Preghiera davanti al Presepe

L’Ufficio Liturgico diocesano ci suggerisce come poter pregare davanti al presepe

Si consiglia di trovare un momento nel corso della sera del 24 o del giorno del 25 in cui le persone, in casa, possono riunirsi insieme davanti al presepe. Come segno si accende un lume. La contemplazione del presepe può essere arricchita da: un brano biblico, uno spunto di meditazione, un canto o una musica ascoltata, un gesto concreto. Dopo che ci si è radunati intorno o davanti al presepe una persona guida la preghiera.

Segno di croce Introduzione:

ci troviamo qui riuniti davanti al presepe per contemplare la venuta di Cristo nel mondo. Non ricordiamo solo un evento del passato ma anche oggi, con spirito di sincero ringraziamento, accogliamo il Signore che desidera continuare ad abitare la nostra casa, la nostra famiglia, le nostre vicende umane.

Lettura dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,1-14)

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Breve momento di silenzio

 

Dalla Lettera “Admirabile Signum” di papa Francesco

Le Fonti Francescane raccontano nei particolari cosa avvenne a Greccio. Quindici giorni prima di Natale, Francesco chiamò un uomo del posto, di nome Giovanni, e lo pregò di aiutarlo nell’attuare un desiderio: «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello». Appena l’ebbe ascoltato, il fedele amico andò subito ad approntare sul luogo designato tutto il necessario, secondo il desiderio del Santo. Il 25 dicembre giunsero a Greccio molti frati da varie parti e arrivarono anche uomini e donne dai casolari della zona, portando fiori e fiaccole per illuminare quella santa notte. Arrivato Francesco, trovò la greppia con il fieno, il bue e l’asinello. La gente accorsa manifestò una gioia indicibile, mai assaporata prima, davanti alla scena del Natale. Poi il sacerdote, sulla mangiatoia, celebrò solennemente l’Eucaristia, mostrando il legame tra l’Incarnazione del Figlio di Dio e l’Eucaristia. In quella circostanza, a Greccio, non c’erano statuine: il presepe fu realizzato e vissuto da quanti erano presenti.

È così che nasce la nostra tradizione: tutti attorno alla grotta e ricolmi di gioia, senza più alcuna distanza tra l’evento che si compie e quanti diventano partecipi del mistero. Il primo biografo di San Francesco, Tommaso da Celano, ricorda che quella notte, alla scena semplice e toccante s’aggiunse anche il dono di una visione meravigliosa: uno dei presenti vide giacere nella mangiatoia Gesù Bambino stesso. Da quel presepe del Natale 1223, «ciascuno se ne tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia».

Ascolto del canto “Inno di Natale” https://drive.google.com/file/d/15r9OTSQtG9gyL6a918ajb2vQ_zZdHVcH/view?usp=sharing

I poveri e i semplici nel presepe ricordano che Dio si fa uomo per quelli che più sentono il bisogno del suo amore e chiedono la sua vicinanza. […] Nascendo nel presepe, Dio stesso inizia l’unica vera rivoluzione che dà speranza e dignità ai diseredati, agli emarginati: la rivoluzione dell’amore, la rivoluzione della tenerezza. Dal presepe, Gesù proclama, con mite potenza, l’appello alla condivisione con gli ultimi quale strada verso un mondo più umano e fraterno, dove nessuno sia escluso ed emarginato. […]

In questo nuovo mondo inaugurato da Gesù c’è spazio per tutto ciò che è umano e per ogni creatura. Dal pastore al fabbro, dal fornaio ai musicisti, dalle donne che portano le brocche d’acqua ai bambini che giocano…: tutto ciò rappresenta la santità quotidiana, la gioia di fare in modo straordinario le cose di tutti i giorni, quando Gesù condivide con noi la sua vita divina.

Breve momento di silenzio

 

Preghiera di condivisione

Condividiamo insieme alcune intenzioni di preghiera come segno di comunione con la Chiesa sparsa in tutto il mondo, la nostra comunità Diocesana e le persone che abitano nei nostri quartieri. Preghiamo insieme dicendo: Donaci un cuore nuovo, Signore.

  • Ti affidiamo o Signore la Chiesa sparsa in tutto il mondo. In questo tempo di grazia sostieni tutti coloro che sono chiamati a testimoniare la luce vera che viene nel mondo.
  • Desideriamo ricordare e pregare per il nostro papa Francesco che ha desiderato scrivere alcune riflessioni sul Sostiene o Signore la sua missione universale e donagli ogni giorno la gioia di poter donare pienamente la vita, secondo la Tua volontà. Preghiamo.
  • Ti chiediamo o Signore di custodire il nostro Vescovo Massimo e tutti coloro che collaborano con lui per il bene delle nostre comunità: i presbiteri, i diaconi, le famiglie religiose e i tanti laici che condividono l’azione evangelizzatrice della Lo Spirito creatore possa suscitare sempre parole e azioni che parlino di Cristo, presente in mezzo a noi. Preghiamo.
  • Desideriamo ricordare in questo momento o Signore le tante persone che faticano a vivere con speranza questo tempo di grazia: le persone ammalate e quelle nella solitudine; chi ha perso il lavoro o vive in situazioni di indigenza. Fa che possano sperimentare concreti gesti di carità e rendi i nostri cuori solleciti e attenti alla voce di Cristo che ci chiama verso le loro vite.
  • Invochiamo, o Signore, lo Spirito su tutti coloro che vivono delle responsabilità civili e politiche. Fa che possano sempre mettere al centro il bene delle persone e possano sapientemente amministrare il nostro paese.
  • Facciamo memoria di coloro che ci hanno lasciato e che ora dormono il sonno della pace (si possono ricordare alcuni defunti pronunciando il loro nome); li affidiamo o Signore alla tua misericordia affinché possano essere accolti nel Tuo Regno di luce.

Preghiera conclusiva

Grazie, perché

ti presenti come un bambino

per farti accogliere nelle nostre braccia.

Grazie, perché nel presepe parli alla nostra vita, ci racconti l’amore di Dio, che si è fatto bambino per dirci quanto è vicino ad ogni essere umano, in qualunque condizione si trovi.

Grazie, perché questo è il nostro Natale con Te!

Eventuali altre preghiere…

Si può concludere il momento di preghiera ascoltando o cantando uno dei seguenti canti:

Dio Padre e Madre; Kayre Maria

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https://drive.google.com/file/d/1D7xxa3F-vdzYSHgQJN-wuJgM2vTuE1bbU/view?usp=sharing

 

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