Reggio Emilia: Afro Bonacini ha spento 103 candeline

L’ex operaio delle Reggiane, uno dei simboli della nostra città, ha festeggiato pochi giorni fa l’importante traguardo. Con lui, insieme alla famiglia, anche i sindaci di Reggio e Albinea, Vecchi e Giberti

REGGIO EMILIA – I 103 anni per un simbolo della nostra città. Il centro sociale Spallanzani-Orti di via Toscanini è stato teatro della festa di compleanno di Afro Bonacini. Lucidissimo, felice e scherzoso, oltre all’essere appena diventato bisnonno, ha celebrato l’importante e invidiato traguardo di vita in compagnia della famiglia.

Afro Bonacini, nato nel 1919, è tra le persone più longeve della nostra provincia. Operaio alle Officine Reggiane, dove è stato anche caporeparto, ricorda perfettamente il primo colloquio nella storica azienda della nostra provincia avvenuto nel 1934. “Con il risultato della scuola, sono andato alle Reggiane, all’ufficio personale. C’era un capoufficio e gli dissi ‘qui c’è il diploma industriale con i voti’. Lui mi disse: ‘Ma non hai ancora quindici anni’, perché allora non si poteva andare a lavorare a quell’età. Mi disse: ‘Devi andare da tuo padre e ti fai fare un libretto personale per fanciulli’. Siamo andati ai sindacati e mi fecero quel libretto, che ho ancora”.

Bonacini ha combattuto la guerra in Africa e successivamente è stato fatto prigioniero e condotto negli Stati Uniti. E’ poi emigrato in Svizzera ed è stato anche un imprenditore metalmeccanico: dalla sua azienda sono stati prodotti anche componenti per le auto della Ferrari. I 103 anni non sono un freno per Afro, che ama fare passeggiate, leggere libri e perfino aggiornarsi sull’attualità tramite il computer, come confermato dal nipote Stefano. “E’ sempre attivo – ha confidato – Io lavoro come informatico e quando gli ho portato il computer, ha iniziato subito a chiedermi qualcosa. Tuttora, a 103 anni, lo usa per guardare le notizie quando non riesce ad andare a prendere il giornale perché piove. Fa anche questo”.