Facebook, internet e i digital media. Una guida per genitori ed educatori

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Facebook, internet e i digital media. Una guida per genitori ed educatori Titolo Facebook, internet e i digital media. Una guida per genitori ed educatori
Autore Padrini Paolo
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(Prezzo di copertina € 10,00 Risparmio € 1,50)

Che cosa rappresenta Facebook per i ragazzi di oggi? Cosa significa per loro “esserci” con un profilo e una foto? E, come genitori, ha senso diventare “amici” dei figli? Per non parlare del “tempo” passato su internet: siamo sicuri che, staccandoli da un PC la loro “connessione” sia terminata? E poi è vero che la vita che conta non sia quella online (connessa), ma quella offline-disconnessa?

Fa riflettere il testo di Paolo Padrini, prete piemontese classe 1973, licenza in Teologia pastorale con indirizzo Comunicazioni, collaboratore del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, fondatore di mediacath e ideatore – primo al mondo – dell’applicazione iBreviary. Uno che della tecnologia non ne fa un mito, ma neppure uno spauracchio (come quanti la temono), perché lui la tecnologia la conosce – e grande è la sua competenza informatica – ma soprattutto la domina e la modella a seconda dello scopo. Non è un teorico, è un prete che ha deciso di vivere nell’oggi delle persone a lui affidate, soprattutto giovani, un prete che trascorre settimane insieme ai ragazzi in campeggio e che presta servizio nella pastorale, un prete che utilizza l’iPad e l’iPhone, come tanti altri di oggi, giovani e adulti. Un prete a contatto di genitori ed educatori di cui ascolta e condivide ansie e interrogativi circa la vita dei figli e il loro futuro. E fa anche pastorale vocazionale, convinto che non si possa disgiungere dalla vita di oggi che è fatta di tecnologia quotidiana, ma il cui uso – dice – deve essere “intelligente”.

Don Paolo ha scritto questo breve saggio (96 pagine) per condividere le riflessioni sull’uso di internet e i digital media, dimostrando che possono anche diventare luoghi di relazioni (autentiche o no, né più né meno di quelle faccia a faccia), l’importante è poter contare su una “dieta sana”, che significa alimentarsi di un po’ di tutti i nutrienti.

Mi sembra significativo questo passo tratto dall’Introduzione “Chi ha paura della foresta virtuale?”

Credo che la foresta di Biancaneve ci aiuti, in parte, a comprendere e a problematizzare la realtà del mondo nel quale si trovano a vivere i nostri figli.

Si tratta di un mondo compreso in modo differente da noi che siamo adulti e dai nostri ragazzi: un mondo nel quale si sperimenta una consapevolezza fatta di esperienze positive e negative, di solitudine e di fuga, di incontro e di curiosità, perfettamente in linea con la stessa esperienza “reale” che i nostri stessi ragazzi vivono alla loro età così bella e difficile.

Ecco: questa è la prima considerazione che mi preme fare.

Il Bosco per Biancaneve non è un luogo incantato, irreale. Esso al contrario è un luogo molto concreto, fatto di elementi misteriosi e di incontri reali.. Così come la foresta, lo spazio di internet per i nostri ragazzi non può essere semplicemente compreso come uno spazio di fuga dalla realtà, un luogo di passaggio, irrilevante o peggio esclusivamente pericoloso.

Il bosco per Biancaneve non è pericoloso: è solo nuovo e grande, inesplorato e popolato da creature straordinarie e magiche.

Così è internet (usciamo ancora dalla metafora fiabesca) e così sono i media digitali: uno spazio di novità, abitato da creature mitiche (rappresentazioni del sé, delle proprie paure e necessità profonde), uno spazio concreto tanto quanto il muro dei giardinetti sul quale passano le estati i nostri figli (sempre con il telefonino in mano, ovviamente).

In questo volume cercheremo di descrivere questo spazio, le sue dinamiche educative, le sue problematiche e le sue potenzialità.

Cercheremo di farlo con sguardo realistico e attento, soprattutto in mood umano e rispettoso.

Cercheremo anche di farlo in modo concreto, non già sviscerando concetti astratti e dotti, quanto imparando a conoscere alcuni di questi spazi, perché no, anche con sguardo curioso e desideroso di conoscere (senza lasciarsi tentare dal giudizio a priori).

Cercheremo soprattutto di farlo muovendoci (me ne rendo perfettamente conto) su un crinale molto scosceso. Gli strumenti di cui parleremo saranno analizzati in modo molto specifico, in quanto non è nostra intenzione proporre un manuale di astratta teoria, quanto piuttosto un sussidio il più possibile utile e pratico. Facendo ciò, però, corriamo necessariamente il rischio di veder cambiare nella loro struttura e soprattutto nei loro meccanismi di funzionamento gli stessi strumenti “pratici” con i quali ci confronteremo.

Per questo motivo cercheremo di problematizzare elementi comunicativi ed educativi che vadano al di là del mero meccanismo tecnologico. Forse non sempre ci riusciremo, e proprio per questo proponiamo a voi lettori, di utilizzare questo volume in modo “interattivo”, sfruttando soprattutto il blog tematico “Genitori e internet: una guida condivisa” che procederà parallelamente ad esso. Attraverso il blog sarà possibile aggiornare i contenuti di questo libro, incontrare in rete l’autore, nonché proporre nuovi argomenti di riflessione e discussione”.

A cura di Maria Teresa Pontara Pederiva

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