PROGETTO HAPPINESS Un «salotto» per i pomeriggi insieme, lo spazio che mancava

ILARIA BERETTA

Un posto dove stare anche quando non si ha niente da fare, senza bisogno di iscriversi, confermare la propria presenza o inventarsi a tutti i costi un’attività. Un luogo dove passare tempo con gli amici e farsi compagnia, lontano da sguardi giudicanti, ma sotto l’occhio attento e discreto di volontari ed educatori. A Varese gli adolescenti un posto così ce l’hanno: è lo spazio Happiness (info: happinessvarese@ gmail.com) inaugurato un anno fa nei locali del centralissimo oratorio San Vittore, che decine di ragazzi hanno imparato a chiamare ‘casa’. Dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 19, i ragazzi possono entrare in salotto (l’ex bar sistemato con divani e tavoli), giocare a ping pong, studiare in biblioteca o improvvisare una partita a calcio. Si può restare tutto il pomeriggio o passare solo per un salto; ad accogliere tutti i ragazzi ci sono sempre alcuni volontari e Filippo Maroni, educatore della cooperativa Pepita Onlus che è stata coinvolta nel progetto.

«L’idea di creare uno spazio di aggregazione per adolescenti – spiega Maroni – è venuta a fine 2019 alle comunità del decanato di Varese, all’Istituto Maria Ausiliatrice e all’associazione Casa Matteo. Il progetto è partito a febbraio 2021 con un piccolo gruppo, ma con il passaparola i ragazzi hanno iniziato ad arrivare sempre più numerosi. Chiunque può venire e andarsene quando vuole. Non ci sono attività obbligatorie. Si può giocare, studiare, chiacchierare o anche non fare nulla». A Happiness tutte le scelte – dal nome della casa, al colore dei muri fino alle iniziative da organizzare – vengono discusse dagli educatori insieme ai ragazzi. Così è stato aperto un piccolo studio discografico dove scrivere e registrare canzoni e ora si sta pensando di mettere in piedi un circolo di scacchi. «Certo – continua Maroni – è più faticoso condividere ogni scelta piuttosto che calarla dall’alto, ma la sfida è ascoltare bisogni e desideri dei giovani e costruire con ciascuno una relazione. Questo stile è apprezzato dai ragazzi, molti dei quali hanno storie difficili, sono usciti dal circuito scolastico e non sono seguiti. Noi accogliamo tutti. Alcuni arrivano, giocano a calcio e poi se ne vanno, altri invece raccontano la loro storia e i volontari si danno da fare per aiutarli. Oggi siamo diventati un punto di riferimento per il territorio: collaboriamo con i servizi sociali, con una casa famiglia e una comunità per minori non accompagnati. Come è successo? Be’, abbiamo aperto il cancello e i ragazzi sono arrivati. Non abbiamo fatto niente di sensazionale, semplicemente c’era bisogno di uno spazio così».

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«Gli oratori ora sappiano essere scuola di fraternità»

Avvenire

La sfida della ripartenza non può prescindere da quella di una rinnovata fraternità. E da una socialità che, per i cristiani, coinvolge anche la dimensione della fede. Lo sottolinea monsignor Daniele Gianotti, vescovo di Crema, diocesi caratterizzata da una virtuosa sinergia tra parrocchie, oratori, circoli dell’associazione Noi e iniziative di Pastorale giovanile.

Si parla tanto, e in più ambiti, di ripartenza. Che ruolo ricoprono i nostri oratori in questo atteso ritorno alla normalità?

La normalità è senz’altro anche normalità di interazioni a cui dobbiamo sperare di tornare pienamente: normalità dell’incontro, del saluto, della parola scambiata, del tempo passato insieme. Quando, con i giovani di Crema, siamo stati pellegrini tra Loreto e Assisi, nel 2018, e abbiamo incontrato alcune comunità delle Marche colpite dal terremoto, ci siamo sentiti dire che il sisma aveva fatto perdere tutti i luoghi di socialità, e questo pesava molto sulla vita di quelle comunità. La pandemia ha provocato qualcosa del genere: ha bloccato per mesi tanti luoghi di socialità ‘fisica’ (che, in realtà, non è mai solo fisica, perché lo spirito si innesta nel corpo), compresi i nostri oratori, con conseguenze deleterie. Bisogna tornare ad ‘abitare’ questi luoghi per ritrovare noi stessi.

C’è un augurio che, più di altri, si sente di offrire ai tanti giovani coinvolti in queste settimane nei Gre- st e nelle attività estive delle parrocchie?

Quello che ho fatto, anche esplicitamente, in diverse visite fatte nelle settimane scorse alle attività estive: di vivere queste esperienze come esercizi di fraternità. La fraternità, che è dono e vocazione, e che sta al cuore del Vangelo, è sempre anche da imparare e da costruire: mi sembra che l’esperienza dei Grest possa e debba diventare una vera scuola di fraternità.

I mesi più duri della pandemia hanno trasformato la vita delle nostre comunità. Quale messaggio possiamo trarre da quel periodo per progettare il futuro?

Ci siamo resi conto che la vita di fede non può ridursi solo ai momenti ‘centralizzati’ di una parrocchia. Naturalmente ciò era vero anche prima della pandemia, ma forse abbiamo capito che non sempre i cristiani sono attrezzati per vivere la propria fede nell’intreccio con il quotidiano, tra le mura di casa, nei rapporti ordinari con le persone, o quando si tratta di fare i conti con i limiti, la ma-lattia, le difficoltà economiche e nelle relazioni. Nel primo lockdown avevamo coniato lo slogan #siamocasasiamochiesa, per dire che la vita di Chiesa non era certo interrotta per il fatto che gli oratori fossero chiusi o che non si poteva celebrare la Messa con la presenza fisica dei fedeli, ma ci siamo accorti che le risorse per vivere anche in casa la vita di fede erano un po’ ridotte. La pandemia ci ha ricordato l’importanza della dimensione del ritrovarsi, che definisce la natura stessa della Chiesa come comunità che si raccoglie intorno a Gesù, rispondendo alla sua chiamata. Si torna all’esigenza di una socialità che per i cristiani ha anzitutto una dimensione profonda di fede: è il ritrovarsi intorno a Cristo. Attorno a questo nucleo prendono poi forma le altre dimensioni del ritrovarsi, per costruire nuove forme di umanità condivisa.

L’esigenza della prossimità è, oggi più che mai, un’urgenza per la Chiesa. In che modo le parrocchie e i loro oratori possono affrontare questa sfida?

La parabola del buon samaritano offre una direzione chiara. Al dottore della legge, che domanda «chi è il mio prossimo?», Gesù risponde con l’esempio scandaloso del ‘samaritano’ (lo straniero, l’altro, l’eretico…) che si fa prossimo a chi è nel bisogno. La Chiesa – e dunque anche le parrocchie – sono messe alla prova in questo: farsi prossimo, secondo la parola di Gesù. A chi? A tutti, verrebbe da dire. Nel dubbio, un punto di partenza sicuro c’è: gli ultimi, quelli ai quali nessuno si avvicina, quelli che vengono lasciati sul ciglio della strada. Chi sono, per noi, oggi? Forse si tratta di ripartire da questa domanda.

Monsignor Daniele Gianotti insieme con i bambini dell’Estate Ragazzi

Oratori. Le diocesi non si tirano indietro sui centri estivi

Si avvicina la data del 15 giugno, quando oratori, parrocchie e associazioni potranno far partire i centri estivi e le attività rivolte ai più piccoli. Per le famiglie sarà un piccolo laboratorio di normalità, potendo affidare finalmente i loro figli a qualcuno che non appartiene al nucleo domestico. La sfida più grande per gli organizzatori è rappresentata dalle regole stringenti imposte dai protocolli di sicurezza. Le linee guida nazionali e regionali prevedono lo svolgimento delle attività in piccoli gruppi ma anche l’igienizzazione degli ambienti, la misurazione della temperatura all’ingresso, la formazione mirata dei volontari sul tema dei rischi connessi alla diffusione del coronavirus. Senza contare tutte le attività previe, con la richiesta di sottoporre il progetto al Comune e alle autorità sanitarie locali per l’approvazione.
Anche se le iniziative estive tradizionali non potranno essere organizzate, la comunità cristiana ha dimostrato non volersi arrendere davanti agli ostacoli tecnici e burocratici, scegliendo con coraggio di aprire ai ragazzi e di accompagnare così le famiglie in questo periodo. Nello spirito della “rete” molti hanno deciso di collaborare con istituzioni, enti e associazioni sul territorio. Chi parte, però, può di cerco contare anche sulla principale rete di sostegno che da sempre lega le comunità cristiane: le diocesi che, come raccontiamo in questa pagina, hanno deciso di sostenere chi vuole rimanere accanto ai più piccoli e alle loro famiglie.

Avvenire

Coronavirus. Oratori, un’estate da inventare. Diocesi impegnate con le Regioni su linee operative perché le parrocchie possano occuparsi dei più giovani

da Avvenire

L’oratorio 2020 “aperto per ferie”, come s’intitola il progetto proposto della Pastorale giovanile nazionale, sta prendendo forma nelle realtà diocesane. Ancora non ci sono le condizioni per una riapertura, ma la Cei ha chiesto alle comunità di non lasciare a loro stessi bambini, ragazzi e giovani durante l’estate. Così la formazione online degli animatori in molte diocesi è già una realtà, mentre sono allo studio idee e progetti virtuali e reali, compresa la proposta di Anspi di dotare i bambini di «braccialetti per garantire il distanziamento fisico», prodotti in migliaia di pezzi, che emettono un suono o una vibrazione quando un’altra persona non mantiene la distanza di sicurezza. Numerosi i tavoli di lavoro nati tra diocesi e regioni per riuscire a garantire, attraverso protocolli comuni, una presenza educativa che non lasci solo nessuno e che tenga conto della sicurezza.

Piemonte, cantiere al «Top»

La questione in Piemonte non è oratorio aperto o chiuso, ma il prendersi cura delle nuove generazioni. Ne è convinto don Luca Ramello, responsabile regionale della pastorale giovanile di Piemonte e Valle d’Aosta. Sarà lui martedì mattina a presiedere l’avvio del tavolo di lavoro online per elaborare proposte, osservazioni, suggerimenti al “Top”, il “Tavolo oratori piemontese”, il progetto comune sottoscritto la scorsa settimana dalla Chiesa piemontese con la Regione Piemonte. Tra i temi: praticabilità, norme di sicurezza, nuove figure educative, risorse economiche. «Tre i nodi da sciogliere – spiega Ramello –: la titolarità tra diocesi e istituzioni, la necessità di coordinare le varie commissioni e i tavoli di lavoro, una comunicazione efficace».

La Lombardia parte su Zoom

Anche la Lombardia con il coordinamento degli oratori delle diocesi lombarde (Odielle) sta lavorando con le istituzioni per definire che fare. Per gli animatori “Stai in zona” è il percorso milanese, online sulla piattaforma Zoom, che partirà domani. «Gli oratori della Lombardia – spiega don Stefano Guidi, coordinatore di Odielle – confermano la loro disponibilità perché famiglie e ragazzi non si trovino a vivere situazioni di vuoto educativo».

Emilia Romagna, avanti piano

Obbedienza, prudenza e creatività. Sono le tre parole chiave con cui si sta muovendo la pastorale giovanile della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna. «Obbedienza alla legge, prudenza per valutare se una parrocchia ha i requisiti, e creatività – spiega don Marcello Palazzi, delegato regionale –. Stiamo facendo un grosso lavoro di elaborazione, in aggiunta alla scelta abbastanza inedita di interagire con le istituzioni». In Regione si è infatti costituito un tavolo tecnico, promosso dal cardinale Matteo Zuppi e dal presidente Stefano Bonaccini. Obiettivo: definire un protocollo «dai campi scuola virtuali – dice Palazzi –, fino alla ripresa del catechismo a settembre».

Il Triveneto parla con la società

Ci piacerebbe che potesse emergere una Chiesa nuova capace di creare alleanze al suo interno, ma anche con la società civile». È questo lo spirito con cui i delegati degli Uffici di pastorale giovanile delle 15 diocesi del Triveneto (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) stanno dialogando. «Ci muoviamo in attesa dei protocolli delle tre Regioni – spiega don Davide Brusadin, neo incaricato regionale per la Pastorale giovanile –. Un lavoro per capire, in dialogo con le istituzioni, la possibilità effettiva di utilizzo dei nostri spazi».

In Liguria l’interesse dei Comuni

La Conferenza episcopale ligure ha avviato un dialogo con la Regione per poter concordare una linea d’azione comune. «Abbiamo meno oratori che nel resto del Nord – commenta monsignor Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova, delegato per la pastorale giovanile –, ma numerosi progetti educativi che si organizzano tra giugno e settembre. Non rinunceremo ad accompagnare i ragazzi, per questo portiamo avanti la formazione degli educatori, e a breve potremo organizzarci sulla base delle indicazioni operative che definiremo insieme alle istituzioni». Diversi Comuni hanno mostrato interesse per una collaborazione con le parrocchie per l’organizzazione dei centri estivi.

Toscana, la Chiesa offre competenze

“Per ora stiamo lavorando su ipotesi… intanto però teniamo il motore acceso”, assicura l’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti, delegato della Conferenza episcopale toscana per la pastorale giovanile, che sta dialogando con le realtà del mondo cattolico e con la Regione. «Esiste un’emergenza educativa e per gestirla servirà una collaborazione tra pubblico e privato. Le istituzioni locali potrebbero mettere a disposizione le scuole o alcune aree verdi per le parrocchie che non hanno spazi idonei. La Chiesa mette a disposizione le proprie competenze».

In Umbria una rete allargata

“Porte aperte, noi ci siamo anche nella Fase 2”, assicura don Riccardo Pascolini, segretario nazionale del Forum degli oratori italiani (Foi), responsabile del Centro di orientamento pastorale (Cop) e incaricato per la pastorale giovanile dell’Umbria, commentando il rinnovo del protocollo d’intesa tra il Comune di Perugia e l’arcidiocesi per la realizzazione di progetti e azioni condivise in ambito formativo, educativo e ricreativo. Un progetto avviato nel 2014 con cui il Comune ha riconosciuto l’importanza socioeducativa dei 30 oratori attivi. «Dall’emergenza è nata una rete che tiene insieme scuole pubbliche, paritarie, cooperative, volontariato per inventare insieme soluzioni e arrivare alle varie fasce di età. Anche qui c’è un tavolo con la presidente della Regione per valutare il da farsi».

La Puglia pensa a tre fasi

Don Davide Abbascià, incaricato regionale di pastorale giovanile, insieme con oratori, associazioni e famiglie religiose sta studiando una proposta operativa da presentare alla Regione. «Il nostro progetto si chiama “Apriamo per ferie” e ha individuato tre fasi: la formazione online degli animatori (”Stai a casa”), la ripresa dei contatti (”Da casa”) e le riaperture che guardano anche il catechismo di settembre (”Fai casa”)».

(Hanno collaborato: Riccardo Bigi, Matteo Billi, Alberto Gastaldi, Chiara Genisio, Enrico Turcato)

Oratori estivi, festa diocesana degli animatori 6 giugno al «Don Bosco» di Reggio Emilia

Quale straordinaria occasione pastorale sono gli Oratori estivi? Forse più che per i bambini, sono una bellissima opportunità per gli adolescenti delle scuole superiori, che per diverse settimane si rendono disponibili a vivere giornate intense al servizio dei più piccoli. Infatti i grest sono ancora momenti molto attrattivi per questi ragazzi che si ripresentano regolarmente in massa nei nostri Oratori per mettersi a disposizione. Se fanno più fatica ad essere costanti in un cammino annuale, o per altre proposte di gruppo, queste settimane di inizio estate invece risultano essere ancora una soluzione molto affascinante.

Diversi Oratori della nostra diocesi hanno provato (con successo) a trasformare questa esperienza forte in un trampolino di lancio per continuare cammini più profondi, per farsi prendere per mano e continuare a camminare ancora, evitando il take away, o il “mordi e fuggi” superficiale e occasionale. E così piano piano qualcuno è riuscito a generare cammini di fede, di amicizia e di fraternità continuativi, anche se a tanti ancora rimane la domanda su come dare continuità a queste settimane intense.

Su tutto questo, però, c’è una certezza: quei giorni insieme sono una benedizione, perché si possono creare legami forti e profondi, se bravi adulti e sacerdoti educatori sanno approfittarne. Ma soprattutto sono una benedizione i ragazzi stessi. A cui va detto il nostro Grazie come Chiesa, e a cui va fatta sentire tutta l’importanza del ruolo che hanno nei confronti dei più piccoli: essi infatti rappresentano la comunità adulta che si fa famiglia e che accoglie i bambini; rappresentano la Chiesa nella sua maternità e nella sua sapienza educativa; ma rappresentano anche le mani, gli occhi e il cuore di Gesù, Buon Pastore, che ama e si prende cura dei piccoli.

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Mercoledì 15 giugno il servizio per la pastorale giovanile in collaborazione con centro sportivo proporrà “ORATORIO IN PIAZZA”

15 giugno 2016. Oratorio in piazza

Mercoledì 15 giugno il servizio per la pastorale giovanile in collaborazione con centro sportivo proporrà “ORATORIO IN PIAZZA”. La città sarà invasa da centinai di bimbi e ragazzi per un giornata di giochi ed incontri all’insegna del divertimento e dello stare insieme.

Il programma:

ore 10 accoglienza e momenti di gioco in alcune aree del centro storico

ore 12,30 pranzo al sacco ai giardini pubblici

ore 14,30 momento di festa in piazza prampolini

ore 16,00 rientro ai proprio oratori.

E’ necessario iscrivere il proprio gruppo al seguente link http://goo.gl/forms/71BgHOfZWGfRLgUt2 entro giovedì 9 giugno. E’ richiesto un contributo di 2 euro per partecipante. Nel caso di maltempo la giornata viene rinviata a mercoledì 22 giugno

>>> Oratorio in Piazza2016xweb.pdffile-pdf

«LabOratorio» dei talenti

Su proposta di alcuni coordinatori di grest della nostra diocesi il Servizio per la Pastorale Giovanileorganizzerà domenica 1 maggio un’intera giornata di formazione riservata agli animatori dalla terza superiore in su. Sarà un’occasione per aumentare il proprio bagaglio formativo partecipando ad uno o più dei tanti laboratori che verranno presentati da formatori professionisti non solo competenti nelle materie di riferimento, ma anche con tanti anni di esperienza nei grest. Teatro, danza, sport, giochi…. questi alcuni dei laboratori che saranno disponibili.

La giornata avrà la sua location ideale all’oratorio Don Bosco di Reggio.

oratorio-don-bosco

 

Programma:

ore 9 accoglienza e momento di preghiera;

ore 9.30-12.30 Laboratori.

Prima parte; ore 12.30 Pranzo; ore 14.30 Laboratori.

Seconda parte; ore 17.30 santa Messa.

Ecco l’elenco dei laboratori che saranno attivati (è possibile iscriversi ad un solo laboratorio):
1. “Come Un’Orchestra”: laboratorio su suono e musica. Non è necessario saper suonare ma interesse e passione per la musica. Chi ha strumenti (anche se non li sa suonare) li può portare. A cura di Mariagrazia Baroni e Nadia Torreggiani di Come un’orchestra.
2. “Non solo calcio…”: laboratorio di giochi sportivi da proporre nei grest come alternativa a calcio, pallavolo, basket a cura del Csi di Reggio Emilia.
3. “Scrapbooking”: laboratorio di manualità. Il riciclo, l’utilizzo di carta, cartoncini e fotografie. A cura di Mariaestella Coli di Arteingioco.
4. “Il gioco? Una cosa seria!”: laboratorio di giochi. Il gioco come elemento educativo, la pedagogia del gioco, l’inventagiochi a cura di Duccio Simonelli, Nicola Menozzi e Marianna Salsi.
5. “Un naso rosso e via…!”: laboratorio di clownerie. Pensiamo di avere nei nostri grest un clown, un clown che sogna, aperto al nuovo, contento di giocare e di divertirsi. A cura di Maurizio Tagliati.
6. “Un bans? Sì grazie!”: laboratorio di bans. Come nasce un bans? Come, perché e quando utilizzarlo. A cura di Andrea Ballabio (in arte Ciccio Pasticcio) – Pepita.
7. “E sotto i piedi un palco”: laboratorio teatrale. L’antica arte del teatro al servizio dei talenti nascosti dei nostri ragazzi per renderli protagonisti. A cura di Lucia Spreafico di Teatro L’Attesa.
8. Laboratorio Coordinatori: al mattino primo soccorso e sicurezza, nel pomeriggio: il gruppo degli educatori, il lavoro di équipe, la progettazione a cura di don Giordano Goccini.
è richiesto un contributo di 20 euro per l’intera giornata (pranzo compreso).

Iscrizioni entro lunedì 25 aprile tramite link http://goo.gl/forms/mwJpnPbt7b

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Corso formativo Anspi per le parrocchie

Sabato 28 novembre, dalle 8.45 alle 12.45, il Comitato Anspi zonale organizza un incontro dal titolo“Parrocchie ed enti associativi: le attività e le autorizzazioni”, che costituisce un corso di formazione per associati Anspi aperto a tutte le parrocchie interessate. Si terrà nel salone della parrocchia di Villa Bagno, in via Lasagni 2.[ANSPI-RE]_CORSO_FORMAZIONE_28-11-2015

Interverrà Miranda Corradi, capo servizio agli Interventi Economici del Comune di Mirandola, per parlare di “Sagre e feste: le autorizzazioni pubbliche temporanee, requisiti igienico-sanitari, sicurezza”; “Somministrazione di alimenti e bevande (bar), pranzi, cene e l’attività di ristorazione, vendita di torte, gnocco fritto, cappelletti, spacci interni e mercatini”; “Tombole, lotterie, gioco del lotto, pesche di beneficenza, giochi di sorte”; “Spettacoli e intrattenimenti: certificazione di impatto acustico, sicurezza e norme antincendio”; “Dalla vecchia richiesta di autorizzazione alla nuova SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) SUAP e SUAPER per l’invio telematico: cos’è e come funziona”; “Giochi leciti: carte e tornei di Briscola, Scala 40, Pinnacolo, biliardo, video giochi”; “Il turismo sociale e il turismo religioso, viaggi e campeggi”.

Il programma: ore 8.30, arrivi, accoglienza e registrazioni, momento di preghiera; ore 8.45, intervento della docente; pausa intermedia; ore 12.45, informazioni dalla segreteria zonale Anspi; ore 12.50, assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio preventivo; ore 13, conclusioni e consegna materiale e omaggi.
Info: Segreteria del comitato zonale Anspi di Reggio (referente Matteo Catellani), scrivendo asegreteria@anspi.re.it o inviando un sms o un messaggio WhatsApp al 339.3777487

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Al via i centri estivi… L’esperienza qualificante dell’Oratorio

Centri estivi, Cres, Grest, campi giochi… già nella babele dei nomi si intuisce che parliamo di un’esperienza viariopinta, dinamica, eterogenea. Eppure sempre più diffusa nelle nostre parrocchie al punto da ritenere che forse nasconda il modello più autentico e interessante di Oratorio. Dal Po, dove collezionano cifre da capogiro, al crinale, dove l’eroismo vince sui numeri che scarseggiano e  le distanze che scoraggiano, nelle prossime settimane vedremo e sentiremo animarsi i cortili degli oratori con grida, canti, colori e giochi.

Nel centro estivo (o comunque lo si chiami) si nasconde un’esperienza educativa straordinaria. Proviamo a superare la cornice dei facili entusiasmi e a esplorare un po’ più da vicino cosa succede.

Durante il centro estivo sono gli adolescenti che prendono il controllo, dalla prima alla quarta superiore (14 17enni) soprattutto. Sono quelli che finita la scuola si trovano una montagna di tempo libero da gestire e le settimane di centro estivo glie lo prosciugano benissimo. Da una parte sono giorni di grande vita di gruppo: ore e ore passate con i coetanei senza la “rottura” dei banchi di scuola, di campanelle, insegnanti, interrogazioni e scadenze. Dall’altra è tempo speso per qualcun altro: i bambini. Ed è proprio di fronte allo sguardo dei bambini che gli adolescenti si ritrovano diversi, improvvisamente cresciuti, responsabili, grandi. Sono quegli occhi spalancati come carte assorbenti – dal basso verso l’alto – quegli sguardi pieni di meraviglia e di attrazione, a smuovere gli atteggiamenti degli adolescenti verso una ricerca di impegno e maturità.

Insieme ai giovanissimi ma spesso dietro le quinte c’è una comunità adulta, che di tempo ne ha poco e lo deve strappare con i denti agli altri doveri, ma si sente impegnata e coinvolta. Sono gli  universitari che si sottraggono alla pressione degli esami, le mamme e le nonne che si concedono per le merende e gli laboratori  manuali, i papà e i pensionati che le sere precedenti costruiscono, trasformano, puliscono, rendendo l’oratorio accogliente e pieno di magia. Prima che i servizi che compie, questa variegata comunità adulta sta dicendo ai più giovani: “facciamo qualcosa insieme: abbiamo bisogno di te!”. Le parole più belle che possiamo rivolgere a un ragazzo.

Tra gli adulti non vanno dimenticati i genitori dei bambini, talvolta poco più che tassisti dei loro figli, altre volte invece preziosi collaboratori, soprattutto quando non sarebbero naturalmente coinvolti nelle attività parrocchiali, ma un po’ il bisogno, un po’ l’entusiasmo, un po’ la riconoscenza per quello che stiamo facendo per i loro figli, li rendono più aperti e disponibili.

E poi ci sono loro, i preti. A volte giovani e dinamici, più spesso con tanti capelli bianchi e anni di fatiche sulle spalle. Eppure sono lì, sotto il sole, con il cappellino colorato in testa e la maglietta del campo, con il megafono in una mano e il fischietto nell’altra a chiamare, mettere in fila, incoraggiare; a guidare la preghiera e i giochi, a distribuire il ghiacciolo e ricordare di prendere il foglio della gita. Forse a qualcuno parrà irriverente che i sacerdoti, magari giunti a una certa età debbano piegarsi a mansioni tanto umili e faticose. Se sia giusto non lo so, ma sono certo che a loro fa bene.

Probabilmente ho dimenticato tante figure importanti e sbirciando nei cortili delle parrocchie le potrete facilmente individuare. Quello che importa è che in queste settimane i nostri oratori sembrano trovare tutta la vitalità e la bellezza che dovrebbe animarli tutto l’anno. E allora viene da chiedersi: perché soltanto d’estate è possibile tutto questo? Perché non farlo tutto l’anno?

La risposta è molto semplice: perché in estate c’è più tempo. È lui il grande tiranno della nostra vita e anche delle nostre parrocchie. E forse soltanto donandoci del tempo, come in queste settimane, possiamo sperare di diventare educatori autentici. Grazie, estate, che ancora ci regali una riserva di tempo per stare con i più piccoli.

fonte: http://www.pastoralegiovani.re.it/

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Grande avvio per il Grest all’Oratorio Santo Stefano di Reggio Emilia. Ecco APP Grest

Ottimo avvio per il Grest che si è inaugurato ieri Lunedì 9 Giugno presso l’Oratorio Santo Stefano in Via Emilia Santo Stefano 3o.

Circa 60 ragazzi, seguiti da una ventina di educatori, frequentano le attività del Grest

CREGREST APP
Porta con te tutta la carica ed il divertimento dei balli per l’animazione. Canta con i video Karaoke. Suona con gli spartiti digitali le canzoni più belle. Naviga nel mondo colorato del CreGrest.

L’App Mobile Grest è gratis e semplice da utilizzare.
Non lasciare che l’estate voli via, il Cregrest ora dura tutto l’anno!

Disponibile su App Store!
https://itunes.apple.com/us/app/cregrest/id879404672?l=it&ls=1&mt=8

LOGO ORATORIO

Fantastic-GREST 2014 – PIANOTERRA IL PATTO E IL MANDATO patto e mandato agli animatori Domenica 1 giugno ore 11

IL MANDATO AGLI ANIMATORI

cregrest2014

Essere animatori del Grest è per i nostri adolescenti un’esperienza bella e affascinante e, al contempo, una grande occasione per assumersi responsabilità educative. È un’opportunità che nasce dalla fiducia espressa dalla propria comunità parrocchiale in modo visibile e chiaro.

 Il momento nel quale diamo loro il mandato è stato fissato per Domenica 1 Giugno 2014 ore 11 per esprimere in modo gioioso la reciproca riconoscenza della comunità per l’impegno dei propri adolescenti e degli adolescenti per la fiducia e la bellezza di quanto la propria comunità permette loro di vivere

LA DOMENICA DEL MANDATO

Durante la Messa domenicale  viene dato il mandato a tutti gli animatori che parteciperanno e che si prenderanno cura dei bambini della comunità.

Questo momento è anche un atto di affidamento al Signore per tutta l’esperienza estiva: la “casa” del nostro Grest è costruita su Gesù, la nostra roccia.

Dopo la lettura del mandato, gli animatori verranno presentati uno per uno, si alzeranno e firmeranno il patto educativo. In questo modo la comunità imparerà a conoscere anche per nome quegli adolescenti che hanno scelto di fare un servizio e un punto di riferimento affidabile per bambini e ragazzi.

Rivolto alla comunità

“Questi sono gli animatori che hanno scelto di mettersi a servizio della nostra comunità; hanno scelto di impiegare parte del loro tempo libero prendendosi cura dei nostri bambini, hanno preferito mettersi in gioco per gli altri piuttosto che dedicarsi solo a se stessi.

Con il loro impegno hanno intrapreso un cammino iniziato qualche mese fa che li ha visti coinvolti in prima persona nella formazione, nella progettazione e nella organizzazione del Grest.

Hanno scoperto con gratitudine che qualcuno in oratorio li stava aspettando, si sono stupiti delle proprie capacità, hanno messo in gioco la propria intraprendenza, hanno gustato la gioia di donare gratuitamente.

Oggi sono pronti ad abitare con spirito di servizio il nostro oratorio, oggi sono pronti a condividere questa esperienza con i bambini che affideremo loro!”

Rivolto agli animatori

“Ragazzi, non capita spesso che il mondo adulto riponga tanta fiducia in voi; invece questa comunità si fida. Per un mese non sarete semplici baby-sitter che intrattengono i bambini, ma veri e propri educatori, punto di riferimento per i più piccoli!

Siete pronti ad affrontare questa sfida?”

IL PATTO EDUCATIVO

 

Io …………………… …………………… dell’oratorio ……………………………..

voglio assumermi la responsabilità di essere un buon animatore.

L’esperienza di “Pianoterra” sarà una grande occasione per me, per scoprire le mie doti e per metterle in gioco al servizio dei più piccoli.

So che il mio impegno da solo non basta: chiedo al Signore di aiutare me e miei amici.

Di fronte alla mia comunità che mi affida questo compito mi impegno a:

  1. APPASSIONARMI all’esperienza che vivrò: perché so che se vivrò il Grest con passione, il mio entusiasmo sarà trascinante.

  2. AGIRE sempre PER IL BENE dei bambini che mi sono affidati, mettendo il loro bene prima dei miei interessi personali.

  3. Essere PUNTUALE, PRESENTE e ATTIVO sia agli incontri tra animatori che alle attività del Grest.

  4. Sentirmi COINVOLTO appieno in tutte le attività che proporremo durante il Grest.

  5. COLLABORARE con pazienza con gli altri animatori ed educatori, rispettando e ascoltando i responsabili e mettendo in discussione le mie idee per trovare un punto di sintesi comune.

  6. Creare BUONE RELAZIONI, attraverso un linguaggio pulito, l’attenzione e la disponibilità agli altri.

  7. 7.      METTERE A FRUTTO per la buona riuscita del Grest I TALENTI che il Signore mi ha donato!

 

Il Parroco e i Catechisti

Santo Stefano: A.A.A. CERCASI ANIMATORI ORATORIO

A.A.A. CERCASI ANIMATORI ORATORIO ESTIVO!

Hai compiuto 18 anni?

Sprizzi energia e fantasia da tutti i pori?

Vuoi vivere e far vivere un’esperienza , ALLEGRA e SPENSIERATA

ai ragazzi della parrocchia?

OK!!! Sei il tipo giusto per DIVERTIRCI INSIEME!

Vieni in Parrocchia

progetteremo insieme l’oratorio…

Per contatti: segreteria Giuseppe 3207505116

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Riapre l’Oratorio Santo Stefano dal 9 Ottobre 2013 a Maggio 2014. Ecco i giorni e gli orari

“L‘Oratorio è una comunità che educa all’integrazione fede-vita, grazie al servizio di una comunità di educatori, in comunione di responsabilità e di collaborazione con tutti gli adulti. Il metodo dell’oratorio (o il suo stile) è quello dell’animazione che consiste nel chiamare i ragazzi a partecipare a proposte educative che partono dai loro interessi e dai loro bisogni” (C.M. Martini, Itinerari educativi, n. 68)

L’Oratorio è aperto il Mercoledì dalle ore 16 alle 18 e il  sabato dalle 16 alle 17.00 e vede la presenza di un responsabile, che garantisce l’animazione e la sorveglianza dei bambini e dei ragazzi nel momento del gioco.

Grazie alla collaborazione di altri animatori, l’oratorio potrebbe  rimane aperto anche in altri momenti e orari  proponendo momenti di gioco organizzato e altre attività di aggregazione.

per informazioni: Giuseppe

 

LOGO ORATORIO

 

Grest in Santo Stefano… a metà percorso ottimi risultati e il 27 Giugno Festa di chiusura

Grande entusiasmo in Santo Stefano per il Grest 2013 in parrocchia…. “Una esperienza da ripetere anche a Settembre” sembra essere tra le righe il suggerimento di alcuni genitori dei ragazzi che hanno partecipato alle prime due settimane del campo estivo in Santo Stefano….

Ogni giorno i ragazzi (dai 15 ai 20) partecipano alle varie attività della giornata dalle ore 9 alle 12…

Il Parroco don Fabrizio Crotti guida ogni mattina il partecipatissimo momento della preghiera con la Lettura e il Commento del Vangelo del giorno e una preghiera recitata da tutti….

Seguitissimi anche i laboratori di lavori creativi animata da Suor AnnaLucia e Albana….

Giovedi sera 27 giugno tutti i ragazzi e le loro famiglie sono inviatati alla Festa di chiusura del FantastiGrest in SAnto Stefano con il seguente programma:

– ore 19 Santa Messa

a seguire Festa e Rinfresco

Confermare la partecipazione e il numero dei partecipanti entro Martedì sera al numero cell. 3207505116

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