Terremoto in Emilia Romagna: chiusi tutti i campi di accoglienza

Chiusi tutti i campi di accoglienza nei luoghi colpiti dai terremoti di maggio in Emilia, compresa l’ultima tendopoli di Carpi (Modena). Lo hanno sottolineato l’assessore alla Protezione civile dell’Emilia-Romagna, Paola Gazzolo, e il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Bertelli, intervenendo in commissione Bilancio e affari generali per un aggiornamento sugli interventi.

Cinque mesi dopo le pesanti scosse, sono state assistite oltre 15mila persone: delle ultime 2.348, 2.269 sono state collocate in albergo in attesa dei moduli abitativi provvisori previsti entro metà dicembre. Tra gli altri obiettivi raggiunti, l’avvio regolare delle lezioni del nuovo anno scolastico (400 le scuole danneggiate) con la consegna nei prossimi giorni delle ultimi due moduli scolastici realizzati in tempi record. Sono stati compiuti 562 interventi della Protezione civile regionale, per circa 22,5 milioni di euro, per la messa in sicurezza del territorio e il ripristino o la salvaguardia di servizi e beni pubblici. E sono state 38.726 le richieste di verifica dell’agibilità di immobili (altrettante le schede Aedes compilate).

Ottenuti dal governo 6 miliardi di euro (Cassa depositi e prestiti) per la riparazione delle abitazioni civili e delle
sedi produttive, mentre un altro fondo sempre di 6 miliardi è stato attivato per sostenere finanziamenti agevolati ai titolari d’impresa che hanno subito danni e hanno dilazionato pagamenti di tributi, contributi previdenziali o assistenziali comunquedovuti allo Stato.

avvenire.it

Oggi poco dopo la mezzanotte la terra ha continuato a tremare, mentre la Protezione Civile emette un avviso di condizioni meteo avverse

Il terremoto non sembra voler dare tregua all’Emilia Romagna. Nella sola giornata di ieri 12 giugno, infatti, l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha registrato in Emilia, tra il distretto sismico della Pianura padana emiliana e della Pianura padana lombarda, ben 20 scosse di terremoto.

E poco dopo la mezzanotte di oggi 13 giugno, due nuova scosse sono state avvertite dalla popolazione in provincia di Modena, Reggio Emilia e Mantova.

L’INGV terremoti ha infatti registrato alla mezzanotte e cinque minuti di oggi un terremoto di magnitudo 2.1, ad una profondità di 9.8 chilometri, mentre alle ore 02:50 un secondo sisma di magnitudo 2.4.

I Comuni maggiormente interessati dal terremoto di oggi sono più o meno sempre gli stessi. Questa notte, sono gli abitanti di Moglia (Mantova), Rolo (Reggio Emilia), Concordia Sulla Secchia (Modena), Novi Di Modena (Modena) e San Possidonio (Modena) e poi quelli di Finale Emilia e Mirandola ad aver avvertito, rispettivamente, i due terremoti perché situati entro 10 chilomentri dall’epicentro.

Ma quelli di questa notte sono appunto solo gli ultimi di una lunga serie, iniziata in Emilia Romagna il 20 maggio scorso.

Dal più recente in ordine di tempo, infatti, l’INGV ha registrato il 12 giugno, nell’arco di tutta la giornata, un terremoto di:

– magnitudo 2.9 alle ore 23:47:20

– magnitudo 2.4 alle ore 22:55:32

– magnitudo 2.6 alle ore 22:54:15

– magnitudo 3.1 alle ore 21:09:13

– magnitudo 2.3 alle ore 20:43:53

– magnitudo 2.3 alle ore 19:40:01

– magnitudo 2.3 alle ore 18:04:27

– magnitudo 3.4 alle ore 17:56:03

– magnitudo 3 alle ore 16:57:29

– magnitudo 2.2 alle ore 11:40:40

– magnitudo 2.5 alle ore 10:33:35

– magnitudo 2.4 alle ore 10:12:35

– magnitudo 2.5 alle ore 08:32:49

– magnitudo 2.2 alle ore 07:21:01

– magnitudo 2.3 alle ore 06:37:43

– magnitudo 2 alle ore 05:18:36

– magnitudo 2.1 alle ore 04:36:12

– magnitudo 2.2 alle ore 04:07:11

– magnitudo 4.3 alle ore 03:48:36

– magnitudo 2 alle ore 03:00:56

Nessuna di queste scosse ha per fortuna causato danni a persone o cose, come precisa anche la Protezione Civile che per le Regioni colpite dal terremoto ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche che prevede, dalla serata dell’11 giugno, un peggioramento sulle regioni settentrionali con precipitazioni significative sui settori prealpini centro-orientali.

Bruno Porta Ballai – mainfatti.it
13 Giugno 2012
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Nuove scosse in Emilia

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Dalla mezzanotte di ieri 15 scosse sono state registrate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in territorio modenese, la più forte delle quali, di magnitudo 4,3, si è verificata alle 3,48 del mattino a 10,8 km di profondità, con epicentro tra le province di Mantova, Reggio Emilia e Modena. Magnitudo inferiore a 3 per le altre scosse. Dalle verifiche della Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni. Alcune scosse si sono verificate anche in Calabria.

iltempo.it – 13 Giugno 2012

TERREMOTO: Nel Reggiano sono oltre 550 le case inagibili. A Rolo la scuola elementare non riaprirà nemmeno a settembre

A quasi quindici giorni dalle scosse del 29 maggio, quelle che hanno colpito duramente la Bassa reggiana, il bilancio delle inagibiltà relative agli alloggi, parziali o complete, è pesante: siamo oltre le 550. I controlli da parte di vigili del fuoco e tecnici, però, sono tutt’altro che ultimati. E il numero di cittadini che chiede verifiche aumenta, di giorno in giorno.

A Reggiolo sono 230 le ordinanze di inagibilità firmate dal sindaco, Barbara Bernardelli. Una cifra che non rende completamente la portata del danno: tra queste, ci sono dichiarazioni di inagibiltà che riguardano interi condomini. Se ne contano due da sette piani e due da sei. A Rolo le inagibilità firmate dal sindaco, Vanna Scaltriti, sono arrivate a quota 54. Per due abitazioni, nella zona più a ridosso con il confine Modenese, sono state eseguite anche due demolizioni, a causa di immobili che rischiavano di crollare in strada. A Luzzara le ordinanze di inagibilità sono arrivate a 130.

A Guastalla gli edifici certificati come inagibili sono già 30. A Fabbrico sono addirittura 60, a Correggio ormai sfiorano quota 50.

Numeri importanti, dunque, che raccontano dell’emergenza di famiglie sfollate, ma anche dell’urgenza dei proprietari degli immobili per capire come intervenire per la ricostruzione o il ripristino delle agibilità. Il primo passo, è rivolgersi ai vigili del fuoco e attendere il sopralluogo che determina inagibilità o agibilità, (parziale e completa). In seconda battuta, sono i tecnici dei Nuclei regionali di valutazione a passare per la compilazione della documentazione AeDes: servirà ai proprietari per la successiva richiesta di accesso al fondo predisposto dal governo per i danni del terremoto.

Ma le squadre in azione sono poche – a Reggiolo appena due – e gli immobili centinaia. Senza contare che le strutture dei Comuni – sfollati anch’essi, in molti casi – sono in emergenza.

I tempi della burocrazia per il via dei lavori – salvo per le demolizioni urgenti, su ordinanza dei sindaci – inevitabilmente si dilatano. (el.pe)

gazzettadireggio – 12 Giugno 07:23