Ucraina / Il dramma è la mancanza di farmaci

«È come se, dal 24 febbraio, la guerra in corso per otto anni in Donbass fosse dilagata per l’intera Ucraina, crescendo esponenzialmente di intensità». Cristina Falconi, capomissione di Medici senza frontiere (Msf) nel Paese, conosce bene il territorio. Vi è stata tre anni e mezzo nell’ambito del progetto che l’organizzazione premio-Nobel porta avanti dal 1999. «Era un intervento di lungo periodo, dunque di tutt’altro tipo. Ci occupavamo soprattutto di alcune malattie ad alta diffusione come la tubercolosi di cui l’Ucraina registra uno dei tassi più alti al mondo», aggiunge Falconi che, quando la crisi s’è acuita, aveva lasciato da poco la nazione. Con l’inizio delle ostilità, è immediatamente tornata per gestire l’emergenza: ora si trova a Berehovo, nella regione della Transcarpazia, lungo la frontiera con l’Ungheria.

«La gente è sotto choc. La loro vita è cambiata nel giro di poche ore. Il conflitto in Donbass era una ferita dolorosa – ha fatto oltre 14mila vittime – ma geograficamente circoscritta. Il resto del Paese era stato risparmiato. Il fatto più assurdo sono le persone sfollate due volte. Un milione e mezzo sono fuggite dai combattimenti del Donbass e si sono trasferite in altre città ritenute più sicure – sottolinea –. Ora gran parte di loro è costretta a scappare di nuovo». Secondo l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Acnur-Unhcr), dieci milioni di ucraini, un quarto della popolazione, hanno dovuto lasciare le loro case a causa degli scontri. Circa quattro milioni hanno sono andati all’estero. Il resto, rimasto all’interno dei confini nazionali, è ospite di parenti e amici o è stato alloggiato nelle strutture create dal governo per gli sfollati. «In un simile contesto, il mezzo più efficace per raggiungere le persone, dislocate ovunque, sono le cliniche mobili. Supportiamo, inoltre gli ospedali, soprattutto quelli situati nelle aree maggiormente colpite, che sono letteralmente sommersi dal flusso di feriti. Poiché non abbiamo accesso diretto, facciamo formazione per il personale e li riforniamo di medicine e attrezzature». La guerra non ha distrutto solo le strutture mediche – almeno una trentina di quelle principali, in base alle stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – ma anche le reti di approvvigionamento esistenti. «Mancano i farmaci, soprattutto quelli per curare le infermità croniche quali il diabete o l’ipertensione. Nelle scorse settimane, c’è stata una forte carenza di insulina a causa di un blocco della produzione interna. Abbiamo, dunque, messo in piedi una linea di importazioni dai nostri centri di Bruxelles e Bourdeaux e la penuria è rientrata. Numerosi medicinali sono, però, tuttora, molto scarsi». A tutto si somma la difficoltà a distribuirli. «C’è, inoltre, la questione Covid: la pandemia non è finita anche se quasi non se ne parla più. Anzi temiamo che ora possa crescere dato il basso tasso di vaccinazione, circa il 30 per cento degli abitanti. E ancora c’è il nodo della salute mentale: le sofferenze inflitte dal conflitto rischiano di avere un impatto duraturo, anche se ora si fa fatica a rendersene conto. Rimango, tuttavia, colpita dalla grande dignità del popolo ucraino, dalla sua resilienza, dalla sua forza vitale. Gli esponenti locali dello staff hanno perso casa, parenti, conoscenti. Ogni giorno, ricevono notizie drammatiche dai propri familiari intrappolati dai combattimenti o dagli assedi. Oppure non sanno più niente di loro, per il blocco delle comunicazioni in molte zone. Eppure continuano a venire, puntuali. Lavorano instancabilmente, senza mai lamentarsi. Non si limitano a dare assistenza sanitaria. Asciugano le lacrime dei pazienti, si fanno carico del loro dolore, come se loro stessi non vivessero il medesimo dramma».

Lucia Capuzzi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Allerta di Msf: pazienti cronici a rischio perché il conflitto ha interrotto gli approvvigionamenti

La capomissione Falconi: «Impieghiamo cliniche mobili per i milioni di sfollati interni»

Operatori di Medici senza frontiere trasportano un ferito a Irpin / Msf