S. Messa Domenica 8 Marzo diretta video la messa domenicale presieduta dal vescovo Massimo Camisasca e chiusa ai fedeli secondo le disposizioni contro il contagio da Coronavirus



I fedeli così da casa possono assistere alla liturgia, nonostante la sospensione dei riti nei luoghi di culto, così come deciso dalla Conferenze Episcopale dell’Emilia Romagna ottemperando al decreto del Consiglio dei ministri. La messa non si svolge in cattedrale ma nella cappella del Vescovado.

Il Web come luogo di condivisione, comunione, interazione e promozione del messaggio evangelico

Da oggi gli animatori della comunicazione e della cultura con i nuovi siti di Tv2000 e del Tg2000 hanno uno strumento in più per coinvolgere parrocchie e diocesi nella missione dei media Cei indicata dal Direttorio «Comunicazione e Missione». Dalla scorsa settimana, infatti, sono on linewww.tv2000.it e www.tg2000.it e venti siti dei programmi televisivi. Un’offerta che punta molto sui social. Le reti sociali, come ha spiegato Lorenzo Serra, direttore generale diRete Blu, «sono un luogo di contatto che aiuta a intercettare istanze, raccogliere informazioni e vagliare proposte dalle periferie e dal territorio».

Per gli utenti tutto questo si traduce nella possibilità di seguire il live streaming su pc, smartphone e tavolette digitali, ma anche di rivedere puntate, clip e approfondimenti di tutte le trasmissioni. I contenuti prodotti daTv2000 e trasmessi sul canale 28 del digitale terrestre in questo modo saranno «fruibili, disponibili e condivisibili online attraverso le reti sociali – sottolinea il direttore di rete Paolo Ruffini –. Non è un caso che ogni sito sia integrato con dei widget ai social network più diffusi. Vogliamo essere, come ci suggerisce papa Francesco, una televisione in uscita che vuole utilizzare le nuove tecnologie come strumenti per intercettare i bisogni delle persone, le loro esigenze, la loro voglia di raccontare, nella consapevolezza che oggi più che mai attraverso il mondo del web 2.0 la televisione può abbattere le distanze, farsi prossima e andare alle periferie dell’Italia e dal mondo».

Anche l’informazione di Tg2000 arricchisce l’offerta su internet di Tv2000. «Il tg – sostiene Lucio Brunelli, direttore delle testate giornalistiche – è disponibile online subito dopo la messa in onda con la possibilità di rivedere le edizioni delle 12 e delle 18.30, ma anche quella di poter ascoltare e guardare i singoli servizi del telegiornale, gli speciali su papa Francesco, gli approfondimenti del Tg2000, il Post e tutte le rubriche curate dalla redazione». Il debutto del nuovo assetto è stato salutato da un boom di utenti: sabato le 12 ore di diretta sul Papa a Napoli hanno toccato uno share del 5,49%, subito dopo Rai 1 e Canale 5, con picchi all’8% e un impatto proporzionale sui social network.

avvenire.it

Sul web un opuscolo dell’Is in italiano

Ora l’Is parla italiano. Con un testo di 64 pagine pubblicato on line sui forum jihadisti si rivolge agli aspiranti terroristi nostrani con l’obiettivo di “fare chiarezza” su natura e obiettivi del sedicente Stato islamico e chiamare alle armi in vista della futura “conquista” di Roma. La particolarità del documento – scrive il sito Wikilao, che lo ha scovato – è che si tratta del primo “di una certa importanza (per elaborazione e contenuti) diffuso in italiano, da parte dell’autoproclamato Califfato”. Un italiano, peraltro, quasi perfetto.

Intitolato ‘Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicarè e firmato “Il vostro fratello in Allah, Mehdi”, il documento – che è al vaglio dell’intelligence – potrebbe essere stato elaborato con la collaborazione di persone legate all’Italia, se non proprio di italiani arruolatisi nell’Isis. È ricco di foto e di grafici e ripropone tutti i temi della propaganda jihadista. “Propagare la conoscenza Islamica, correggere la comprensione della gente sulla religione, chiarire la verità”: sono questi, si legge, “i più importanti obiettivi da raggiungere fissati dalla politica dello Stato Islamico”.

Il testo contiene cronache propagandistiche della vita nei territori conquistati e amministrati dall’Isis, nei quali, si afferma, “grazie all’applicazione della Sharia e delle punizioni regolate dal Libro di Allah si è instaurata” una “reale sicurezza”. I crimini sarebbero calati “in poco tempo” del 90 per cento. Vengono illustrate le campagne anti-alcol e anti-fumo, ci sono interviste al “capo della polizia” islamica, al responsabile della produzione del pane e a quello di un ufficio per la protezione dei consumatori. Il testo non contiene minacce esplicite all’Italia, ma vi è una chiara chiamata alle armi e si evoca la “conquista di Roma”: “Accorri al supporto del Califfato Islamico” che “ha allargato i propri territori… Per grazia di Allah i soldati sotto diretto controllo dello Stato Islamico sono in Algeria, Nigeria, Ciad, Libia, Egitto, Arabia Saudita, Yemen e altri Paesi ancora”.

Il documento non ha colto di sorpresa gli analisti dell’antiterrorismo e quelli dell’intelligence. Proprio ieri, nella Relazione dei servizi al Parlamento, si sottolineava la centralità del web come luogo di “reclutamento per aspiranti jihadisti”, pronti a passare dalla tastiera di un computer ai teatri di guerra siriani e iracheni. Secondo gli 007 italiani, e non solo, è ormai acclarato come l’Is abbia una “sofisticata strategia di comunicazione e propaganda” che vede nella Rete lo strumento principale.

da avvenire.it