Reggio Emilia, un anno «con» Mario Prandi

Oggi con la Messa presieduta dal vescovo Monari il via alle celebrazioni per il centenario dalla nascita del sacerdote fondatore delle Case della carità
 REGGIO EMILIA. Oggi alla 18.30 nella Cattedrale di Reggio Emilia sarà il vescovo di Brescia Luciano Monari a presiedere la concelebrazione eucaristica con cui si apre l’anno centenario della nascita di monsignor Mario Prandi, il fondatore delle Case della carità. Parallelamente, nel Battistero reggiano, sarà visitabile la mostra fotografica « Gli orizzonti della fede » , dedicata allo sguardo missionario di questo carismatico sacerdote, mentre domani pomeriggio alle 15 l’Oratorio di Santa Croce ospiterà una tavola rotonda per approfondirne la complessa personalità. Nato in città il 6 febbraio 1910, Prandi rimase fedele per 48 anni – dal 1938 al 1986, anno della morte – alla comunità montanara di Fontanaluccia ( provincia di Modena, diocesi di Reggio Emilia), dove nel 1941 aprì il Piccolo Ospizio di Santa Lucia, di fatto la prima Casa della Carità, pronta ad accogliere persone sole o handicappate della parrocchia. E nell’estate dell’anno seguente avveniva la vestizione delle prime tre « Carmelitane minori della Carità » , fra cui suor Maria del Carmine, considerata co­fondatrice della Congregazione mariana. Nell’Anno Sacerdotale, la diocesi di Reggio Emilia- Guastalla ripropone la figura di questo prete che non si risparmiò nella fantasia dell’amore cristiano, fino al punto di esaurirsi per superlavoro, amante della spiritualità « dei tre pani » ( Parola, Eucaristia e Povero), su cui investì la sua robusta fede ed il lungo ministero. Un personaggio scomodo, anche, a volte rude nei modi, che riuscì a farsi interprete di una reggianità ecclesiale « da esportazione » – insieme ai due amici fondatori don Dino Torreggiani ( Servi della Chiesa) e don Giuseppe Dossetti ( Piccola Famiglia dell’Annunziata) – nonostante sia rimasto sempre legato alla culla delle Case della Carità, nell’alta valle del Dolo. Da qui, tuttavia, le « Case » si sono espanse per contagio in tutto il mondo, passando dall’Appennino e dalla pianura padana al Madagascar, fino al Brasile e alla periferia più dimenticata di Mumbai, in India, in un crescendo che ha del prodigioso.
  Edoardo Tincani  – avvenire 6 Febbraio 2010