Reggio Emilia e turismo

Reggio Emilia

Reggio nell’Emilia è capace di offrire al visitatore un condensato di italianità, o forse sarebbe meglio dire emilianità, tra le vie e le piazze del suo piccolo centro storico. Ci sono parchi lussureggianti e musei prestigiosi, ristoranti tipici, chiese e palazzi antichi. Noterete presto che la disposizione delle strade a Reggio nell’Emilia è particolarmente regolare. La via Emilia, infatti, taglia orizzontalmente il centro storico e intorno ad essa si sono disposte nei secoli strade perpendicolari e strade parallele, formando un tracciato armonioso che ricorda le righe di un pentagramma musicale.

Su piazza Prampolini, centro civile e religioso di Reggio nell’Emilia, si affacciano il Duomo cittadino, ricco di opere d’arte sacra, il palazzo vescovile e il palazzo comunale. Poco più a nord, gli amplissimi musei civici raccolgono collezioni di arte, archeologia e scienza e sono affiancati dalla sobria facciata neoclassica del teatro municipale, intitolato all’attore reggiano Romolo Valli. Dopo una passeggiata nel verde del parco del Popolo, giardino pubblico adorno di sculture e alberi secolari, potrete procedere verso sud in direzione del museo del Tricolore, che racconta in dettaglio la storia della bandiera italiana e il suo valore simbolico durante il Risorgimento italiano.

Se siete arrivati con il treno alta velocità, ad esempio, avrete sicuramente apprezzato la meravigliosa e bianchissima stazione ferroviaria Mediopadana disegnata dall’archistar Santiago Calatrava.

Anche l’arte contemporanea ha dal 2007 un palcoscenico adeguato al prestigio di Reggio nell’Emilia: è la collezione Maramotti, la raccolta del fondatore della casa di moda Max Mara, Achille Maramotti, che accoglie tra le sue sale moderne pezzi di Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Anselm Kiefer e molti altri protagonisti dell’arte del Novecento e dei primi anni Duemila.

Prendetevi il tempo necessario per godere dei piatti tipici reggiani, che vi sorprenderanno da provare sicuramente ci sono l’erbazzone rustico, ad esempio, ovvero una saporitissima torta salata ripiena di bietola lessa, scalogno, uova e Parmigiano Reggiano, ma anche gli gnocchi fritti e i tortelli da accompagnare con salumi e formaggi, tra i quali sicuramente c’è il Parmigiano Reggiano

italia.it

Albania: mare caraibico, prezzi low cost

Albania: mare caraibico, prezzi low cost
L’Albania è una delle nuove mete del turismo estivo: facilmente raggiungibile dall’Italia, ancora ai margini dei grandi flussi turistici, è una meta decisamente economica, con sfaccettature di grande bellezza, antiche città e paesi carichi di storia, paesaggi di grande suggestione, spiagge che sembrano quelle dei Caraibi, un’ospitalità innata che si sta organizzando per mettersi al passo con gli standard di accoglienza richiesti dal turismo straniero. Una meta ideale per chi rifugge la calca e cerca genuinità. Con il suo voi stupendo mare può essere la destinazione per dalle vacanze estive informali, tutte mare e natura.

LA COSTA SUD – È la costa sud dell’Albania, quella che s’affaccia sulla parte più meridionale dell’Adriatico, a regalare scorci naturali mozzafiato, nel tratto che va da Valona a Saranda e oltre, nella zona del Parco nazionale del Passo di Llogaraja, a un tiro di schioppo dall’Italia ma ancora lontana dall’immaginario del turista: montagne verdeggianti e rocciose a ridosso di spiagge sabbiose o alte scogliere e mare cristallino in cui tuffarsi. Mare in Albania è, dicevamo, sinonimo di vacanza low cost. La zona costiera, seppur a tratti affollata in agosto, è ancora poco conosciuta dal turismo di massa e così i prezzi di hotel e ristoranti sono più che abbordabili. Ecco alcune delle località più belle.

VALONA, LA STORIA E LE SPIAGGE – Valona è una delle città più antiche dell’Albania. Fu fondata nel VI secolo a.C. con il nome di Aulona. Nel 733 fu annessa a Costantinopoli: appartenne quindi ai Normanni e al regno di Serbia dal 1345. Nel 1464 fu conquistata dai turchi e, e per breve tempo fu anche veneziana. Non lontano da Valona ecco la spiaggia di Jal che si trova a sud della città, pochi chilometri oltre la più nota di Drymades, vicina al villaggio di Vuno. Una spiaggetta incantevole e molto tranquilla, sabbiosa, bagnata da meravigliose acque turchesi, di cristallina trasparenza. Drymades è un incanto: splendida insenatura di sabbia dorata dove è possibile campeggiare o affittare un bungalow e godersi uno degli spettacolari tramonti caratteristici di questo tratto dell’Albania.

LA GROTTA DEI PIRATI – La Spiaggia di Livadhi, ai piedi del castello della città, è incorniciata da una folta vegetazione alle spalle e da pareti rocciose ai lati: anche qui il mare è eccezionalmente trasparente, prova di una natura ancora preservata. Qui l’offerta ricettiva è la più ricca della costa. Molti ristoranti di Himara sono gestiti da che propongono gustosi ed economici piatti a base di pesce, calamari e gamberi. Accanto a Dhermi borgo antico e pieno di attrattive con meravigliosa spiaggia a mezzaluna, ecco le piccole e stupende baie, Shkambo, Jaliksari e Gjipea, che si allungano per circa due chilometri. Si raggiungono in auto, in barca o a piedi in 15-20 minuti lungo sentieri costellati di vigne che collegano la strada alla costa. Da non perdere la Grotta dei Pirati che un tempo dava riparo ai predatori del mare e oggi famosa per l’intimità del suo spazio ammantato di un intenso azzurro.

LE SPIAGGE DI FRONTE A CORFÙ – Saranda si affaccia su una piccola baia aperta verso meridione e circondata da colline, e ha proprio di fronte l’isola greca di Corfù. Una stretta catena collinare la separa dalle pianure situate ad oriente, la formazione collinare si estende a meridione fino al canale di Vivar e a nord della città si eleva fino ai 600 m di altitudine. Nella zona di Saranda da non perdere Ksamil, una località turistica sulla costa nei pressi dell’antica città di Butrinto e a 17 km da Saranda e con alcune belle isolette intorno alla magnifica spiaggia. Per finire con la spiaggia di Pulebardhat, in assoluto tra le più belle dell’Albania, dalla quale si può partire in barca per scoprire e godere di meravigliose piccole insenature che ne costellano la vicina costa.
Tgcom24

Turismo. Il gusto dell’Italia, così l’enogastronomia moltiplica gli arrivi

In dieci anni i soggiorni legati alle eccellenze del territorio sono cresciuti del 176%. Germania, Francia, Regno Unito e Usa i mercati principali. I dati di Enit alla fiera Itb di Berlino
Il turismo enogastronomico è cresciuto in Italia, secondo i dati Enit, del 176% in dieci anni

Il turismo enogastronomico è cresciuto in Italia, secondo i dati Enit, del 176% in dieci anni – Icp

Avvenire

L’Italia che piace ai turisti? Se a trainare i flussi restano il patrimonio culturale e le città d’arte, è certo che i turisti sono sempre più attratti dalle eccellenze del territorio, dal mondo dei vini e della tavola, se i soggiorni enogastronomici sono cresciuti del 176% negli ultimi 10 anni. Da esperienze di nicchia a inizi anni 2000, oggi rappresentano un trend affermato. Il solo turismo internazionale ha speso nell’enogastronomia nostrana 363 milioni di euro nell’ultimo anno; un comparto che valorizza non solo le “classiche” mete turistiche, ma porta alla scoperta delle aree interne del Paese, delle tradizioni e dei sapori italiani, dei borghi e delle mete fuori dal turismo di massa. In termini di volumi si tratta di 1,1 milioni di visitatori stranieri che scelgono questa tipologia di soggiorno e che trascorrono all’insegna dell’enogastronomia 1,8 milioni di pernottamenti. Una fetta importante degli arrivi, che nel 2024 risultano in crescita rispetto al 2023 con al primo posto, per gli arrivi dall’esteri, la Germania (14,8% nei primi 9 mesi dello scorso anno), poi Francia (13,2%), Regno Unito (7,5%) e Usa (circa 5%).

L'ingresso della fiera di Berlino per la Itb 2025

L’ingresso della fiera di Berlino per la Itb 2025 – Ansa

Dati che arrivano dall’Itb di Berlino, una delle fiere del turismo più importanti al mondo (165 i Paesi rappresentati), dove l’Italia è presente fino a domani, 6 marzo, con un padiglione di 1.400 mq, promosso e organizzato da Enit, con la partecipazione di 14 Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta), partner istituzionali e del territorio come i Comuni di Napoli, Genova e Torino, la Repubblica di San Marino, Gestione Governativa Navigazione Laghi, Residenze Reali Sabaude Piemonte e Camera di Commercio Como-Lecco, e oltre 250 operatori turistici, provenienti sia dal pubblico che dal privato. «Le relazioni tra Italia e Germania rappresentano un pilastro fondamentale per la nostra economia e, in particolare, per il settore turistico – ha detto il ministro del Turismo Daniela Santanchè inaugurando ieri il padiglione Italia, insieme all’ambasciatore Fabrizio Bucci, alla presidente Enit Alessandra Priante e all’amministratore delegato Enit Ivana Jelinic -. La Germania è il primo mercato di provenienza per i viaggiatori che scelgono l’Italia come meta, e questo è un segno tangibile della fiducia e dell’apprezzamento che i tedeschi hanno per la nostra cultura, la nostra storia e le nostre bellezze naturali. Nel 2024 abbiamo registrato un incremento significativo nel numero di visitatori tedeschi e la nostra intenzione è quella di continuare a sviluppare iniziative che possano attrarre sempre più turisti. Investire nel turismo significa investire nel futuro, e il nostro impegno è quello di promuovere sempre di più un’Italia accogliente, innovativa. È fondamentale rafforzare questi legami – conclude il ministro -, non solo per il turismo, ma anche per le opportunità commerciali che ne derivano, creando un circolo virtuoso che porterà benefici a entrambe le Nazioni».

Lo stand promosso da Enit con gli operatori italiani alla fiera itb di Berlino

Lo stand promosso da Enit con gli operatori italiani alla fiera itb di Berlino – Ufficio stampa

Le eccellenze del Made in Italy esportate rappresentano il primo “biglietto da visita” del nostro Paese all’estero e attraggono turisti in arrivo. Primeggia il settore dei prodotti agroalimentari: nei primi 6 mesi del 2024 l’export di questi è risultato pari a circa 34 miliardi di euro (+7,1% su gennaio-giugno 2023, con una previsione di chiusura 2024 a 70 miliardi). I principali Paesi destinatari delle esportazioni agroalimentari nostrane sono ancora la Germania (15,4% sul totale), Stati Uniti (11%), Francia (11%) e Regno Unito (6,8%), che si ritrovano per l’appunto tra le nazioni che maggiormente scelgono l’Italia.

C’è poi il capitolo dedicato al turismo rigenerativo ossia una nuova modalità di vacanza sostenibile contribuisce attivamente alla valorizzazione dell’ecosistema naturale e sociale del territorio, con iniziative condivise con i turisti di recupero ambientale e di raccolta dei rifiuti in mare, sulle coste, nei parchi naturali, ma anche di apprendimento e condivisione con i compagni di viaggio di tecniche produttive, di raccolta e di trasformazione agricola, artigianali e di cucina locale. Secondo dati Enit, il 75% degli italiani ritiene che la crescita del turismo sostenibile sia fondamentale per la transizione ecologica del Paese, mentre il 63% preferisce destinazioni turistiche locali per promuovere il turismo di prossimità e valorizzare i borghi italiani. Proseguendo con i nuovi stili turistici, merita attenzione quello open air: ultimo dato disponibile, in Italia si contano circa 20.000 esercizi agrituristici con oltre 295 mila posti letto. Si tratta di una modalità di vacanza in piena natura per cui gli arrivi turistici superano i 4,5 milioni, con un trend di aumento costante dal 2018 (ancora +11% nel 2023).

Il turismo in camper e all'aria aperta è uno dei trend del turismo italiano

Il turismo in camper e all’aria aperta è uno dei trend del turismo italiano – Deyan Georgiev – Icp

Quella all’aria aperta è una scelta di vacanza che attrae nello specifico i turisti internazionali, ben nel 51% dei casi. Complessivamente si contano 16,6 milioni di pernottamenti con un’incidenza dei mercati internazionali superiore al 60% del totale. Negli ultimi 9 anni la crescita di questo comparto all’aria aperta raggiunge il +62,7% per gli arrivi e il +47,2% per i pernottamenti. I primi 5 paesi di provenienza sono la Germania, con un’incidenza del 41% sul totale internazionale, i Paesi Bassi (8%), gli Stati Uniti (6,5%), Francia (4,5%), Svizzera e Liechtenstein (4,8%).

«Il turismo è in continua evoluzione. Di anno in anno mutano i trend e dobbiamo essere in grado di adattarci prontamente a questi cambiamenti – ha sottolineato Ivana Jelinic, ad di Enit -. Notiamo che i giovani mettono al primo posto la sostenibilità del viaggio, numerosi turisti internazionali prediligono nuove esperienze all’aria aperta e alla scoperta di mete alternative alle grandi città. Ritengo che siamo sulla strada giusta, la promozione delle nostre eccellenze all’estero funziona, come dimostra la correlazione tra l’export e gli arrivi in Italia. Facciamo conoscere le nostre offerte e da qui innestiamo una filiera produttiva che crea valore e investimenti in Italia grazie al ritorno in termini di spesa e soggiorni dei turisti internazionali nel nostro Paese».

Ponte Befana, un milione in viaggio e giro d’affari 400 milioni

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Ansa

Saranno complessivamente un milione gli italiani che sceglieranno di partire in occasione dell’Epifania.

Nel 91% dei casi si sceglierà l’Italia come destinazione della propria vacanza mentre solo il 9% sceglierà l’estero.

In generale non ci si allontanerà molto da casa, privilegiando una regione diversa da quella di residenza ma di prossimità (54,1%), oppure rimanendo nel proprio territorio (30,9%). E’ la fotografia del movimento turistico degli italiani secondo l’indagine realizzata da Tecnè per conto della Federalberghi in occasione della festività della Befana, che quest’anno il calendario farà cadere di lunedì, consentendo al popolo dei viaggiatori di poter prolungare la vacanza oltre il fine settimana. Coloro che hanno scelto come periodo di vacanza la sola Epifania, si ritaglieranno 3,3 notti per il proprio soggiorno fuori casa con una spesa pro capite complessiva (ovvero comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) di 362 euro per coloro che resteranno in Italia, e 544 euro per coloro che si recheranno all’estero. Il giro di affari specifico della festività della Befana si attesterà sui 400 milioni di euro.
L’alloggio preferito sarà l’albergo nel 34,7% dei casi, seguito dalla stanza in un B&B con il 30,4%.
La prenotazione si è verificata in primis contattando direttamente la struttura tramite il suo sito (35,1%) o chiamandola direttamente (20,9%). Il motivo principale della vacanza sarà la ricerca del riposo e del relax (61,8%), il divertimento (38,1%) o sarà l’occasione per praticare sport (17,6%). Per la maggior parte dei casi, il meteo non influenzerà più di tanto il progetto di vacanza (33,4%). Mentre i dubbi sulle condizioni del tempo potranno condizionare la scelta il 26,3% degli intervistati.
In merito alla tipologia di regali che gli italiani hanno immaginato o stanno immaginando per questa Epifania, spicca il dono di un viaggio da sogno che preveda il soggiorno in hotel o strutture alberghiere in località incantevoli (44,5%) . In questo 2025 vi sarà uno scenario sulle intenzioni di viaggio favorito dalla congiuntura positiva del calendario: almeno il 25% degli intervistati ha già manifestato la volontà di programmare un viaggio tra gennaio ed il prossimo giugno.

2025 sarà ricco di ponti, come fare 32 giorni di vacanza con 6 di ferie. Ad aprile la combinazione tra Pasqua e la Festa della Liberazione regala ben 10 giorni liberi utilizzando solo 3 giorni di ferie. Ecco tutti i ponti

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AGI – Viaggi o relax a casa?I l 2025 accontenta tutti con un calendario ricco di ponti strategici. Secondo Cna Turismo e Commercio, infatti, sarà possibile ottenere ben 32 giorni di vacanza utilizzando solo 6 giorni di ferie. Ad aprile in particolare, la combinazione tra Pasqua e la Festa della Liberazione regala ben 10 giorni liberi utilizzando solo 3 giorni di ferie. Intanto si inizia con la Befana, che cade di lunedì, concedendo un lungo weekend dal 4 al 6 gennaio.

Pasqua e Pasquetta: 20 – 21 aprile
Festa della Liberazione: 25 – 26 – 27 aprile
Festa dei Lavoratori: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 maggio
Festa della Repubblica: 31 maggio – 1 – 2 giugno
Ferragosto: 15 – 16 – 17 agosto
Festa dell’Immacolata: 6 – 7 – 8 dicembre
Natale e Santo Stefano: 25 – 26 – 27 – 28 dicembre
Capodanno: 31 dicembre – 1 – 2 – 3 – 4 gennaio
Dopo la lunga pausa di aprile, maggio e giugno concederanno due occasioni per la classica fuga del weekend: il 1° maggio, cade di giovedì e regalerà un ponte di 4 giorni, mentre il 2 giugno cade di lunedì.

Il Ferragosto cadrà di giovedì, permettendo così di anticipare (o allungare) le vacanze. L’Immacolata sarà di lunedì, regalando un weekend lungo (6-8 dicembre.

Le festività natalizie regalano cinque giorni consecutivi prendendo solo il 24 e il 27 di ferie. Si chiude col Capodanno che cade di giovedì, regalando un weekend lungo perfetto per salutare il nuovo anno in grande stile. Subito dopo, il 6 gennaio, l’Epifania sarà un’occasione ideale per concedersi un’altra pausa strategica. 

Turismo e inclusione. Assisi città aperta, qui le pietre “parlano”. Proprio a tutti

Sfere d’autore poste vicino ai 14 monumenti Unesco comunicano con i visitatori grazie a tecnologie sofisticate in grado di coinvolgere anche persone con disabilità. La sfida del Comune umbro

La magia della Basilica di San Francesco. Una sfera di pietra (sulla sinistra) la racconta con un sistema digitale

La magia della Basilica di San Francesco. Una sfera di pietra (sulla sinistra) la racconta con un sistema digitale – Comune di Assisi

Ogni pietra ad Assisi ha un senso, un valore, trasmette spiritualità e narra silenziosamente una storia di fede, traccia il cammino di un Santo che ha fatto con semplicità una grande rivoluzione. Le pietre vive di san Francesco sono un messaggio di fraternità. Per tutti. Le pietre di Assisi parlano e raccontano bellezza e storia della città. Ma lo fanno non solo in senso figurato. Lo fanno davvero, attraverso sfere di travertino e pietra rosa tipica del monte Subasio, collocate davanti ai 14 monumenti Unesco della città. Vere e proprie sculture d’autore, di tre diverse dimensioni, in grado di “animarsi” attraverso sofisticate tecnologie e di comunicare, a visitatori e turisti che si avvicinano, contenuti e immagini inediti e originali accessibili anche a persone con disabilità. Una delle tante iniziative di accoglienza del comune che ospita, non a caso, dal 14 al 16 ottobre, il G7 per l’inclusione e la disabilità. Le grandi potenze mondiali a confronto per garantire a tutti il diritto alla partecipazione alla vita civile, sociale e politica.

Nel proprio piccolo Assisi prova a dare a tutti la possibilità di scoprirla e di vivere sul posto una esperienza piena. “Le Pietre parlano” è un progetto unico, innovativo e inclusivo, ideato e realizzato dal comune umbro, grazie a un finanziamento del Ministero dell’Interno, in seguito a un bando del 2021 rivolto a città d’arte particolarmente colpite dalla diminuzione dei flussi turistici, durante la pandemia. La proposta – presentata dall’ufficio Turismo e Marketing territoriale dell’ente – è risultata tra le migliori, ottenendo il massimo del contributo economico di 200mila euro a fondo perduto per lo sviluppo di varie azioni, con il coinvolgimento della comunità locale, di enti e associazioni del territorio e delle comunità religiose di Assisi. Obiettivo: valorizzare la multidimensionalità dei quattordici beni culturali inseriti nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità dell’Unesco grazie a un approccio esperienziale e artistico in grado di renderli più attrattivi, anche per nuovi target di turisti. Parliamo di monumenti che fanno parte del nostro grande patrimonio culturale e che raccontano la storia del Santo Patrono d’Italia: la basilica di San Francesco, la basilica di Santa Chiara, la cattedrale di San Rufino, la Chiesa Nuova, la basilica di Santa Maria degli Angeli, la piazza del Comune, l’eremo delle Carceri, la chiesa di Santa Maria Maggiore, l’abbazia di San Pietro, la Rocca maggiore, la Rocca minore, il santuario di Rivotorto, il santuario di San Damiano, palazzo del Capitano del Perdono. Il perno centrale è la famosa pietra a scaglia bianca, rosata e rossa di Assisi, estratta dal monte Subasio, che rappresenta ciò che lega chiese, piazze, mura ed edifici civili della città e del territorio. Un elemento caratterizzante, che viene reso “parlante” attraverso contenuti e percorsi esperienziali, performance di artisti e nuove opere di design scolpite su sfere di varie dimensioni, con l’intento di offrire al pubblico un punto di vista inedito, partecipato e inclusivo sulla città

Le pietre parlanti di Assisi. Nella scultura viene inserito un beacon digitale che permette di vivere esperienze multiusensoriali

Le pietre parlanti di Assisi. Nella scultura viene inserito un beacon digitale che permette di vivere esperienze multiusensoriali – Comune di Assisi

Le 14 sfere in pietra sono state realizzate dallo scultore umbro Matteo Peducci e in ognuna di esse è stato inserito un beacon digitale, che attiva e segnala la presenza di un dispositivo mobile (cellulare o tablet), dal quale sarà possibile accedere alla App dedicato al progetto, in maniera libera e inclusiva. Qui l’utente trova contenuti originali e accessibili anche a persone ipovedenti o con ridotte capacità cognitive, motorie o uditive. Sono presenti podcast audio monografici dedicati ai monumenti Unesco con la voce dell’attore assisano Mauro Fiorucci, racconti per ragazzi su storie legate alla città animati da bambini e bambine del progetto “Birba chi legge”, letture poetiche su Assisi interpretate da attori del Piccolo Teatro degli Instabili. La cooperativa Fare ha organizzato poi i laboratori didattici per gli istituti scolastici, coinvolgendo oltre 60 classi delle scuole primarie di Assisi, che attraverso le “pietre parlanti” potranno conoscere meglio la città.

“Questo progetto – sottolinea Stefania Proietti, sindaco di Assisi – rappresenta un’eccellenza in Italia e in Umbria, in grado di valorizzare in modo originale e nuovo le risorse della città, con il coinvolgimento della comunità locale e di talenti del territorio. Il valore aggiunto è l’accessibilità di tutti i contenuti anche a persone con diverse forme di disabilità, un’attenzione importante che rende Assisi sempre più aperta e inclusiva, anche sul fronte della fruibilità del patrimonio culturale. In vista del G7 inclusione e disabilità, lanciamo un nuovo segnale concreto su queste tematiche”. “Il progetto – aggiunge Fabrizio Leggio, assessore al turismo e marketing territoriale – raggiunge un duplice scopo: da una parte offre un approccio innovativo alle bellezze di Assisi e dall’altra restituisce una serie di dati e informazioni sullo spostamento dei turisti in città, permettendoci diverse azioni proattive, rivolte all’ottimizzazione dei flussi, anche in vista dei prossimi importanti grandi eventi come il Giubileo e i centenari francescani”.

Il progetto 'Musei per tutti nel Parco del Subasio': il Foro Romano di Assisi

Il progetto “Musei per tutti nel Parco del Subasio”: il Foro Romano di Assisi – Comune di Assisi

Assisi, ma non solo. È tutto il territorio che prova a vincere la sfida dell’inclusività. Ed ecco il progetto “Musei per tutti nel Parco del Subasio” che mette in rete le strutture museali di Assisi, Spello, Nocera Umbra e Valtopina per accogliere pienamente le persone con difficoltà cognitive e disabilità motorie, grazie a tecnologie avanzate e soluzioni digitali su misura. L’iniziativa – realizzata con il contributo della Regione Umbria – interessa otto musei civici: Pinacoteca Comunale, Foro Romano e collezione archeologica con Domus del Lararium e Domus di Properzio e Rocca Maggiore ad Assisi; Pinacoteca Civica e Diocesana e Villa dei Mosaici a Spello; Pinacoteca Comunale e Museo Archeologico a Nocera Umbra; Museo del Ricamo e del Tessile a Valtopina. Strutture messe in rete, attraverso un’apposita strategia di comunicazione che ha previsto la realizzazione di un marchio unico e la creazione di contenuti multimediali e digitali realizzati su misura che ne migliorano l’esperienza di visita, rendendoli interconnessi e facilmente fruibili da tutti, inclusi utenti con disabilità motorie, visive, uditive e intellettive. Così Assisi e il Subasio sono davvero aperti a tutti.

avvenire

Il paese più a nord d’Italia è Predoi: come arrivarci e cosa vedere

Sono tanti i villaggi montani immersi nelle Alpi e collocati quasi al confine dello stato italiano. Tra questi c’è Predoi, il paese più a nord d’Italia.

Si trova in Alto Adige ed è l’unico in Italia a trovarsi più a nord del 47º parallelo. Qui vivono circa 500 persone, ecco cosa sapere di questo piccolissimo paese.

Storia di Predoi
La storia del paese più a nord d’Italia è ancorata al territorio in cui si trova: in passato veniva estratto il rame, mentre ora il motore della sua piccola economia è l’artigianato, in particolare la lavorazione del tombolo.

Dal punto di vista storico, c’è presenza di civiltà a Predoi almeno dal 3000 a.C, tuttavia, i primi riscontri concreti si hanno soltanto a partire dal Medioevo.

Recentemente è diventata una rinomata meta estiva per gli amanti della montagna e del trekking nella natura.

La leggenda del rame di Predoi
Secondo una leggenda popolare, qui a Predoi il rame fu scoperto per caso da un allevatore che stava cercando di domare un toro.

Le corna dell’animale inferocito colpendo il terreno hanno fatto emergere una sabbia dorata. Tutti credettero fosse oro, ma poi scoprirono che era rame.

Come arrivare a Predoi, il paese più a nord d’Italia
Predoi è facilmente raggiungibile da Bolzano, in direzione del confine con l’Austria. Dista circa due ore dal capoluogo e pochi chilometri dal confine con l’Austria.

A Predoi non c’è una stazione dei treni, la più vicina è quella di Brunico. Da lì partono autobus che in un’ora vi porteranno nel paese più a nord d’Italia.

Cosa vedere a Predoi
Il piccolo borgo, situato nella Valle Aurina, ha alcune perle da scoprire assolutamente:

il Museo delle miniere, per conoscere al meglio la storia della popolazione di Predoi. La miniera fu chiusa, come quasi tutte le miniere italiane, nel 1971 e trasformata in un polo. Oggi troverete visite guidate per esplorare le gallerie di estrazione, oltre a un centro di cura per chi soffre l’asma, proprio all’interno della miniera;
la piccola chiesa di Santo Spirito, la più antica di tutta la valle Aurina. Risalente al 1455, era il luogo di culto dei minatori che attraversavano il Passo dei Tauri per arrivare a in Austria;
il Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, un luogo ideale per chi ama una vacanza a contatto con la natura. Si può attraversare il parco a piedi o in mountain bike.
Le escursioni
Tra le escursioni che si possono fare a Predoi, specialmente in estate, c’è sicuramente quella che porta alle Cascate di Riva di Tures, nelle cui vicinanze c’è anche l’omonimo Castello, una splendida fortezza medievale.

Sempre a proposito di sentieri e passeggiate nella natura, nelle vicinanze potrete visitare la Valle dei Molini e il Lago di Neves.

Cosa visitare nelle vicinanze di Predoi
Nel pieno dell’Alto Adige, nelle vicinanze di Predoi è possibile visitare diversi luoghi incantevoli: partendo dalla stessa Brunico, il cui centro storico è molto carino ed è famoso anche il suo castello.

Altra meta interessante è il villaggio di Fonte della Roccia, nella stessa valle, che è composto solo da Malghe; infine, per gli amanti dello sci, la località Cadipietra è perfetta.