Il vescovo ausiliare di Los Angeles trovato morto: confermato omicidio

Il vescovo ausiliare di Los Angeles, David O’Connell
Monsignor David O’Connell, 69 anni, aveva una pallottola nel petto quando è stato ritrovato dalla polizia in una casa ad Hacienda Heights. L’arcivescovo Gomez rende noto che lo sceriffo della contea ha confermato l’assassinio del presule: “Era un uomo di pace con il cuore per poveri e immigrati. Voleva che ogni vita umana fosse onorata e protetta”
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Era noto da anni nella Chiesa degli Stati Uniti per il forte impegno a favore di immigrati, poveri e per le vittime della violenza armata. Il vescovo ausiliare di Los Angeles, David O’Connell, 69 anni, è stato trovato morto nelle scorse ore con ferite d’arma da fuoco. Le indagini della polizia della contea hanno stabilito che si è trattato di un omicidio. Altri dettagli delle dinamiche non sono state rese note.

La conferma dell’arcivescovo Gomez
A confermare la notizia è monsignor José Horacio Gomez, arcivescovo di Los Angeles, arcidiocesi che O’Connell, irlandese di Cork, ha servito negli ultimi 45 anni come sacerdote e come vescovo ausiliare, nominato in tale incarico da Papa Francesco nel 2015. “Questa mattina presto – si legge in uno statement – abbiamo appreso dall’ufficio dello sceriffo della contea di Los Angeles che hanno stabilito che la morte del vescovo ausiliare David O’Connell ieri è stata un omicidio. Siamo profondamente turbati e rattristati da questa notizia. Continuiamo a pregare per il vescovo Dave e la sua famiglia. E preghiamo per i funzionari delle forze dell’ordine mentre continuano le loro indagini su questo terribile crimine. Chiediamo alla nostra Beata Madre Maria di intercedere e di essere madre per tutti noi in questo momento di tristezza e dolore”.

Indagini in corso
Il vescovo era stato ritrovato senza vita intorno all’una di notte all’interno di una casa nel sobborgo Hacienda Heights, 30 chilometri a est del centro di Los Angeles. Aveva un colpo di pallottola del petto. La polizia della contea a polizia ha risposto ad una chiamata d’emergenza e, come ha reso noto un comunicato diffuso poche ore dopo dall’ufficio dello sceriffo, era stata aperta un’indagine per “morte per arma da fuoco” di un uomo adulto, il cui decesso è stato certificato sulla scena del crimine. Cioè l’abitazione collocata in una strada residenziale con case a un piano in stile country. Alcuni media Usa affermano che O’Connell potrebbe essere finito in mezzo ad una sparatoria. Non ci sono conferme in proposito al momento, né da parte delle autorità sono stati comunicati dettagli su un possibile sospetto o sul movente dell’omicidio.

Cordoglio dell’arcidiocesi di Los Angeles
L’arcivescovo Gomez era già intervenuto sulla vicenda già in mattinata con una dichiarazione riportata dal sito ufficiale dell’arcidiocesi Angelus News. “Sono molto triste questo pomeriggio nel riferire che il nostro amato vescovo ausiliare David O’Connell è morto inaspettatamente”, ha affermato il presule. “È uno shock e non ho parole per esprimere la mia tristezza”, aggiungeva, descrivendo “il vescovo Dave” come “un buon amico” e “un uomo di profonda preghiera che aveva un grande amore per la nostra Madre”. O’Connell “era un uomo di pace con un cuore per i poveri e gli immigrati, ed era appassionato nel costruire una comunità in cui la santità e la dignità di ogni vita umana fossero onorate e protette”, ha aggiunto Gomez. Ha chiesto quindi preghiere per l’anima del vescovo, che ha affidato alla Vergine di Guadalupe, e per la sua famiglia in Irlanda. Diversi fedeli, intanto, si sono riunite al luogo del decesso per accendere candele e recitare il Rosario.
vaticannews.va

Il mondo del ciclismo piange per una triste scomparsa. A 82 anni ci ha infatti purtroppo lasciato Luciano Armani

Luciano Armani, corridore parmense che è stato professionista dal 1965 al 1972. Armani è stato per cinque anni compagno di squadra del suo amico e concittadino Vittorio Adorni, un grande esponente del ciclismo italiano che è scomparso lo scorso 24 dicembre.

Armani diventò professionista nel 1965 grazie alla fiducia della Bianchi e poi passò nel 1966 alla Salvarani, nel 1967 alla Salamini – Luxor, nel 1968 alla Faema e, infine, alla Scic, dove rimase fino al 1972. Nella sua carriera i successi più importanti (sui 17 totali) sono stati sicuramente le due tappe al Giro d’Italia, la Coppa Sabatini nel 1965, il Giro di Sardegna, la Coppa Placci e il Gran Premio di Monaco nel 1967, il Giro del Tre Province a Camucìa nel 1968, la Milano-Torino del 1970 e la tappa di Marsiglia al Tour de France 1971.

A proposito di quest’ultima vittoria, è importante ricordare che in quel caso Armani sconfisse in volata il cannibale Eddy Merckx e altri pochi corridori, al termine di una fuga partita all’inizio della tappa.

Foto: LaPresse

in oasport.it

La scomparsa. Addio a fratel Biagio Conte, anima buona di Palermo

Il missionario laico, malato da tempo, ha speso la vita per gli ultimi e per il Vangelo. L’omaggio della sua città nelle ultime settimane. Il cordoglio di Mattarella. Martedì il funerale in Cattedrale
Addio a fratel Biagio Conte, anima buona di Palermo

Biagio Conte ha chiuso gli occhi in pace, stamattina, accompagnato dalle preghiere nella Missione ‘Speranza e carità’ a Palermo, cullato da tutto l’amore che ha seminato, in favore degli ultimi, nella sua vita terrena, che adesso ritorna in forma di benedizione.

Il missionario laico che lottava da tempo contro una gravissima forma di tumore si è spento a 59 anni nella stanza-infermeria della Cittadella del povero e della speranza in via Decollati, una delle zone più difficili della città. Con lui c’erano i compagni di viaggio più fedeli e quelli che lui chiamava ‘i miei fratelli ultimi’, di cui scelse di occuparsi, dismettendo i panni del rampollo di una famiglia benestante e decidendo di sposarne la causa, condividendo ogni loro affanno. Don Pino Vitrano, il sacerdote che l’ha sempre accompagnato, celebrando una Messa che ha visto la presenza dello stesso fratel Biagio, nonostante la gravità delle sue condizioni di salute, qualche giorno fa, ricordava: «Dopo il primo pellegrinaggio ad Assisi, sulle orme di San Francesco, si dedicò ai poveri di Palermo. Una sera passò dalla stazione, vide persone che dormivano all’addiaccio. Tornò a casa, prese un thermos, un Vangelo, un sacco a pelo e li raggiunse. Ai suoi genitori disse semplicemente: “Ora so quello che il Signore vuole da me”. Poi fondò la Missione di via Archirafi».

Fu il primo passo di una esistenza spesa per il prossimo, erano gli anni Novanta. Dopo sarebbero arrivate la Missione femminile e la Cittadella di via Decollati che possono accogliere, con via Archirafi, circa mille persone, sottratte al bisogno e alla strada. “Ogni comunità – si legge sulla pagina Facebook – è dotata di una cucina e di una mensa dove vengono distribuiti tre pasti al giorno (complessivamente circa 2.400 pasti al giorno); è inoltre garantita un’assistenza medica e farmaceutica per tutti i fratelli accolti e dei servizi docce e vestiario”.

​Biagio Conte ha dedicato tutto se stesso al suo progetto di solidarietà senza compromessi. Non ha mai risparmiato il suo fisico, con proteste estreme e digiuni, per pungolare l’indifferenza di troppi davanti alla povertà. Nell’agosto del 2021 aveva lanciato un messaggio durissimo e limpido: «Siamo diventati responsabili e fautori nel produrre nuove povertà, nuove emarginazioni, disagi mentali, depressioni, suicidi e nuovi senza tetto e profughi lasciati alla deriva. È chiaro che chi parla con questi toni non sempre è gradito, per questo toglierò il disturbo, cercando di non essere più assillante e invadente, come pensa una parte di questa malata società; ma un giorno la verità verrà a galla. E così ho sentito di ritirarmi in montagna e nel silenzio (dal giorno 9 luglio, sono ad oggi 40 giorni), finendo e portando a termine gli ultimi giorni che il buon Dio mi ha concesso in questa travagliata vita terrena».

Dopo, era rimasto nella sua trincea del bene, con i pellegrinaggi, i viaggi sterminati a piedi, il cammino con la croce, per essere, insieme, un segno di contraddizione e di speranza.

La notizia della sua morte è stata accolta da grande commozione. Messaggi sono arrivati dal presidente Mattarella, dal presidente della Regione Sicilia Schifani, dal sindaco di Palermo Lagalla.

L’arcivescovo del capoluogo siciliano, monsignor Corrado Lorefice, che aveva fatto visita a fratel Biagio nei giorni scorsi, ha chiesto a tutti di “raccogliere il testimone di un esempio così fulgido. La sua vita, segno per l’intera città degli uomini, manifesta la fede in Dio alimentata dal Vangelo, la speranza vissuta nella radicale povertà e la carità senza limiti che contribuisce alla trasfigurazione della convivenza umana a partire dai più poveri”.

I funerali saranno celebrati in Cattedrale martedì prossimo, alle 10.30, da monsignor Lorefice. La camera sarà aperta nel pomeriggio proprio nei locali della Cittadella dei poveri in via Decollati. Il sindaco Roberto Lagalla ha proclamato il lutto cittadino da oggi sino al giorno dei funerali. Bandiere a mezz’asta nelle sedi istituzionali e nelle scuole di ogni ordine e grado.

da avvenire.it

Morto il cardinale George Pell, Complicazioni dopo un intervento

Lo riferiscono media australiani citando fonti vaticane. Aveva 81 anni. La causa sarebbero alcune complicazioni causate da un intervento chirurgico all’anca.

E’ morto a Roma, all’età di 81 anni, il cardinale australiano George Pell, prefetto emerito della Segreteria per l’Economia, dopo essere stato arcivescovo di Melbourne e di Sydney.

Il porporato non ha superato le complicazioni causate da un intervento chirurgico all’anca.