Una conversione ed una fede vera si riconoscono dalle opere: commento alle letture del 16 Dicembre III Avento di don Fabrizio Crotti

Una conversione ed una fede vera si riconoscono dalle opere: commento alle letture del 16 Dicembre III Avento di don Fabrizio Crotti

Si presentano al Battista varie categorie di persone che riflettono il disagio di quella particolare epoca: da una parte una popolazione per lo più povera e soggetta a dominazione straniera, dall’altra alcuni pubblicani e soldati che proprio per il loro mestiere rappresentano “il potere che opprime”. In questo contesto Giovanni sottolinea che una conversione ed una fede vera si riconoscono dalle opere che devono mostrarsi “degne della medesima”. Che cosa dobbiamo fare? È la domanda che ricorre tre volte in questa popolazione eterogenea. Nella risposta Giovanni non presenta richieste particolari, ma raccomanda la via dell’attenzione all’altro, del rispetto di tutti nella giustizia. Non chiede dure penitenze, pratiche ascetiche speciali, non fa discriminazione di mestiere. Vuole un’esistenza autenticamente umana. Vuole vedere impegnati i suoi uditori nelle vicende umili e reali della loro situazione professionale o della loro scelta personale. Avanza richieste che lasciano ognuno nella sua vita normale perché proprio in quell’ambito ognuno deve raddrizzare le vie del Signore.
Nell’impegno alla condivisione, nel vivere onestamente rinunciando ad ogni sopraffazione, anche pubblicani e soldati possono aprirsi alla via della salvezza. Non vi sono mestieri che meritino condanna né professioni che costituiscono ostacolo alla salvezza, aprioristicamente.

don Fabrizio Crotti