Senza la ricerca dell’unità la fede rinuncerebbe a se stessa

di Kurt Koch

L’Anno della fede, che ci dona Papa Benedetto XVI, si collega strettamente al concilio Vaticano II da un punto di vista non solo temporale, ma anche di contenuto. Esso è stato infatti inaugurato nel giorno della commemorazione dell’apertura del concilio, avvenuta cinquant’anni fa, ed è animato dall’intento di attualizzarne le principali affermazioni magisteriali, vedendo in esso il punto di riferimento decisivo per la missione della Chiesa anche oggi. In ciò rientra anche l’impegno ecumenico assunto dalla Chiesa cattolica, il quale non è un tema secondario del concilio, ma una delle sue priorità centrali, come si legge già nella prima frase del decreto sull’ecumenismo: “Promuovere il ristabilimento dell’unità fra tutti i cristiani è uno dei principali intenti del sacro concilio ecumenico Vaticano II” (Unitatis redintegratio, n. 1). Il decreto sull’attività missionaria della Chiesa ricorda che gli sforzi ecumenici si congiungono saldamente all’opera missionaria, poiché la divisione dei cristiani è di pregiudizio alla santa causa della predicazione del Vangelo e “impedisce a molti di abbracciare la fede” (Ad gentes, n. 6). All’impegno ecumenico è improntata anche tutta la costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, come si evince in particolare dai paragrafi conclusivi: “Il nostro pensiero si rivolge contemporaneamente ai fratelli e alle loro comunità, che non vivono ancora in piena comunione con noi, ma ai quali siamo uniti nella confessione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e dal vincolo della carità” (Gaudium et spes, n. 92). Un intimo nesso esiste soprattutto tra il decreto sull’ecumenismo e la costituzione dogmatica sulla Chiesa, nella quale si trovano i fondamenti di fede dell’impegno ecumenico della Chiesa cattolica. L’ecumenismo è tutt’altro che una questione di mera politica ecclesiale o una faccenda puramente pragmatica; esso, piuttosto, è intrinseco alla fede stessa. Pertanto, l’Anno della fede ci chiama anche ad attualizzare i fondamenti di fede del compito ecumenico della Chiesa e a cementarli nuovamente davanti a una situazione ecumenica profondamente mutata.

(©L’Osservatore Romano 18 gennaio 2013)

Domenica 6 gennaio 2013 – Epifania del Signore – Festa dei popoli in Duomo alle 11.00. In tutte le parrocchie Giornata dell’Infanzia missionaria – I greco-cattolici, i copti e gli ortodossi si preparano al loro Natale

In tutte le parrocchie Giornata dell’Infanzia missionaria – I greco-cattolici, i copti e gli ortodossi si preparano al loro Natale

ProcessioneMagi

Insieme al parroco Don Daniele Casini e a mons. Gianfranco Gazzotti (che la sera precedente è rientrato da un breve pellegrinaggio in Terra Santa), ai fedeli dell’unità pastorale Cattedrale-San Prospero-Santa Teresa, sono attese a questa Messa presieduta per la prima volta da Mons. Camisasca e concelebrata dall’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni, con canti e preghiere nelle diverse lingue, le comunità più numerose qui a Reggio di immigrati cattolici: ghanese-nigeriana (con il giovane cappellano p. Felix, che ha studiato qui in Seminario ed è stato ordinato insieme ai nostri sacerdoti, il 19 maggio scorso), albanese, dello Sri Lanka (lingua tamil). Contribuiranno all’animazione pure alcune Suore delle ormai quaranta di provenienza dal Kerala (India). Saranno presenti (anche se non con un coro organizzato) cattolici delle Filippine, del Burkina Faso e badanti provenienti dalla Polonia. I giovani dello Sri Lanka interpreteranno la processione dei Magi che recano al Signore Gesù oro, incenso e mirra.
La celebrazione è coordinata dal direttore dell’Ufficio Migrantes, il diacono Antonio Burani, e da altri sei diaconi che tengono i contatti con ciascuna comunità.
Gli unici assenti, come gli altri anni, saranno i numerosi ucraini cattolici con il loro parroco p. Michele, che seguendo il rito bizantino e il calendario giuliano (per loro oggi è il 24 dicembre), celebrano la Vigilia del Natale nella chiesa di S. Giorgio alle 14 di questa domenica. La solennità del Natale viene celebrata lunedì a partire dalle 14.30,
Mentre i copti egiziani in San Domenico, celebreranno il Natale tra la notte del 6 e del 7 gennaio, con inizio intorno alle 22.
Gli ortodossi di lingua russa in San Zenone celebreranno il Natale la mattina di lunedì, che appunto nel calendario giuliano corrisponde al 25 dicembre, con la solenne liturgia che inizia alle 10.30.
Gli ortodossi rumeni e moldavi nella chiesa del Cristo, seguendo invece il calendario gregoriano, la mattina di domenica 6 gennaio, a partire dalle 8.30, celebrano anch’essi la solenne Epifania.

Il 6 gennaio, nella gran parte delle parrocchie, si celebra la Giornata Missionaria dei Ragazzi dal titolo legato all’Anno della Fede, “CON GESù IMPARO A CREDERE”, con raccolte solidali per le opere della Pontificia Infanzia Missionaria.
Inoltre nelle Messe, per antichissima tradizione, dopo la proclamazione del Vangelo dei Magi, verrà dato il solenne annunzio del giorno di Pasqua, che nel 2013 cadrà domenica 31 marzo.

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