Don Matteo, il cardinale di Trastevere nominato da Francesco

L’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, in Vaticano con papa Francesco che lo ha nominato cardinale (Ansa)

Una cerimonia en plein air, sul sagrato della basilica di Santa Maria in Trastevere. Il rione si è riunito ieri nello spazio di fronte al portico, per partecipare alla messa officiata dal neo cardinale Matteo Zuppi, 64 anni, arcivescovo di Bologna. Ex parroco della chiesa nella quale ora torna con una tra le investiture più alte nella gerarchia ecclesiastica, Zuppi è tra i 13 nuovi porporati nominati ieri in Vaticano da papa Francesco, dieci elettori e tre non elettori. Gli altri arrivano dall’Europa, dall’America Latina e dall’Africa. Romano, don Matteo, sacerdote di strada, è stato a lungo attivo nella Comunità di Sant’Egidio per la quale ha svolto incarichi diplomatici e nella mediazione dei conflitti.

Nella sua Trastevere sarà titolare proprio della chiesa di Sant’Egidio, simbolo di accoglienza e sostegno ai poveri. Oltre ai romani, dall’Emilia sono arrivati numerosi fedeli per assistere alla celebrazione e rendere omaggio all’arcivescovo. Tra gli altri sono intervenuti il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il rettore di «Roma Tre» Luca Pietromarchi, la regista Liliana Cavani e l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli. Su un maxi schermo allestito nella piazza sono stati proiettati filmati storici che ripercorrono la storia del cardinale: dall’attività di volontariato, quando era uno studente del liceo Virgilio, all’impegno parrocchiale e nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa.

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