Una passeggiata (virtuale) nella Biblioteca Vaticana

Il salone sistino, che è stato sede della Biblioteca apostolica Vaticana

Osservatore Romano

«Siamo i bibliotecari del Papa perché la biblioteca è sua ed è aperta per sua volontà da molti secoli. Quindi vogliamo essere veramente a servizio dei nostri visitatori con uno strumento moderno e attuale che fornisca subito ciò che uno ricerca o magari gli dia anche qualcosa in più» spiega monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana intervistato da Fabio Colagrande per Radio Vaticana Italia.

Dopo la pausa per la quarantena dovuta alla pandemia, lunedì 1° giugno la Biblioteca ha riaperto agli studiosi, mentre dal 16 luglio scorso è online il nuovo sito web, caratterizzato da una nuova veste grafica e un più facile accesso a tutti i contenuti e servizi che lo arricchiscono. Sono state semplificate e rese più intuitive le procedure per la richiesta delle riproduzioni dei manoscritti e degli altri materiali conservati in Biblioteca. La tecnica di allestimento dei contenuti online è di tipo statico (testi, link ipertestuali, immagini) ma soprattutto di tipo dinamico: il sito permette cioè di interagire con altri sistemi informativi connessi. È il caso dei motori di ricerca dei cataloghi e della biblioteca digitale, della consultazione del catalogo editoriale, della gestione di twitter visto dal web, dell’e-commerce. L’operazione di restyling risulta particolarmente opportuna nel periodo della pandemia in cui le regole di sicurezza sanitaria rendono più difficile l’accesso fisico degli studiosi.

«Con il sito vogliamo farci conoscere per quello che siamo e per quello che abbiamo e offrire un servizio che vorrebbe aggiungere i confini del mondo. Papa Francesco — continua monsignor Pasini — parla spesso del fatto che dobbiamo raggiungere le periferie: ecco, credo che non ci sia nulla come un sito online che permetta potenzialmente di arrivare a tutti i confini e tutti paesi del globo, vicini e lontani. Certo, non trascuriamo il servizio di presenza a coloro che vengono a trovarci e cerchiamo di servirli bene. Ma, in modo particolare nel periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, in cui la mobilità delle persone è limitata ed è più difficile per tanti venire direttamente in Biblioteca, questo sito aperto e comunicativo, ricco e accattivante, vuole essere un importante luogo di accoglienza, di collaborazione e apertura».

Basta entrare nel portale vaticanlibrary.va per avere la sensazione di aver già varcato la soglia della Vaticana. «Chi entra in Biblioteca, per questa via — continua Pasini — desidera ormai ugualmente conoscere, vedere, consultare e magari prendere nota. Quindi deve essere questo il primo servizio che trova, devono essere queste le prime cose belle che può guardare, di cui incuriosirsi, in cui fare ricerca. Ci si può così soffermare sulle medaglie, le monete, le incisioni, le stampe, gli stampati, i manoscritti. Così conosce quelli che può trovare in Biblioteca o magari trova qualcosa che stava cercando per un suo studio particolare, ma può comunque sbizzarrirsi all’interno di quelle mille culture, mille lingue che abbiamo in biblioteca nei nostri tesori, lingue della storia del mondo». Ci sono novità anche per l’area cosiddetta “riservata”, un’area dedicata a comunicazioni relative a richieste specifiche. «Basta registrarsi — continua Pasini — e si è all’interno. La novità è una migliore ricerca fra i titoli del nostro catalogo editoriale, quindi per i libri che pubblichiamo noi come biblioteca: pubblicazioni scientifiche, ma anche di interesse immediato, come può essere l’agenda che stampiamo di anno in anno. Poi in quest’area si possono fare le richieste di fotoriproduzione sia per motivi di studio come per uso professionale. C’è tutto un flusso per fare queste richieste in maniera molto lineare, pratica e utile». Nell’area Notizie ed eventi vengono riportati gli appuntamenti che riguardano la biblioteca, accanto alle newsletter e alla segnalazione delle novità editoriali: «quando una pubblicazione nuova viene messa in divulgazione o in acquisto qui viene illustrata e presentata. E infine — conclude Pasini — ci sono i tweet del nostro account Twitter @bibliovaticana, che annunciano i nostri appuntamenti e le nostre iniziative in modo molto più immediato».