Corona dell’Avvento, l’accensione della prima candela

L’Avvento nella liturgia cristiana comprende le quattro domeniche che precedono il Natale e viene rappresentato con 4 candele che vengono poste sull’altare principale nelle chiese e in tante case

Domenica 27 novembre 2022, è la prima domenica di Avvento. L’Avvento nella liturgia cristiana comprende le quattro domeniche che precedono il Natale e viene rappresentato con 4 candele che vengono poste sull’altare principale nelle chiese e in tante case. Nei riti cristiani occidentali segna l’inizio del nuovo anno liturgico.

La parola avvento deriva dal latino adventus e significa “venuta” anche se, nell’accezione più diffusa, viene indicata come un’attesa del Signore.

Oggi si accende la prima candela della Corona di Avvento che scandisce le settimane che mancano al Natale: le quattro candele vanno accese ciascuna in una domenica di Avvento. La Corona dell’Avvento è una tradizione natalizia tipica soprattutto dei paesi di cultura anglosassone e germanica.

Ogni candela ha un nome e un significato. La prima candela è detta “del Profeta”, poiché ricorda le profezie sulla venuta del Messia. La seconda candela è detta “di Betlemme”, per ricordare la città in cui è nato il Messia. La terza candela è detta “dei pastori”, i primi che videro ed adorarono il Messia. La quarta candela è detta “degli Angeli”, i primi ad annunciare al mondo la nascita del Messia.

Secondo un’altra tradizione assai diffusa le quattro candele rappresentano la Speranza, la Pace, la Gioia e l’Amore. L’accensione di ciascuna candela indica la progressiva vittoria della Luce sulle tenebre dovuta alla sempre più prossima venuta del Messia. La forma circolare della Corona dell’Avvento è simbolo di unità e di eternità. I rami sempreverdi rappresentano la speranza.

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È Avvento, il tempo dell’attesa

Buon anno! Non ci siamo sbagliati: proprio oggi inizia l’anno liturgico, quello che attraverso le celebrazioni religiose ripete ogni dodici mesi la vicenda di Gesù dalla nascita alla morte, e anche dopo. Corretto dunque che si cominci con il periodo dell’Avvento: quattro settimane di preparazione e di attesa del Natale. Il termine viene direttamente dal latino, lingua in cui “adventus” indica la venuta di un personaggio celebre, l’ascesa al trono dell’imperatore, addirittura la manifestazione di un dio sulla Terra.

Facile dunque per i primi cristiani applicarlo alla nascita del Messia. Anche il periodo invernale, con il freddo e il buio che calano sulle nostre giornate, aiutano in un certo modo il raccoglimento; in casa si preparano il presepe, l’albero e gli altri ornamenti che faranno risplendere la grande festa del 25 dicembre.

E per aumentare l’attesa si può anche fare una specie di conto alla rovescia, aprendo una al giorno le caselle dell’apposito calendario dell’Avvento.

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Dischisacra L’Avvento e le sue gioiose carole di Natale

«L’inverno è arrivato e con esso il freddo, la notte, il silenzio…»: iniziano così le note di presentazione del disco Voyages d’hiver, come l’incipit di una fiaba da raccontare al lume di una candela, davanti a un camino scoppiettante. È questa l’atmosfera che l’ensemble Les Itinérantes ha cercato di ricreare per invitarci a compiere un viaggio indietro nei secoli, «con l’intento di condividere un frammento della ricchezza del nostro patrimonio culturale e umano legato alla tradizione del Natale attraverso la musica, un linguaggio universale che unisce tutte le persone». La ribalta spetta alle tre voci femminili del gruppo, di provenienza artistica e formazione diversa, a volte fuse o intrecciate tra loro in raffinate ghirlande armoniche. Poche scarne percussioni emergono qua e là ad accompagnare i ritmi semplici e lineari di evergreen come l’ormai classica “Christmas carol” inglese God Rest You Merry, Gentlemen,

acquistando andamenti più sostenuti e saltellanti per la brasiliana Borboleta. Il tributo rivolto al puro canto a cappella passa per i brani medievali italiani tratti dal Laudario di Cortona, con le invocazioni alla Vergine Altissima Luce e Laude Novella, ma c’è spazio anche per un’incursione tra le note del balletto natalizio per eccellenza, Lo schiaccianoci di Ciaijkovskij, con una versione in perfetto stile Swingle Singers della Danza della Fata Confetto.

Dal repertorio popolare della Lettonia arriva invece la travolgente filastrocca Sidrabiòa Lietiòð Lija, mentre da quello svedese la celebrazione della “Festa della Luce” si tinge delle note della poetica Santa Lucia, per poi sfociare nell’Aurora boreale evocata dal compositore contemporaneo norvegese Ola Gjeilo su testo biblico del “Cantico dei cantici”. Un lungo pellegrinaggio nello spazio e nel tempo, che acquista a tratti il carattere del viaggio interiore, alla riscoperta dei suoni, delle melodie e dei ricordi nascosti nella memoria di una festa che saluta l’arrivo del Salvatore risvegliando la gioia nel cuore.

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Voyages d’hiver

Les Itinérantes

Ambronay Éditions / Self Euro 20.00

L’ensemble Les Itinérantes