Terra Santa, nuove indagini archeologiche per costruire il futuro

2022.03.17 Campo dei pastori

A “Campo dei Pastori”, località della Palestina dove secondo la tradizione gli angeli apparvero ai pastori, saranno presto avviate nuove campagne di scavo e attività di ricerca, conservazione e valorizzazione. Il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e la Custodia di Terra Santa hanno stipulato una convenzione per un grande progetto che partirà nell’ottobre 2022

Il sito, di grande valore per la fede e la cultura, proprietà dei frati minori della Custodia di Terra Santa, si trova nei pressi della città di Beit Sahour, a est di Betlemme ed è tradizionalmente riconosciuto come il luogo dove gli angeli dettero il primo annuncio ai pastori della venuta di Cristo (Luca 2,8-15). Su questa santa memoria, nel V secolo, si sviluppò un monastero, parzialmente indagato da Padre Virgilio Corbo nella metà del secolo scorso.

Meta di pellegrinaggi devozionali nei tempi passati, nelle epoche recenti è stato parzialmente trascurato dai circuiti turistici. Eppure la sua storia è ricca e non si è mai interrotta: secondo la tradizione, a fondare il monastero fu Elena, la madre di Costantino, e il toponimo veniva ricordato dai geografi attraverso i secoli. L’importanza del sito e la necessità di testimoniarlo e documentarlo, con i metodi della moderna ricerca archeologica, hanno dato impulso alle nuove prossime ricerche che si prefiggono diversi obiettivi: ricerca scientifica e rilancio umano, sociale ed economico della zona e il ritorno del turismo con tutti gli indotti economici che ne derivano.

La convenzione è stata stipulata, quindi, tra il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, nella persona del rettore, monsignor Stefan Heid, e la Custodia della Terra Santa, nella persona del Legale rappresentante Marco Carrara ofm.

L’équipe di studiosi sarà formata da ricercatori di entrambe le istituzioni ma aperta anche al coinvolgimento delle realtà locali e a collaborazioni esterne. Il desiderio è avviare un circuito virtuoso dove gli interessi scientifici uniscano il passato al presente e per rilanciare e aiutare la comunità locale. In questo senso, la missione degli organi pontifici intende favorire lo studio del Cristianesimo antico e allo stesso tempo restituire alle popolazioni residenti un’occasione di rilancio. Lo studio del passato non come ricerca fine a se stessa, ma per costruire il futuro e  testimoniare la fede e la vita.

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