«Meno tasse per chi ha più figli»: le priorità del Forum delle famiglie

Spostare un punto di Pil in favore delle famiglie e prevedere meno tasse per le famiglie che hanno più figli. Sono queste le “priorità assolute” del Forum delle associazioni familiari (rappresentano 3 milioni di famiglie) che questa mattina a Roma hanno presentato una piattaforma in sette punti, “i sette sì alla famiglia”, da sottoporre ai candidati alle prossime elezioni politiche.

Con questa iniziativa il Forum ha dato il via ad una campagna, “Io corro per la famiglia; 24 milioni di famiglie attendono risposte” alla quale i candidati dovranno, a titolo personale, aderire impegnandosi a realizzare nei primi 100 giorni di governo alcuni dei punti della piattaforma.

“Anche attraverso i social network – ha detto il presidente del Forum, Francesco Belletti – noi offriremo le nostre valutazioni puntuali e i nostri giudizi agli elettori, ma non daremo in alcun modo indicazioni di voto. Restiamo un soggetto di società civile con il quale i politici vorremmo che dialogassero. È per questo che nei prossimi trenta giorni promuoveremo degli incontri con i partiti di cui daremo conto agli elettori. Saremo una spina nel fianco perché si attuino politiche di sviluppo e crescita per la famiglia”.

Belletti ha spiegato che il Forum avrebbe preferito un altro sistema elettorale con la possibilità di esprimere preferenze; “in mancanza di questo chiediamo ai singoli un impegno di gratuità, una propria responsabilità autonoma”.

Nella piattaforma il Forum chiede che una delle priorità della riforma del lavoro sia quella di legare lo sviluppo “alla generazione di lavoro a misura di famiglia”. Chiedono che il Piano nazionale per la famiglia diventi “uno strumento concreto” e che il lavoro domestico sia retribuito “in modo da offrire libertà di scelta alla donna”. Chiedono ancora che il nuovo governo metta in piedi un ‘”sistema di valutazione di impatto familiare” in grado di valutare prima le conseguenze di un determinato provvedimento. “Deve essere fatto sul modello dell’impatto ambientale – ha detto ancora Belletti – senza il quale non si tira su un mattone”. Il forum vuole un impegno per investimenti sulla scuola, anche quella paritaria.

avvenire.it

Crisi, Italiani vedono nero. 520mila in Cig nel 2012. Tra problemi lavoro e tasse

Gli italiani sono sempre più scettici sull’uscita rapida dalla crisi. Per i prossimi dodici mesi, solo il 16% dei nostri concittadini – la metà dello scorso anno – vede in arrivo un miglioramento per l’economia del Paese, mentre il restante 84% pensa che il 2013 non porterà alcuna evoluzione positiva, ma addirittura un ulteriore peggioramento. E’ il quadro che emerge da un sondaggio Confesercenti-Swg sulle prospettive economiche dell’Italia per l’anno appena iniziato.

La salute dell’economia italiana è giudicata negativamente dall’87% degli intervistati. Il 36% la ritiene inadeguata, mentre il 51%, la maggioranza, addirittura pessima. A promuoverla solo il 13%, che la segnala come discreta (11%, in aumento del 3% sullo scorso anno) o buona (2%, in calo dell’1%). Anche sulle prospettive si registra una grave sfiducia. Solo il 16% degli intervistati vede una svolta (lo scorso anno erano esattamente il doppio (32%). Ad avere una visione più positiva sono i giovani sotto i 24 anni (22,9% di ottimisti) e chi vive nelle Isole (22,2%). Il 40% degli italiani ritiene invece che la situazione resterà la stessa del 2012: anche in questo caso, i valori massimi si registrano nella fascia d’età tra 18 e 24 anni, dove si registra un picco del 42,9%. Se per l’Italia ci si aspetta un ulteriore peggioramento, le prospettive per la propria famiglia e la situazione personale sono solo un po’ meno negative. L’84% degli intervistati non crede in un miglioramento. Il 52% ritiene che la situazione rimarrà la stessa, in aumento del 5% sullo scorso anno. Calano gli ottimisti, che passano dal 17 al 14 per cento, così come i pessimisti, che scendono al 34% dal 36% dello scorso anno. Per il 2013, la maggioranza degli italiani (il 59%) vuole far leva sul nuovo esecutivo per porre alla sua attenzione l’emergenza lavoro, scelta dal 31% degli intervistati a causa del forte sentimento d’insicurezza sul futuro. Ô significativo che, subito dopo, gli italiani chiedano di abbassare le tasse e di ridurre i costi della politica (il 23% del campione in entrambi i casi). Ovvero meno spese e meno sprechi per liberare risorse utili a tagliare l’insostenibile pressione fiscale. L’accento posto sulla questione lavoro nasce dalla crescente difficoltà degli italiani ad arrivare alla fine del mese con i loro guadagni. Nel 2012 il 41% degli interpellati dichiara di non riuscirci, né con il proprio reddito né con quello familiare. E se nel 2010 circa il 72% del campione riusciva a far fronte alle spese della famiglia per tutto il mese, quest’anno la percentuale cala bruscamente al 59%.

ansa

Ivie, Tobin tax e Tares tre nuove tasse nel 2013

Tre nuove tasse al debutto, ma anche maggiori sconti per i figli e la promessa che gli importi della lotta all’evasione saranno utilizzati per abbattere le imposte a famiglie e imprese. Se il 2012 è stato l’anno dell’Imu, il 2013 vedrà l’arrivo di tre “nuove” imposte. E per i contribuenti non si preannuncia certo come un anno da prendere alla leggera. La pressione fiscale, in base alle ultime previsioni del governo, salirà dal 44,7% dell’anno appena concluso al livello record del 45,3%.

Le nuove tasse guardano soprattutto alla casa e agli investimenti finanziari. Scatta da subito l’Ivie, l’imposta che si paga sugli immobili all’estero, mentre bisognerà attendere marzo per laTobin Tax sulle transazioni finanziarie. Ma a caratterizzare l’anno sarà soprattutto la Tares, la nuova tariffa sui rifiuti che si preannuncia come un balzello di rilievo: si pagherà sulla grandezza degli immobili, manderà in pensione la vecchia Tarsu e assorbirà la Tassa di igiene ambientale.

Non ci saranno comunque solo note dolenti. Da tenere presente che fino a giugno sarà possibile usufruire di maggiori sconti sui lavori di ristrutturazione (dopo la detrazione scende dal 50 al 36%) e scattano i nuovi sconti per i figli a carico. C’è poi l’aspettativa di un calo delle tasse su famiglie e imprese: il fondo per il calo delle tasse arriva dal 2013 e sarà rimpinguato con la lotta all’evasione che vedrà in campo il nuovo redditometro.

Addizionali Irpef. 
Le regioni potranno applicare la maggiorazione dell’addizionale comunale anche ai redditi bassi (prima congelata per il 2013). Slitta inoltre al 2014 il quoziente familiare per l’aliquota Irpef regionale.

Auto aziendale.
 La deducibilità per le auto aziendali scendono dal 27,5 al 20%. Non cambia comunque il beneficio per le auto in uso promiscuo (al 70%) e per quelle esclusivamente strumentali (al 100%).

Affitti, meno sconti per i proprietari. Si riduce dal 15 al 5% la deduzione forfettaria sui redditi delle locazioni ai fini Irpef. La norma non riguarda chi affitta con la cedolare secca.

Bonus Irap. L’aumento dello sconto riconosciuto alle società per ciascun dipendente e quello previsto per i
“piccoli” salta al 2014.

Bollo sul conto corrente. Non pagheranno i cittadini con depositi sotto i 7.500 euro, per gli altri l’imposta è di 34,2 euro per le persone fisiche e di 100 euro per le società. Si pagherà anche sulle comunicazioni e i prodotti finanziari: l’imposta sarà nel 2012 dell’1 per mille.

Cooperative sociali. Rinviato al 2014 l’aumento dal 4 al 10% dell’Iva su alcune prestazioni assistenziali svolte dalle cooperative sociali.

Detrazioni figli. Lo sconto “nominale” sale fino a 950 euro per i figli sopra i 3 anni e di 1.220 per gli under 3. Salgono a 400 euro le detrazioni per i figli disabili. Inoltre per i contribuenti con più di tre figli a carico la detrazione è aumenta di 200 euro per ciascun figlio a partire dal primo.

Donazioni e otto per mille. Sarà possibile destinare l’8 per mille dell’Irpef e dedurre dal reddito deduzioni fino a 1.032,91 euro anche per la Chiesa apostolica in Italia e per la Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale. Le donazioni fatte a favore di Onlus e iniziative umanitarie realizzate da enti individuati da un apposito decreto sono detraibili al 24% (contro il 19% precedente).

Estero, immobili. Scatta la nuova Imposta sul valore degli immobili all’estero: va pagata dai residenti in Italia con proprietà all’estero. L’aliquota è dello 0,76% del valore dell’immobile.

Fattura. Arriva la fattura telematica, con una piena equiparazione a quella cartacea e un adeguamento alle nuove regole Iva previste da una direttiva comunitaria del 2010. L’effetto sarà quello di aumentare le operazioni che dovranno essere registrate.

Fondo calo tasse. Mini dietrofront sul fondo per il taglio delle tasse, che arriva però dal 2013. Non sarà alimentato dai risparmi di spese per interessi sui titoli pubblici, dei quali lo Spread rappresenta un indicatore. È inoltre stabilito che le somme per ridurre la pressione fiscale debbano essere “effettivamente incassate”: questo ovviamente richiederà tempi più lunghi. Al fondo calo-tasse non affluiranno i recuperi di contributi previdenziali, che invece vendono utilizzati a fini pensionistici.

Guerra e pensioni. Non ci sarà la tassazione delle pensioni di guerra e di quelle di reversibilità, inizialmente prevista dalla Legge di Stabilità.

Handicap. Salgono di 400 euro le detrazioni per i figli disabili, che diventano così di 1.620 euro per quelli sotto i tre anni e di 1.350 per quelli sopra questa soglia d’età.

Imu. È fissata al 4 febbraio la scadenza per la dichiarazione Imu sugli immobili che godono di agevolazioni e
che hanno registrato variazioni di imponibile (per acquisto). Da quest’anno l’imposta va tutta ai Comuni, tranne quella sugli “opifici” e altri immobili industriali.

Iva. Le novità scattano dal primo luglio. Resta invariata l’aliquota intermedia dell’Iva (10%), mentre quella del 21% sale al 22%. Ma non è detta l’ultima parola e l’obiettivo di togliere questo aggravio spetterà al nuovo governo.

Lotta all’evasione e redditometro. Debutterà a fine gennaio il nuovo redditometro. Consentirà di risalire al reddito del contribuente usando 100 diversi indicatori: dai quadri alla retta dell’asilo, dalle spese per la colf all’iscrizione al circolo sportivo, dalle giocate on line ai bot.

Nuove attività e start up. La legge per lo Sviluppo prevede una detrazione per il 2013, 2014 e 2015 pari al 19% della somma investita (25% per quelle in ambito energetico). L’importo massimo detraibile non può superare i 500 euro e deve essere mantenuto per almeno due anni, pena la decadenza del beneficio.

Ottantenni. Scompare per i contribuenti di età non inferiore a 75 e 80 anni la possibilità di ripartire la detrazione sulle ristrutturazioni rispettivamente in cinque e tre quote annuali. Tutti devono ripartire l’importo in dieci rate.

Produttività. Per detassare il salario legato alla maggior produttività delle aziende arrivano in tutto 2,1 miliardi tra 2013-2015. Spetta ora al governo e alle parti utilizzare il fondo per attuare una tassazione ridotta.

Ristrutturazioni casa, sale lo sconto. La detrazione per le spese di ristrutturazione passa dal 36% al 50%, ma solo fino al 30 giugno. Anche il limite massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione sale da 48.000 euro ad un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Anche per gli interventi sul risparmio energetico il bonus fiscale del 55% termina il 30 giugno, poi si scende al 36%.

Scaldacqua. Anche lo scaldacqua sarà ammesso alla detrazione d’imposta del 55% per gli interventi di risparmio energetico. Lo sconto varrà però se si sostituisce il vecchio scaldabagno con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

Tares. Debutta da gennaio la nuova tassa sui rifiuti. Mandata in pensione la Tarsu, arriva la nuova Tares che
assorbirà anche la Tassa di igiene ambientale e servirà a pagare anche altri servizi comunali. Il primo pagamento è stato fatto slittare ad aprile ma poi dovrà essere versata in base alla grandezza dell’immobile e la pagherà non il proprietario ma il residente.

Tobin tax. Arriva la nuova tassa sulle transazioni finanziarie. Si pagherà a partire dal primo marzo sui trasferimenti di azioni e titoli partecipativi e nel 2013 sarà pari allo 0,22% (allo 0,12% se lo scambio avviene sui mercati regolamentati. Il prelievo scenderà poi allo 0,2 e 0,1% dal 2014. Sono previste norme particolari per i derivati e per le negoziazioni “ad alta frequenza”.

Vecchie cartelle “rottamate”. Le vecchie cartelle, con ruoli resi esecutivi fino al 31 dicembre 1999, se hanno un importo non superiore a 2.000 euro sono annullate.

Zero sconto irpef. È saltata la previsione di riduzione delle aliquote Irpef, inizialmente prevista dal governo nella legge di stabilità.

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