Papa Francesco: ‘Casa Frizzi è un sogno che si è realizzato’ ‘Fabrizio per quasi vent’anni un grande amico dell’Unitalsi’

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(ANSA) – MILANO, 24 MAR – Durante la cerimonia di inaugurazione della casa di accoglienza Fabrizio Frizzi, oggi a Milano, monsignor Dario Edoardo Viganò ha letto un messaggio di Papa Francesco.

“Oggi – ha scritto il pontefice – si realizza il sogno di una casa che può accogliere col sorriso quanti hanno a che fare con la malattia, soprattutto le mamme e i papà che lottano accanto ai figli, spesso piccolissimi”.

“Un sogno – ha ricordato Francesco – che mi avevate presentato e che avevo sostenuto, che si è realizzato grazie all’apporto di tanti amici e amiche, ma soprattutto grazie alla determinazione tenace di Vittore De Carli”.
Il Papa ha ricordato che Fabrizio Frizzi è stato “per quasi vent’anni un grande amico dell’Unitalsi” e che la casa di accoglienza “sorge accanto al Santuario della Madonna delle Grazie, un piccolo santuario caro ai milanesi che a Maria si rivolgono invocando doni del cielo e il balsamo per curare le ferite della vita e della società. Maria – ha concluso il pontefice – sia sostegno per tutti i genitori che alloggeranno in Casa Frizzi e sia volto di tenerezza e consolazione”. (ANSA).

A Loreto il pellegrinaggio dei bambini

Si terrà dal 23 al 27 giugno a Loreto il 42/o Pellegrinaggio della Gioia promosso daUnitalsi Roma-Lazio che coinvolgerà oltre 500 persone con 150 bambini disabili provenienti da tutte le province del Lazio e dai reparti pediatrici degli ospedali “Bambino Gesù” e “Gemelli” di Roma.

La cantante Alessandra Amoroso ha lanciato un video sui
social per promuovere questo pellegrinaggio e per la prima volta
il viaggio in treno verrà raccontato in diretta Facebook da
Unitalsi.

Guarda il VIDEO con Alessandra Amoroso, testimonial anche del 42° Pellegrinaggio dei Bambini a Loreto

Compagni di viaggio per i bambini e le loro famiglie saranno anche personaggi del mondo della musica e dello spettacolo.
Il pellegrinaggio – sottolinea Unitalsi – è sostenuto dall’emittente Radio-Radio che ha fatto una raccolta di fondi tra i suoi ascoltatori.
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Cecè, testimone e non testimonial: la sua storia è da leggere adesso

Sarà merito della Quaresima, che invita all’astinenza anche dalle «chiacchiere» online, ma in questi giorni non sono bastati 3 argomenti top – la “biopolitica cattolica” e i consueti “Papa quotidiano” e “religioni e violenza” – per arrivare al 50% dei link che ho seguito.
Confina col “Papa quotidiano” la storia di Cecè, ovvero Cesare Cicconi: quel malato che Francesco, avviando il suo magistero dei gesti di misericordia, si fermò a salutare con affetto il 19 marzo 2013, in piazza San Pietro, prima della Messa d’insediamento. Ce la offre Korazym (http://tinyurl.com/p9ues66) dopo averci annunciato, insieme a pochissime altre fonti, che Cesare è morto, a 52 anni. Ma fa tutto un altro effetto leggerla adesso, raccontata con calma e in prima persona (un’ora almeno di testimonianza alla sua Unitalsi), senza il filtro dei media rosa che lo presero d’assalto, come spiega lui stesso con divertimento, due anni fa.
Ma se segnalo questo testo, non è solo per l’emozione che ho provato leggendolo. È anche per quel che mi dice sulla comunicazione. Primo: c’è uno del quale nel 2013 abbiamo voluto sapere tutto, ma che adesso non sapevamo più nemmeno se era vivo. Andate sul suo profilo Facebook, che è ancora attivo, e vedrete che aveva 374 amici: veri, ci giurerei. Grazie a chi ci ha fatto sapere che in Cielo abbiamo un santo in più.
Secondo: c’è un associazione ecclesiale, l’Unitalsi appunto, che aveva in casa propria un testimonial formidabile (prima di Francesco, anche Giovanni Paolo II l’aveva personalmente salutato con pari affetto) e che non se n’è affatto servita, preferendo continuare a “promuoversi” con quei manifesti un po’ all’antica affissi nelle parrocchie e, soprattutto, con la testimonianza da persona a persona.
Terzo: il “digitale” ama, è vero, i testi brevi, ma ci lascia liberi di pubblicarne di lunghi e anche lunghissimi. Se vi fa fatica leggere questo a video, stampatevelo: quel che si impara dalla vita di Cesare Cicconi val bene il costo del toner e della carta.

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