Il cardinale Tonini: la fede, buttarsi nelle braccia di Dio (video)

 

Nell’Anno della Fede proponiamo una serie di clip prodotte da Nova-T che hanno come protagonisti uomini e donne che ragionano sulla fede e raccontano come la vivono nella vita di ogni giorno. Questo filmato della serie “I testimoni” presenta una voce d’eccezione: il cardinale Ersilio Tonini. “La fede è l’atto con il quale il cristiano si butta nelle braccia di Dio e si lascia guidare”. La testimonianza del cardinale Tonini, 99 anni, è stata raccolta nell’aprile 2013 da Sante Altizio, all’interno del lavoro di produzione di un nuovo documentario per l’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù di Ravenna

avvenire.it

L’arcivescovo Fisichella traccia un iniziale bilancio dell’Anno della fede

di Gianluca Biccini

L’Anno della fede è sbarcato anche in Cina: il Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione ne ha messo in rete il logo e il calendario in caratteri cinesi, per renderli presenti nelle comunità e nelle Chiese del grande Paese asiatico. Lo ha rivelato al nostro giornale l’arcivescovo presidente Rino Fisichella, che in questa intervista a quasi cento giorni dall’apertura delle celebrazioni tira le prime somme e guarda al futuro con motivato ottimismo.

L’11 ottobre scorso Benedetto XVI ha inaugurato l’Anno della fede. Può tracciare un bilancio iniziale?

Le prime reazioni sono state di grande entusiasmo e di profondo interesse. E questo si può toccare con mano in tantissime micromanifestazioni: nelle molte lettere pastorali – scritte da vescovi alle proprie diocesi – che nel programma sono tutte dedicate alla fede; nelle iniziative promosse a livello parrocchiale per riflettere sui diversi articoli del Credo; e nella estrema diffusione avuta dal logo ufficiale dell’Anno della fede, dove su un campo quadrato è rappresentata una barca in navigazione, immagine della Chiesa, e il cui albero maestro è una croce che issa delle vele, le quali realizzano il trigramma di Cristo. La scritta Anno della fede che lo accompagna, così come il calendario dei “grandi eventi” sono stati tradotti nelle maggiori lingue, ma anche in altri idiomi, persino in cinese. Quindi l’Anno della fede ha raggiunto la Cina, dove è presente nelle comunità e nelle Chiese che vivono anch’esse questa esperienza della Chiesa universale. L’ho già riferito al Santo Padre durante l’udienza per gli auguri natalizi della Curia romana. E il Papa non solo si è mostrato molto contento, ma mi ha pure confidato che anche comunità protestanti si sono mostrate interessate. Insomma c’è un grande fermento in tutto il mondo e direi che siamo partiti con il piede giusto.

(©L’Osservatore Romano 16 gennaio 2013)

Nella nuova evangelizzazione, la fede si testimonia con la carità

Intervista al cardinale Maradiaga, presidente della Caritas Internazionale

Di H. Sergio Mora

ROMA, 28 Dicembre 2012 (Zenit.org) – Sotto Natale l’aiuto ai più deboli risplende in modo speciale. C’è chi lo fa tutto l’anno e non soltanto nelle emergenze o in date particolari. In prima linea c’è la Caritas.

A tal proposito ZENIT ha intervistato il presidente della Caritas Internazionale, il cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga, che ha spiegato come nella nuova evangelizzazione, la diaconia della fede passa attraverso la diaconia della carità. E quanto sia importante motivare i fedeli perché nelle loro parrocchie si organizzino attività di pastorale sociale. Grazie al principio di sussidiarietà si possono mettere in moto molte risorse.

Qual è il lavoro della Caritas, in particolare a Natale e durante le emergenze?

Card. Maradiaga: Molte volte la Caritas viene identificata solo con le emergenze e queste, in realtà, sono solo una parte del suo lavoro; la parte più importante è motivare i fedeli affinché nelle loro parrocchie si organizzino attività di pastorale sociale.

Cosa è necessario a tale scopo?

Card. Maradiaga: La Caritas ha una rete praticamente capillare che funziona quando le parrocchie sono organizzate. Quando vi sono Caritas parrocchiali, vi saranno la Caritas diocesana e la Caritas nazionale ed essendo una federazione, attualmente sono 165 i paesi che fanno parte della rete della Caritas. Solamente in Spagna, ad esempio, vi sono 62mila volontari, seimila parrocchie organizzate e, grazie a ciò, è possibile distribuire un milione di pasti ogni giorno.

Quindi il principio di sussidiarietà è fondamentale nel vostro lavoro…

Card. Maradiaga: È per questo che funziona e senza troppe risorse. Ad esempio, sempre in Spagna, nelle seimila parrocchie di cui parlavo ci sono quattromila persone che sono stipendiate. Il resto è volontariato.

E in America Latina il volontariato funziona?

Card. Maradiaga: In America Latina il volontariato non era molto diffuso ma si è fatto strada a piccoli passi e, oggi come oggi, in alcuni paesi esso rappresenta una grande consolazione.

Può essere un modo per dare testimonianza?

Card. Maradiaga: Senza dubbio alcuno e soprattutto ora che parliamo di nuova evangelizzazione, perché siamo sicuri che la diaconia della fede passa attraverso la diaconia della carità.

E il Santo Padre lo ha spiegato chiaramente nel discorso tenuto lo scorso 3 dicembre alla plenaria del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace: “Da una nuova evangelizzazione del sociale – ha detto il Papa – possono derivare un nuovo umanesimo e un rinnovato impegno culturale e progettuale. Essa aiuta a detronizzare gli idoli moderni, a sostituire l’individualismo, il consumismo materialista e la tecnocrazia, con la cultura della fraternità e della gratuità, dell’amore solidale”.