Due lumi spenti, uno saggiamente acceso…

Lumi vari. “Repubblica” (6/3, p. 45: «Il Papa irrealista») lancia un’impresa “artistica” che irride i Papi, ma per caso l’Autore ricorda che «a pochi passi» dal luogo della mostra – femminile di… mostro? ndr – «è vissuta e morta santa Caterina da Siena, Patrona di Roma, d’Italia e d’Europa». Già: Lei chiamava «dolce Cristo in terra» i Papi «reali» dei suoi tempi – non sempre e comunque Santi. Altro sproposito, ma offerto di proposito sul “Fatto” (3/3, p. 8). Benedetto XVI salutando i cardinali aveva detto: «E tra voi… c’è anche il futuro Papa». No! Titolo: «Se la fumata bianca annunciasse un laico». Marco Politi ritrova il gusto, abituale da una ventina d’anni, di contraddire il Papa: «E invece no. Non è detto. Pochi sanno che è nel potere del Conclave eleggere romano pontefice qualsiasi battezzato… ». E invece… lo sanno tutti, e mai successo con un «laico». Infatti lui ricorda il caso di Celestino V, già frate e prete quando fu eletto. Puro gusto di contraddire, e anche di contraddirsi nel seguito immediato: «Il pericolo (che costringe a eleggere un laico) non c’è più». Dunque «il futuro Papa» era proprio lì, davanti a Benedetto XVI. Brutta inguaribilità… Finisco in positivo: un «lume» sapientemente acceso. Sul “Messaggero” (6/3, p. 25) Maurizio Costanzo – antichi graditi ricordi – spera «che per Pasqua sia stato eletto» il nuovo Papa. Per lui «se ciò non accadrà, qualcuno dovrà prendere il coraggio a due mani e chiedere al Papa Emerito di venire lui a darci la benedizione per la Pasqua… (ma) la Chiesa saprà contare bene i giorni e lo Spirito Santo farà il suo mestiere. Vedrete, sarà così». Viva il buonsenso, e il garbo in pagina!

avvenire.it

A malincuore: nostalgia dell’antico… Fantozzi

Lupus un po’ a malincuore, sulla spinta dell’attualità sgradevole, ma anche di ricordi gradevoli non del tutto sbiaditi… Ieri “Il Fatto” (p. 23) sotto il logo “Tempi moderni”, titolo: “La Paura di essere invisibili”. E tu leggi che tra «i più stupidi», nel mondo, ci sono Garibaldi e Che Guevara, con fama di coraggiosi, mentre oggi «i meno coraggiosi sono finiti a esercitare la santità nei mondi più poveri: in India e in Cina i missionari convertivano gli affamati con un pugno di riso ricattatore e facevano lavorare gratis i lebbrosi a Calcutta: suor Teresa si era organizzata da viva la sua beatificazione lasciando nell’ombra 180 consorelle». Una descrizione volutamente forzata, rozza, feroce e offensiva. Dicono che è “satira”… Completata subito con la rivelazione – sgrammaticata per superficiale trascuratezza – che Einstein era «una carogna»! Seguono e precedono altre amenità tutte motivate deridendo chi prima – tempi antichi – viveva «per garantirsi il Paradiso», mentre oggi vive «per non passare inosservato»… E si potrebbe dire anche, qui, per non essere dimenticato. La firma è di Paolo Villaggio. Leggi, rileggi, ripensi anche a certe antiche, e belle, e vivaci, letture di libri e visioni di film degli anni passati, anche lontani, godute anche con altri non proprio incolti e rozzi… Ecco: quest’ultimo Villaggio abbia compassione di sé, se non vuol essere dimenticato! Ma se proprio vuol essere commiserato, compatito, dimenticato… e anche un po’ ridicolo, allora insista su questi temi e su questi toni, consueti purtroppo da qualche anno in qua… A Malpelo resterà la nostalgia di una comicità pur forte e originalissima, ma di ben altro valore. Così davvero nessuna «paura di essere invisibili», anzi… Sarebbe un bel vantaggio per tutti…

a cura di Gianni Gennari – avvenire.it

Gesù? Maestro prima del lettino di Freud

«La parola di Gesù sul lettino di Freud»: ieri (“Repubblica”, p. 50) Massimo Recalcati sulla nuova edizione della milanese “Et Al” di un libro di Françoise Dolto, già pubblicato da Rizzoli 30 anni fa col titolo di “Psicanalisi del Vangelo“.

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I vangeli alla luce della psicoanalisi. La liberazione del desiderio Titolo I vangeli alla luce della psicoanalisi. La liberazione del desiderio
Autore Dolto Françoise
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€ 17,00
(Prezzo di copertina € 20,00 Risparmio € 3,00)
Dati 2012, 285 p., brossura
Traduttore Prezzo R.

La Dolto, scomparsa nel 1988, è stata una celebre pediatra e psicanalista, applicandosi in modo speciale alla psicanalisi dell’infanzia. A proposito, e come tra parentesi: attuali e molto istruttive, non solo in Francia, le tante pagine sulla essenzialità della polarità padre-madre per una crescita dei figli… Torno a Recalcati. Anch’io, tanti anni fa, trovai il libro molto bello e prezioso, ma leggo e a sorpresa l’entusiasmo di Recalcati trabocca. E l’«ultima ragione» di ciò è «il modo in cui Dolto ribalta le interpretazioni più canoniche delle parabole». «Prendiamo p. es. – aggiunge – quella… del buon samaritano. Dolto identifica il prossimo non con lo sventurato che chiede aiuto, ma con chi offre in modo disinteressato il suo aiuto. Strabiliante! Il prossimo è il buon samaritano!». Seguono bellissimi elogi, tutti da condividere, ma l’esempio è proprio singolare. Infatti nel Vangelo (Luca 10, 30-37) è Gesù stesso che individua il «prossimo» nel Samaritano, e la Dolto non «ribalta», ma prende sul serio il testo, manifestandone la forza rivoluzionaria. Infatti indicando come esempio di «prossimo» il Samaritano – che noi oggi chiamiamo “buono” – Gesù ribaltava davvero il rapporto tra Ebrei e Samaritani che neppure si parlavano tra loro (Gv. 4, 9), con quel che seguiva. «Strabiliante» dunque non è la bravissima Dolto, ma proprio “La parola di Gesù”, e ben prima di essere (anche utilmente) filtrata “sul lettino di Freud”. Grazie alla Dolto: una bella lezione…

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Mosè Gesù Freud Titolo Mosè Gesù Freud
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Dati 2007, 245 p.
Curatore Contri G. B.

avvenire.it

Insulti contro vento e proposte “singolari”

Fantasie estremiste: più o meno volute, ugualmente dannose. Domenica, prima pagina de “L’Unità” con titolone che reagisce duro: «Insulti di Grillo nella piazza vuota». Giusto? Trattandosi di insulti giustissimo, sempre. Eppure proprio lì accanto la vignetta di Staino ne piazza uno calibratissimo mascherato da satira, equivalente proprio alla celebre invettiva di Grillo che comincia con “V”. Solito colloquio figlia-padre: «Marchionne vuole che lo Stato lo aiuti a rilanciare la Fiat. Il Papa vuole che lo Stato lo aiuti a bloccare le unioni civili… E poi a uno viene la voglia di mandarli tutti e due a Detroit». Così, allegramente, sullo stesso piano nell’invito brusco interessi Fiat più o meno giusti e discutibili e principi di dottrina cristiana e cattolica fondati sulla Parola di Cristo e su prassi di Chiesa in 2000 anni di storia. Sarà satira, ma fa pena per distorsione e strumentalizzazione cieca, che in fin dei conti – visto in più di 60 anni – danneggia chi la propone: un boomerang politico sicuro, come uno sputo contro vento: non intelligente e dannoso. Vale anche, purtroppo, per una sortita per lo meno arruffona. Domenica su “La Stampa” (pag. 11) una singolare proposta del ministro dell’Istruzione: «Profumo: cambiare l’ora di religione». Singolare: nel senso che lui appare molto solo, sul tema. La sua “ragione”? «Il 30 per cento degli studenti è di origine straniera e, spesso, non di religione cattolica». Testuale, non è satira! È vero, e non sono neppure italiani… E allora con questo criterio anche la letteratura, e la storia, e la geografia dovrebbero cambiare, o no? Che dire? Niente discorsi impegnativi, qui, che sarebbero complessi. La scuola italiana ha ben altri problemi.
a cura di Gianni Gennari – avvenire.it