Vaticano impone sospensione delle ordinazioni a Tolone/ Caso rarissimo: i motivi…

Papa, diplomatici Vaticano

Il Vaticano ha imposto la sospensione delle ordinazioni diaconali e sacerdotali che erano previste nella diocesi di Tolone il prossimo 26 giugno. I quattro futuri diaconi e sei futuri preti che avrebbero preso parte, dunque, dovranno attendere fino a data da destinarsi. La decisione della Santa Sede è stata annunciata in un comunicato firmato dal vescovo, mons. Dominique Rey.

Il motivo di questa presa di posizione, come riportato da Aleteia, sarebbe da ricondurre al fatto che il seminario di Castille, fra Toulon e Hyères, accoglie numerosi giovani da comunità nuove ed anche stranieri provenienti da paesi lontani. L’apertura verso una rinnovata evangelizzazione ha dato luogo a degli interrogativi in diversi dicasteri romani, seppure non sia stata richiesta alcuna misura di ristrutturazione del seminario né tantomeno siano stati presi dei provvedimenti disciplinari.

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Vaticano impone sospensione delle ordinazioni a Tolone:
Da Roma ci si continua a interrogare sul valore del discernimento e della formazione in un seminario in cui convivono circa settanta seminaristi tanto disparati per formazione come quello di Castille. La Santa Sede, come riportato da Aleteia, per rispondere a queste domande, ha dunque incaricato mons. Aveline, arcivescovo di Marsiglia (nominato cardinale la settimana scorsa), di condurre una «visita fraterna» sul posto. Il Vaticano nell’attesa ha però preso un provvedimento tanto importante quanto raro, imponendo la sospensione delle ordinazioni diaconali e sacerdotali previste per la fine di giugno a Tolone. Una data per il rinvio non è stata neanche fissata.

“Accogliamo questa richiesta con dolore ma con fiducia, consapevoli della prova che essa rappresenta soprattutto per coloro che stavano per ricevere l’ordinazione. Avremo a cuore di portarli nella preghiera e di continuare ad accompagnarli nel loro cammino (che va avanti da ben sette anni, ndr). Incoraggio ciascuno di voi a pregare anche per la nostra diocesi, in attesa che la situazione si chiarisca per il bene di tutti”, ha scritto mons. Dominique Rey nel comunicato.

Una giornata di preghiera per le vittime degli abusi

Briefing in Sala Stampa vaticana sulla plenaria della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, istituita dal Papa nel marzo dell’anno scorso – e riunita per la prima volta in Vaticano – per elaborare concrete linee guida per prevenire casi di abusi sessuali da parte di esponenti del clero. A informare i giornalisti, il cardinale Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston e alla guida dell’organismo, e il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi. La Commissione, ha detto il porporato americano, sta preparando una giornata di preghiera per le vittime di abusi.

Elaborare concreti programmi per sviluppare precise politiche a difesa dei minori. Preparare materiale informativo ad hoc e promuovere efficaci seminari per assicurare piena consapevolezza a tutti i livelli dell’abominio che rappresenta l’abuso sessuale di minori. Il cardinale O’Malley è concreto nel raccontare l’avvio dei lavori della plenaria, che si concludono questa domenica. Sottolinea: anche per aiutare quelle Conferenze episcopali che trovino difficoltà a sviluppare politiche in tal senso, presentando metodi per valutare l’adeguatezza di eventuali programmi proposti.

“Siamo impegnati a lavorare sodo”, afferma il porporato, che entra nel dettaglio degli impegni da promuovere raccontando che vengono interpellate organizzazioni che si occupano di contrastare gli abusi e ci si pone anche la questione di sostenerle là dove scarseggino le risorse. Racconta dei working group in elaborazione: cioè gruppi di lavoro, al di fuori della Commissione, che possano – in qualche modo – riprodurre, amplificare, ramificare l’impegno stesso della Commissione. Precisa che ci sono al momento 17 membri nella Commissione: dall’Africa, dall’Asia, dall’America del Sud e dall’Oceania. Si tratta di esperti, di pastori ma anche di vittime di abusi perché il loro contributo per mettere a fuoco metodi di prevenzione è importante.

Presenta i due ultimi arrivati: suor Kaylla dello Zambia, impegnata da sempre a tutela dei minori, che sottolinea l’importanza di curare l’aspetto culturale del problema promuovendo la sensibilizzazione, e Peter Saunders, di Londra, fondatore di una organizzazione di vittime di abusi, la National Association for People Abused in Childhood, in Inghilterra, che interviene alla conferenza stampa per affermare che “qualcosa di estremamente significativo sta succedendo nella lotta alla pedofilia”.

Il cardinale O’Malley ricorda che Papa Francesco ha parlato della Commissione in una lettera ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, in cui ha chiesto di “fare tutto il possibile per sradicare dalla Chiesa la piaga degli abusi sessuali”. Il cardinale ricorda che Papa Francesco stesso cita la circolare della Congregazione per la Dottrina della Fede del 3 maggio 2011, che chiedeva alle Conferenze episcopali di tutto il mondo di stabilire linee guida per trattare i casi di abuso sessuale sui minori da parte di ecclesiastici e spiega che la collaborazione fra tutti è parola chiave.

La data della lettera – sottolinea il cardinale O’Malley – è simbolica: il 2 febbraio è la Festa della Presentazione del Bambino Gesù al Tempio e – aggiunge “noi stiamo lavorando per far sì che il ‘tempio’ diventi un luogo sicuro in cui portare i bambini”. Il mandato di Papa Francesco nella lettera è inequivocabile: “Non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori”.

avvenire.it

 

Papa: Parolin nuovo segretario di Stato

Papa Francesco ha nominato l’arcivescovo veneto Pietro Parolin nuovo segretario di stato. Finora nunzio in Venezuela, mons. Parolin, 58 anni, succede al cardinale Tarcisio Bertone (79 anni il prossimo dicembre) che era stato nominato da Benedetto XVI nel 2006. Alla guida della segreteria di stato torna, quindi, un diplomatico.

Accettando le dimissioni del cardinale Tarcisio Bertone da segretario di Stato, papa Francesco gli ha chiesto di rimanere in carica fino al 15 ottobre, data nella quale gli subentrerà mons. Pietro Parolin.

Il 15 ottobre, quando mons. Parolin prenderà possesso del suo ufficio il Papa riceverà superiori e officiali della Segreteria di Stato per ringraziare pubblicamente il card. Tarcisio Bertone “per il suo fedele e generoso servizio alla Santa Sede e per presentare il nuovo segretario di Stato”.

Papa Francesco ha confermato negli incarichi il sostituto alla segreteria di stato mons. Angelo Becciu, il segretario per i rapporti con gli stati, mons. Dominique Mamberti, il prefetto della casa pontificia, mons. Georg Gaenswein, l’assessore per gli Affari generali mons. Peter Wells e il sottosegretario per i rapporti con gli stati, Antoine Camilleri.

Nel momento in cui viene nominato segretario di Stato mons. Pietro Parolin esprime “profonda e affettuosa gratitudine” a papa Francesco “per l’immeritata fiducia” nei suoi confronti, manifestandogli “rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con Lui”. Parolin parla di “missione impegnativa ed esigente”.

“Nel momento in cui viene resa pubblica la nomina a Segretario di Stato, desidero esprimere profonda e affettuosa gratitudine al Santo Padre Francesco, per l’immeritata fiducia che sta dimostrando nei miei confronti, e manifestarGli rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con Lui e sotto la Sua guida per la maggior gloria di Dio, il bene della Santa Chiesa e il progresso e la pace dell’umanità, affinché essa trovi ragioni per vivere e sperare”, dice mons. Parolin in una dichiarazione da Caracas, dove tuttora si trova. “Sento viva la grazia di questa chiamata, che, ancora una volta, costituisce una sorpresa di Dio nella mia vita e, soprattutto, ne sento l’intera responsabilità, perché essa mi affida una missione impegnativa ed esigente, di fronte alla quale le mie forze sono deboli e povere le mie capacità”, prosegue. Per questo “mi affido all’amore misericordioso del Signore, dal quale nulla e nessuno potrà mai separarci, e alle preghiere di tutti”.

“Tutti ringrazio, fin d’ora, per la comprensione e per l’aiuto che, in qualsiasi forma, mi vorranno prestare nello svolgimento del nuovo incarico”, aggiunge. “Il mio pensiero – dice ancora il nuovo segretario di Stato – va alle persone che sono state parte della mia vita in famiglia, nelle parrocchie in cui sono nato e in cui ho prestato servizio, nella cara Diocesi di Vicenza, a Roma, nei Paesi dove ho lavorato, Nigeria, Messico e, ultimo, Venezuela, che lascio con rimpianto”.

“Penso pure – aggiunge – al Papa emerito Benedetto XVI, che mi ha ordinato Vescovo, alla Segreteria di Stato, che è già stata la mia casa per molti anni, all’Em.mo Card. Tarcisio Bertone, agli altri Superiori, ai colleghi e ai collaboratori e all’intera Curia Romana, ai Rappresentanti Pontifici. A tutti sono largamente debitore”. “Mi pongo, con trepidazione, ma anche con fiducia e serenità, in questo nuovo servizio al Vangelo, alla Chiesa e al Papa Francesco, disposto – come Lui ci ha chiesto fin dall’inizio – a camminare, edificare-costruire e confessare”, afferma Parolin. Il nuovo segretario diStato prega “che la Madonna, che a me piace invocare con i titoli di Monte Berico, Guadalupe e Coromoto, ci dia ‘il coraggio di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria, il Cristo crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti'”. “E, come si dice in Venezuela: ‘¡Que Dios les bendiga!'”, conclude.

Napolitano: con Parolin relazioni si arricchiranno – ”Sono certo che grazie alla Sua presenza al vertice della Segreteria di Stato, le nostre relazioni continueranno ad arricchirsi di nuovi contenuti e la nostra collaborazione a difesa della pace e della giustizia nei diversi scenari internazionali potrà ulteriormente consolidarsi”: così Giorgio Napolitano a Mons. Parolin.

Papa: riunione con vertici diplomatici su Siria – Papa Francesco ha ricevuto questa mattina nella Domus Santa Marta i vertici diplomatici del Vaticano per “discutere possibili iniziative della Santa sede” per promuovere la pace in Siria. Hanno partecipato, tra gli altri, il card. Tarcisio Bertone, e il prefetto delle Chiese orientali, il card. Leonardo Sandri.

ansa

Benedetto XVI: gli Stati tutelino vita e famiglia

“Non deve conoscere flessioni” l’impegno dei cristiani nella società e nella politica, e questo impegno deve vedere al primo posto la difesa della vita in ogni sua fase e della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Lo ha detto il Papa a una delegazione dell’Internazionale Democratico Cristiana. / avvenire.it
IL TESTO DEL DISCORSO