Materne paritarie, lo Stato risparmia 4 miliardi l’anno
DA FIRENZE MICHELE BRANCALE – Avvenire
Tutti ne parlano come priorità, un po’ come la famiglia, ma poi le esigenze dei bambini finiscono spesso nel fanalino di coda. «Prendiamo ad esempio la famosa ‘Strategia di Lisbona’ – spiega Luigi Morgano, segretario della Fism, la federazione italiana scuole materne – Si chiede agli Stati membri dell’Ue di raggiungere l’obiettivo di 33 posti nido ogni 100 bambini fino ai tre anni e il tutto entro il 2010». Al momento l’Italia è un po’ indietro ed alcune regioni della penisola lo sono ancora molto di più. I dati sono emersi nel convegno della Fism ‘Prima della scuola dell’infanzia’ svoltosi ieri a Firenze: in Italia la copertura media del servizio è del 12,7% e si abbassa addirittura all’1% in Sardegna e poco più su in altre regioni del Mezzogiorno. Si fa una magra figura confron- tandosi con il 60% della Danimarca, il 40% dell’ Irlanda e il 29% della Francia. In ogni caso sono circa 20mila i bambini delle ‘sezioni primavera’ in Italia, metà delle quali della Fism. Certo, le risorse sono quelle che sono, ma la Fism (che raccoglie 8mila scuole paritarie in 4.800 Comuni) non si è scoraggiata. Gestite da congregazioni religiose, parrocchie, fondazioni, le scuole Fism, che sono non profit , raggiungono il 35 per cento dei bambini. Vi operano oltre 40mila persone. «Senza le scuole paritarie – spiega Morgano – lo Stato dovrebbe provvedere a garantire i servizi per 4 miliardi di euro l’anno di oneri aggiuntivi». «Ebbene – continua Morgano – 1.500 nostre scuole si sono attrezzate per rispondere alla domanda diffusa delle famiglie attivando anche un servizio prescolare con asili nido, nidi integrati e soluzioni ad hoc per i bambini dai 24 ai 36 mesi». Insomma c’è bisogno di «scuola prima della scuola», con il conforto di dati che dicono che una formazione di questo tipo previene l’abbandono scolastico e pone basi importanti per l’età dell’adolescenza. Per Roberto Franchini, docente dell’Università Cattolica di Brescia, «oggi si parla troppo di adolescenza e troppo poco di infanzia». I servizi per i bambini prima della scuola dell’infanzia, conferma il presidente della Fism Redi Sante Di Pol, «intendono accompagnare i genitori nel loro ruolo, mirando allo sviluppo integrale del bambino». Dunque ‘sezioni primavera’ in ogni senso. Per Sergio Govi, consulente del ministero dell’Istruzione, hanno consentito di «superare la logica dell’anticipo scolastico». La buona notizia è che sarebbe già pronto alla Conferenza unificata Stato- Regioni-Comuni il nuovo accordo per il finanziamento relativo all’anno scolastico 2010-2011.