La spedizione di 4 reggiani dall’Appennino al Manaslu… cercheranno di raggiungere la vetta a 8163 metri

COLLAGNA. E’ ormai tutto pronto per la nuova spedizione che, sabato, partirà dall’Appennino reggiano per andare alla conquista di una vetta di oltre 8mila metri. L’obiettivo dei quattro alpinisti e sci-alpinisti esperti, “formatisi” sul crinale reggiano, è raggiungere la vetta del Manaslu (di 8163 metri). Massimo “Ruffo” Ruffini, di Collagna, è una guida alpina alla sua terza esperienza extraeuropea: ha partecipato alla spedizione Gasherbrum nel 2011 e, nel maggio del 2012, è sceso con gli sci dalla vetta più alta del continente nord americano, il Denali (6194 metri).

Mauro “Mauretto” Zannoni è la “matricola” della spedizione: appassionato di scalata su roccia, vive ad Alleghe (Belluno), è guida alpina e maestro di sci, ed è alla prima esperienza extraeuropea ad alta quota. E poi Samuele “Sammy” Sentieri, anche lui di Collagna, maestro e allenatore di sci (ha trascorsi come atleta nazionale di sci alpino in gare di Coppa del Mondo): nel 2011 ha raggiunto la vetta del Gasherbrum, 8035 metri, e l’anno dopo con Ruffini ha sceso con gli sci la vetta del Denali. Infine ci sarà Nicola “Dapo” Campani: ha alle spalle diverse esperienze come capo spedizione e, in questa occasione, vuole ottenere quella salita alla vetta che non gli riuscì al Gasherbrum. La spedizione verrà seguita passo dopo passo anche da un apposito sito internet, www.manaslu2014.com. «Si parte sabato per Delhi – spiegano i componenti del gruppo – poi verso Katmandu, e dopo pochi giorni trascorsi in città tra ministeri e sedi istituzionali per incontri di rito, shopping delle ultime cose e puja (la preghiera collettiva sherpa), partiremo per il nord del Nepal, dove avremo un trekking di acclimatamento ed avvicinamento al Manaslu. Al campo base, a 4890 metri di altitudine, arriveremo dopo 8 giorni, e ci passeremo circa 25 giorni, tra allestimento dei campi successivi e il tentativo verso la vetta. Cercheremo di rientrare a Katmandu dopo essere scesi dalla vetta con gli sci, senza ossigeno e con le nostre sole forze». Sul sito i quattro alpinisti hanno inoltre aggiunto: «Ci stiamo preparando testando le ultime tecnologie satellitari, i sistemi di ricarica solare e scambiandoci gli ultimi pareri su cosa ci potrà tornare utile nel nord del Nepal tra i monti. Stiamo verificando i servizi di previsione meteorologica per comprendere quali potranno essere i più utili e quali condizioni troveremo sul ghiacciaio. Adesso è il momento di fare i “bagagli”, calcolare i pesi, trovare il posto nelle sacche anche per gli ultimi accessori e i piccoli sfizi che ci renderanno tollerabile la convivenza di molte settimane. Già perché è proprio la convivenza la prova più grande, e trovare il posto per tanta pazienza non è semplice tra tutti gli zavagli». Il posto per un grosso “in bocca al lupo”, però, si trova sempre. (l.t.)

Gazzetta di Reggio monte.rosa