Programma. Papa Francesco a Cesena e Bologna: come seguire la visita in tv

La visita di papa Francesco a Cesena e Bologna, in programma domenica 1 ottobre, può essere seguita anche da casa: in particolare in tivù viene trasmessa in diretta tivù su Tv2000 (canale 28, Sky canale 140, Tivùsat 18).

Come seguire la visita di papa Francesco a Cesena e a Bologna in tv

L’emittente della Cei, in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano, trasmette ogni evento a cura del ‘Diario di Papa Francesco’, condotto da Gennaro Ferrara, a partire dalle ore 7.55. Sono previsti servizi di approfondimento e interviste all’arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Zuppi, a Romano Prodi e ad altre personalità della città.

Tra i contributi un video del comico romagnolo Paolo Cevoli che presenta a papa Francesco la città di Bologna. In studio, tra gli ospiti: l’ex presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti; il giornalista Luigi Accattoli; il sacerdote gesuita Jean Paul Hernandez; Padre Giuseppe Ferrari ofm, già provinciale per i francescani Emilia Romagna; il direttore dell’istituto superiore di scienze religiose della facoltà teologica dell’Emilia Romagna Marco Tibaldi; il parroco di Santa Maria Cleofa in Budrio di Longiano (Diocesi di Forlì-Cesena) don Filippo Cappelli. Alle 23 l’instant film con i discorsi e le immagini più significative della visita di Francesco.

Tappe e orari della visita di papa Francesco tra Cesena e Bologna

Cesena
Alle 8.15 l’incontro con la cittadinanza in piazza del popolo; a seguire, alle 9, l’incontro in Cattedrale con il clero, i consacrati e i rappresentanti delle parrocchie.

Bologna
Alle 10.30 la visita all’Hub regionale di via Enrico Mattei per l’incontro con i migranti ospiti e con il personale che svolge servizio di assistenza; in Piazza Maggiore, invece, alle 12 l’incontro con il mondo del lavoro, i disoccupati, i rappresentanti di Unindustria, sindacati, Confcooperative e Legacoop e la recita dell’Angelus.

Nel pomeriggio la diretta di Tv2000 riprende alle 14, mentre papa Francesco alle 14.30, nella Cattedrale di San Pietro, il Papa incontra i Sacerdoti, i Religiosi, i Seminaristi del Seminario Regionale e i Diaconi Permanenti; alle 15.30 in Piazza San Domenico, l’incontro con gli studenti e il mondo accademico e alle 17 nello Stadio Dall’Ara la celebrazione della Messa.

L’annuncio della visita di papa Francesco a Bologna e Cesena

Papa Francesco “verrà in visita pastorale a Bologna in occasione del Congresso eucaristico diocesano, domenica 1° ottobre, giorno in cui si celebra la ‘Domenica della Parola’, nella quale viene rinnovato ‘l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura’ e al cui termine sarà distribuita a tutti una copia del Vangelo”.
Lo ha annunciato l’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, esprimendo “la sua più viva gratitudine” al Papaper aver aver accolto l’invito.

Anche nella diocesi di Cesena-Sarsina è previsto un saluto di papa Francesco. La visita del Papa, ha ricordato il vescovo Douglas Regattieri, coincide con il 300° anniversario della nascita di papa Pio VI, il cesenate Braschi. Dopo l’annuncio della visita del Papa, le campane del Duomo di Cesena hanno suonato a festa.

Il programma della visita prevede, come riporta il sito della arcidiocesi di Bologna, in successione:
– visita all’Hub regionale di via Mattei a Bologna; incontro con i giovani nordafricani sbarcati sulle coste italiane
– recita dell’Angelus, in Piazza Maggiore a Bologna
– pranzo con i poveri, nella Basilica di San Petronio a Bologna
– incontro con il clero e i consacrati, in Cattedrale a Bologna
– incontro con il mondo universitario, nella Basilica di San Domenico a Bologna
– celebrazione della Messa

avvenire

Chiesa di Santo Stefano in Reggio Emilia

STORIA

Santo Stefano vanta una storia millenaria poiché già nell’XI secolo esisteva una cappella dedicata al protomartire che dava il nome a un piccolo borgo, posto fuori la città vescovile, dalla quale era diviso dal torrente Crostolo. Dalle carte dell’archivio di San Prospero emerge che nel 1019 l’imperatore Enrico II donò al vescovo Teuzone la cappella e gli annessi fabbricati con un ospizio per i pellegrini. Nel 1047, il vescovo Sigifredo II decise di affidare Santo Stefano e le sue pertinenza ai Canonici di San Prospero in Castello. La situazione mutò radicalmente il 23 febbraio 1130, quando, il Prevosto Erardo, a nome del Capitolo di San Prospero, affidò la chiesa, l’ospedale e le sue proprietà ad Alberto abate dell’Abbazia di Frassinoro. I benedettini divennero così gli usufruttuari di Santo Stefano con l’obbligo di versare un canone annuo di otto libbre d’olio. L’insediamento passò invece all’Ordine templare nel gennaio del 1161, quando Achille Taccoli Arcidiacono di Reggio e Prevosto della insigne basilica di San Prospero affidò Santo Stefano ai frati cavalieri. La dimensione della chiesa e degli edifici che i Templari ereditarono dai benedettini furono certamente rilevanti e allo stato degli studi non si conoscono interventi successivi in epoca romanica.

NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE

Verosimilmente possiamo ipotizzare una prima campagna di lavori in una data posteriore, ma non troppo distante, dalla metà del secolo XI: la cappella venne così trasformata in un piccolo oratorio per volontà dei canonici nuovi responsabili del plesso. A quest’intervento, bene esemplato da una peculiare tipologia laterizia, appartengono probabilmente “i muri delle navate laterali, i pilastri ottagonali e le colonne della seconda campata”. Una preziosa traccia dell’edificio dell’XI secolo è a nostro avviso ravvisabile nel capitello fitomorfo di pietra calcarea, conservato nella studio del parroco. I caratteri stilistici con cui viene tradotta la decorazione vegetale trovano numerosi riscontri nella scultura regionale; in tal senso un interessante confronto può essere quello con i capitelli della cripta bolognese della chiesa dei Santi Naborre e Felice. Non possediamo documenti specifici, ma è assai probabile che l’ampliamento dell’edificio avvenne in una data posteriore al 1130, quale conseguenza diretta del possesso di Santo Stefano da parte dell’Abbazia di Frassinoro. La sostanziale ricostruzione della chiesa secondo le dinamiche del romanico padano è testimoniata ancora oggi dalle colonne e dai capitelli in cotto del transetto che anche da un punto di vista stilistico, nonostante il lessico arcaico, ancora legato ai modi matildici, non mancano di presentare diversi confronti in ambito emiliano. Nel solaio del portico è ancora visibile parte della muratura realizzata nel XII secolo: sul lato settentrionale dell’edificio, corrispondente alla navata centrale sono presenti alcune monofore strombate murate, sovrastate da una decorazione ad archetti in cotto con terminazioni simboliche zoomorfe.


Visualizzazione ingrandita della mappa

 

orari apertura e orari e giorni di visita:

da Lunedì a Domenica: 8-12 e 15,30-19,30. Per la visita contattare webmastersantostefano@simail.it  o Tel. +39 3207505116

 

LETTURE CONSIGLIATE

M. Iotti, La chiesa di Santo Stefano in Reggio, Reggio Emilia 1998. (il volume può essere richiesto a mail: webmastersantostefano@simail.it  o cell. 3207505116 e ritirato in orari segreteria o in altri orari (prendere appuntamento)

M. Mussini, Il romanico a Reggio e nel reggiano, Reggio Emilia 1972.

M. Pirondini, Reggio Emilia guida storico artistica, Reggio Emilia 1982.