Insediato il vescovo Camisasca

Reggio Emilia, 16 dicembre 2012 – Il vescovo che non ti aspetti. Monsignor Massimo Camisasca ha iniziato la sua giornata di insediamento a Reggio, al mattino, facendo visita alle strutture della Caritas in via Adua (dopo essere stato all’Opg), lasciando trasparire un lato scherzoso del suo carattere. E per una figura appartenente al movimento di Comunione e Liberazione, da tutti considerato sanguigno, deciso e austero, non è poco. Monsignor Camisasca ha sì lasciato trasparire un carattere molto autorevole, ma si è anche lasciato andare a gag e battute con gli operatori e con alcuni bambini.

 Il neo vescovo è arrivato alle 10.50 con un pulmino della Gaspari Viaggi, scortato da un paio di macchine e da una decina persone addette alla sicurezza che lo hanno seguito come un ombra durante il suo giro. Insieme a lui c’era il vescovo ausiliario Lorenzo Ghizzoni (che si insedierà a breve a Ravenna). Ha fatto da padrone di casa il direttore della Caritas Gianmarco Marzocchini (“è bello vedere un direttore così giovane, io stesso sono un vescovo già anzianotto”, ha ammesso Camisasca), che ha accompagnato passo per passo il vescovo e ha illustrato tutte le attività della struttura reggiana.

 Camisasca ha salutato tutti i volontari (presenti una cinquantina), che hanno ricambiato con un caloroso applauso. “Grazie a tutti per il lavoro che svolgete”, ha esclamato il vescovo. Che poi è salito al piano di sopra, nell’aula delle riunioni, e lì, dopo una breve introduzione di Marzocchini, ha tenuto un breve discorso. “In questi ultimi due mesi ho letto molti depliant sulla chiesa reggiana – ha detto Camisasca – e ho potuto percepire una intensa attività. Purtroppo, sono arrivato a una conoscenza solo dello 0,5% di questa realtà. Desidero arrivare alla conoscenza diretta della gente. E il problema di noi vescovi è che siamo sotterrati dalla carta. Spero di non essere frenato da troppi fogli – per questo vi chiedo di essere brevi nelle comunicazioni, ha sorriso il vescovo – e da troppe riunioni per potermi dedicare al contatto diretto con le persone. La carità è l’università del cristianesimo e deve essere la spinta per curvarci sui poveri.Poveri che sono Cristo e che rappresentano i tesori della Chiesa; ci ricordano la nostra umanità ferita e precaria. So che a Reggio l’azione di carità è una presenza assidua e coinvolge tante persone. Anche per questo motivo sono qui. Voglio conoscere, condividere, indirizzare e vivere con voi. Questa diocesi, tra l’altro, ha prodotto tante figure e molti preti importanti. Grazie per ciò che fate, voglio iniziare con voi un dialogo e giungere a una conoscenza dettagliata delle vostre vite. Dio è prodigo con chi si dona e restituisce cento volte tanto. La vostra generosità sia senza misura”.

IL DONO – Alla fine del discorso, scrosciano gli applausi dei volontari. Poi Marzocchini ha fatto un dono al vescovo. Un libro che raccoglie gli scritti di don Luigi Guglielmi, sacerdote scomparso nel 1996, che ha lasciato una forte impronta sulal Caritas locale.

LA GAG COI BIMBI E COI VOLONTARI – La visita di Camisasca è proseguita negli uffici amministrativi. Qui la simpatica scena del vescovo che accarezza e  saluta affettuosamente Manuel, uno dei bimbi dei due custodi ghanesi della struttura della Mensa, Giò e Nana. “Ciao, come ti chiami? Quanti anni hai?, domanda Camisasca al piccolo che tiene per mano il padre. Poi varie carezze sulla testa e sulle guance. In uno stile che ricorda quello di Giovanni Paolo II. “Hai paura? Mi pare spaventato da tutta questa gente”. Poi si sofferma ad ammirare il bimbo più piccolo, nato da poco. “Bellissimo”, esclama Camisasca. Poi un breve dialogo con la figlia adolescente. “Come ti chiami?”, “Vanessa”, risponde lei. “Un nome impegnativo”, la replica del monsignore. Infine, l’incontro con alcuni volontari. “Lei cosa fa?”, chiede Camisasca. “Lavo i piatti”. “Li lavi bene allora”. Un altro invece si approccia al vescovo dicendo di aver letto tutti i suoi libri. “Allora almeno un lettore ce l’ho”, sorride il vescovo che aggiunge: “Mi faccia avere il suo indirizzo dal direttore che le spedisco anche quello nuovo che è uscito proprio oggi. Arrivederci e auguri a tutti”.

GLI AMBULATORI – Camisasca si è poi diretto nei poliambulatori della Caritas, dove sono impegnati 60 medici volontari reggiani. “Accettate anche il vescovo per una visita?”, ha scherzato il monsignore. 

IL SALUTO AGLI OSPITI DELLA MENSA – Il vescovo ha proseguito all’interno della mensa della Caritas dove ha salutato i cuochi e chi serve da mangiare (sono satti serviti circa 300 pasti nella giornata di ieri). Poi ha parlato agli ospiti ceh stavano consumando il pranzo. Vi auguro tanto bene e che possiate trovare serenità nel corpo e nello spirito. E un lavoro, amici e qualcuno che vi sia vicino. E per chi è cristiano auguro anche un buon Natale. Grazie a tutti, arrivederci e buon appetito”. E alle 11.46 monsignor Camisasca è uscito dalla cucine della Mensa, ha salutato il direttore Marzocchini ed è salito di nuovo sul pulmino assieme a monsignor Ghizzoni e tutto il suo entourage per dirigersi a Montecchio: prima al Monastero di clausura delle Serve di Maria e poi alla Casa del clero anziano e malato a Montecchio, dove sosta per il pranzo. Alle 15.30 è previsto l’arrivo in Ghiara e alle 16.30 celebrerà la messa in Duomo.

di Matteo Zanichelli – Il Resto del Carlino