Il turismo come volano per la ripartenza dellʼItalia: dal mare alla montagna, alle città dʼarte fino ai piccoli borghi

Turismo al collasso e c'è chi vuole vietare il mare. Imprenditori: «Nessuna  logica, chiediamo aiuti»
Mare

Turismo, atteso il boom
Il turismo come volano per la ripartenza dellʼItalia: dal mare alla montagna, alle città dʼarte fino ai piccoli borghi. Nel 2022 i risultati sono stati eccellenti, ma le previsioni dicono che si va verso unʼaltra stagione da record. Secondo i dati rilevati da Demoskopika, nel 2023 sono attesi quasi 127 milioni di turisti, per oltre 442 milioni di pernottamenti.”

Ponti e festività, 2023 da record per viaggi e relax. Con appena 4 giorni di ferie più di un mese di vacanza

Turisti in aeroporto © ANSA
Per chi ama viaggiare o semplicemente trascorrere lunghi fine settimana fuori casa, il 2023 è un anno da record: con appena 4 giorni di ferie, se non si lavora durante il weekend, si possono accumulare 32 giorni di vacanza.
Calendario alla mano, ecco le possibili combinazioni per organizzare e prenotare viaggi o fughe dalla routine.
A gennaio la prima occasione per viaggiare è l’Epifania, che cade di venerdì e che consente di partire per 3 giorni, aggiungendo sabato 7 e domenica 8 gennaio.
Domenica 9 e lunedì 10 aprile si festeggiano Pasqua e Pasquetta, 3 giorni di mini vacanza se si aggiunge anche il sabato.
Il 25 aprile, festa della Liberazione, cade di martedì: prendendo lunedì di ferie e attaccandolo al fine settimana si ottengono 4 giorni di vacanza. Il primo maggio, lunedì, regala un fine settimana lungo cosi come il 2 giugno, festa della Repubblica, che è un venerdì.
Per chi non è in vacanza ad agosto, il 15 cade di martedì: con un solo giorno di ferie se ne fanno 4 di vacanza. Il primo novembre, festa di Ognissanti, è un mercoledì: con 2 giorni di ferie – lunedì e martedì o giovedì e venerdì – si potrà organizzare una vacanza di 5 giorni.
Anche a dicembre ci sono tante opportunità di organizzarsi i fine settimana: l’8, festa dell’Immacolata, è un venerdì, così come il giorno di Natale è un lunedì e Santo Stefano un martedì, che complessivamente regalano 4 giorni di vacanza (5 per i milanesi che aggiungono la festa del patrono del 7 dicembre).
San Silvestro, infine, viene di domenica ma con lunedì, primo gennaio 2024, ci si può concedere un lungo weekend.
Trentadue giorni di vacanza con 4 giorni di ferie e un 2023 da godersi viaggiando. Dove? Tra le destinazioni da scegliere ci sono alcune località italiane dove organizzare un fine settimana lungo o una breve vacanza. L’Umbria, innanzitutto, è tra le mete consigliate dalla guida Lonely Planet: base per visitare i borghi medievali è Perugia, che nel 2023 celebra il cinquecentesimo anniversario della morte del Perugino. Sempre in Italia due destinazioni da non mancare sono Bergamo e Brescia, che insieme sono state nominate Capitale Italiana della Cultura 2023, con oltre cento eventi in programma. Altri due suggerimenti della Lonely Planet per una mini vacanza sono Malta, con le sue offerte di arte e mare, e in Grecia la Penisola Calcidica, che regala spiagge incantevoli dove rilassarsi.
Infine, rimanendo in Europa, National Geographic propone un viaggio nella natura incontaminata delle Highlands scozzesi, tra brughiere e pecore, o delle Alpi austriache tra trekking, arrampicate e serate in baita.
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Usanze e destinazioni per vivere la mezzanotte di festa per tutto il 2023

Non per tutte le culture la mezzanotte più famosa scocca il 31 dicembre.

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Ecco cinque luoghi e date da appuntarsi per un nuovo anno di scoperta e di meraviglia, 5 destinazioni da eDreams in cui assaporare nuove usanze e vivere questa festa per tutto il 2023.
In Marocco per festeggiare Yennayer, il Capodanno berbero, a metà gennaio
Cade il 12 gennaio 2023 il giorno in cui il popolo Amazigh, nome arabo del popolo berbero, festeggerà Yennayer, il nuovo anno 2973.

Il calendario berbero, infatti, nonostante sia il più simile a quello gregoriano, eredita questa festa dagli antichi cicli agrari berberi, e inizia nel 950 a.c., ai tempi dei faraoni nella regione nordafricana. Yennayer è celebrato in diverse zone del Maghreb e di riflesso ci sono eventi in molti Paesi europei che ospitano queste comunità. Un modo originale e unico per viverlo, però, può essere andare a Marrakech in questi giorni. Oltre alla possibilità di visitare una meta dal clima temperato nella rigidità delle settimane di gennaio, questa zona del Marocco è un’occasione per chi ama cimentarsi nel surf, ma anche nello sci, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare. Per chi preferisce invece la cultura, in città si svolgono festeggiamenti a base di spettacoli, balli tradizionali e degustazioni di street food passeggiando per i souk. Un dettaglio ancora più significativo per cogliere l’identità del Paese: quest’anno Yennayer sarà all’indomani del giorno del Manifesto dell’Indipendenza del Marocco, festività nazionale.
A New York per il Capodanno cinese, tra gennaio e febbraio. Benvenuti nell’anno del Coniglio
Ormai celeberrimo, il Capodanno cinese, conosciuto anche come Festa di primavera, quest’anno inizierà con la vigilia del nuovo anno, la sera del 21 gennaio 2023 con la Firecracker Ceremony, per terminare il 5 febbraio con la Festa delle lanterne. Il 22 gennaio le popolazioni cinesi di tutto il mondo saluteranno quindi l’anno del Coniglio d’acqua, che secondo l’oroscopo del Dragone è portatore di pace, tranquillità e responsabilità. Una destinazione da considerare per questo appuntamento è la Grande Mela, che, tra Soho e il ponte di Brooklyn, ospita una delle più grandi Chinatown al mondo. Le strade di questi quartieri per l’occasione si tingeranno di rosso, con 15 giorni di celebrazioni, parate, fuochi d’artificio, con l’Empire State Building illuminata di rosso e di giallo. Il momento più atteso ed emozionante è la Lunar Year Parade, durante la quale lunghe sagome di leoni e dragoni danzano per le strade.

Nowruz, il Capodanno persiano, da scoprire a Tirana a marzo
Una delle feste più antiche del mondo, Nowruz deriva dalla fusione delle parole persiane No (nuovo) e rouz (giorno) e secondo la mitologia affonda le sue radici nello zoroastrismo, decine di migliaia di anni fa. Il re persiano Yima, narra la leggenda, è il padre di questa ricorrenza, che corrisponde all’equinozio di primavera. Le usanze di Nowruz vanno dal riordino e pulizia della casa alcune settimane prima del nuovo anno, all’organizzazione di una cena che prevede Samanu, un budino di farina di grano, con zucchero e noci e somagh, sommacco essiccato. Nowruz si festeggia in primo luogo in Iran, ma anche in tutti i Paesi dove è arrivato l’impero Persiano. Ecco perché una delle mete emergenti e da tenere in considerazione per quest’affascinante festività è Tirana, dove risiedono alcuni credenti Bektashi, un ordine di dervisci. Un’ottima occasione, quindi, per visitare questa città in continuo rinnovamento, in un periodo che è di per sé sinonimo di novità e speranza. Una tappa fuori città consentirà inoltre di ammirare l’architettura della tekke, il luogo di culto del centro mondiale dei Bektashi e il suo museo.
Songkran, il Capodanno thailandese, metà aprile
Tra il 13 e il 15 aprile di ogni anno si svolge il Songkran, Capodanno celebrato in diversi Paesi buddhisti, molto sentito e legato all’idea di purificazione e ai ringraziamenti per la fine della stagione secca, che supera i 30 gradi in Thailandia. La ricorrenza è infatti conosciuta anche come Festa dell’acqua. I festeggiamenti, che seguono un periodo di particolare cura per i templi religiosi, variano a seconda della zona del Paese e prevedono, molto spesso, il lancio di secchiate d’acqua e gavettoni, a simboleggiare l’inizio della stagione delle piogge o anche di talco bianco, contro gli spiriti maligni. In diverse regioni, poi, si tengono parate con costumi tradizionali e floreali.
Rosh Hashanah, il Capodanno ebraico da vivere a settembre
Il Capodanno ebraico è un momento religioso e di riflessione. Oltre alla preghiera, i rituali che fanno da cornice a questa festività sono legati al rinnovamento e alla sensazione di liberazione. In questi giorni, si usa ad esempio intraprendere un nuovo hobby. Un’altra tradizione è quella del tashlik, ovvero entrare in uno specchio d’acqua e gettare briciole di pane o sassi, che rappresentano i peccati e gli sbagli. Anche il menu della cena di Capodanno prevede alimenti simbolici, come l’agnello, ma anche le mele o i datteri insieme a ingredienti legati all’idea di buona fortuna, come il miele e, in assoluto, il melograno. Una visita in Israele in questo periodo non solo permette di godere delle sue bellezze naturali e culturali con un clima mite, ma anche di scoprire il lato più spirituale e riflessivo di questa destinazione unica e di sé stessi.

Roma in festa, negozi chiusi ma piazze e ville riaprono

Dopo la tradizionale cena della vigilia e il cenone del 25, quest’anno offre molte opportunità di svago. A Piazza Navona tornano finalmente i ‘befanari’, e fino all’8 gennaio c’è ‘Christmas World’

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 Natale in famiglia per i romani. Sicuramente, come ogni anno, ma dopo la tradizionale cena della vigilia e il cenone del 25, per fuggire dall’inevitabile tombolata con la nonna la Capitale quest’anno offre molte opportunità di svago. Con le piazze, le ville e i quartieri più visitati e amati della città che tornano di nuovo protagonisti dopo due anni in cui il Covid ha bloccato tutto e tutti. Come Piazza Navona dove, dopo anni di ‘desertificazione’ dovuta alla battaglia legale contro i gestori delle bancarelle e il successivo blocco della pandemia, tornano finalmente i ‘befanari’, i banchi con dolciumi, giochi per ragazzi, oggetti natalizi, oltre al presepe, la giostra e il teatrino delle marionette Oppure come Villa Borghese, la più celebre e centralissima villa romana dove fino all’8 gennaio c’è ‘Christmas World‘, la manifestazione natalizia dove a disposizione di romani e turisti ci sono una pista di pattinaggio, la toy factory e tantissimi spettacoli live.

Inoltre sarà possibile passeggiare e vivere le atmosfere natalizie nel cuore di Berlino, Londra, Parigi, Tokyo, New York e al Polo Nord con la casa di Babbo Natale, ricreate da abili scenografi. Quest’anno altro appuntamento da non perdere è ‘Incanto di Luci’, la mostra d’arte sensoriale in scena all’Orto Botanico fino a domenica 8 gennaio 2023. Un mondo incantato, incorniciato dalla Città Eterna, in contemporanea con altre 18 località estere, come Parigi, Barcellona, Berlino, Francoforte, Dresda e Windsor, tra alberi magistralmente decorati, una grande slitta e grandi pacchi illuminati.

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Un modo diverso per passare il Natale, poi, è quello di girare per Roma per mercatini o ‘a caccia’ di alberi di Natale. Da quello più importante a Piazza San Pietro a quello più famoso (soprattutto se non proprio appariscente da meritarsi, in passato, il soprannome di ‘Spelacchio’) a Piazza Venezia, quest’anno alimentato da pannelli solari.

Poi c’è quello in piazza del Campidoglio che si illuminerà pedalando su una bicicletta/generatore ai piedi dell’abete: chiunque potrà contribuire, pedalando, a fornire l’energia necessaria all’accensione delle luci e della stella sulla sommità dell’albero. Poi ci sono l’albero luminosissimo in piazza di Spagna a quello fatto di bottiglie di plastica tra gli animali del Bioparco di Roma. Ora che sembra che il Covid faccia meno paura e sia sotto controllo tornano a riempirsi i cinema e a Natale gli esercenti torneranno a sorridere (anche grazie al ciclone ‘Avatar: La via dell’acqua’).

Nel primo natale post-pandemico i romani avranno anche l’opportunità di andare per negozi. Pochi, in realtà, quelli aperti sotto le feste, a parte quelli presenti nei centri commerciali dove il servizio di ristorazione sarà aperto sia il 25, dalle 18 alle 23, facoltativamente dalle ore 14, sia il 26, dalle 16 alle 23, sempre facoltativamente dalle 14. I negozi saranno chiusi a Natale e Santo Stefano, ma aperti sia alla vigilia che il 31 dicembre.

Stesso tipo di situazione per i negozi di Porta di Roma, aperti sia il 24 che il 31, dalle 10 alle 22. Al centro commerciale Anagnina, invece, il 24 e il 31 i negozi saranno aperti dalle 9 alle 20.30. Per quanto riguarda i negozi di abbigliamento, di tecnologia e di accessori, situati all’interno dei centri commerciali, il giorno di Natale resteranno chiusi, così come i negozi Decathlon, Ikea e Leroy Merlin. Stesso discorso per gli outlet che restano chiusi durante il giorno di Natale, domenica 25 dicembre 2022, e adottano anche orari ridotti per la vigilia di sabato 24.

agi.it

Natale: nel Salento si festeggia con la tintarella al mare

Temperature che sfiorano i 25 gradi e nelle spiagge di Porto Cesareo gli stabilimenti che organizzano dj set e spettacoli in musica. Elioterapia garantita

natale salento festeggia tintarella mare

AGI – Natale in spiaggia nel Salento. Temperature che sfiorano i 25 gradi e spiagge prese d’assalto da locali, vacanzieri e fuori sede tornati al sud per le vacanze. Molti stabilimenti balneari a Porto Cesareo (Le) hanno aperto in occasione delle festività, complice la colonnina di mercurio favorevole, garantendo servizio di elioterapia in spiaggia.

E proprio sulla sabbia sono stati allestiti alberi di Natale suggestivi frontemare e simpatiche slitte di Babbo Natale. Al tramonto, dj set e spettacoli in musica.

Unwto, Sauris e Isola del Giglio tra Best Tourism Villages 2022

 © ANSA

Ci sono anche la toscana isola del Giglio e Sauris in Friuli Venezia Giulia tra i “Best Tourism Villages” individuati dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Unwto) che premia in questo modo le destinazioni rurali che stanno abbracciando il turismo come motore di sviluppo e nuove opportunità di lavoro e reddito, preservando e promuovendo valori e prodotti basati sulla comunità.

L’iniziativa riconosce inoltre ai villaggi il loro impegno per l’innovazione e la sostenibilità in tutti i suoi aspetti – economici, sociali e ambientali – e l’attenzione allo sviluppo del turismo in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Nell’elenco ci sono 32 borghi di 18 Paesi selezionati da una commissione indipendente di valutazione tra 130 candidature presentate da 57 Paesi partecipanti.

“Una notizia che ci rende, ancora una volta, orgogliosi della nostra bella Italia.

Un riconoscimento internazionale a due borghi che rappresentano l’eccellenza turistica italiana e che sono l’occasione per rafforzare la strategia di promozione del Paese a partire da luoghi meno noti ma che rappresentano l’Italia più autentica. Grazie all’Unwto per questo prezioso riconoscimento” commenta la ministra del turismo Daniela Santanchè.

A conferma della qualità delle tre candidature italiane presentate dal ministero del Turismo, il borgo di Otricoli (Umbria) è stato selezionato per partecipare al “Best Tourism Village Upgrade Programme”, programma di supporto dall’Organizzazione che accompagnerà 20 delle località candidate in un percorso volto al pieno raggiungimento dell’eccellenza.

I borghi premiati parteciperanno al network globale dei Best Tourism Villages, potendo scambiare esperienze e buone prassi anche con esperti e partner del settore pubblico e privato. La cerimonia di premiazione si terrà il 27 e 28 febbraio 2023 ad Al-‘Ula in Arabia Saudita.

Questa la lista ufficiale:
Zell am See, Austria
Wagrain, Austria
Puqueldón, Cile
Dazhai, Cina
Jingzhu, Cina
Choachí, Colombia
Aguarico, Ecuador
Angochagua, Ecuador
Choke Mountains Ecovillage, Etiopia
Mestia, Georgia
Kfar Kama, Israele
Sauris-Zahre, Italia
Isola del Giglio, Italia

Umm Qais, Giordania
Creel, Messico
El Fuerte, Messico
Ksar Elkhorbat, Marocco
Moulay Bouzerktoune, Marocco
Lamas, Perù
Raqchi, Perù
Castelo Novo, Portogallo
Pyeongsa-ri, Sudcorea
Rasinari, Romania
AlUla Old Town, Arabia Saudita
Bohinj, Slovenia
Rupit, Spagna
Alquézar, Spagna
Guadalupe, Spagna
Murten, Svizzera
Andermatt, Svizzera
Birgi, Turchia
Thái Hải, Vietnam

ANSA

Sciltian, Annigoni e i Pittori della Realtà a Fermo

FERMO – E’ stata “l’ultima festa della pittura italiana”, secondo Vittorio Sgarbi la breve stagione dei ‘Pittori moderni della realtà’: Gregorio Sciltian, Pietro Annigoni e i fratelli Antonio e Xavier Bueno cercarono di rilanciare la grande tradizione della pittura italiana dopo la Seconda Guerra Mondiale, in parallelo con la rinascita del Paese. A loro (e ai classici a ci si ispirarono) il sottosegretario alla Cultura ha dedicato una mostra, da lui curata insieme a Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari, in corso a Palazzo dei Priori di Fermo fino al primo maggio 2023: “I Pittori della realtà.

Verità e illusione tra Seicento e Novecento”.
Un’ottantina di opere permette di rileggere e scoprire una particolare stagione dell’arte italiana del dopoguerra: un gruppo di artisti, dalle provenienze e storie più diverse, esordì nel 1947 scagliandosi contro il modernismo per difendere e recuperare la grande tradizione pittorica rifacendosi, in particolar modo, all’arte seicentesca, da Caravaggio alla pittura spagnola e fiamminga.
“Un’esperienza comunitaria e di ‘resistenza’ estetica ed etica, prima che politica” secondo Sgarbi, che si consumò nell’arco di cinque mostre tra il 1947 e 1949, anche alcuni lavori sono precedenti. In mostra opere di Sciltian, Annigoni, i fratelli Bueno, e inoltre Alfredo Serri, Giovanni Acci e Carlo Guarnieri, che si aggiunsero successivamente al gruppo, oltre a due capolavori di Giorgio de Chirico, il padre della Metafisica, fautore del “ritorno al mestiere”, che ebbe rapporti di stima reciproca con loro. Vengono inoltre presentate, a confronto con i moderni, lavori di artisti del Seicento e del Settecento: Alessandro Magnasco, il Maestro di Hartford, Giuseppe Recco e Carlo Magini, insieme alle opere della Pinacoteca Civica di Fermo, come “L’adorazione dei pastori” di Rubens. Il percorso espositivo si snoda tra dipinti ricchi di citazioni, come “Bacco al’osteria” di Sciltian dove un giovane nudo e incoronato di pampini interagisce con un gruppo di coetanei in abiti moderni, nell’ambiente dimesso di una mescita, oppure il nudo femminile con un vaso di fiori di Antonio Bueno del 1947 ispirato a a Tiziano e Manet. O ancora un ritratto femminile di Pietro Annigoni che replica il Pollaiuolo.. A volte gli artisti puntano decisi alla copia come dimostrano varie nature morte indistinguibili tra autori antichi e moderni. E altre volte ancora il gioco si fa esplicito e divertito come l’ “Omaggio a Roberto Longhi” di Sciltian, che compone una sua natura morta con libri, fogli di carta, matite, pennelli, colori, un paio di occhiali (con un bel gioco di riflessi della finestra alle spalle del pittore), una cartolina della Muta di Raffaello e una del Pifferaio di Manet. De Chirico è rappresentato da “Piazza d’Italia con torre rosa” e “Interno metafisico”, ma anche omaggiato da dipinti di manichini dei fratelli Bueno.
Apprezzatissimi dal pubblico, dai collezionisti e dagli altri artisti, i Pittori moderni della realtà furono disapprovati dai critici, che li accusarono di passatismo. Finita l’ “ultima festa della pittura italiana” presero strade diverse: i fratelli Bueno furono emarginati, mentre Annigoni arrivò a ritrarre varie volte la regina Elisabetta II d’Inghilterra. E Sciltian trovò una sua strada verso la modernità, ispirandosi alla cartellonistica cinematografica, come dimostra il monumentale “L’eterna illusione” del 1967, in cui raccoglie tutti gli spunti e le influenze della sua arte in un contesto contemporaneo di folla che si ammassa per andare al cinema. La mostra a Fermo si inserisce tra i principali eventi culturali del progetto regionale “Il Seicento nelle Marche”. (ANSA).

Quando il Capodanno è da record

RAS AL KHAIMAH CITY – L’Emirato di Ras Al Khaimah si sta preparando a festeggiare l’inizio del 2023 con uno straordinario spettacolo pirotecnico musicale e l’obiettivo di battere nuovi record mondiali da Guinness dei primati.

Già l’anno scorso gli Emirati Arabi Uniti con Dubai e lo stesso Ras Al Khaimah avevano stabilito record assoluti in termini di volume, durata e forma dei fuochi d’artificio: per dare il benvenuto al 2022 Dubai aveva stabilito tre Guinness World Records, con uno spettacolo pirotecnico durato 40 minuti; e Ras Al Khaimah con fuochi d’artificio e 452 droni pirotecnici durati 12 minuti su un’area di oltre 4,7 chilometri, conquistando due primati. E’ sempre Dubai ad aver salutato il 2014 con lo show di fuochi più grande mai realizzato prima, su 96 chilometri di coste, che lo fece entrare per la prima volta nei Guinness dei primati.

Prima ancora era stato Valparaíso in Cile ad aver realizzato uno spettacolo pirotecnico da record nella notte di San Silvestro del 2007, battendo il primato dell’anno precedente ottenuto dall’isola di Madeira per i festeggiamenti di fine anno. Quello di quest’anno a Ras Al Khaimah promette di essere davvero sensazionale: lo show #RAKNYE2023 sarà supportato da droni pirotecnici, nano luci, colori e coreografie a ritmi elettrici. La performance di fuochi d’artificio illuminerà il cielo su un tratto di 4,7 chilometri sul lungomare tra Al Marjan Island e Al Hamra Village per un Capodanno davvero da record. I festeggiamenti, inoltre, saranno arricchiti da un fitto calendario di attività, eventi e festival (visitrasalkhaimah.com).
In passato altri festeggiamenti di Capodanno sono entrati nei Guinness dei primati: per salutare il 2019 Torino ospitò il più grande show di magia a piazza Castello con 70 performer internazionali, mentre per il benaugurante tuffo di fine anno a piazza Mazzini Viareggio raggiunse il record di partecipanti, ben 322. Un divertente e goloso record da Guinness è stato quello di un forno di Cividale del Friuli, che per salutare il 2020 ha preparato la gubana – dolce natalizio locale – più grande del mondo, del peso di 102 chili. Bisogna tornare indietro al 1994 per ricordare il record da Guinness dei primati del cantante Rod Stewart, l’artista con maggiore pubblico a un proprio concerto nell’intera storia del rock: per festeggiare l’anno nuovo il celebre rocker britannico riunì circa 3 milioni e mezzo di spettatori sulla spiaggia di Copacabana, in Brasile.
Altro tipo di record fu quello che il dj e produttore discografico David Guetta raggiunse a Parigi durante il Capodanno del lockdown: per salutare il 2021 l’artista realizzò “United at home”, un live streaming seguito da 50 milioni di telespettatori da tutto il mondo, sintonizzati per vedere il suo show in grado di battere il Guinness World Record come dj set più visto su Facebook. Infine c’è un altro fine anno da record, quello di Alessandro Bonaccorsi che ha eseguito 28 tatuaggi senza mai fermarsi in 57 ore e 25 minuti, realizzando il Capodanno artistico più lungo del mondo ed entrando così nel Guinness dei primati.
E quest’anno? Oltre al primato dell’Emirato di Ras Al Khaimah, ecco qualche suggerimento per festeggiare a suon di record.
L’Hogmanay scozzese è la festa di Capodanno più grande del mondo: dura 4 giorni, tra musica, balli, fuochi d’artificio e la suggestiva fiaccolata lungo la Princess Street, accompagnata dalla musica delle bande di suonatori di cornamusa che termina a Calton Hill, a Edimburgo. Salpare da Orlando, negli Stati Uniti, il pomeriggio del 31 dicembre e festeggiare la fine dell’anno sulla Wonder of the Seas, la nave più grande del mondo, che naviga nei Paesi caraibici. Assistere a New York all’opera “Fedora” del Metropolitan, il teatro dell’opera più grande del mondo con una platea profonda 137 metri e un palcoscenico largo 71 e profondo 44,5 metri. Volare fino a Christmas, isola dell’Oceania, e festeggiare prima di amici o parenti rimasti a casa; questa località, infatti, fa parte dell’arcipelago delle Sporadi Equatoriali e sente per prima i rintocchi del Capodanno.
Nello stesso fuso orario, ma un po’ più a occidente, si possono scegliere le isole Tonga e Samoa. Si può entrare nei Guinness dei primati anche salendo a bordo di un aereo che decolla nel nuovo anno e atterra in quello vecchio, tanto per festeggiare il Capodanno due volte nel giro di poche ore. Ma l’esperienza è riservata a chi può permettersi un jet privato. Infine due locali da Guinness dei primati per veglioni da record: Botín, il ristorante più antico del mondo a Madrid, e Delirium Cafè a Bruxelles, la birreria con la maggior varietà di birre disponibili in commercio. (ANSA).

 

Rembrandt, 22 opere alla Galleria Sabauda di Torino

Rembrandt, 22 opere alla Galleria Sabauda di Torino © ANSA

TORINO – Una selezione di ventidue opere tra dipinti, disegni e acqueforti nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda. E’ la nuova mostra dossier ‘Rembrandt incontra Rembrandt.

Dialoghi in Galleria’, ai Musei Reali dal 14 dicembre al 16 aprile 2023. Centro ideale è La cena in Emmaus del Musée Jacquemart-André di Parigi, in prestito ai Musei Reali grazie alla policy di scambio adottata per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni culturali italiane ed europee. L’opera è posta a confronto con il Ritratto di vecchio dormiente della Galleria Sabauda, uno dei soli tre dipinti dell’artista presenti nelle collezioni nazionali. Le due opere, databili al 1629, sono rappresentative della fase giovanile di Rembrandt.
“La mostra propone un percorso sullo straordinario patrimonio legato al maestro olandese conservato ai Musei Reali e intende portare all’attenzione del pubblico le ricche raccolte di arte fiamminga e olandese, che rappresentano una peculiarità, sia per consistenza, sia per qualità, nel panorama delle collezioni pubbliche italiane” spiega la direttrice Enrica Pagella. “Al centro dell’attenzione è uno dei capolavori della Galleria Sabauda, in cui il giovane Rembrandt sperimenta la sua maestria nella resa dei bruni e che in mostra è possibile ammirare cogliendone dettagli che dapprima sfuggono alla vista”, osserva Annamaria Bava, responsabile delle collezioni d’arte e di archeologia dei Musei Reali.
L’allestimento è arricchito da un supporto multimediale, realizzato con VisivaLab, che permette di esplorare il dipinto torinese attraverso un’immagine ad altissima risoluzione per conoscerne la storia, tante curiosità e scoprire chi si potrebbe celare dietro il volto del vecchio addormentato. Sono esposti anche alcuni disegni della Biblioteca Reale assegnati a Rembrandt, tra cui uno schizzo di busto antico unanimemente riconosciuto come opera interamente autografa.
ansa

A Natale si torna a viaggiare

Fiumicino: partenze di Natale © ANSA

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Astoi Confindustria Viaggi, l’associazione che rappresenta oltre il 90% del mercato del tour operating italiano, le prenotazioni dei viaggi organizzati per le partenze di Natale, Capodanno ed Epifania si avvicinano ai numeri pre-pandemici del 2019. Si registra così un -4% di fatturato globale a fronte di un calo del 12% di passeggeri (una discrepanza che va letta nel contesto di un’inflazione in aumento).
A rallentare il pareggio dei volumi, secondo le valutazioni di Astoi, il caro prezzi, la minor disponibilità di voli per alcune mete, la chiusura di alcune destinazioni come Cina e Russia e un sentiment di incertezza generale.
Il trend è comunque positivo, il turismo organizzato ritrova consensi e va incontro ai bisogni dei viaggiatori, che si mostrano più attenti alle tutele, richiedono maggior assistenza nelle fasi pre, durante e post viaggio e stipulano più assicurazioni integrative. Se per Natale il settore turistico va, diverso è l’atteggiamento verso la coda dell’inverno: mentre per il periodo delle festività di fine anno tutto è stato bloccato con anticipo, per la restante parte dell’inverno gli italiani si mostrano più prudenti ed attendono prima di confermare le prenotazioni. Il potere d’acquisto è variabile e si assiste ad una evidente polarizzazione; la fascia alto spendente non risente dell’inflazione che, all’opposto, penalizza maggiormente la fascia media e induce i consumatori a modificare alcuni comportamenti. La domanda dei clienti – rileva ancora Astoi – risulta più ponderata; vengono preferite vacanze più brevi (media 8 giorni), servizi alberghieri meno costosi e sono favorite le mete di medio raggio rispetto a quelle di lungo. La spesa media per persona per le festività di fine anno è sopra i 1.800 euro considerando l’alta incidenza del lungo raggio e il peso delle partenze in altissima stagione. Le mete preferite sono Maldive, Egitto (tra crociere sul Nilo e Mar Rosso), Stati Uniti (new York e Miami in testa) e Thailandia. Nei Caraibi la preferenza va alla Repubblica Dominicana, nell’East Africa a Kenya e Zanzibar; soffrono invece America Latina, Cuba, Messico e Australia. Si mantiene inoltre forte l’appeal degli Emirati Arabi e si afferma la Giordania. Il comparto crociere chiude il 2022 in modo più favorevole rispetto alle previsioni. I Caraibi restano una delle mete più richieste della stagione invernale e si registra una importante tendenza di crescita verso gli Emirati Arabi. Con l’early booking beneficerà sicuramente il Mediterraneo, nella programmazione 2023. L’Europa registra il rinnovato interesse dei viaggiatori culturali, con preferenze per le principali capitali e le grandi città; si segnala un’alta richiesta di soggiorni e itinerari in Turchia. In ambito nazionale, la montagna vive la sua stagione sotto i riflettori, nonostante in questo segmento il caro energia si faccia particolarmente sentire.
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TURISMO. LE DESTINAZIONI SCIISTICHE PIÙ AMATE DA ITALIANI: ECCO CLASSIFICA

Turismo neve, con chiusure a rischio 8,5 miliardi. La mappa della vacanza bianca sulle Alpi - la Repubblica

(DIRE) Roma, 10 dic. – Ami le piste innevate, il clima rigido non ti spaventa e non vedi l’ora di una vacanza ad alta quota ma hai bisogno di qualche dato per decidere dove andare? Che tu sia o meno un habitué della montagna o meno, che tu sappia sciare molto bene o che tu non sappia neanche mettere gli sci ai piedi, Holidu, portale di prenotazione di case e appartamenti vacanza tra i più noti d’Europa, ha realizzato la classifica delle top 40 destinazioni sciistiche più amate dagli italiani nella stagione 2022-2023, indicando non solo il prezzo degli alloggi ma anche degli Skipass.

In Italia Livigno è in testa tra le mete preferite, seguono Roccaraso-Rivisondoli e Madonna di Campiglio. Chiudono la top 5 Bormio e Tre Cime Dolomiti. La località valdostana di Courmayeur si piazza in sesta posizione davanti alla trentina Canazei-Belvedere e a Cortina d’Ampezzo, prossima ad ospitare insieme a Milano le Olimpiadi invernali del 2026 e ottava in questa speciale classifica. Ghiacciaio dello Stubai nei pressi di Innsbruck e Breuil-Cervinia chiudono la top 10.

I nostri connazionali hanno quindi una netta predilezione verso le località dello Stivale: ben 32 destinazioni su 40 sono italiane e solo 8 estere, più precisamente 2 per ognuno dei 4 Paesi con cui l’Italia condivide il suo confine settentrionale. Due in Austria (Ghiacciaio dello Stubai nei pressi di Innsbruck al nono posto e Kitzbühel 11ma), due in Slovenia (il Vogel Ski Resort nel Parco Nazionale del Tricorno 15ma e Kranjska Gora 40ma), due in Francia (Charmonix-Mont-Blanc 21ma e Les 3 Vallées 34ma) e infine due in Svizzera (Zermatt e St. Moritz rispettivamente 28ma e 29ma).

Come da copione, la regione italiana più rappresentata è il Trentino-Alto Adige con ben 9 località cui se ne aggiungono in verità altre 3 al confine tra questa ed un’altra regione; tra di esse sono 3 quelle nella top 10: si tratta di Madonna di Campiglio medaglia di bronzo, Tre Cime Dolomiti (in parte anche nel territorio veneto in verità) al quinto posto e Canazei-Belvedere al settimo posto. Va forte anche l’Abruzzo con ben 5 località in graduatoria: oltre alla medaglia d’argento Roccaraso-Rivisondoli, anche Pescasseroli 19ma, Ovindoli Monte Magnola 24ma, Campo Felice-Rocca di Cambio 33ma fino ad arrivare a Gran Sasso-Campo Imperatore 36ma. Tre le località della Valle d’Aosta in graduatoria: Courmayeur-Mont-Blanc sesta, Breuil-Cervinia 10ma e Pila 25ma. Sono altre 9 le regioni rappresentate con una o due località ciascuna.

Il concetto di settimana bianca, si sa, è facilmente associabile al concetto di ricchezza e ben pensarci, tra la costosa attrezzatura, lo skipass e l’alloggio, il costo di questo tipo di vacanza è generalmente considerevole. Lo confermano le località elvetiche come Zermatt che come prezzo medio combinato di skipass e alloggio tra alta e bassa stagione batte tutti con i suoi 248 euro al giorno, ma anche St. Moritz che si attesta a 193 euro. Non è da meno Cortina con i suoi 234 euro giornalieri o Corvara in Badia con 210 euro.

Nonostante i prezzi da capogiro di alcuni ski resort, molta è la scelta di località e resort con un prezzo medio inferiore ai 100 euro: nella classifica di Holidu sono ben 12, tra cui spiccano La Thuile e Sestriere, Pescasseroli e Roccaraso-Rivisondoli. Ma un esempio ancora più evidente sono le due località slovene, Kranjska Gora e Vogel Ski Resort, si attestano sui 79 euro, così come la siciliana Etna Nord con 71 euro. Sono tuttavia solo 2 le località il cui prezzo medio è sotto i 50 euro: si tratta di Gran Sasso Campo Imperatore con 45, mentre la regina del risparmio è Viggiano Montagna Grande; questa località in Basilicata costa in media solo 37 euro al giorno.

La classifica >>>  https://www.holidu.it/f/chalet-baite#ski-price-index

A Napoli mostra del giocattolo antico, ce ne sono anche del 1800. In esposizione pezzi rarissimi realizzati da mani artigiane

A Napoli la mostra del giocattolo antico © ANSA

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NAPOLI – ‘La Fiera dei Balocchi – Mostra del giocattolo antico’: oltre mille giocattoli antichi in sei aree tematiche, con la scenografia di Donatella Dentice d’Accadia, nell’Archivio di Stato di Napoli (piazzetta del Grande Archivio, 5), diretto da Candida Carrino.
Nell’ambiente del Monastero dei Santi Severino e Sossio con i suoi affreschi fra il ‘400 e il ‘600, le vestigia a partire dall’VIII secolo, i Chiostri oasi di pace, la mostra attinge alla collezione di giocattoli di Vincenzo Capuano (oltre 8mila).


Il suo percorso espositivo conferma l’assunto: non c’è nulla di più serio del gioco, punto focale della fantasia e della creatività di bambini e adulti. Gli esemplari esposti sono riferibili agli anni tra il 1860 e il 1940, un’età dell’oro per il giocattolo; non mancano i più antichi, a partire dalla prima metà del XVIII secolo. Si tratta di pezzi rarissimi, talvolta unici, che evidenziano l’ingegno e le sbalorditive capacità creative degli artigiani.

Una meta ideale per il flusso turistico atteso a Napoli nei giorni fra dicembre e gennaio anche alla scoperta del fascino dell’Archivio di Stato e dei suoi tesori e rarità, nei pressi di San Gregorio Armeno.
La mostra sarà inaugurata mercoledì 7 dicembre, alle 11.

Più di 12 milioni italiani in viaggio per ponte 8 dicembre


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Se non fosse per l’inflazione, il caro bollette e la tragedia della guerra in Ucraina si potrebbe finalmente dire che il turismo italiano sta riprendendo lo slancio del periodo pre pandemia ma questi tre spettri pesano su industria che sta dimostrando ancora una volta resilienza e vitalità.

A parlare sono i numeri dell’indagine di Federalberghi sul ponte del 8 dicembre: saranno 12 milioni 183 mila gli italiani che si metteranno in viaggio. Il 94.1% di loro (contro il 92.3% del 2021) resterà entro i confini nazionali mentre solo il 5.9% andrà all’estero (contro il 7.7%).

Il 70.2% di chi sceglierà il Belpaese si muoverà nella regione di residenza. Le mete più gettonate saranno in montagna (28.5%), nelle località d’arte (27.8%) e di mare (13.1%). Seguono i laghi (5.3%) e le terme (5%). All’estero le mete più ambite saranno le grandi capitali europee (76.5%). Il giro di affari complessivo si attesta su 4,14 miliardi di euro.

La prima a plaudere è la ministra del turismo Daniela Santanchè: “I dati mettono in luce, ancora una volta, quanto il turismo sia trainante per l’economia italiana e sottolineano un importante driver nelle scelte degli italiani: la maggioranza, infatti, sceglie proprio il Belpaese per trascorrere le proprie vacanze. Optare per il turismo interno, quello di prossimità, – spiega ancora – significa non solo (ri)scoprire l’Italia più autentica, più vera, fatta di tanti luoghi meravigliosi che stanno proprio qui, dietro l’angolo, e che troppo spesso sono stati trascurati in favore di mete in apparenza più vistose e attraenti; significa anche, e soprattutto, alimentare le tante realtà, piccole e grandi, che contribuiscono sensibilmente allo sviluppo dell’intera industria nazionale del turismo. Significa creare lavoro e occupazione, generare valore per l’Italia, per la nostra economia, e sostenere quella che dobbiamo e vogliamo impegnarci a rendere la prima azienda della nostra nazione: il turismo”.

Secondo il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca “grazie a un calendario favorevole, con la festività dell’8 dicembre che cade nella giornata di giovedì, molti italiani potranno concedersi una meritata vacanza. Ma il ponte dell’Immacolata è importante per tutta la comunità, perché genera un contributo importante per lo sviluppo del pil e dell’occupazione”. E avverte: “Non saremo altrettanto fortunati invece in occasione delle festività natalizie – ha aggiunto Bocca – Sia il 25 dicembre che il 1 gennaio 2023 infatti, coincidono con la domenica. Da questo punto di vista, seppure soddisfatti della performance di questo ponte lungo, siamo prudenti nel cantar vittoria, in attesa di verificare che cosa accadrà in occasione del Natale”. Il presidente degli albergatori italiani non nasconde le criticità: “Certo ancora una volta abbiamo dovuto guardare in faccia la realtà, e cioè che la stragrande maggioranza delle scelte sono state fortemente condizionate dal proseguire del conflitto in Ucraina e dai conseguenti e drammatici rincari energetici che stiamo tutti vivendo sulla nostra pelle. Si tratta di una criticità che grava enormemente sul sistema turistico ricettivo e richiede soluzioni tempestive per il bene di tutto il Paese”.

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I percorsi di un turismo responsabile e a basso impatto L’idea delle vacanze in cammino per meditare e ritrovare la strada

Anche nei primi mesi di quest’anno sono aumentati i turisti con lo zaino in spalla Un modo di viaggiare che riflette uno stile di vita e permette di scoprire un’altra Italia

C’è chi pensa che il cammino si possa vivere come una lunga preghiera a Dio, recitata con lo stupore sempre negli occhi; c’è anche chi, più laicamente, sostiene che sia simile a un’intensa seduta di psicoterapia con sé stessi. E ancora c’è chi vede nel camminare l’arte di togliere: togliere peso ai pensieri e liberarsi della zavorra che ci lega alla vita di tutti i giorni. Citando lo scrittore Mario Rigoni Stern, «basterebbe una passeggiata in mezzo alla natura, fermarsi un momento ad ascoltare, spogliarsi del superfluo per comprendere che non occorre poi molto per vivere bene». In tanti, in effetti, sembrano aver ritrovato quest’essenzialità, questa bellezza del passo lento: in Italia si è tornati a camminare, e più di quanto si facesse prima della pandemia. I l numero delle credenziali distribuite, vale a dire quel documento personale che attesta le tappe del proprio pellegrinaggio, è in crescita. Ma anche i tracciati stessi sono in aumento, e diventano più strutturati e meglio attrezzati. L’editore Terre di mezzo fornisce, con il suo annuale dossier “Italia, Paese di Cammini”, uno scenario fatto di cifre contattando le associazioni e gli enti impegnati nella gestione e valorizzazione dei 79 cammini presenti solo in Italia. Nel 2021 le credenziali distribuite sono state 59.538 (su 49 cammini; perché gli altri non prevedono il documento di viaggio o la sua registrazione) contro le 45.472 del 2019. Nel 2020, con la primavera duramente segnata dal Covid, le credenziali rilasciate erano state 38.624. Se a questo si aggiunge che il 24% di chi fa un cammino non chiede la credenziale, si possono arrivare a conteggiare solo nel 2021 80mila persone in moto (con o senza credenziale). Soprattutto nei mesi estivi che rimangono i più gettonati, complice la pandemia che anche l’anno scorso ha di fatto “ristretto” l’arco temporale in cui era possibile viaggiare con una relativa tranquillità. cresciuto il numero delle persone che hanno camminato più di 15 giorni (in due anni dal 10% al 18%), o meno di 5 (in due anni dal 10% al 23%); mentre il 31% viaggia da solo, il 34% in coppia, l’8% in gruppi di 10-30 persone (spesso accompagnati da guide ambientali). Il 66% parte con una guida in tasca, il 41% con le tracce Gps sul cellulare; ma più spesso i due strumenti vengono usati assieme. Se il 2021 viene considerato l’anno della ripartenza del turismo lento sia in Italia, sia in Spagna, dove 180mila pelle-È grini hanno ritirato la Compostela nella cattedrale dedicata a san Giacomo, anche i primi mesi del 2022 sembrano avere lo stesso passo: a Santiago i numeri sono tornati ai livelli del 2019 (anno record con poco meno di 350mila arrivi); per esempio, a marzo di quest’anno si sono contati 7.389 pellegrini, mentre tre anni prima erano stati 7.474. S e questa tendenza si manterrà costante, il 2022 potrebbe rivelarsi a sorpresa un nuovo anno record. In Italia il turismo religioso rappresenta il 2,5% del totale dei turismi, il 70% dei pellegrini sono italiani e tra gli stranieri 3 su 10 sono tedeschi; dunque non mancano le proposte per chi sospinto dalla fede vuole provare a mettersi in cammino. Se l’itinerario ispirato alla figura di papa Luciani stenta a trovare una spinta concreta dalle istituzioni del Veneto, tanti sono comunque i cammini possibili ispirati alla spiritualità e al carisma di santi e beati. È il caso del cammino di sant’Antonio, oltre 400 chilometri dai santuari Antoniani di Camposampiero in Veneto attraverso la Basilica di Sant’Antonio di Padova fino al Santuario della Verna in Toscana attraversando l’Emilia-Romagna e gli Appennini; di grande ispirazione anche il cammino in Puglia, sulle orme di don Tonino Bello per scoprire (o riscoprire) quel “prete con il grembiule” che alle parole ha sempre accompagnato gesti concreti e umani. Una curiosità: nella guida edita da Terre di Mezzo le mappe e le indicazioni pratiche sono accompagnate da alcuni testi densi e poetici, scritti dallo stesso vescovo beato. I l 2022 rappresenta un anno clou anche per il cammino di san Benedetto che compie i suoi primi 10 anni. Il suo in- ventore, Simone Frignani, insegnante di religione alle elementari, camminatore esperto, cicloturista nonché autore di diverse guide per Terre di Mezzo, tredici anni fa ebbe l’occasione di viaggiare tanto per il mondo, e dopo un pellegrinaggio, in Grecia, sul Monte Athos, nei luoghi del monachesimo ortodosso, gli venne l’ispirazione di un cammino che ripercorresse i passi di san Benedetto e permettesse a chiunque di immergersi nello spirito benedettino, «ad esempio vivendo quotidianamente la dimensione del silenzio». «Ci sono voluti tre anni di studio cartografico intensissimo – continua Frignani – e decine e decine di ricognizioni nei luoghi fisici della vita del santo per arrivare al tracciato odierno» che comprende 16 tappe, tra cui Norcia, dove san Benedetto nacque; Subiaco, dove pose le basi della sua Regola; e Montecassino, dove visse gli ultimi anni della sua vita e fondò l’abbazia che ha saputo resistere e rinascere nonostante quattro distruzioni. «La guida è arrivata alla quinta edizione, viene pubblicata anche in inglese e tedesco; ma c’è anche un sito dedicato dove si trovano moltissimi consigli» spiega ancora Frignani, mentre si appresta a raggiungere Montecassino: a piedi, ovviamente. Passo dopo passo quella che si mostra «è la riscoperta di un’Italia minore, meno nota, ma non meno bella e capace di accogliere i pellegrini con una gentilezza e ospitalità d’altri tempi, letteralmente aprendo le porte della propria casa». A nche a detta del suo inventore, il cammino di san Benedetto con i suoi dislivelli di 600 metri giornalieri non è adattissimo a chi è alla sua prima esperienza a piedi. Dunque, chi non ha ancora molto allenamento nelle gambe può ragionevolmente orientarsi su un’altra scelta: ad esempio, l’antica via Francigena, nelle sue tappe collinari, da San Miniato a Siena. E su quella che è la più nota via nel Paese, e in particolare le ultime 13 tappe da San Gimignano a Roma, lavorano anche i volontari di Bir, associazione nata nel 1999 a Milano, per iniziativa di don Gino Rigoldi e di un gruppo di cittadini. L’associazione milanese, da cinque anni, ha introdotto, accanto alle attività di volontariato in Romania e Moldavia, «la proposta dei cammini inclusivi, aperti a tutti, perché camminare fa bene a chiunque si metta in testa di provarci – racconta Sandra, una delle volontarie che da più tempo tiene le fila del gruppo dei camminatori –. Ci si può concentrare sul tempo, sul corpo, sulla natura, sull’ascolto e sul contatto con sé stessi». In gruppo, poi, non si è mai soli: alcuni volontari di Bir, tra cui tantissimi ragazzi poco più che ventenni, si trasformano a turno in compagni di viaggio, si mettono in gioco, anzi in strada: ai piedi le scarpe da trekking, addosso le loro emozioni, il senso critico e la voglia di stare assieme con cui immediatamente contagiano qualunque altro camminatore, anche alla sua primissima esperienza. N ei cammini inclusivi di Bir la paura della solitudine termina dopo il primo chilometro a piedi e molto più forte è la sensazione di mettersi in viaggio non tanto per sé stessi, ma per continuare a costruire – esattamente come avviene da 23 anni nei campi di volontariato in Romania e Moldavia – nuove relazioni inclusive che si basano su rispetto, diversità e giustizia sociale. Perché il camminare, per dirla con Calvino, «presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi» e probabilmente anche in chi ci sta intorno.

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Se la tendenza in corso venisse confermata il 2022 potrebbe essere un anno record. Nuove vie accanto ai percorsi più noti come l’itinerario di san Benedetto, sant’Antonio o la Francigena Sono ormai 79 i percorsi certificati nel nostro Paese, oltre 80mila le persone in movimento Il 31% viaggia da solo, il 34% si muove in coppia

Ultime settimane per le letture estive dei più piccoli. Una novità scelta per voi e adatta a bambini delle scuole elementari

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Ultime settimane per le letture estive dei più piccoli. Una novità scelta per voi e adatta a bambini delle scuole elementari. Per lettori dai 6 ai 10 anni.
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– Autori: Carola Susani – Alessandra Lazzarin; Titolo: Esplorazione; Casa Editrice: Orecchio Acerbo
Una festa di compleanno degli adulti nella casa di campagna al limitare del bosco. Un po’ di baldoria. Cinque bambini evidentemente annoiati se ne stanno fuori sul prato aggrappati alla palizzata antistante. Ma a un certo punto, improvvisamente,si accorgono che Elisa è scomparsa. Preoccupati i quattro amici organizzano una spedizione per cercarla. Ma Elisa non è nelle vicinanze, non sente le voci che la chiamano e i bambini s’inoltrano nel bosco dove alla flebile luce della torcia si materializzano animali notturni e si odono rumori inquietanti, frullare d’ali, scorrere d’acqua, calpestii di foglie e infine in lontananza compare una finestra illuminata. Il buio è pesto, fa freddo e per giunta piove. Chissà dov’è Elisa? Tutto succede in poche ore con l’ esplorazione dell’ignoto che diventa un’avventura raccontata con grande suggestione dagli acquerelli di Alessandra Lazzarin. Dagli 8 anni
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