“Desidero ringraziare – ha detto il segretario della Cei – tutti coloro che hanno scelto di vivere questa sfida. Avete accettato questo momento di normale transizione capendone le eventuali difficoltà. Vi ringrazio per avere vissuto questo momento di attesa e di ricerca di chi potesse continuare questa avventura e aiutarci a valorizzare tutto ciò che è stato fatto”.
Galantino ha poi ricordato che “la direzione chiara da intraprendere è quella dell’evangelizzazione. Senza questo scopo non si spiegherebbe il perché la Chiesa italiana investa energie e risorse in questo tipo di progetto”. Ma, ha continuato, “si tratta di vedere come questo strumento può servire all’evangelizzazione. A proposito dei “media della Cei” – cioè oltre a TV2000 e Radio InBlu, anche l’agenzia Sir e Avvenire – il vescovo ha sottolineato la necessità che siano strumenti “al servizio di una Chiesa in uscita, come esorta Papa Francesco”. Mezzi utili, secondo la loro vocazione, “per guardare il mondo con l’occhio del Vangelo”.
Per Galantino è infatti importante saper “guardare fuori, perché quando guardiamo troppo all’interno, si fa strada la malattia mortale dell’autoreferenzialità. Guardiamo come credenti seri e consapevoli a ciò che succede fuori”.