Per giovani campi estivi ed esperienze missionarie: Albania, Madagascar, India, Brasile e Rwanda

La nostra Diocesi ha la ricchezza di vivere da anni il suo apostolato anche in altri paesi: Albania, Madagascar, India, Brasile e Rwanda.
Per i giovani il Centro Missionario Diocesano propone ogni anno sia i campi missionari estivi (brevi, ma pur sempre significativi), sia esperienze di servizio più lunghe, che vanno da un minimo di 6/9 mesi ad un massimo anche di qualche anno.
Per chi desidera allargare il proprio sguardo e conoscere il mondo missionario, viene proposto un corso di formazione “Volontari nel mondo” organizzato in un sabato al mese e un week end finale.
All’interno del percorso si potranno affrontare le tematiche e lo stile che il mondo missionario vive nel servizio attraverso le testimonianze dei volontari missionari.

Il costo è di 60€ mentre per partecipare a solo una giornata il costo è di 10€.
Si consiglia la partecipazione a tutto il corso.

UniMoRe riconosce come attività a libera scelta 4 Cfu per i Corsi di Laurea in Scienze dell’Educazione, Scienze Pedagogiche e Scienze della Formazione Primaria.

Per saperne di più contatta il Centro Missionario (0522.436840) o Volontari nel mondo RTM (0522.514205).

Per maggiori informazioni guarda sul sito: cmdre.it/volontari-nel-mondo-2021-2022

BROCHURE VOLONTARI NEL MONDO >>> pdf (QUI)

Per una Chiesa che evangelizza

Vaticano

L’Osservatore Romano

(Gianluca Biccini) Tra gli avvenimenti ecclesiali più significativi dell’anno appena iniziato, ci saranno a ottobre il sinodo sull’Amazzonia e il mese missionario straordinario voluti da Francesco. Soprattutto nella seconda iniziativa avrà un ruolo centrale la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli.

Malawi, dove la povertà diventa ricchezza

Malawi, dove la povertà diventa ricchezza

Il Malawi, così come tanti altri Paesi africani, è nel suo complesso una terra di contraddizioni: sfarzo e lusso da una parte e miseria e povertà dall’altra. Con una stratificazione sociale molto più evidente nelle aree rurali. Ma arrivando nella missione di Koche, nel villaggio di Maldeco, a una mezz’ora di pick-up dalla cittadina più vicina di Mangochi, ci si rende conto di quanto ridicole siano le preoccupazioni e le ambizioni di noi “azungu”, così vengono chiamati i bianchi nella lingua locale chichewa, di fronte alle sofferenze della popolazione locale.

La maggior parte delle persone non riesce a restare un giorno senza controllare mail, connettersi a Internet o mandare sms. Mentre ovunque ci si giri, in queste terre folgorate dal sole, emerge quella parte di società che vive la miseria del mondo quotidianamente, senza sconti, e che ancora sembra lontana anni luce dai progressi della tecnologia e dagli effetti (per molti versi anche devastanti) portati dalla globalizzazione e dalla modernità.

Di certo, girando fra le case fatte con mattoni di fango e con tetti di paglia o lamiera non manca chi già dispone di prese elettriche e riesce a connettersi alla rete internet. Ma lungo le strade di terra rossa, che disegnano linee in un paesaggio che alterna cumuli di spazzatura a bellezze incontaminate, ci si imbatte troppo spesso in un’umanità che chiede giustizia e il riconoscimento di diritti fondamentali. Come il diritto alla salute, costantemente negato in queste periferie del mondo dove ancora è all’ordine del giorno morire per fame ma dove sono in costante aumento anche le morti per cancro, Hiv e malaria.

Mentre uomini e donne in salute percorrono ogni giorno chilometri e chilometri alla ricerca di un qualsiasi lavoro. Li ritroviamo nei mercati o per le strade fangose a vendere sale, mais, pesce essiccato e ammassi di vecchie scarpe. Così come scorgiamo quelli che avanzano lentamente con secchi d’acqua sulla testa o cataste di legna sulle spalle.

Alessia ed Emanuela, le missionarie che seguono per le Diocesi di Porto-Santa Rufina e di Mangochi i progetti a sostegno degli studenti indigenti e dei malati della comunità, raccontano le difficoltà che potranno emergere durante il loro prossimo rientro in Italia, la necessità di doversi rapportare da un lato con l’ondata di razzismo crescente nel nostro Paese e dall’altro con le esperienze dolorose vissute in questi anni al fianco della popolazione locale.

Allo stesso tempo nei loro occhi si scorge la stessa folgorazione di altri volontari che, proprio in queste terre, hanno trovato l’enorme ricchezza della semplicità e riscoperto il senso di una comunità in cammino.

Così come la povertà, una fede profonda, solida e incontestabile è qualcosa di insito in questo pezzo di Africa. E, sebbene ci si svegli all’alba e si vada a dormire poco dopo il tramonto per difendersi dalla malaria, non si fa fatica a dedicare ampi spazi alla preghiera e a ringraziare il Signore per i piccoli momenti di condivisione e quotidianità. Le volontarie accompagnano Bambo (Padre in Chichewa) Matupa a consegnare la comunione agli ammalati e agli anziani.

E portano sacchi di mais alle famiglie più indigenti del villaggio. In aree remote e isolate dalla civiltà, dove paradossalmente la povertà diventa la più grande ricchezza, perché permette di guardare con gli occhi del cuore, di abbandonarsi all’altro e insieme penetrare nelle sue profondità, per poi aprirsi alla speranza nel calore di un sorriso, di un abbraccio e di parola gentile.

Per saperne di più

Siccità. In Malawi 2,8 milioni di persone, il 15% della popolazione, sono obbligati a soffrire la fame (dati WFP), a causa della prolungata siccità, che ha messo in forte crisi la coltura del mais, fondamentale per la preparazione dello nsima, una specie di polenta che costituisce l’alimento basilare del Paese e di gran parte del continente africano.

Impegno per l’educazione. Il governo del Malawi ha annunciato un piano di circa 1,3 trilioni di Kwacha (la moneta locale; attualmente 1 euro vale all’incirca 880 Kwacha) per l’anno finanziario 2017/2018, di cui 235 miliardi per l’educazione, 192 miliardi per l’agricoltura e 129 miliardi per la salute, rispettivamente pari al 18%, al 15,5% e ancora al 9,5% del budget totale.

Popolazione e religioni. Un’indagine demografica condotta nel 2010 e in carico all’UsAid, l’Agenzia Statunitense di ricerca e azione per lo Sviluppo Internazionale, rivela che l’86% della popolazione è di religione cristiana (i cattolici sono il 20,6%) e il 13% di fede islamica.

La mappa

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Convegno missionario diocesano sulla Cina

Domenica 25 febbraio alle 15.30 a Reggio, al polo «La Polveriera», con padre Gianni Criveller

Domenica 25 febbraio, alle ore 15.30, presso il polo de La Polveriera – in via Terrachini 18 – a Reggio Emilia si svolgerà il convegno missionario diocesano su: “Cina, così viCina… Sfide per un cammino comune”. Un appuntamento per approfondire la cultura e la fede del popolo cinese, per capire quale approccio con la comunità residente nella nostra provincia (6.000 cinesi), favorendo un cammino comune. Sarà relatore centrale padre Gianni Criveller (foto), missionario del PIME, autore di diversi libri e collaboratore dell’Holy Spirit Centre della diocesi di Hong Kong, uno dei migliori osservatori al mondo sul cristianesimo in Cina.

Assieme a padre Franco Mella, il missionario ha tradotto in cinese alcuni testi di don Lorenzo Milani e don Primo Mazzolari, quale “seme per coltivare diritti e senso critico nella Chiesa e nel popolo asiatico”, proponendo il dialogo con tutti per costruire insieme una società più giusta. E continua con scelte coraggiose il processo di avvicinamento tra Pechino e Roma, al fine di riaprire un dialogo e aiutare la comunità cattolica che in Cina si dibatte fra molteplici difficoltà.

Tra storia e attualità, padre Criveller ci aiuterà ad entrare in punta di piedi nel mondo cinese, a partire dalla figura del missionario gesuita Matteo Ricci, che oltre ad essere evangelizzatore divenne ponte tra la civiltà cinese e quella occidentale, nel segno dell’amicizia e dell’empatia con la cultura e il popolo incontrati.
Al convegno, organizzato dal Centro Missionario e dall’Ufficio Migrantes, interverranno anche don Pietro Sun, cappellano della comunità cinese a Reggio Emilia, Maria Chiara Sagario, della Piccola Famiglia dell’Assunta, che segue le attività di Casa Italia-Cina (a Rimini), e Alina Mussini, mediatrice culturale che opera a Reggio Emilia.
A caratterizzare l’incontro saranno anche un momento artistico cinese, a cura di Giovanna Jiang, e la testimonianza di Leo Zhang, maestro di quartiere a Ospizio.

laliberta.info