CL: dispiacere e costernazione per un caso di abuso, vicini alla famiglia della vittima

Indagine per abusi su una minore nel movimento di Comunione e Liberazione

In un comunicato, il movimento fa sapere che è in corso un’indagine da parte della magistratura a carico di una persona coinvolta nell’attività educativa ed esprime dispiacere per l’accaduto. Supporto e aiuto alla minore coinvolta e ai familiari. L’indagato sospeso da ogni incarico
Vatican News

“Dispiacere e costernazione”: è quanto esprime Comunione e Liberazione per ciò che “emerge dall’indagine in corso da parte della magistratura a carico di una persona coinvolta nell’attività educativa del movimento”. In un comunicato, si spiega che “in ottemperanza alla normativa per la tutela dei minori adottata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, la persona indagata è stata sospesa da ogni incarico educativo”, settimane fa, “non appena è stata segnalata l’eventualità di possibili abusi e ricevuta l’informazione che la segnalazione “era già stata rivolta anche alla autorità giudiziaria competente”.

Nella nota, Comunione e Liberazione fa sapere di essere “in contatto con la famiglia della minore coinvolta per fornire ogni possibile supporto e aiuto, accompagnandoli anche nella preghiera in questa dolorosa vicenda”. Il movimento auspica che venga “mantenuto il dovuto riserbo sul caso, in attesa e confidando che il lavoro delle autorità competenti faccia al più presto chiarezza”.

ARRESTO SHOCK Educatore di CL arrestato per abusi su una ragazzina: chi è Andrea Davoli

Educatore di CL arrestato per abusi su una ragazzina: chi è Andrea Davoli

L’accusa nei suoi confronti è pesantissima: presunta violenza su una ragazzina di soli 14 anni. Andrea Davoli, educatore di Comunione e Liberazione è stato arrestato nei giorni scorsi, proprio in concomitanza con la partenza del Meeting di Rimini.

Andrea Davoli, l’educatore di CL arrestato per molestie
Da anni Davoli, originario di Reggio Emilia, viveva nelle case comunitarie di CL: era un Memores Domini e aveva fatto voto di castità, povertà e obbedienza. Era diventato da qualche tempo uno dei referenti i del gruppo di Gioventù studentesca afferente a Comunione e Liberazione. E sarebbe proprio in questo contesto che sarebbe nata la relazione con la ragazza di 14 anni, che apparteneva proprio al gruppo di ragazzi affidati al 52enne Davoli.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a partire da dicembre 2022 i due avevano intrecciato un rapporto clandestino, passando dai baci scambiati in auto a un rapporto completo consumato durante il ritiro spirituale tenutosi a Viserbella di Rimini ad aprile, in preparazione della Pasqua.

La scoperta e la telefonata con il padre
A scoprire la relazione dei due sarebbe stata una sorella della ragazza, quando, insospettitasi per alcuni comportamenti insoliti al ritorno da quel ritiro spirituale, ha controllato il telefono dell’adolescente.
A quel punto i genitori, dopo aver visionato le chat, avrebbero contattato l’educatore 52enne che in un primo momenti si sarebbe scusato e avrebbe anche dichiarato al padre della 14enne di essere malato e di avere bisogno di un percorso di cure.

Sospeso dagli incarichi
Intanto, in attesa che le indagini facciano il loro corso, Comunione e Liberazione ha sospeso ogni collaborazione con il 52enne, come spiegato in una nota ufficiale.

“In ottemperanza alla normativa per la tutela dei minori adottata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, la persona indagata è stata sospesa da ogni incarico educativo all’interno di Cl già alcune settimane fa, non appena è stata segnalata l’eventualità di possibili abusi e contestualmente all’aver ricevuto l’informazione che tale segnalazione era già stata rivolta anche alla autorità giudiziaria competente”.

“Cl esprime dispiacere e costernazione per quanto emerge dall’indagine in corso da parte della magistratura. Siamo in contatto con la famiglia della minore coinvolta per fornire ogni possibile supporto e aiuto, accompagnandoli anche nella preghiera in questa dolorosa vicenda. Per il rispetto dovuto a tutte le persone coinvolte auspichiamo che venga ora mantenuto il dovuto riserbo sul caso, in attesa e confidando che il lavoro delle autorità competenti faccia al più presto chiarezza”.

All’indagato è stata anche revocata l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica da parte della Diocesi di Reggio Emilia, come ha spiegato al Resto del Carlino Corrado Zoppi, portavoce della Commissione per la tutela dei minori e Componente dell’Ufficio Scuola della diocesi reggiana.

“Nel rinnovare la nostra attenzione e il nostro ascolto alla famiglia e nel ribadire la fiducia nell’operato della magistratura la Diocesi manterrà ogni più opportuna vigilanza: infatti come Chiesa ci sentiamo tutti chiamati in prima persona a una profonda reazione morale, a promuovere e testimoniare la vicinanza a coloro che sono stati feriti da un abuso”.

Chi sono i Memores Domini
L’associazione Memores Domini “riunisce persone della Fraternità di Comunione e Liberazione, che seguono una vocazione di dedizione totale a Dio vivendo nel mondo e praticando i consigli evangelici assunti con impegno personale e privato, emesso sotto forma di proposito”.

Due sono i fattori individuabili nel loro progetto spirituale: la contemplazione, intesa come memoria “tendenzialmente continua di Cristo”; la missione, cioè la passione di portare l’annuncio cristiano nella vita degli uomini, incontrandoli soprattutto nei luoghi del lavoro, che costituisce l’ambito normale della testimonianza.

I Memores Domini praticano vita comune e si costituiscono in case maschili e femminili dove si vive una regola di silenzio, di preghiera personale e comunitaria, di povertà, di obbedienza e di carità fraterna. Scopo di queste dimore è l’edificazione vicendevole nella memoria in vista della missione. I membri professi partecipano insieme, quattro volte all’anno, a ritiri spirituali e, una volta all’anno, a un corso di esercizi spirituali. Gli aspiranti entrano a far parte di una casa dopo il primo anno di prova e, durante tutto il periodo del noviziato che dura almeno cinque anni, partecipano a momenti mensili di istruzione e a ritiri spirituali appositamente dettati.
in https://newsprima.it/cronaca/educatore-di-cl-arrestato-per-abusi-su-una-ragazzina-chi-e-andrea-davoli/

“Sono malato, devo curarmi”: così l’educatore di Cl ammetteva l’abuso al padre della vittima. Il gip: “Incapace di autocontrollo della libido”

“Sono malato, devo curarmi”: così l’educatore di Cl ammetteva l’abuso al padre della vittima. Il gip: “Incapace di autocontrollo della libido”

Il Fatto Quotidiano

in https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/20/sono-malato-devo-curarmi-cosi-leducatore-di-cl-ammetteva-labuso-al-padre-della-vittima-il-gip-incapace-di-autocontrollo-della-libido/7266370/

Una “personalità incapace di autocontrollo della libido e degli impulsi sessuali, anche quando indirizzati nei confronti di giovani minorenni”. Così il gip di Rimini Vinicio Cantarini descrive Andrea Davoli, il 52enne educatore di Comunione e liberazione arrestato per atti sessuali compiuti nei confronti di una ragazzina di 14 anni, motivando la necessità di sottoporlo a custodia cautelare in carcere per il rischio che commetta altri reati della stessa specie. La “posizione di “autorità” responsabile” ricoperta dall’indagato nell’ambito del gruppo “Gioventù studentesca” di Reggio Emilia, affiliato al movimento fondato da don Luigi Giussani, ne favorisce inoltre – si legge nell’ordinanza – “contatti continui con una moltitudine di giovani, che può agevolmente circuire, persuadere e indurre ad atti sessuali”. Proprio come è successo alla vittima, che Davoli ha invitato nella sua camera da letto durante un raduno spirituale a Rimini tra il 6 e l’8 aprile, spingendola “a consumare un rapporto sessuale completo e non protetto” approfittando di un momento di debolezza dovuto a un litigio con un compagno. Un episodio confessato qualche settimana dopo dalla ragazzina alla mamma, “scoppiando in un pianto liberatorio”, dopo che una delle sorelle, preoccupata per il suo improvviso cambiamento d’umore, aveva scoperto sul suo telefono una chat intima con l’educatore.

Quello, però, non era stato né il primo né l’ultimo abuso. Sentita in audizione protetta dopo la denuncia della madre, la minore ha infatti raccontato che “i primi approcci” da parte del 52enne risalivano al dicembre 2022, durante una vacanza con il gruppo: “Una sera a Parma dopo un incontro con altre persone… prima di portarmi a casa ci siamo fermati a vedere le stelle… eravamo sul cofano della macchina e lui mi ha detto se avevamo voglia di fare una cosa… avevo capito che era per baciarmi… mi ha detto: “Cosa faresti?“, e io: “Fai quello che ti senti”…”. Dopo il primo bacio, Davoli aveva intensificato le condotte di violenza: la ragazzina ha raccontato che “nelle occasioni in cui rimanevano soli aveva inizialmente cominciato a toccarla nelle parti intime e sul seno”, fino al rapporto completo avvenuto nell’aprile successivo, durante il raduno di Rimini. E ha aggiunto che anche in seguito, “al suo ritorno a Reggio Emilia, aveva continuato ad avere rapporti sessuali con l’indagato, specie dopo la scuola e nelle occasioni in cui lui l’accompagnava a casa”. L’ultimo era stato il 23 maggio, “all’interno dell’autovettura dell’indagato, quando quest’ultimo la stava accompagnando a casa dopo una riunione tenutasi nel contesto delle attività svolte dal gruppo”. Tutte queste condotte, per la Procura, costituiscono reato: anche se l’età del consenso è in via generale fissata a 14 anni, infatti, la soglia si alza a 16 anni qualora il colpevole sia un soggetto a cui il minore è affidato “per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia”.

Una volta scoperto, Davoli non ha mai tentato di negare: anzi, al padre della vittima – che gli ricordava che la sua condotta corrispondeva a uno stupro – “si limitava a rispondere solo di essere malato e che doveva farsi curare”. All’altra sorella, invece, parlava di un “forte sentimento“, affermando “di essere rammaricato per quanto accaduto, di essere a conoscenza di aver sbagliato proprio in virtù del cammino vocazionale intrapreso (…) raccomandandosi di non far trapelare nulla“. Nel frattempo tentava in tutti i modi di entrare in contatto con la minore, addirittura nascondendosi dietro i cassonetti della pattumiera nel giorno del matrimonio del fratello. “Alla luce delle risultanze investigative”, conclude il gip, “non v’è motivo di dubitare dell’attendibilità/credibilità della persona offesa, la cui propalazione, minimamente intrisa di rancore e risentimento ed estremamente precisa, coerente e circostanziata nella descrizione degli atti sessuali compiuti con l’indagato, ha già trovato una qualche implicita conferma”, in particolare “nella chat Whatsapp intercorsa tra la minore e l’indagato, da cui risulta evidente che tra le parti vi era intimità sessuale“. La custodia in carcere, sottolinea, è necessaria “non potendosi fare affidamento, allo stato e nell’immediato, sulla capacità di autodisciplina dell’indagato”.

Lo sconcerto del popolo di Cl per l’educatore Andrea Davoli di Reggio Emilia arrestato

Lo sconcerto del popolo di Cl per l’educatore arrestato

in https://www.lastampa.it/cronaca/2023/08/21/news/lo_sconcerto_del_popolo_di_cl_per_leducatore_arrestato-13004417/

Comunione e Liberazione esprime “dispiacere e costernazione per quanto emerge dall’indagine in corso da parte della magistratura a carico di una persona coinvolta nell’attività educativa del movimento”. Lo afferma Comunione e Liberazione in una nota, sottolineando che l’educatore 52enne di Reggio-Emilia arrestato per presunti abusi su una 14enne “è già stato sospeso”. La notizia dell’arresto è arrivata alla vigilia dell’apertura del Meeting di Rimini, la più importante kermesse di CL.

“In ottemperanza alla normativa per la tutela dei minori adottata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione – si legge nella nota -, la persona indagata è stata sospesa da ogni incarico educativo all’interno di CL già alcune settimane fa, non appena è stata segnalata l’eventualità di possibili abusi e contestualmente all’aver ricevuto l’informazione che tale segnalazione era già stata rivolta anche alla autorità giudiziaria competente”. “Siamo in contatto con la famiglia della minore coinvolta per fornire ogni possibile supporto e aiuto, accompagnandoli anche nella preghiera in questa dolorosa vicenda – aggiunge il comunicato -. Per il rispetto dovuto a tutte le persone coinvolte auspichiamo che venga ora mantenuto il dovuto riserbo sul caso, in attesa e confidando che il lavoro delle autorità competenti faccia al più presto chiarezza”.