Dischi Sacra Viaggio a Liegi sulle note sacre e il barocco di de Sayve

SAYVE Ad Vesperas Alexander Schneider, Fabien Moulaert Musique en Wallonie / Self (Euro 18,99)

Ha tanto da raccontare un disco come quello che Alexander Schneider e Fabien Moulaert hanno dedicato al repertorio sacro del maestro belga Lambert de Sayve (1548-1614) e alle opere di alcuni compositori a lui contemporanei: innanzitutto di come la città di Liegi, potente principato vescovile, rappresentasse una fucina inesauribile di musiche destinate ad accompagnare le funzioni liturgiche della sua imponente cattedrale, delle sue sette collegiate, delle chiese parrocchiali e del gran numero di monasteri e abbazie che ne animavano quotidianamente la vita religiosa. Il principale ambito di riferimento è quello della gloriosa tradizione fiamminga che ha marchiato a fuoco e dominato per secoli l’arte polifonica, prima medievale e poi rinascimentale, ma qui già evidentemente aperto ai dettami del “moderno” linguaggio proto-barocco che informano lo stile concertato e le sue future declinazioni. Alla guida rispettivamente dell’ensemble vocale Polyharmonique e di quello strumentale Concerto Imperiale, nel cd intitolato Ad Vesperas Schneider e Moulaert hanno appunto ricostruito un ipotetico Vespro, impreziosito da alcuni brani mariani come l’Ave Maria di Gilles Hayne, la Salve Regina di Léonard de Hodemont o il mottetto O dulcissima mater di Lambert Coolen. Il baricentro della registrazione spetta ovviamente ai Salmi adattati da Sayve, direttore musicale della Cappella imperiale di Vienna, il cui linguaggio è radicato nella grammatica del più solido magistero contrappuntistico, scolpito nei contrasti della vocalità e della parola retoricamente recitata, che si fa arte raffinata nelle pagine più intense e ispirate come il Nisi Dominus e l’elaborato Magnificat à 8 per doppio coro. Il risultato finale è estremamente interessante, ma qualcosa sembra rimanere sospeso, quasi incompiuto; come se mancasse quella scintilla di estro e fantasia che ha per esempio decretato il trionfo della grande scuola veneziana, che i Gabrieli e il sommo Monteverdi hanno sublimato ai massimi livelli di eccellenza. SAYVE Ad Vesperas Alexander Schneider, Fabien Moulaert Musique en Wallonie / Self (Euro 20,00)

avvenire.it

Nuovo Cd Coro della Sistina, i canti di Natale di Papa Francesco

«Dominus vobiscum». La voce di Papa Francesco risuona in San Pietro. Messa della Notte di Natale, 24 dicembre 2014. Un anno fa.
Appena prima l’eco della basilica era stato riempito dalle note dell’Adeste fideles. A farlo risuonare la Cappella musicale pontificia Sistina diretta da monsignor Massimo Palombella.

Puer natus est nobis è un documento che fissa nella memoria il Natale 2014 di Papa Francesco, seconda tappa del progetto che vede la Deutsche grammophon pubblicare in cd i canti della Sistina che accompagnano le celebrazioni del Pontefice.

Un nuovo disco che arriva in questi giorni nei negozi e segue la prima uscita, il doppio cd con le musiche del Conclave che ha eletto Jorge Mario Bergoglio a Vescovo di Roma.

L’impatto è quello di un live, con i rumori d’ambiente delle celebrazione. Si ascoltano i canti della tradizione come il Tu scendi dalle stelle di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori o In notte placida di Francois Couperin, ma anche tutte le parti cantate della messa, il Kyrie e il Gloria, il Sanctus e l’Agnus Dei tratti dalla gregoriana Missa cum iubilo.

«In questo cd ci viene offerta una fotografia di come oggi la liturgia papale della notte di Natale comprenda e metabolizzi la riforma liturgica del Concilio Vaticano II in tutte le sue istanze», spiega monsignor Palombella che non manca mai di sottolineare «la perfetta continuità sul modo di intendere la musica nella liturgia tra Benedetto XVI e Francesco».

Incastonato nel Credo, ecco l’Et incarnatus est dalla Messa in do minoredi Wolfgang Amadeus Mozart «inserito nella liturgia – ricorda monsignor Palombella – su specifica richiesta di papa Francesco». E per l’occasione alle voci dei cantori della Sistina si è unita quella del soprano Chen Reiss. All’offertorio risuona il Quem vidistis pastores di Francois Poulenc mentre il finale è affidato all’Allegro dal Concerto per organo solo in si minore di Johann Gottfried Walther.

«L’Adeste fideles – racconta monsignor Palombella – risuona le affascinate elaborazioni di David Willcocks, come segno concreto di dialogo ecumenico». Un progetto, quello dei live delle celebrazioni papali, che va di pari passo con quello delle incisioni nella cornice della Cappella Sistina delle pagine musicali scritte nel tempo per la Cappella musicale pontificia. Dopo l’uscita a settembre del primo volume, si lavora al secondo cd con la Missa Papae Marcelli di Giovanni Pierluigi da Palestrina.

avvenire

Missa Simplex in Cattedrale a Reggio Emilia

I Sacri Concentus Cantores, coro da camera composto da soprani (Annalisa Asioli, Anna Capiluppi, Sara Fornaciari, Laura Ziosi); alti (Marialuisa Bartoli, Marta Bizzarri, Letizia Lupi, Gabriella Soncini), tenori (Matteo Fracassi, Alessandro Ravazzini) e bassi (Matteo Catellani, Lorenzo Iotti, John M. Norman), formazione attiva dal 2003, sono accomunati dalla passione per il canto polifonico, sacro e profano; hanno approfondito in particolare il canto rinascimentale con mottetti e madrigali, ma nel repertorio non mancano brani di altri compositori, dagli autori contemporanei fino al gregoriano.

E proprio quest’ultimo è l’ingrediente principale di Missa Simplex, il nuovo cd dei Sacri Concentus Cantores, che verrà presentato venerdì 5 dicembre alle 21 in Cattedrale a Reggio Emilia, alla presenza di monsignor Massimo Camisasca, di cui ricorrono (il 7 dicembre per l’esattezza) i due anni dall’ordinazione episcopale.

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Le poesie di Wojtyla e la voce di Domingo

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Ristampa ad hoc per il disco che Plácido Domingo ha dedicato ad alcune bellissime poesie giovanili di Karol Wojtyla. Pubblicato qualche anno fa dall’etichetta Deutsche Grammophon, ritorna nei negozi marchiato Sony Classical, con veste grafica rinnovata, ma identico contenuto musicale. Vale a dire con tutte le canzoni con cui il celebre tenore ha voluto rendere il proprio personale omaggio a Giovanni Paolo II, insieme con un manipolo di autori dalla forte vena pop (come Maurizio Fabrizio e Fio Zanotti), con il valido apporto della London Symphony Orchestra e qualche duetto con special guest come Andrea Bocelli e Vanessa Williams.
Sostenuta da arrangiamenti “moderni” e da melodie di facile ascolto, la potenza e la carica comunicativa della voce di Domingo si piegano qui docilmente al valore e alla profondità espressiva di versi che rivestono di pura poesia il dramma e il tormento della guerra nella “Coscienza”, il valore senza prezzo della “Libertà”, la gloria del Signore e l’inno di lode che “Risuona nell’anima mia” o “La semplicità” con cui un Dio regna silenzioso e tiene in pugno il mondo, fino a cantare dei fiori che continuano a sbocciare ogni anno sulla bianca tomba della “Madre”: estremo sigillo di dolcezza e sentimento con cui il cantante spagnolo firma un tributo artistico che sconfina nell’atto di fede verso «l’uomo più grande che abbia mai conosciuto».

Plácido Domingo
Amore infinito
Sony (11 euro)