Giubileo dei ragazzi Dopo il Giubileo dei ragazzi, la strada da fare

L’entusiasmo per quello che è successo a Roma nei giorni scorsi, durante il Giubileo dei ragazzi, è ancora alle stelle: tantissimi messaggi che mi arrivano raccontano quanto quell’esperienza sia stata forte per i ragazzi e per i loro educatori. A me sembra di essere tornato ai giorni dell’oratorio, quando finiva l’”estate ragazzi” e il giorno dopo, tanto atteso da noi grandi per poter tirare il fiato, portava con sé un carico enorme di nostalgia. Erano appena andati via e ne sentivi già la mancanza, come sta avvenendo con la chiusura di questi quattro giorni romani. Si apre il tempo della verifica e della rilettura. I bilanci, no: quelli stanno nel cuore dei ragazzi e di Chi vede tutto. A noi tocca, semplicemente, provare a capire cosa è successo.

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Via della Conciliazione, la lunga fila dei ragazzi

Tra le tante provocazioni, mi è rimasta dentro quella di molti giornalisti che chiedevano se il Giubileo dei ragazzi non fosse “un’altra Gmg” o una sua versione più “piccola”. No, credo non sia così: anzi penso che proprio nella differenza tra l’una e l’altra esperienza stia il senso delle giornate che abbiamo pensato e vissuto insieme. La Gmg ha una sua storia, una sua identità che si è costruita nel tempo. Ha resistito ai decenni e a generazioni di giovani, ha visto ben tre Papi prendervi parte. Il Giubileo dei ragazzi invece era un’idea nuova, nata per una serie di ragioni che è bene sottolineare.
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Una delle 7 tende della Misericordia

Innanzitutto il Papa non ha pensato a un Giubileo straordinario della Misericordia in cui tutti dovessero andare in pellegrinaggio nella capitale, tanto che in ogni diocesi c’è una Porta Santa, ma questi ragazzi li ha convocati a Roma, li ha proprio voluti accogliere a casa sua e per loro si è speso. C’è stata un’attenzione nuova per una fascia d’età spesso dimenticata, l’adolescenza, o, peggio, inglobata nel mondo dei “fratelli maggiori”. In questi giorni, nonostante le spiegazioni date, molti insistevano ancora nel chiamarli “giovani” e sembra si faccia ancora troppa fatica a parlare solo di “preadolescenti” e di “adolescenti”. Ma è un’età che conosciamo tutti, un’età rapida, che sfugge alle classificazioni: ne fanno parte ragazzi che in quattro o cinque anni cambiano così tanto da far fatica a riconoscerli.
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Un’altra tenda mobile

Sono ragazzi che mettono in crisi tutto: i genitori, gli adulti, il mondo che li circonda e persino se stessi. Forse è questo che a volte spaventa: ragazzi così inquieti provocano le nostre certezze e – in fondo – rispediscono al mittente il suo sapere e il suo credere. È come se ci ponessero domande terribili: ma voi adulti siete sicuri di quello che ci dite? E perché, allora, siete voi i primi a non essere coerenti?
Sembra impossibile, ma è stato un “giovane” di ottant’anni, papa Francesco, a dare una lezione grandiosa: è sceso in Piazza San Pietro esi è seduto su una seggiola in mezzo agli altri sacerdoti, ha ascoltato questi ragazzi e con pazienza li ha guidati uno a uno. È bastato loro vedere i suoi gesti per capire che li stava incontrando tutti. Ha riconosciuto il loro bisogno di festa e li ha voluti salutare nel video-messaggio mandato in onda allo Stadio Olimpico. E infine li ha attesi sul sagrato per la Messa dove ha aperto il suo cuore (ma quanto è stata bella, quell’omelia?).

Incontrare i ragazzi, ascoltarli con grande pazienza, mettere dentro il loro cuore semi di speranza e accettare le loro inquietudini, lasciarsi provocare e provocarli. No, non è una Gmg: è un programma di lavoro per qualcosa che ancora non abbiamo fatto. Per questo il Giubileo dei ragazzi sta offrendo una grandissima opportunità a noi educatori, alle parrocchie e alle famiglie: spenderci in modo nuovo, incontrandoli giorno dopo giorno, sia quando siamo coerenti, sia quando proviamo a esserlo e non ci riusciamo.
* direttore del Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei

avvenire

Giubileo dei ragazzi, il Papa a sorpresa confessa i giovani in piazza S. Pietro

Papa Francesco è sceso a sorpresa in Piazza San Pietro dove ha iniziato a confessare i ragazzi e le ragazze che partecipano, a partire da oggi, al loro Giubileo. Il Papa è seduto su una sedia, vicino al colonnato, e confessa gli adolescenti, di età fra i 13 e i 16 anni. In tutto i sacerdoti mobilitati per il “confessionale” all’aperto in Piazza San Pietro e nelle zone adiacenti, per il Giubileo dei ragazzi e delle ragazze, sono 150.

Papa Francesco è entrato in piazza San Pietro intorno alle 11.30, tra la sorpresa generale dei ragazzi, che hanno cominciato anche a scattare foto con i telefonini. Francesco, in talare bianca e con la stola viola intorno al collo, si è seduto su una semplice sedia e confessa i ragazzi all’aperto, come gli altri sacerdoti che si sono attivati in questo confessionale-extra lungo il colonnato del Bernini.
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Tema dell’evento giubilare, riservato a ragazzi e ragazze dai 13 ai 16 anni (i giovani di età maggiore avranno poi il loro Giubileo a fine luglio a Cracovia con la Giornata Mondiale della Gioventù) è “Crescere Misericordiosi come il Padre”. Sono attesi oltre 70 mila partecipanti.

Avvenire

A Roma il 23 e il 24 aprile Giubileo dei ragazzi, attesi in 70mila

Tre giorni tra preghiera, confessione, pellegrinaggio alla Porta Santa, ma anche giornate di festa e condivisione nel segno dell’Anno Santo della Misericordia. È il Giubileo dei ragazzi che si celebra a Roma dal 23 al 25 aprile con oltre 70mila giovani provenienti dall’Italia e dal mondo.

Qual è il programma di sabato 23 aprile?
La giornata si apre con il pellegrinaggio alla Porta Santa, che inizia con il percorso dei giovani pellegrini da Castel S. Angelo lungo tutta via della Conciliazione per arrivare a Piazza San Pietro. Oltre 150 sacerdoti sono a disposizione dalle 09:30 alle 17:30 per far vivere ai ragazzi il Sacramento della Riconciliazione.
Nel pomeriggio, al termine del percorso giubilare all’interno della Basilica che si conclude con la professione di fede sulla Tomba di Pietro, i ragazzi si sposteranno allo Stadio Olimpico la grande festa (ore 20.30).

Chi partecipa sabato 23 aprile alla festa alla Stadio Olimpico?
Molti sono gli artisti protagonisti della serata: Lorenzo Fragola, Francesca Michielin, Arisa, Giovanni Caccamo, Moreno, Deborah Iurato, Shari, Dear Jack, Fuoricontrollo e Andrea D’Alessio. Uno spettacolo condotto da Simone Annichiarico e dedicato ai ragazzi vede la partecipazione anche di altri artisti e il contributo del grande coreografo della tv e del teatro, Manolo Casalino.
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Come si può partecipare alla festa alla Stadio Olimpico?
Per partecipare alla festa è necessario iscriversi al Giubileo dei ragazzi e versare il contributo di partecipazione di euro 10 che comprende anche l’ingresso allo stadio.

Dove alloggiano i ragazzi che sono a Roma sabato 23 e domenica 24 aprile? La maggior parte dei ragazzi che arriveranno a Roma per questo evento giubilare verrà ospitata nelle parrocchie romane. Sono infatti oltre 200 le comunità che metteranno a disposizione un alloggio a terra stile Gmg.
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Qual è il programma di domenica 24 aprile?
Domenica 24 aprile alle 10,30 viene celebrata la Messa presieduta da Papa Francesco in piazza San Pietro. La giornata prosegue poi con la visita alle tende della Misericordia allestite in 7 piazze nel centro storico di Roma (Piazza S. Silvestro, Piazza di Spagna, Piazza S. Salvatore in Lauro, Piazza S. Maria in Trastevere, Piazza di S. Maria in Vallicella – Chiesa Nuova, Piazza Pia a Castel Sant’Angelo e la zona della Terrazza del Pincio) per raccontare ai pellegrini e ai cittadini di Roma testimonianze di opere di misericordia spirituale e corporale.

Chi ha promosso il Giubileo dei ragazzi?
L’evento è organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e il Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei con la collaborazione di Tv2000.

Come è possibile seguire il Giubileo dei ragazzi sui mezzi di informazione?
A Tv2000 (canale 28 digitale terreste, 18 TivuSat, 140 Sky, in streaming su www.tv2000.it) è stata affidata la diretta televisiva dalle 15.20 di sabato 23 aprile. Durante la maratona, collegamenti da Piazza San Pietro e dallo Stadio Olimpico.

Mentre la diretta radiofonica sarà sul circuito inBlu, il network delle radio cattoliche italiane.

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