LA CAMPANIA HA CANDIDATO IL CAFFÈ NAPOLETANO ALL’UNESCO

DE LUCA FIRMA RICHIESTA DI INSERIMENTO NEL PATRIMONIO UMANITÀ La giunta regionale della Campania ha trasmesso alla Commissione italiana per l’Unesco il dossier di candidatura “La cultura del caffè espresso napoletano” – a firma del presidente De Luca – che avvia la richiesta di iscrizione nella lista del Patrimonio culturale immateriale Unesco. (ANSA).

Il caffè riduce del 30% il rischio di diabete di tipo 2

Proprietà antiossidanti del caffè riducono rischio diabete 2 © Ansa

Il caffè riduce il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 di circa il 30%. Lo afferma un nuovo documento di revisione in cui sono stati esaminati 30 studi scientifici su una popolazione di 1,2 milioni di persone.
Il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 diminuirebbe rispettivamente del 7% in caso di caffè con caffeina e del 6% in caso di caffè decaffeinato per tazza al giorno. L’analisi è stata pubblicata su Nutrition Reviews.
Gli autori dello studio hanno esaminato i meccanismi biochimici della bevanda: in particolare, grazie alle sue proprietà antiossidanti, l’assunzione a lungo termine della bevanda nera può ridurre lo stress ossidativo, associato, oltre che a numerosi effetti avversi sulle funzioni cardiovascolari, metaboliche e renali, anche all’insorgenza di diabete di tipo 2.
Numerose ricerche hanno inoltre dimostrato che il consumo regolare di caffè può ridurre i livelli dei marcatori pro-infiammatori e di conseguenza l’infiammazione cronica di basso grado, che è stata collegata a disturbi cardiovascolari e metabolici, come il diabete di tipo 2.
Nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso il caffè dalla lista dei possibili cancerogeni per gli esseri umani e numerose ricerche scientifiche affermano che il consumo moderato, 3-5 tazzine al giorno, è protettivo verso una serie di patologie come il tumore al fegato e all’endometrio. E riduce fino al 27% il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.
Gli autori della review sottolineano comunque che sono necessari studi a lungo termine per confermare l’associazione protettiva e per approfondire i meccanismi della relazione. (ANSA).

Scoperta nel caffè un’arma per prevenire e curare il diabete

Un’arma per prevenire e combattere il diabete è stata scoperta nel caffè: si tratta di una sostanza, il cafestolo, che promuove la produzione di insulina e il controllo glicemico (ovvero della concentrazione di zuccheri nel sangue) e riduce (in studi su animali) il rischio di sviluppare la malattia.
E’ il risultato di una ricerca su animali condotta da Fredrik Brustad Mellbye del policlinico universitario di Aarhus in Danimarca, ricerca pubblicata sul Journal of Natural Products.
In passato diversi studi epidemiologici hanno suggerito che bere regolarmente caffè riduce il rischio di ammalarsi di diabete ma ad oggi non era chiaro se vi fosse una specifica sostanza responsabile di questi effetti protettivi della nera bevanda.
Nell’esperimento per un totale di 10 settimane, tre gruppi di topolini tutti ad alto rischio di ammalarsi di diabete hanno assunto rispettivamente 1,1 milligrammi al giorno di cafestolo, 0,4 milligrammi di cafestolo al dì, e nessuna sostanza (gruppo di controllo).
Dopo le dieci settimane i primi due gruppi (i topini che hanno assunto la sostanza contenuta nel caffè) presentavano una riduzione della glicemia tra il 28 e il 30% rispetto al gruppo di controllo. Inoltre il primo gruppo (che assumeva la dose maggiore di cafestolo) presentava un aumento del 42% della sensibilità all’ormone che controlla lo zucchero nel sangue (insulina) , un buon segnale protettivo contro la malattia.
Infine gli esperti hanno visto che i topini che hanno assunto cafestolo hanno quasi raddoppiato (+75-84%) la loro produzione di insulina. La scoperta suggerisce che il cafestolo potrebbe divenire sia un’arma per ridurre il rischio di ammalarsi di diabete, sia un farmaco per chi è già malato.

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