Tra mare e cielo, sognando il Titanic

(di Marzia Apice) (ANSA) – ROMA, 25 FEB – I saloni da sogno e gli abiti da sera nelle crociere lunghe settimane intere, le feste con l’orchestra che suona fino a notte fonda, il desiderio di libertà con il vento che soffia forte sul ponte della nave, l’orizzonte senza fine di fronte agli occhi. E poi il progresso in rapida espansione verso il futuro, ma anche un senso di immobilità dato dalla rigida divisione in ceti a rispecchiare la società, con gli aristocratici e la ricca borghesia da una parte e la servitù e la povera gente in terza classe. Ha il profumo del mare e il fascino della modernità inarrestabile la mostra Ocean Liners Speed and Style che il Victoria and Albert Museum dedica ai leggendari transatlantici, veri e propri “floating palaces” che tra la metà del XIX secolo e la fine del XX hanno avuto un impatto rivoluzionario nel settore dei viaggi marittimi. Inaugurata il 3 febbraio scorso e allestita fino al 17 giugno, la mostra permette al visitatore di rivivere l’eta dell’oro delle traversate sui transatlantici più mitici, come il Titanic e il Normandie, la Queen Mary e il Canberra, attraverso 250 oggetti, tra pitture, sculture, modelli di navi, abiti, fotografie, poster e film. A partire dalla nave a vapore dell’ingegnere Isambard Kingdom Brunel, la Great Eastern del 1859, la mostra documenta come nel corso degli anni si è evoluto il design del transatlantici: ci sono gli interni Beaux-Arts della nave tedesca Kronprinz Wilhelm, del Titanic e dell’Olympic, ma anche i palazzi Art Déco galleggianti di Queen Mary e Normandie, fino al modernismo di SS United States e QE2. Particolarmente affascinante è la sezione della mostra dedicata alla moda: esposti anche lo splendido abito firmato Christian Dior che Marlene Dietrich indossò nel 1950 sbarcando dalla Queen Mary e l’abito “Salambo” di Jeanne Lanvin, presentato alla Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi nel 1925. Inoltre, il pubblico potrà vedere, riemersi dagli abissi, una preziosa tiara di Cartier recuperata dall’affondamento della Lusitania nel 1915, un frammento di pannello del salotto di prima classe del Titanic, un meraviglioso muro laccato dalla Smoking Room del transatlantico francese Normandie. Ma la mostra spinge il proprio sguardo anche fino ai nostri giorni, analizzando il modo in cui gli spazi a bordo delle grandi navi da crociera sono cambiati per far far fronte alle esigenze del mercato, riflettendo non solo le attività ricreative attuali ma anche la democratizzazione del viaggio.

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