Una giornata di preghiera per le vittime degli abusi

Briefing in Sala Stampa vaticana sulla plenaria della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, istituita dal Papa nel marzo dell’anno scorso – e riunita per la prima volta in Vaticano – per elaborare concrete linee guida per prevenire casi di abusi sessuali da parte di esponenti del clero. A informare i giornalisti, il cardinale Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston e alla guida dell’organismo, e il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi. La Commissione, ha detto il porporato americano, sta preparando una giornata di preghiera per le vittime di abusi.

Elaborare concreti programmi per sviluppare precise politiche a difesa dei minori. Preparare materiale informativo ad hoc e promuovere efficaci seminari per assicurare piena consapevolezza a tutti i livelli dell’abominio che rappresenta l’abuso sessuale di minori. Il cardinale O’Malley è concreto nel raccontare l’avvio dei lavori della plenaria, che si concludono questa domenica. Sottolinea: anche per aiutare quelle Conferenze episcopali che trovino difficoltà a sviluppare politiche in tal senso, presentando metodi per valutare l’adeguatezza di eventuali programmi proposti.

“Siamo impegnati a lavorare sodo”, afferma il porporato, che entra nel dettaglio degli impegni da promuovere raccontando che vengono interpellate organizzazioni che si occupano di contrastare gli abusi e ci si pone anche la questione di sostenerle là dove scarseggino le risorse. Racconta dei working group in elaborazione: cioè gruppi di lavoro, al di fuori della Commissione, che possano – in qualche modo – riprodurre, amplificare, ramificare l’impegno stesso della Commissione. Precisa che ci sono al momento 17 membri nella Commissione: dall’Africa, dall’Asia, dall’America del Sud e dall’Oceania. Si tratta di esperti, di pastori ma anche di vittime di abusi perché il loro contributo per mettere a fuoco metodi di prevenzione è importante.

Presenta i due ultimi arrivati: suor Kaylla dello Zambia, impegnata da sempre a tutela dei minori, che sottolinea l’importanza di curare l’aspetto culturale del problema promuovendo la sensibilizzazione, e Peter Saunders, di Londra, fondatore di una organizzazione di vittime di abusi, la National Association for People Abused in Childhood, in Inghilterra, che interviene alla conferenza stampa per affermare che “qualcosa di estremamente significativo sta succedendo nella lotta alla pedofilia”.

Il cardinale O’Malley ricorda che Papa Francesco ha parlato della Commissione in una lettera ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, in cui ha chiesto di “fare tutto il possibile per sradicare dalla Chiesa la piaga degli abusi sessuali”. Il cardinale ricorda che Papa Francesco stesso cita la circolare della Congregazione per la Dottrina della Fede del 3 maggio 2011, che chiedeva alle Conferenze episcopali di tutto il mondo di stabilire linee guida per trattare i casi di abuso sessuale sui minori da parte di ecclesiastici e spiega che la collaborazione fra tutti è parola chiave.

La data della lettera – sottolinea il cardinale O’Malley – è simbolica: il 2 febbraio è la Festa della Presentazione del Bambino Gesù al Tempio e – aggiunge “noi stiamo lavorando per far sì che il ‘tempio’ diventi un luogo sicuro in cui portare i bambini”. Il mandato di Papa Francesco nella lettera è inequivocabile: “Non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori”.

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