A Roma la Settimana Liturgica: al centro la “Chiesa in uscita”

Si apre  a Roma, la 68.ma Settimana Liturgica Nazionale sul tema “Una Liturgia viva per una Chiesa viva”. L’evento è promosso dal CAL, Centro di Azione Liturgica. Federico Piana ha intervistato mons. Giovanni Di Napoli, segretario del CAL:

R. – La settimana liturgica di quest’anno ha sede a Roma proprio perché vogliamo ricordare i 70 anni del CAL che è questa associazione ecclesiale sorta 70 anni fa a Parma nel mese di ottobre del 1947 proprio con lo scopo di portare e diffondere in Italia le istanze del movimento liturgico.

D. – In questa settimana ci saranno anche dei gruppi di lavoro? Com’è articolata?

R. – Anzitutto noi ricordiamo i 70 anni, ma non è un’autocelebrazione. Ci sarà una relazione di apertura di un vescovo emerito mons. Felice di Molfetta che è stato presidente del CAL negli anni trascorsi, il quale farà un po’ una panoramica della vita del Cal e del suo apporto alla vita della Chiesa italiana, soprattutto in merito alla promozione della liturgia e alla “receptio” della riforma liturgica ma con una chiara prospettiva verso il futuro di questo impegno che deve continuare. Quindi non solo uno sguardo al passato che deve compiacersi ma piuttosto per trovare le ragioni per continuare con più generosità e con più entusiasmo questo impegno a servizio della liturgia nelle chiese italiane. Poi, naturalmente, il discorso si snoda su quello che è il tema, “Una liturgia viva per una chiesa viva”. Un tema, per la verità, che non è la prima volta che viene affrontato dalle settimane liturgiche. Penso alla settimana di Bergamo del 1987, “Pastore e comunità per una liturgia viva”, quindi nel passato. E altre ancora nel passato hanno affrontato questo tema. Oggi noi lo affrontiamo alla luce di questo stimolo che ci viene da Papa Francesco di una “Chiesa in uscita”, soprattutto alla luce di quel meraviglioso numero 24 di Evangelii gaudium dove dice che la Chiesa evangelizza e si evangelizza attraverso la bellezza della liturgia. E allora vogliamo proprio vedere questa liturgia nella vita della Chiesa. La prima relazione è affidata a don Roberto Repole che è anche docente alla facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Torino ma è anche presidente dell’associazione teologica italiana: “La liturgia al centro della vita della Chiesa”, quindi il rapporto con la liturgia nella vita della Chiesa. Poi, l’altra relazione importante nel giorno 23 è affidata a mons. Bruno Forte: “Celebrare i sacramenti per vivere la fede”. C’è sempre questo rapporto tra la liturgia viva per una testimonianza cristiana vissuta nella vita della Chiesa di ogni giorno. In questa luce ci sono anche le due comunicazioni, quella di don Paolo Tomatis di Torino: “Celebrare il linguaggio per comunicare il mistero”, la ritualità a cui accennavo prima, il senso e il valore della ritualità che non è qualcosa di morto, ma è qualcosa vivo e che deve essere ravvivato. L’altra comunicazione importante: “Sulla liturgia e pietà popolare, vie per l’evangelizzazione”. Noi vediamo che anche qui c’è uno stimolo molto grande dal Santo Padre per la valorizzazione di questa realtà viva nella vita della Chiesa che è la pietà popolare.

D.  – E’ anche un po’ la purificazione di alcuni atti che hanno un po’ degenerato nel tempo…

R. – Sì, esatto, perché già il Concilio aveva dato delle indicazioni – al numero 13 del Sacrosanctum Concilium – di come rapportare la liturgia e la pietà popolare, di questo bisogno di purificare la pietà popolare però purificandola con intelletto di amore, non con distacco o disprezzo. Questa è la cosa bella che molto ci può dire nel recuperare questa dimensione della ritualità, della corporeità.

da Radio Vaticana

“La liturgia luogo della misericordia – Riconciliati per riconciliare” è il tema della 67esima Settimana liturgica nazionale

 “La liturgia luogo della misericordia – Riconciliati per riconciliare” è il tema della 67esima Settimana liturgica nazionale che si terrà a Gubbio, in Umbria, dal 22 al 25 agosto, per iniziativa del Centro di azione liturgica (Cal). La Settimana, spiegano il presidente del Cal, monsignor Claudio Maniago, e il vescovo di Gubbio, monsignor Mario Ceccobelli, “nel contesto del Giubileo e alla luce della bolla di indizione di papa Francesco, si pone lo scopo di evidenziare la liturgia, nella diversità dei suoi riti, come luogo dove il grande mistero della riconciliazione è reso presente, annunciato, celebrato e comunicato”. Tra i relatori Ermes Ronchi, Ildebrando Scicolone e il priore della Comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi. A presiedere le celebrazioni eucaristiche saranno il cardinale Gualtiero Bassetti (arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve); monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei; monsignor Domenico Sorrentino (vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino), monsignor Franco Giulio Brambilla (vescovo di Novara), monsignor Gualtiero Sigismondi (vescovo di Foligno). Nella diocesi di Gubbio sono in corso le celebrazioni a ricordo dei mille e seicento anni dalla scrittura della “Lettera Decretale” (19 marzo 416), documento fondamentale per la diocesi di Gubbio, il più antico a oggi pervenuto che ne attesti l’esistenza, e di assoluto rilievo negli studi liturgici ed ecclesiali. Con il testo, infatti, “il dettato di papa Innocenzo e in particolare quello riguardante i sacramenti e la loro amministrazione, diviene normativo non solo per la Chiesa particolare a cui era indirizzato ma in tutte le altre Chiese”, spiega un comunicato.

sir