Terzo settore. Al via un fondo a impatto sociale

L’obiettivo è finanziare cooperative sociali e consorzi che si occupano di difesa e tutela dell’ambiente, di agricoltura biologica oppure di turismo responsabile

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Al via un fondo a impatto sociale

Un fondo di investimento per finanziare il mondo del sociale e creare un impatto positivo, concreto e misurabile su ambiente, persone e comunità, oltre a generare rendimento economico. È questo l’obiettivo di Sefea Impact, la prima società di gestione di fondi di investimento chiusi a impatto sociale in Italia, che lancia oggi il suo primo fondo di investimento “Si-social impact”. Promosso da Sefea insieme con Fondazione di Comunità di Messina, il fondo si propone di catalizzare nuove risorse verso le imprese a vocazione sociale e ambientale. Riservato a investitori istituzionali, “Sì-Social Impact” intende raggiungere una raccolta di 55 milioni di euro. «C’è un mercato potenziale di 30 miliardi di euro di investimenti socialmente orientati – spiega Fabio Salviato, presidente e ad di Sefea Impact Sgr – per i quali non esisteva ancora uno strumento dedicato e in grado di far incontrare domanda e offerta. Vogliamo finanziare il sociale in generale, dalle cooperative sociali ai consorzi che si occupano di difesa e tutela dell’ambiente, di agricoltura biologica oppure di turismo responsabile».

Anche per Luigi Dante, consigliere di Sefea sgr, «il progetto è importante proprio in relazione all’idea di uninvestimento nella qualità dell’azienda nel suo complesso. Quella che abbiamo di fronte è una sfida importante, le imprese che beneficeranno del fondo non saranno lasciate sole».

Primo sostenitore del progetto è la Fondazione con il Sud che ha messo a disposizione dieci milioni di euro. «Vogliamo salvaguardare la dimensione etica di questa missione, tendendo a escludere innanzitutto gli investimenti cosiddetti cattivi: per esempio un’azienda si occupa di armi non potrà essere finanziata – conclude il presidente della Fondazione Carlo Borgomeo -. Abbiamo promosso per primi questo fondo perché abbiamo una naturale propensione alla sperimentazione. Non sappiamo se andrà bene, ma sappiamo che in questo momento c’è la necessità di investire nel sociale».