Italia-Albania: Cei, incapaci di accogliere, soldi in fumo

Italia-Albania: Cei, incapaci di accogliere, soldi in fumo

“Oggi il Senato ha approvato l’accordo Albania-Italia per il trattenimento di migranti che la Guardia costiera salverà in mare. 673 milioni di euro in dieci anni in fumo per l’incapacità di costruire un sistema di accoglienza diffusa del nostro Paese, al 16° posto in Europa nell’accoglienza dei richiedenti asilo rispetto al numero degli abitanti”, “673 milioni di euro veramente ‘buttati in mare’ per l’incapacità di governare un fenomeno, quello delle migrazioni forzate, che si finge di bloccare, ma che cresce di anno in anno”. E’ il duro commento di monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Commissione per le migrazioni della Cei e di Migrantes.
“Un nuovo atto di non governo delle migrazioni, di non tutela degli ultimi della terra. Una nuova sconfitta della democrazia”, sottolinea il rappresentante della Conferenza episcopale italiana.

ansa.it

 

Migranti. Via libera al nuovo decreto Flussi: 452mila ingressi in tre anni

Previsti 452mila ingressi in tre anni

Nella tarda serata di ieri, il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, il dpcm con la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”. Il governo prevede complessivamente 452mila ingressi, rispetto a un fabbisogno rilevato di 833mila unità, con 136mila ingressi nel 2023, 151mila nel 2024 e 165mila nel 2025. Estese le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti: assieme a elettricisti e idraulici, una quota specifica viene riattivata per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Aggiunti anche «lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca». Si confermano, per il lavoro autonomo e subordinato non stagionale, i settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’edilizia, turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare, della cantieristica navale; per il lavoro subordinato stagionale i settori agricolo e turistico-alberghiero.

Nell’ambito dell’agricoltura e del turismo, si riservano specifiche quote per i lavoratori provenienti da Paesi di origine o di transito che sottoscrivono accordi per facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare e le cui istanze di nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro stagionale, anche pluriennale, siano presentate dalle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto e maggiormente rappresentative a livello nazionale. Tali organizzazioni assumono l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino alla effettiva sottoscrizione dei contratti di lavoro, comprese le comunicazioni obbligatorie.

Inoltre il Cdm ha approvato, come consentito dalla legislazione vigente, un decreto Flussi integrativo al dpcm del 29 dicembre 2022, relativo alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per l’anno 2022, avendo preso atto che le domande d’ingresso per lavoro sono risultate in eccesso rispetto alle quote autorizzate. Nel decreto integrativo, si prevede una quota aggiuntiva pari a 40mila unità, interamente destinata agli ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, a valere sulle domande già presentate nel click-day del marzo scorso.

“Per il triennio 2023 – 2025 il Governo prevede
complessivamente 452.000 ingressi, rispetto a un fabbisogno rilevato di
833.000 unità”, con 136 mila ingressi nel 2023, 151 mila nel 2024 e 165
mila nel 2025. Estese le categorie professionali e i settori produttivi
coinvolti: insieme a elettricisti e idraulici, una quota specifica viene
riattivata per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e
socio-sanitaria. Aggiunti anche “lavoratori per il trasporto passeggeri
con autobus e per la pesca”.

Si confermano, si legge nel comunicato, per il lavoro autonomo e
subordinato non stagionale i settori dell’autotrasporto merci per conto
terzi, dell’edilizia, turistico-alberghiero, della meccanica, delle
telecomunicazioni, dell’alimentare, della cantieristica navale; per il
lavoro subordinato stagionale i settori agricolo e
turistico-alberghiero. Nell’ambito delle quote per l’agricoltura e per
il turismo, si riservano specifiche quote per i lavoratori provenienti
da Paesi di origine o di transito che sottoscrivono accordi per
facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare e le
cui istanze di nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro stagionale,
anche pluriennale, siano presentate dalle organizzazioni di lavoro
indicate nel decreto e maggiormente rappresentative a livello nazionale.
Tali organizzazioni assumono l’impegno a sovraintendere alla
conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino alla
effettiva sottoscrizione dei contratti di lavoro, comprese le
comunicazioni obbligatorie.

Il Consiglio dei ministri ha approvato, come consentito dalla
legislazione vigente, un decreto flussi integrativo al dpcm del 29
dicembre 2022, relativo alla programmazione transitoria dei flussi
d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per l’anno 2022, avendo
preso atto che le domande d’ingresso per lavoro sono risultate in
eccesso rispetto alle quote autorizzate. Nel decreto integrativo, si
legge nel comunicato finale del Cdm, si prevede una quota aggiuntiva
pari a 40.000 unità, interamente destinata agli ingressi per lavoro
stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, a valere sulle
domande già presentate nel click-day del marzo scorso.

avvenire.it 

Papa in dialogo con la CEI sulle sfide di oggi della Chiesa e del mondo

Il Papa in Aula nuova del Sinodo con i membri della Conferenza Episcopale Italiana

Circa tre ore di domande e risposte tra Francesco e i vescovi italiani, riuniti in Aula Nuova del Sinodo per la 77.ma Assemblea generale. Tra i temi, come riferito da alcuni vescovi a margine dell’incontro: la pace, le finanze, l’ambiente, le ideologie, il ministero di vescovi e sacerdoti, la carità verso poveri e rifugiati. Al termine del colloquio, il Pontefice ha fatto dono ai presuli del libro “Fratellino” che riporta i drammi di un giovane migrante fuggito dall’Africa

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Il libro "Fratellino" regalato dal Papa ai vescovi italiani
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Giovani e vocazioni, finanze ed ideologie, ministero dei sacerdoti e seminari, pace, ambiente e attenzione per la carità. Caratteristica, quest’ultima, della Chiesa italiana verso la quale ha manifestato grande stima. È stato un dialogo franco e sereno quello di oggi pomeriggio, 22 maggio, tra Papa Francesco e gli oltre 200 vescovi della Conferenza Episcopale italiana, riuniti per la 77.ma Assemblea generale in Vaticano. Il Papa ha aperto i lavori dell’appuntamento primaverile dei vescovi, al via oggi fino al 25 maggio in Aula Nuova del Sinodo, sul tema “In ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Passi verso il discernimento”.
Domande e risposte
Circa tre ore il colloquio del Papa con i presuli di tutte le regioni del Nord, Sud e Centro Italia, iniziato in anticipo con un momento di preghiera comune e con il saluto del Pontefice ai vescovi delle zone colpite dal nubifragio in Emilia-Romagna. L’intero incontro, a porte chiuse, è stato poi intervallato – come consuetudine in queste occasioni – da domande (una quindicina oggi pomeriggio) e risposte. Tra gli argomenti principali, come riferito da alcuni vescovi a margine dell’incontro, il calo di vocazioni, i seminari e i loro possibili accorpamenti. Un tema, quest’ultimo, affrontato dal Papa anche nell’udienza di fine marzo scorso con i vescovi della Conferenza episcopale calabra. Focus anche sul ministero dei sacerdoti, ai quali, come sempre, il Pontefice ha chiesto ai vescovi di mostrare vicinanza.

Incoraggiamento alla carità
Non è mancato un riferimento alla pace, in Ucraina e nel mondo, urgenza che riguarda tutti, poi alle ideologie del nostro tempo, quindi i diversi problemi culturali e la questione delle finanze, che spesso rappresentano una difficoltà per la Chiesa. Al centro anche le problematiche ambientali per le quali è necessario un cambio di mentalità. Uno “stile nuovo” è anche quello richiesto dal percorso sinodale che coinvolge la Chiesa dei cinque continenti: la tematica è stata al centro di alcune domande. Insieme a questo anche l’invito ad avere attenzione alle povertà, vecchie e nuove, e soprattutto a non far mancare mai la carità. In particolare sull’aspetto caritativo, il Papa ha espresso la sua stima verso la Conferenza episcopale italiana, impegnata da anni nell’accoglienza di migranti e rifugiati.
In dono il libro “Fratellino”
E proprio in tema di migranti, Papa Francesco, al termine dell’incontro, ha fatto dono ad ognuno dei vescovi della CEI del libro “Fratellino”, volume che racconta in modo lucido e a tratti crudo la vita del migrante Ibrahima Balde, trascritta dal poeta Amets Arzallus Antia. Si tratta della storia di un giovane della Guinea che ha lasciato il proprio Paese per ricercare il fratello piccolo, partito a sua volta per raggiungere l’Europa. Destinazione mai raggiunta. L’autore riporta i drammi vissuti in prima persona: la traversata del deserto, il traffico di esseri umani, la prigionia, le torture, il viaggio in mare, la morte. Papa Francesco ha citato in più occasioni il volume, edito in Italia da Feltrinelli, sia in alcune conferenze stampa in aereo di ritorno dai viaggi apostolici, sia in alcune udienze. L’ultima, quella con i rifugiati giunti in Europa attraverso l’iniziativa comune di Sant’Egidio, Chiese evangeliche, Tavola valdese e Chiesa italiana, ricevuti in Vaticano il 18 marzo. Un “libretto”, lo ha definito il Papa, che tratteggia in tutta la sua drammaticità “la Via Crucis” di tanti fratelli e sorelle nel mondo.

Il saluto ai vescovi dell’Emilia-Romagna colpita dalle alluvioni
A margine dell’Assemblea il Papa ha salutato i vescovi dell’Emilia-Romagna, colpita in questi giorni da incessanti e devastanti alluvioni. Dopo aver ascoltato il racconto del dramma che stanno vivendo le persone e appreso dei tanti gesti di solidarietà messi in campo, Francesco ha chiesto di portare la sua partecipazione alle comunità assicurando la personale preghiera. Era stato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, a raccontare all’inizio dell’incontro quanto accaduto con il nubifragio, le varie situazioni di difficoltà vissute dalla gente e i tanti gesti di solidarietà e di aiuto. Poi al termine, Zuppi insieme al vicepresidente della Ceer, monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia, a monsignor Giovanni Mosciatti, vescovo di Imola, monsignor Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro, e a monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, hanno avuto modo di salutare personalmente il Papa ed esprimergli gratitudine “per il suo messaggio di solidarietà dei giorni scorsi”. In una nota, i presuli sottolineano di aver “accolto” lo stimolo del Pontefice “per un’ulteriore riflessione sul rispetto del Creato e la custodia della casa comune”. “Gli abbiamo ricordato – dicono – che i romagnoli sono tenaci ma le prove si stanno ripetendo troppo spesso e che abbiamo bisogno della sua preghiera e vicinanza”.
Baturi: dal Papa l’invito a un nuovo slancio di evangelizzazione
Quanto al dialogo a porte chiuse del Papa con i vescovi, ha riferito dettagli pure il segretario generale della Conferenza episcopale, monsignor Giuseppe Baturi, che a Tv2000 ha parlato di “un incontro importante perché a contatto con i problemi del Paese e della Chiesa”. “Il Papa – ha spiegato il vescovo – ha sottolineato l’urgenza di un nuovo slancio di evangelizzazione che passa attraverso una testimonianza credibile… I vescovi sono chiamati ad avere compassione dell’uomo, ad averne cura soprattutto nelle situazioni di difficoltà e bisogno. È stato un incontro che ci ha incoraggiati a proseguire su questa strada che trova nel cammino sinodale un alveo privilegiato di confronto e lavoro”.
vaticannews

L’appello. Migranti, Mattarella: è l’ora di scelte concrete, dell’Italia e della Ue

Servio Mattarella

Il naufragio dei migranti a Cutro «ha coinvolto la commozione intera del nostro Paese» ma ora «il cordoglio deve tradursi in scelte concrete e operative da parte di tutti: dell’Italia per la sua parte, dell’Unione Europea e di tutti i Paesi che ne fanno parte».

Sergio Mattarella nei giorni scorsi aveva reso omaggio alle vittime della tragedia avvenuta sulle coste della Calabria e oggi ha lanciato il suo appello intervenendo all’inaugurazione dell’Anno Accademico all’Università degli studi della Basilicata.

«Questa è la risposta vera da dare a quello che è avvenuto», ha insistito – tra gli applausi dei docenti e degli studenti – nelle ore in cui il governo annunciava che giovedì prossimo il Consiglio dei ministri si terrà proprio a Cutro. Il presidente della Repubblica ha anche riportato alla mente le immagini degli afghani che due anni fa, dopo il ritorno al potere dei taleban, presero d’assalto l’aeroporto di Kabul implorando un passaggio aereo per mettersi in salvo e «quanto il nostro Paese ha fatto per portare in Italia tutti i cittadini afghani che avevano collaborato con la nostra missione. Non abbiamo lasciato nessuno – ha sottolineato – li abbiamo accolti tutti».

Quelle scene di disperazione, ha aggiunto, «ci fanno comprendere perché intere famiglie, persone che non vedono un futuro, cercano di lasciare – con sofferenza come sempre avviene – la propria terra per cercare un avvenire altrove, una possibilità di un futuro altrove».

E rispondendo all’attivista Pega Moshir Pour, il capo dello Stato ha poi scandito parole di condanna nei confronti del regime che governa l’Iran, «che soffoca i propri figli», ha ricordato come «in qualunque comunità, la libertà non è effettiva se non è appannaggio di tutti» e che «il mondo intero è sempre più una comunità raccolta, senza distanza effettiva, interconnessa, dentro la quale la mancanza di libertà in un luogo colpisce tutti ovunque».

Mattarella ha quindi preso spunto dalle parole pronunciate dal rappresentante degli studenti, che ha chiesto alle istituzioni tutte di intervenire con celerità per risolvere i problemi degli universitari e degli atenei, per evidenziare che «fare presto è un elemento essenziale in qualunque dimensione nel nostro Paese. Fare presto oggi è un elemento essenziale di richiamo – ha spiegato – perché i ritmi della vita cambiano velocemente, sempre più velocemente, e le risposte devono essere tempestive altrimenti giungono in ritardo inutilmente».

L’inaugurazione del 40esimo anno accademico dell’Università degli studi della Basilicata, per il presidente è stata infine l’occasione per ribadire che «gli Atenei hanno un ruolo decisivo e fondamentale educando al sapere, alla ricerca, alla libertà di pensiero, esortando gli studenti a essere protagonisti del proprio futuro». Gli atenei, ha concluso, «sono parte di un sistema prezioso e sono tutti raccordati in una rete che fa crescere il nostro Paese».

avvenire.it

Murales. Cristo che salva i migranti e invita l’Unione Europea ad accogliere

Cristo che salva i migranti e invita l'Unione Europea ad accogliere

Un Cristo che accoglie, anzi salva, un barcone stracarico di migranti. È il soggetto dell’ultimo murale di Harry Greb apparso nel centro di Roma, in via del Governo Vecchio. Quella dell’artista di strada, più che una provocazione, è un invito all’Europa a intervenire per aiutare chi è costretto a fuggire dalla propria terra e sempre più spesso perde la vita, come accaduto in questi giorni nel naufragio di Cutro, in Calabria, dove i morti sono stati 67.

Gesù indossa una bandiera dell’Unione Europea, azzurra con il cerchio di stelle, e tra le mani tiene l’imbarcazione piena di povera gente. Sulla fiancata rossa dello scafo campeggia la scritta “Why Not?” (Perché No?). Un invito divino ad accogliere e salvare.

Sui social Harry Greb spiega il senso della sua opera: “Dovremmo accogliere, condividere, aiutare chi ha più bisogno… è questo che ci hanno insegnato, non girarsi dall’altra parte e oltretutto fare leggi che ostacolano chi salva vite in mare. Dietro tutto ciò c’è disperazione, sopravvivenza… diritto alla vita… Se non si capisce questo rischiamo di affondare tutti… Perché non aiutiamo? Perché l’Europa non si occupa seriamente del fenomeno migratorio? Perché no?”. Più chiaro di così.

avvenire.it

Why Not? Di Harry Greb. Il Murales realizzato nel centro di Roma per chiedere un impegno di tutta l'Europa per salvare e accogliere i migranti - Fotogramma

Valditara, migrazioni importanti ma vanno governate. Neoministro sul suo libro, ‘titolo scelto dall’editore’

 © ANSA

(ANSA) – ROMA, 23 OTT – “Come sempre succede quando un giornale pubblica un libro come allegato è l’editore che sceglie il titolo per rendere il lavoro più accattivante.

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Il mio è, comunque, un pamphlet che riconosce il valore storico delle migrazioni che vanno tuttavia governate e non subite.

Spiace che con scarso metodo scientifico ci si limiti a leggere i titoli per esprimere giudizi, senza aver letto i contenuti”, Così all’ANSA il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sul titolo della sua pubblicazione “L’impero romano distrutto dagli immigrati”. (ANSA).