Lo spot arabo per il Ramadan sull’amicizia coi cristiani


Mondo e Missione 

(Giorgio Bernardelli) A poche settimane dalla dichiarazione sulla fratellanza firmata da papa Francesco e dall’imam al Tayyeb di al Azhar il gruppo Zain – una compagnia telefonica attiva in otto Paesi del Medio Oriente – dedica all’amicizia tra cristiani e musulmani il suo spot diffuso in occasione del Ramadan

Cristiani e musulmani in cammino

Domenica 31 luglio a Santa Croce, Pratofontana, Guastalla, Novellara e Scandiano gruppi di islamici hanno partecipato alle sante Messe delle comunità parrocchiali

Il Papa rifiuta l’equazione Islam uguale violenza e terrorismo. E per questo, nelle sue reazioni di condanna degli attentati non fa riferimento ai musulmani. “In ogni religione – afferma – ci sono piccoli gruppi fondamentalisti, ma non si può affermare che l’Islam nel suo complesso sia terrorista”.
Francesco ne ha parlato domenica 31 luglio con i giornalisti nella consueta conferenza stampa sul volo di ritorno a Roma dalla Polonia. Lo stesso giorno in cui in Francia e in Italia migliaia di musulmani hanno espresso la loro vicinanza ai cristiani partecipando alle Messe domenicali.

A pochi giorni dall’efferato omicidio di Rouen, nel quale ha perso la vita padre Jaques Hamel, il Consiglio francese del Culto musulmano ha invitato i responsabili delle moschee, gli imam e i fedeli islamici ad unirsi in preghiera con i “fratelli cristiani” nelle Messe domenicali. La stessa iniziativa è stata rilanciata in Italia da Ucoii (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia) e Coreis (Comunità religiosa islamica italiana) e messa in atto in molte città italiane. La scorsa domenica gruppi di musulmani si sono uniti alla preghiera domenicale delle comunità di Santa Croce in città, Pratofontana, Guastalla, Novellara e Scandiano, anche se in diocesi non tutti i parroci hanno apprezzato l’iniziativa islamica.

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lalaiberta.info

Fermare la Guerra. Leader religiosi cristiani, musulmani, yazidi e sabei hanno partecipato oggi pomeriggio alla preghiera per la pace

Nella Baghdad in cui, anche oggi,  tre esplosioni hanno causato  almeno 24  morti e decine di feriti, si è pregato per la pace. Lo hanno fatto, insieme, cristiani, musulmani e yazidi, chiamati dal patriarca caldeo Louis Raphael Sako  a unire i cuori e le voci per una preghiera interconfessionale nella chiesa dedicata alla Regina del Rosario a Baghdad. Parlando al sitoBaghdadhope, il patriarca della Chiesa ha spiegato che l’incontro di  “preghiera di pace per l’Iraq, la Siria e l’intera regione mediorientale” è stato un tentativo di muoversi in direzione “della pace per il nostro martoriato Paese”. La preghiera è diventata l’arma dei pacifici da contrapporre alla “cultura del settarismo” che si è diffusa in Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein, con lo scontro fra sciiti e sunniti e l’irrompere sulla scena del terrorismo fanatico dell’Isis.  Proprio in queste ore l’esercito iracheno ha annunciato di essere entrato a Falluja, la città roccaforte dei militanti del califfato.

L’Anno giubilare della Misericordia e il Ramadan, il mese sacro di digiuno e preghiera islamico, sono “una opportunità per correggere le percezioni reciproche” e per “scegliere la via che conduce alla pace, alla riconciliazione” e a un “clima di fiducia”. È uno dei passaggi del messaggio lanciato dal Patriarca Caldeo Louis Rapahel Sako. Nel messaggio, divulgato da AsiaNews, Sako ha esortato i leader religiosi a unire gli sforzi per diffondere “la cultura della tolleranza”, rafforzare “i valori di appartenenza” alla nazione e “mettere al bando ogni forma di estremismo”.

Alla preghiera sono stati invitati i capi religiosi e alcuni diplomatici, ma – per motivi di sicurezza – non c’erano politici e uomini di Governo perché, ha spiegato il Patriarca, “sono sempre accompagnati da guardie  e soldati”.  Chi non ha potuto partecipare alla preghiera è comunque invitato a unirsi alla cerimonia, recitando questo testo redatto per l’occasione: “Signore, ne abbiamo avuto abbastanza di guerre, conflitti e distruzioni che ci hanno fatto orrore, ci hanno fatto apparire orribili ed hanno distrutto il nostro mondo. Uccidere non è altro che una deviazione dal Tuo piano divino perché l’uomo goda di una vita felice! Ti preghiamo Signore di illuminare i nostri leader politici, rinnovare i loro cuori in modo che possano superare le loro dispute ed i propri interessi, possano sostenere la bontà e l’amore ed essere strumenti di pace di cui abbiamo bisogno più di ogni altra cosa, specialmente in Iraq, in Siria e nella regione. Vogliamo vivere come fratelli e sorelle una vita felice e gioiosa dove non sia ingiustizia o guerra, morti o feriti, sfollati o migranti, senza casa o affamati. Madre Maria, sommergi i nostri cuori di pace e amore”.

Famiglia Cristiana