul Colle Vaticano nell’anno 64 d.C. Fini dai primissimi secoli l’area della sua sepoltura è diventata un centro di devozione e di culto: tanti cristiani hanno voluto essere sepolti accanto a lui. Passo dopo passo, in un emozionante viaggio nel tempo, attraverso immagini esclusive mai viste prima, lo spettatore sarà coinvolto in un percorso coinvolgente, che lo porterà alla scoperta della tomba di Pietro, che l’imperatore Costantino volle preservare spianando il Colle Vaticano per costruirvi la prima grande Basilica nella quale venne inglobata l’area della tomba.

Attraverso testimonianze storiche e scoperte archeologiche saremo guidati fino all’identificazione del luogo della sepoltura dell’Apostolo nella Necropoli vaticana, annunciata ufficialmente nel 1950 da Pio XII, il Papa che dieci anni prima aveva voluto iniziare gli scavi sotto la Basilica. Ricerche successive hanno portato, nel 1968, Paolo VI ad annunciare al mondo anche il ritrovamento delle ossa: “Le reliquie di Pietro – disse il Pontefice – sono state identificate in modo che possiamo ritenere convincente… Abbiamo ragione di ritenere che siano stati rintracciati i pochi, ma sacrosanti resti mortali del Principe degli Apostoli”.

In Pakistan nasce una Commissione per i diritti delle minoranze

La minoranza cristiana pakistana in attesa del Natale, Karachi
La legge è stata votata in seduta congiunta dal Parlamento con 160 voti favorevoli. Il commento del professor Mobeen Shahid: “Un passo molto positivo e atteso da tempo perché offre strumenti reali”

Guglielmo Gallone – Città del Vaticano – Vatican News

Il Parlamento del Pakistan ha approvato il National commission for minorities rights bill, che istituisce una Commissione nazionale incaricata di tutelare i diritti delle comunità non musulmane: cristiani, indù, sikh, parsi, bahá’í e altri gruppi religiosi. La legge, votata in seduta congiunta il 2 dicembre con 160 voti favorevoli e 79 contrari, dà attuazione alla sentenza della Corte suprema del 2014, che aveva ordinato la creazione di un organismo di monitoraggio sulle minoranze. Questo è il primo punto interessante. Perché proprio ora? «Rispetto a undici anni fa, il governo pakistano sembra riconoscere che lo sviluppo delle minoranze coincide con lo sviluppo del Pakistan  — esordisce Mobeen Shahid, professore presso la Facoltà di filosofia dell’università Urbaniana e fondatore dell’associazione Pakistani cristiani in Italia, parlando ai media vaticani — cioè, una democrazia stabile non può prescindere dalla tutela delle minoranze».

Leone XIV: educare, impegno delicato. Accompagnare i giovani con sapienza e affetto

Il Papa in Libano con i giovani del Medio Oriente

Leone XIV: educare, impegno delicato. Accompagnare i giovani con sapienza e affetto
Messaggio del Papa a firma del cardinale segretario di Stato Parolin, in occasione del Convegno nazionale per educatori e animatori dell’Azione Cattolica, in corso a Riccione, sul tema “Verso l’Alto. Per una scelta educativa fedele al Vangelo e alla vita”
Vatican News

“Favorire la consapevolezza di quanto sia delicato l’impegno educativo nei confronti di ragazzi, adolescenti e giovani che vanno accompagnati con sapienza e sostenuti con affetto”. È quanto afferma Papa Leone XIV in un messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, indirizzato all’assistente generale di Azione Cattolica italiana, monsignor Claudio Giuliodori, in occasione del Convegno nazionale per gli educatori e animatori. In corso a Riccione dal 5 al 7 dicembre, tema dell’appuntamento è “Verso l’Alto. Per una scelta educativa fedele al Vangelo e alla vita”.

Formazione di qualità
Per il Papa si tratta di un evento “significativo”. Nel messaggio il Pontefice auspica “una formazione di qualità” per coloro che sono chiamati a svolgere l’importante missione educativa: “Anzitutto la disposizione ad ascoltare e ad empatizzare con gli altri, quale ambito in cui germina e dà frutti l’evangelizzazione”. Leone XIV esorta poi a “considerare come la vita del formatore, la sua costante crescita umana e spirituale come discepolo di Cristo, sostenuto dalla Grazia di Dio, è un fattore fondamentale di cui dispone per conferire efficienza al suo servizio alle giovani generazioni”. “Di fatto – scrive – la sua stessa vita testimonia quello che le sue parole e i suoi gesti cercano di trasmettere nel dialogo e nell’accompagnamento formativo”.

Il Papa: la musica non elimina i problemi, ma ci ricorda che siamo molto di più

L'attrice e conduttrice Serena Autieri

Salutando i partecipanti al Concerto con i Poveri in Aula Paolo VI, Leone XIV esalta le melodie come un “dono divino accessibile a tutti”. Esse, afferma, non stordiscono, ma trasmettono emozioni “fino ai moti più profondi dell’animo”, elevandolo al di sopra “dei nostri guai”

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano Vatican – News

I “nostri guai”, le inquietudini, fanno stonare le esistenze. La tentazione è quella di metterle a tacere, soffocandole nello stordimento delle distrazioni. Lo sanno, le tremila persone fragili e ferite dalla vita che oggi pomeriggio, 6 dicembre, si ritrovano nell’Aula Paolo VI per prendere parte al Concerto con i Poveri. Esiste tuttavia uno spartito diverso, che non elimina le dissonanze, ma da esse eleva, perché “siamo molto di più”. È la musica, che Papa Leone XIV loda prendendo la parola al termine della sesta edizione dello spettacolo nato “dal cuore di Papa Francesco”, sotto la direzione artistica di monsignor Marco Frisina, con il Coro della Diocesi di Roma e l’organizzazione di Nova Opera.

Il dono universale della musica

Ad animare gli oltre ottomila spettatori invitati attraverso il Dicastero per il Servizio della Carità e grazie alla collaborazione di numerose realtà caritative e associazioni di volontariato è la musica del cantante canadese Michael Bublé. Un’alternanza tra i suoi brani più famosi e canti tradizionali natalizi al termine della quale il Pontefice pronuncia un saluto esaltando le melodie che, nel corso della serata, toccano “i nostri animi”, ricordando una verità fondamentale e il valore inestimabile della musica:

Non un lusso per pochi, ma un dono divino accessibile a tutti: ricchi e poveri.

Le realtà impegnate nel concerto

Michael Buble, your italian is wonderful, thank you so much!”, “Michael Bublé, il tuo italiano è fantastico, grazie mille!”, è il saluto iniziale del Papa al cantante, che ringrazia quindi tutti i presenti, tra cui il cardinale vicario generale per la Diocesi di Roma, Baldo Reina, e il cardinale prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità, Konrad Krajewski. Nell’esprimere gratitudine all’Elemosineria Apostolica, Leone XIV ricorda le già citate realtà collaborative che si sono impegnate per la realizzazione dell’evento. Tra di esse figurano la Caritas di Roma, la Comunità di Sant’Egidio, il Sovrano Militare Ordine di Malta, il Circolo San Pietro, il Centro Astalli per i Rifugiati, l’ACLI di Roma e la Comunità Giovanni XXIII.

Il suo “grazie” si estende anche a quanti hanno riempito di note e melodie, “con arte e passione”, l’Aula Paolo VI: il Coro della Diocesi di Roma guidato dal Maestro mons. Marco Frisina, insieme alla Nova Opera Orchestra. Senza dimenticare la Fondazione Nova Opera e tutti i “partner” che hanno reso possibile il concerto.

“Sì, la musica può elevare il nostro animo!”

“Cari amici”, afferma Leone XIV, “la musica è come un ponte che ci conduce a Dio”. Dalle corde degli strumenti sgorgano note che muovono le corde del cuore, le più profonde dell’animo, elevandolo e trasformando i “moti più intimi” in un’ideale scala che “collega la terra e il cielo”.

Sì, la musica può elevare il nostro animo! Non perché ci distrae dalle nostre miserie, perché ci stordisce o ci fa dimenticare i problemi e le situazioni difficili della vita, ma perché ci ricorda che non siamo solo questo: siamo molto di più dei nostri problemi e dei nostri guai, siamo figli amati da Dio!

Le armonie del Natale

Il Natale, infatti, è la festa che riempie l’animo di canti tradizionali capaci di superare ogni barriera linguistica e culturale. Un Mistero che sarebbe difficile celebrare senza un degno accompagnamento musicale. Del resto, è lo stesso Vangelo a parlare di un “grande concerto di angeli” che accompagna la nascita di Gesù nella stalla di Betlemme.

“Gesù è il canto d’amore di Dio per l’umanità”

L’Avvento diventa così tempo di preparazione a quel canto “d’amore di Dio, che è Gesù Cristo”. “Impariamolo bene”, esorta Leone XIV, invitando a non appesantire gli animi con “interessi egoistici” o “preoccupazioni materiali”, ma a risvegliarli nell’attenzione verso il prossimo.

Sì, Gesù è il canto d’amore di Dio per l’umanità. Ascoltiamo questo canto! Impariamolo bene, per poterlo cantare anche noi, con la nostra vita.

Contemplare l’Incarnazione attraverso le melodie

Si tratta della prima volta in cui un Pontefice presenzia a un’edizione del Concerto con i Poveri, che negli anni ha visto succedersi artisti del calibro di Hans Zimmer, Ennio Morricone e Nicola Piovani, e che per l’edizione di quest’anno ha visto la conduzione affidata all’attrice e presentatrice Serena Autieri. Il Pontefice viene accolto dal Coro della Diocesi di Roma e la Nova Opera Orchestra con Tu sei Pietro, cui fa seguito una sequenza di brani che aprono alla contemplazione del Mistero dell’Incarnazione: Puer natus est nobis, antifona natalizia tra le più antiche, seguita da Quando nascette Ninno, celebre pastorale di sant’Alfonso Maria de’ Liguori interpretata da Serena Autieri, e da una esecuzione di Joy to the World. Il programma prosegue con Gloria in cielo, composizione tratta dal Laudario di Cortona ispirata all’annuncio degli angeli, e con The First Nowell, che accompagna il passaggio alla seconda parte della serata.

L’esibizione di Michael Bublé

Ad essa prende parte Michael Bublé, che propone la sua celebre Feeling Good, accompagnata da un arrangiamento sinfonico che esalta il dialogo tra la sua voce e l’orchestra. “Questo è davvero il momento più importante della mia vita e della mia carriera. Sono così grato”, afferma un emozionato Bublé, che invita tutti i presenti ad unirsi a lui in un unico insieme di voci. “Non vorrei cantare da solo”, afferma, esortando a non prestare troppa attenzione a pronunciare correttamente tutte le parole, o ad armonizzarle con la giusta intonazione. “Non importa, questa è la nostra serata!”, dice, prima di proseguire con la scaletta, comprendente anche la canzone L.O.V.E. e i celebri brani natalizi It’s Beginning to Look a Lot Like Christmas e Silent Night. Bublé rende omaggio al direttore d’orchestra e compositore statunitense Duke Ellington con una rilettura di Don’t Get Around Much Anymore.

Il momento clou è l’interpretazione dell’Ave Maria, eseguita in latino con un arrangiamento corale e orchestrale pensato per l’Aula Paolo VI. Un brano che, come spiegato dallo stesso cantante nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento, è stato richiesto dal Papa. Il concerto include anche una cover di Bring It On Home to Me di Sam Cooke e una versione rivisitata di Always On My Mind, che chiude l’esibizione di un Bublé visibilmente emozionato. Dopo il saluto del Pontefice, mentre alcuni dei bisognosi presenti gli stringono la mano, c’è tempo per un ultimo brano: il celebre canto natalizio Feliz Navidad.

La sostenibilità del concerto

Al termine del concerto viene offerta una cena calda d’asporto per oltre 3.000 persone. Un evento che, nell’ottica di renderlo sempre più sostenibile, ha visto Nova Opera collaborare con l’impresa AzzeroCO₂ e sostenere l’associazione “I Patriarchi della Natura”, impegnata nella tutela del patrimonio arboreo nazionale. Come gesto simbolico, il Vaticano accoglierà un cipresso di San Francesco, discendente diretto di un esemplare secolare di Verucchio, mentre il concerto in sé contribuirà alla piantumazione di 1.000 nuovi alberi nei progetti di sostenibilità ambientale e sociale di Treedom: 950 alberi saranno piantati in Guatemala, in collaborazione con comunità locali (tra cui 150 alberi di cacao e 250 di caffè), insieme a 100 mangrovie nella Barra de Motagua, area ad altissima biodiversità; 50 olivi saranno invece piantati in Campania, su terreni confiscati alle mafie, sostenendo percorsi di riscatto sociale e ambientale.

Parola di Dio del giorno 7 Dicembre 2025

Lettura del Giorno

Prima Lettura

Dal libro del profeta Isaìa
Is 11,1-10

In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.

Seconda Lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 15,4-9

Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
«Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».

Vangelo del Giorno

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,1-12

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».