Papa Francesco a Lesbo: la diretta «Il mondo risponda alla crisi umanitaria»

​Il Pontefice è arrivato nell’isola poco dopo le 9. Il tweet: sono persone, non numeri. In aereo: incontriamo la catastrofe umanitaria peggiore dalla guerra. Nel campo profughi di Mòria ha salutato i bambini soli e asciugato le lacrime degli adulti. Fonti greche: tornerà in Vaticano con 10 profughi. Le parole di Francesco: non siete soli. Poi la firma della dichiarazione congiunta (IL TESTO): la comunità internazionale agisca subito. I DISCORSI INTEGRALI. Al porto di Mitilene la preghiera e il lancio delle corone dall’alloro per le vittime.
TRE COSE DA SAPERE SUL VIAGGIO | IL PROGRAMMA
Prigione a cielo aperto, dove l’Europa è un sogno (G.Ferrari)
L’attesa e le speranze dei profughi (I.Solaini)

Grecia, Syriza vince le elezioni

Fin dal primo exit poll scattato alle 19 locali non vi è stato alcun dubbio: Syriza, la formazione della sinistra radicale guidata dal giovane Alexis Tsipras aveva stravinto le elezioni politiche greche avvicinandosi alla maggioranza assoluta dei seggi grazie al premio di 50 parlamentari che viene assegnato al partito che ha guadagnato più voti. Venti minuti dopo Nea Dimokratia riconosceva ufficiosamente la sconfitta: «Abbiamo dovuto attuare una politica difficile in un periodo molto difficile, ma continueremo ad essere una garanzia per il Paese. È chiaro comunque che Syriza ora è la prima forza politica della Grecia».

«È una vittoria storica – dicono i portavoce di Syriza – è la vittoria del popolo che si è mobilitato contro l’austerità». Ma il quesito che tutti (dai preoccupati spettatori nordeuropei agli euforici italiani, spagnoli, portoghesi della “Brigata Kalimera” che in Syriza scorgono l’araldo di una grande riscossa della sinistra in Europa) sono in attesa di sciogliere è uno soltanto: il leader Tsipras avrà oppure no la maggioranza assoluta che gli consenta di governare da solo? Le cifre per ora ballano: i risultati degli exit poll tradotti in seggi indicano che Syriza oscilla tra 146 e 158 seggi. A Nea Dimokratia andrebbero tra i 65 e i 75 seggi, mentre Potami e Alba Dorata potrebbero entrambi ottenere tra i 17 e i 22 seggi. I comunisti del Kke potrebbero ottenere tra i 13 e i 16 seggi, mentre al Pasok andrebbero tra i 12 e i 15 seggi.

I Greci indipendenti oscillano tra i 10 e i 13 seggi e il nuovo partito di George Papandreou oscillerebbe tra 0 e 8 seggi. Una maggioranza assoluta per Syriza darebbe all’Unione Europea il primo governo della zona euro dichiaratamente contrario al programma di austerity varato negli ultimi quattro anni nei confronti dei partner deboli. Una rivoluzione, senza dubbio, le cui conseguenze al momento non sono completamente immaginabili. Grande festa nelle sedi del partito vincitore e tifo da stadio, oltre a una dilagante commozione da parte dei militanti, ma Alexis Tsipras ha fatto sapere che si pronuncerà pubblicamente solo quando i risultati saranno definitivi.

AVVENIRE