Ucraina Nell’Est ucraino alle prese con un sanguinoso conflitto in corso dall’aprile del 2014. Mezzo milione di minori a rischio


L’Osservatore Romano 

Nell’Est ucraino, alle prese con un sanguinoso conflitto in corso dall’aprile del 2014, quasi mezzo milione di ragazze e ragazzi continuano ad affrontare gravi rischi per la loro salute fisica e il loro benessere psicologico. Lo denuncia in una nota l’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, sottolineando i rischi per i minori, nonostante gli ultimi sviluppi che puntano a proteggere i diritti dei bambini colpiti dai quinquennali combattimenti. Un conflitto che ha già provocato oltre 13.000 vittime, tra cui molti civili, soprattutto donne e bambini, e più di due milioni di sfollati.
«È inconcepibile che i bambini dell’Ucraina orientale continuino a frequentare scuole con fori creati dai proiettili e che vivano in quartieri che sono periodicamente bombardati e disseminati di mine», ha detto il direttore regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale, Afshan Khan. 
«Una soluzione politica è attesa da tempo — ha aggiunto Khan — e invitiamo tutte le parti in conflitto a porre fine ai combattimenti nell’Ucraina orientale». 
Gli accordi raggiunti a Minsk nel 2014 dal gruppo trilaterale di contatto (Russia, Ucraina, Osce, con la partecipazione di rappresentanti delle “repubbliche” di Donetsk e Luhansk) e il pacchetto di misure per l’applicazione dei medesimi, concordato nel 2015, prevedono un completo cessate il fuoco, il ritiro degli armamenti dalla linea di contatto nell’Ucraina orientale, lo scambio reciproco di tutti i prigionieri detenuti da entrambe le parti, delle riforme costituzionali che conferiscano uno statuto speciale alle autoproclamate repubbliche. Il dialogo nel cosiddetto “formato Normandia” (Francia, Germania, Russia e Ucraina) monitora il rispetto di quest’intesa. Dalla sigla degli accordi, tuttavia, le due parti si accusano reciprocamente di contrastarne l’attuazione.
Khan ha riconosciuto che la recente approvazione da parte del Governo ucraino della Dichiarazione delle scuole sicure è senza dubbio un passo positivo per proteggere meglio l’istruzione dagli attacchi e ridurre l’uso militare delle scuole, ma ha sottolineato che più di cinque anni di conflitto sono stati devastanti per i bambini di entrambi i lati della linea di contatto.
Quest’anno, evidenzia il rapporto dell’Unicef, solo il 37 per cento dell’appello di emergenza del Fondo dell’Onu per sostenere i bambini e le loro famiglie nell’Ucraina orientale è stato finanziato. Le attività nel settore idrico e igienico-sanitario, tra cui il trasporto dell’acqua, la fornitura di kit per il trattamento dell’acqua e l’accesso ininterrotto a quella potabile, presentavano un deficit di finanziamento ancora maggiore, pari all’80 per cento.
E un bambino di tre anni è stato ucciso ieri a Kiev in un attacco armato, il cui obiettivo era probabilmente il padre del piccolo, un imprenditore e politico. Lo riportano i media ucraini. Stando all’agenzia Unian, un uomo ha sparato contro l’auto sulla quale viaggiavano il politico, rimasto illeso, e suo figlio, che è invece morto durante il trasporto in ospedale
L’Osservatore Romano, 3-4 dicembre 2019