Solidarietà: Caritas Reggio Emilia, le mense diffuse offrono cibo e creano legami

Mensa rinnovata per COVID-19 - Caritas Reggiana

Il sistema delle “mense diffuse” realizzato dalla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla è un progetto attivato grazie anche al contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, una solidarietà creativa espressa nella preghiera comune per la terra e l’umanità in occasione del quinto anniversario della “Laudato Sì”, l’enciclica di Papa Francesco. “Tutto è nato con il primo lockdown quando abbiamo dovuto interrompere il servizio della mensa per esigenze organizzative – spiega Marco Colombo, responsabile dell’area aiuto alimentare della Caritas reggiana, a Gianni Vukaj nella nuova puntata della serie “Firmato da te” in onda su Tv2000 – e poi abbiamo deciso di reinventarlo per adeguarci a quelli che erano i vincoli normativi del periodo, attuando un grande lavoro organizzativo e formativo dei volontari e di accompagnamento delle persone nelle mense”. La singola mensa si è così estesa su sei diverse postazioni per evitare gli assembramenti e far crescere, allo stesso tempo, l’attenzione e la cura verso ogni singolo beneficiario del servizio. “Grazie ai fondi dell’8xmille è stato possibile investire – aggiunge Marco Colombo – sull’idea delle mense diffuse con un grosso lavoro formativo di accompagnamento dei volontari”. Un sistema complesso per rispondere alla domanda di un bene primario come il cibo si struttura secondo un’organizzazione inappuntabile. “La mia giornata inizia alle otto del mattino – sottolinea Paola Oleari, responsabile cucina – quando prepariamo le pietanze per tutte le mense presenti sul territorio. Le cibarie si collocano in appositi contenitori per mantenerle al caldo e poi vengono consegnate agli autisti e quindi distribuite a tutte le mense”. Finita la consegna del giorno è già tempo di pensare al pranzo del successivo. “Dalle 10 alle 14 prepariamo il menu del giorno dopo – aggiunge la cuoca -, così, quando alle 8 dell’indomani ci presentiamo in cucina, possiamo rispettare i tempi di consegna, visto che circa l’80% del lavoro è stato già fatto”.
Le testimonianze di Marco, Paola e degli ospiti sono al centro di un nuovo filmato della serie “Firmato da te”, che racconta, attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica e segue le ricadute di un piccolo gesto nel vissuto di persone e luoghi. Il programma è realizzato in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. I video sono in onda su Tv2000 e disponibili online sul canale YouTube 8xmille.

agensir

La bottega del regalo solidale, doni “alternativi”

Hai già pensato ai regali di Natale? Ti offriamo la possibilità di fare dei regali “differenti”, sostenendo le attività e i progetti promossi da Caritas e Centro Missionario Diocesano.

Torna anche quest’anno, dal 24 novembre al 31 dicembre, la “Bottega del regalo solidale”: da lunedì a sabato dalle 9:00 alle 12:45 gli operatori e i volontari degli uffici pastorali della Diocesi ti aspettano in piazza Prampolini 5/D, di fianco al Duomo.

A Natale potrai donare un pranzo in una delle mense diffuse Caritas, una notte in una locanda di accoglienza, un pacco alimentare per una famiglia in difficoltà, medicinali per il nostro ospedale in Madagascar, un’adozione scolastica in Amazzonia.

Un’iniziativa già lo scorso anno molto apprezzata dai reggiani che hanno risposto con grande partecipazione: grazie alla solidarietà di tanti sono stati donati 19 visite mediche nell’ambulatorio Querce di Mamre, 62 notti nelle locande di accoglienza e ben 206 pasti nelle mense diffuse Caritas, oltre diverse centinaia di euro donati per il sostentamento delle missioni del Centro Missionario in giro per il mondo, dal Brasile all’Albania, dal Madagascar all’India.

E ancora…Desideri spendere un po’ del tuo tempo per gli altri? Fare volontariato ma non sai dove?

Ti aspettiamo per farti tante proposte con i referenti dei diversi progetti in campo nel nostro territorio.

La Bottega del Regalo Solidale sarà ufficialmente aperta con l’inaugurazione di giovedì 24 novembre, festa di san Prospero, patrono di Reggio, dalle 9.30: ti offriremo un buon caffè e una fetta di torta, e tutte le nostre idee per un Natale diverso, un Natale dal cuore grande. Vieni a trovarci!

Gli operatori e i volontari
della Casa di Curia

Per informazioni: Segreteria di Coordinamento Pastorale
0522.1757969; segreteriacoordinamentopastorale@diocesi.re.it

laliberta.info

Rapporto Caritas. Roma, la povertà è fatta di famiglie monoreddito, precari, solitudine

Presentato dal direttore diocesano Giustino Trincia e dal cardinale Angelo De Donatis. Abissi tra Centro e periferia. Dati peggiori della media nazionali. E il 45% dei romani vive da solo
Roma, la povertà è fatta di famiglie monoreddito, precari, solitudine

ANSA

Avvenire

Una Capitale che da anni soffre di una pesante crisi sociale, resa più grave dall’urto della pandemia. Una città che fatica più di altre a rialzarsi: troppi i romani poveri, sottopagati, soli, sempre più anziani, uno su sette a rischio povertà, quasi la metà vivono da soli. La Caritas di Roma moltiplica gli sforzi, per le emergenze e per il reinserimento. E nutre aspettative su come verranno investite le quote dei 4,6 miliardi del Pnrr in progetti sociali. Sono i dati e le analisi che emergono dal V rapporto della Caritas diocesana di Roma, Povertà a Roma: un punto di vista, sottotitolo False ripartenze?, presentato dal direttore della Caritas diocesana, Giustino Trincia, e dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Collegato in video il sindaco Roberto Gualtieri.

«Una città in bilico tra la tentazione di ripiegarsi sulle profonde ferite della pandemia – si legge nel rapporto – e la volontà di cogliere le notevoli opportunità offerte dal Pnrr, dal prossimo Giubileo del 2025, dalla possibile assegnazione a Roma Capitale dell’Expo 2030. Opportunità inedite per trasformare Roma e renderla una metropoli meno disuguale, dove sia più facile e soprattutto più umano poter vivere con dignità. La straordinaria prova di solidarietà della pandemia permette di coltivare la speranza di farcela».

I numeri sono drammatici. In un Paese che in 15 anni ha visto la povertà assoluta triplicarsi, dal 3,1 del 2001 al 9,4 del 2020, la Capitale conferma tutte le disuguaglianze. I romani a rischio povertà sono uno su sette: l reddito medio del 41,1% dei cittadini è pari o inferiore a 15 mila euro, solo il 2,4% sopra i 100 mila. Nel I municipio, centro storico, è di 39 mila euro; nel VI, Tor Bella Monaca, di 17 mila (18 mila gli italiani, 11 mila gli stranieri). Nel 2020 i romani a rischio povertà erano il 14,1%, dato superiore a città come Torino, Firenze, Milano e Genova. Sopra la media italiana del 28,7% le famiglie monoreddito, che a Roma sono il 32,8%.

La povertà non è solo figlia della disoccupazione, ma anche del “lavoro povero”: il 21% dei romani ha contratti a termine da più di 5 anni, il 13,5% ha uno stipendio inferiore ai due terzi di quello medio (Milano è al 12,5%, Bologna 11,5%, Genova 10,9%, Firenze 8,3%, Torino 8,1%). Ed ha contratti part-time imposti il 13,8% dei lavoratori di Roma, contro una media delle città citate dell’11,7%.

Pesanti anche i contraccolpi della crisi demografica. In Italia ogni 100 minori sotto i 14 anni ci sono 180 anziani ultra 65 enni. Ampi gli squilibri – anche demografici – nel grande territorio comunale di Roma, nove volte la città di Milano: nella periferia est del VI municipio il rapporto è di un minore ogni tre anziani, nel centro storico di uno ogni sette. Molti anziani vivono soli e la solitudine è un altro tratto preoccupante della vita a Roma: quasi il 45% dei romani vive solo.

Lo sforzo della Caritas produce 553 mila pasti l’anno in tre mense, 2.070 posti letto per senza dimora, 3.075 tessere per fare la spesa negli Empori della solidarietà. «A Roma ci sembra di cogliere segnali importanti di un cambio di passo rispetto alle opportunità offerte dal Pnrr: la vera sfida è quella di riuscire a spendere bene questi soldi», afferma il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia.

Per il cardinale De Donatis «lo studio cerca di far emergere la povertà da una prospettiva che va oltre le statistiche ufficiali, ma si concentra su quelli che non hanno voce». E cita il tema che papa Francesco ha dato all’anno pastorale della diocesi: «Fate attenzione a come ascoltate» (Lc, 8,18). Senza l’ascolto – spiega il cardinale – il rischio è ripetere le cose che abbiamo sempre fatto, senza domandarci se il Signore ce le chieda ancora, se siano davvero necessarie per la testimonianza e i fratelli».