Santo del giorno 27 Dicembre. Giovanni. Il discepolo prediletto e la profezia dell’amore

Il cuore e l’intelletto, la passione e la missione, l’ascolto dei segni del tempo e la visione del futuro: nel Vangelo di Giovanni, oltre che nell’Apocalisse, l’apostolo oggi celebrato dalla Chiesa offre un percorso di fede basato su una testimonianza in prima persona. Un’esperienza sulla quale san Giovanni riflette in profondità, dimostrando vere e proprie doti da teologo, anche se ciò che lo lega a Gesù non è solo un’adesione intellettuale ma un vero e proprio sentimento di affetto e amicizia: egli è il discepolo “che Gesù amava”. In questo modo Giovanni è il modello di ogni credente, a cui è chiesto di imparare ad affidarsi totalmente a Cristo. Le scene evangeliche più toccanti riguardanti Giovanni, che era originario della Galilea, figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo il Maggiore, sono quelle che lo vedono ai piedi della croce di Gesù sul Golgota e poi arrivare per primo di corsa al sepolcro vuoto, entrando però solo dopo Pietro. Per la tradizione egli morì a Efeso, dopo l’esilio a Patmos, alla fine del I secolo.

Altri santi. Santa Fabiola, vedova (IV sec.); beato Alfredo Parte, martire (1899-1936).

Letture. Romano. 1Gv 1,1-4; Sal 96; Gv 20,2-8.

Ambrosiano. 1Gv 1,1-10; Sal 96 (97); Rm 10,8c-15; Gv 21,19c-24.

Bizantino. At 6,8-7,5a;47-60; Mt 21,33-42.

Avvenire

SAN GIOVANNI EVANGELISTA 27 dicembre

Liturgia del giorno:

1Gv 1,1-4; Sal 96 (97); Gv 20,2-8

Di origine galilea come tutti gli altri Apostoli (eccetto il traditore Giuda), Giovanni era figlio di Zebedeo, pescatore, e di Salome, una delle donne che seguivano e assistevano Gesù .Ebbe un primo incontro con Gesù quando il Battista, di cui era discepolo, lo additò come l’“Agnello di Dio”; si unì poi agli altri Apostoli insieme al proprio fratello Giacomo il Maggiore, quando, trovandosi col padre sulla barca a rammendare le reti, Gesù che passava li chiamò ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono. Giovanni ebbe una speciale intimità con il Maestro, tanto da chiamare se stesso «il discepolo che Gesù prediligeva». Fu infatti tra i pochi accanto a Gesù quando risuscitò la figlia di Giairo, nella trasfigurazione sul Tabor e nell’agonia del Getsemani. Durante l’ultima cena lo vediamo reclinare familiarmente il capo sul petto del Maestro per chiedergli il nome del traditore; infine, unico tra gli Apostoli, è ai piedi della croce vicino a Maria, che egli poi prenderà con sé su invito di Gesù. Dopo la resurrezione, raggiunge per primo il sepolcro vuoto, ma non vi entra per rispetto a Pietro, poi nei 40 giorni prima dell’Ascensione gode con gli altri le numerose apparizioni di Cristo e alla Pentecoste riceve lo Spirito Santo. Con Pietro è catturato dal Sinedrio e incarcerato ma, liberato ad opera di un angelo, prosegue la predicazione. Lasciata Gerusalemme, annuncia il Vangelo nell’Asia Minore reggendo la Chiesa di Efeso e le altre comunità cristiane. Esiliato a Patmos durante la persecuzione di Domiziano, torna a Efeso dove muore nel 104, ultracentenario. Giovanni è autore dell’Apocalisse, unico libro profetico del Nuovo Testamento, del quarto Vangelo e di tre Lettere, le quali si propongono di sottolineare e difendere presso vari gruppi di fedeli alcune verità fondamentali allora avversate da dottrine agnostiche. Notizie degli apocrifi dicono che assistette alla morte della Vergine Maria, che aveva condotto a Efeso nella propria abitazione.

Le Messe in diretta tv e social di domenica 27 dicembre

Le Messe in diretta tv e social di domenica 27 dicembre

Tempo di festa grande: dopo il Natale e santo Stefano, ecco la Domenica della Santa Famiglia (nel rito ambrosiano la liturgia è del III Giorno dell’Ottava di Natale). Gli auguri di questi giorni – più a distanza che in presenza – possono trasformarsi in preghiera e diventare più intensi, sinceri, profondi. E non c’è momento nel quale possiamo ricordare più intensamente tutte le persone che ci sono care della Messa festiva, specie in questi giorni. Con la consueta guida alle Messe in diretta tv e social da cattedrali e santuari, pensata per chi non può prendere parte all’Eucaristia nella propria parrocchia, anche i nostri auguri, con un ricordo reciproco che in questo tempo di Natale si fa augurio di speranza, di luce e di pace per tutti.

Domenica 27 dicembre
Ore 7
Su Tv2000 (canale 28 digitale terrestre e 157 Sky) la Messa dalla Basilica dell’Amore Misericordioso di Collevalenza (Perugia).

Cagliari i frati Mercedari del Santuario di Nostra Signora di Bonaria – patrona della Sardegna – celebrano la Messa in diretta streaming sul sito www.bonaria.eu. Altre Messe alle 8.30, 10, 11.30, 18.30 e alle 20, sempre in diretta.

Ore 7.30
Messa in diretta su Padre Pio Tv (canale 145 e streaming sul sito www.teleradiopadrepio.it). Messe domenicali in diretta anche alle 11.30 e alle 18. Rosario alle 17.30 e alle 20.45. Sia Messe che Rosari sono trasmessi in diretta anche nei giorni feriali, negli stessi orari.

Oropa: sul sito www.santuariodioropa.it/funzioni-in-diretta/, sulla pagina Facebook Santuario di Oropa Official e il canale Youtube le Messe dalla Basilica antica di Oropa alle 7.30, 9, 16.30 (presiede il rettore don Michele Berchi) e 18.15. Messe feriali in diretta streaming sugli stessi canali alle 8, 10.30 e 16.30. Il sabato Messe prefestive in diretta alle 16.30 e 18.15.

Ore 8
Al Santuario mariano della Guardia, sopra Genova, le Messe festive in diretta streaming su www.santuarioguardia.it cliccando sull’immagine della webcam in diretta, ma visibili anche tramite la app “santuarioguardia”, alle 8, 10, 11 (anche sulla pagina Facebook SantuarioGuardia), 12 e 16. Sempre live streaming le Messe feriali alle 10 e alle 16, il sabato alle 10, 11 e 16.

Da Santa Maria degli Angeli la diretta della Messa in streaming su www.porziuncola.org/web-tv.html. Altre Messe in diretta alle 9.30, 11, 13, 17 e 19.

Sacro Monte di Varese: Messa in diretta streaming sul canale Youtube Sacro Monte di Varese, (www.youtube.com/watch?v=O1paOKPXJTI).

Ore 8.30
Su Tv2000 diretta della Messa dalla Basilica dell’Amore Misericordioso a Collevalenza (Perugia).

Dal Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio Messa in diretta streaming al link www.santuariodicaravaggio.it/schede.aspx?azione=schede&id_sezione=191. Altre celebrazioni alle 7, 10, 11.30, 16 e 17.30. Alle 15 Preghiera per la Famiglia. Alle 15.15 il Rosario.

Ore 9.30
Duomo di Milano: in diretta la Messa su ChiesaTv (canale 195), www.chiesadimilano.it e sul canale Youtube Chiesadimilano. Nei giorni feriali Messa alle 8, sempre in diretta streaming.

Dal Santuario della Natività di Maria Regina Montis Regalis a Vicoforte, diocesi di Mondovì, su www.santuariodivicoforte.it/diretta-streaming/, la diretta streaming della Messa. Altre celebrazioni eucaristiche alle 1116 e 18.

Basilica di Maria Ausiliatrice, casa madre dei Salesiani: Messa in diretta su Rete 7 (canale 12 o in streaming su www.rete7.cloud). Presiede don Guido Errico, rettore della Basilica, dove sono venerate le spoglie mortali di san Giovanni Bosco. Messa feriale in diretta tutti i giorni alle 9.

Ore 10

Su Canale 5 la Messa in diretta dalla Basilica dell’Amore misericordioso a Collevalenza (Perugia).

Messa dal Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa in diretta streaming su www.madonnadellelacrime.it. Altre Messe in diretta alle 8, 10, 12 e 17.30. Nei giorni feriali liturgie eucaristiche sempre in streaming alle 8, 18 e 20.

Dal Santuario pontificio della Santa Casa di Loreto Messa in diretta su Telepace, Fano Tv, in streaming su www.santuarioloreto.it e sul canale YouTube “Santa Casa Loreto”. Da lunedì al sabato Angelus e Rosario alle 12 in diretta su Vatican News, Telepace e in streaming su www.santuarioloreto.it e sul canale Youtube Santa Casa Loreto. Messa feriale alle 7.30 dalla Santa Casa, sempre in diretta.

Dal Duomo di Trento in diretta la Messa celebrata dall’arcivescovo Lauro Tisi su Telepace Trento e in streaming su www.diocesitn.it e www.vitatrentina.it.

Parma: la Messa in diretta su www.giovannipaolotv.it (sezione Diretta streaming), anche in tv (canali 93 e 682). Alle 21 la catechesi del vescovo Enrico Solmi.

Dalla parrocchia salesiana di San Giovanni Bosco a Torino la Messa, in particolare per chi è in isolamento a causa del Covid, in diretta streaming sul canale www.youtube.com/user/OratorioAgnelli e su Telecupole Piemonte (canale 15, 824 di Sky, 422 di TivùSat). Presiede il parroco, il salesiano don Gianmarco Pernice.

Ore 10.30

Torino: nella Chiesa di San Tommaso (parrocchia del Duomo) la Messa in diretta streaming su Youtu.be/bIkRHOkJzdI. Presiede il canonico don Carlo Franco, parroco.

Torino: dalla parrocchia-Santuario di Santa Rita da Cascia su Youtube in diretta streaming dal sito www.srita.it la Messa presieduta dal rettore monsignor Mauro Rivella. Il sabato prefestiva alle 18.30, sempre in diretta sulla stessa piattaforma.

Dal Santuario nuovo della Madonna dei Fiori di Bra sul sito www.santuariomadonnadeifioribra.com e sul canale Youtube del Santuario Messa in diretta streaming celebrata dal rettore monsignor Giuseppe Trucco.

Ore 11

Su Raiuno la Messa in diretta dalla Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma.

Dalla Basilica di Sant’Antonio a Padova la diretta della Messa in streaming su www.santantonio.org/it/live-streaming. Messa anche alle 18, sia la domenica sia nei giorni feriali.

Assisi: Messa dal Santuario della Spogliazione in diretta sulla pagina Facebook della Diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo e in tv su Maria Vision (canale 602 in Umbria, streaming su Mariavision.it).

Diocesi di Gaeta: la Messa nella chiesa di San Lorenzo Giovanni Battista a Formia in diretta streaming su www.arcidiocesigaeta.it e sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi di Gaeta. Streaming audio su www.radiocivita.it/ascolta.

Ore 12

L’Angelus del Papa su Tv2000 e Raiuno.

Ore 16
Dal Santuario mariano del Tindari (Messina) il Rosario e, alle 16.30, la Messa in diretta streaming sulla pagina Facebook “Basilica Santuario Maria Santissima del Tindari”.

Cascia: Messa in diretta streaming sul canale Youtube del Monastero Santa Rita da Cascia (www.youtube.com/watch?v=8rrKsEGvOhk&feature=youtu.be). All’interno della celebrazione un ricordo e una preghiera particolare per tutte le famiglie dei devoti di santa Rita.

Ore 17

Il Rosario introduce la Messa delle 17.30 al Santuario Beata Vergine Madre delle Genti a Strà, in Alta Val Tidone, diocesi di Piacenza-Bobbio. Diretta streaming sulla pagina Facebook, sul sito Internet del Santuario (www.madredellegenti.org) e su www.youtube.com/channel/UC5Y79huwWML6YGOcLSc5SFA.

Ore 18
Trento: Messa dal Santuario della Madonna di Montagnaga di Piné. Diretta streaming sul canale Youtube del Santuario.

Ore 19
Su Tv2000 la Messa in diretta dalla Basilica dell’Amore Misericordioso di Collevalenza (Perugia).

Roma: dalla parrocchia-Santuario di Santa Maria delle Grazie al Trionfale la Messa in diretta streaming sul sito https://santamariadellegraziealtrionfale.wordpress.com/dirette-streaming-seguici-in-diretta/. In diretta anche le altre Messe festive alle 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 17.30. Feriali alle 8, 9, 10 e 18.30 (prefestiva). Dal lunedì al venerdì adorazione eucaristica dalle 17 e Rosario alle 18.

SAN GIOVANNI EVANGELISTA, IL DISCEPOLO CHE GESÙ AMAVA

Dell’apostolo Giovanni (nome ebraico che significa “Il Signore dona la sua grazia”) è nota nei Vangeli la famiglia: suo padre era Zebedeo, suo fratello l’apostolo Giacomo; di professione era pescatore, o forse membro di una società familiare di pesca a cui probabilmente collaboravano anche altri due fratelli, gli apostoli Simone Pietro e Andrea. La sua vocazione era appunto avvenuta nell’ambiente di lavoro e da quel momento Giovanni era stato cooptato da Gesù nel gruppo ristretto dei tre testimoni privilegiati comprendente anche Pietro e Giacomo. Sono loro ad assistere in esclusiva alla risurrezione della figlia di Giairo, alla trasfigurazione, alla preghiera del Getsemani.

Cristo imporrà anche un soprannome ai due fratelli, Giovanni e Giacomo, Boanerghes, “figli del tuono”, di solito collegato al loro carattere veemente ma forse da considerare in senso positivo, essendo il tuono nella Bibbia simbolo della voce potente di Dio: essi, allora, avrebbero il compito di attestare con forza e autorità la parola divina. Giovanni riappare negli Atti degli Apostoli, spesso in connessione con Pietro, e con la missione di evangelizzatore. Paolo lo colloca, invece, tra le “colonne” della Chiesa madre di Gerusalemme, insieme con Pietro e Giacomo “fratello del Signore”. In sintesi possiamo dire che Giovanni costituisce una delle figure di più alto spicco all’interno del collegio apostolico dei Dodici. Una considerazione a parte merita la figura misteriosa del “discepolo che Gesù amava”: essa entra in scena nel quarto Vangelo solo alla fine, quando sta per compiersi l’“ora” della passione, morte e glorificazione pasquale di Cristo. È convinzione tradizionale che sia un autoritratto dello stesso apostolo Giovanni. C’è, però, una difficoltà: questo “discepolo amato”, chiamato anche “l’altro discepolo” (rispetto a Pietro), stando allo stesso racconto evangelico, “era noto al sommo sacerdote”. Come era possibile che questo accadesse a un pescatore della Galilea, seppure partecipe di un’azienda ittica propria? Tuttavia altri tentativi di identificazione risultano sostanzialmente impraticabili. Per questo si è ancora fermi alla linea tradizionale che cerca di sovrapporre il volto di Giovanni a quello del “discepolo amato” che “aveva riposato sul petto di Gesù”. Forse si potrebbe immaginare una puntualizzazione ulteriore facendo riferimento alla complessa storia della redazione del quarto Vangelo.

Soffermiamoci, allora, su questo scritto assegnato a Giovanni e contrassegnato dal simbolo dell’aquila, sulla base dell’attribuzione tradizionale ai quattro evangelisti dei quattro esseri viventi dell’Apocalisse. Composto di 15.416 parole greche e di 879 versetti (il terzo per lunghezza dopo Luca e Matteo), questo Vangelo si caratterizza per un linguaggio teologico molto raffinato, tanto da aver meritato la definizione di “Vangelo spirituale”. Si usano, infatti, nelle sue pagine, termini con accezioni specifiche. Così, “verità” è la rivelazione che Cristo offre; “segni” e “opere” sono i miracoli (e il quarto evangelista ne seleziona sette molto originali ed emblematici); l’“ora” per eccellenza è, come si è detto, la morte e la risurrezione di Cristo, definite anche come “esaltazione” e “glorificazione”. Fitto è pure il vocabolario processuale usato per descrivere lo scontro tra Cristo e il male: “testimonianza, giustizia, giudizio, Paraclito (cioè difensore)” e così via. Termini cari a Giovanni sono anche “amore, amare, conoscere, vita, mondo, dimorare-rimanere, luce, Io sono (titolo divino biblico attribuito a Cristo)”. Sembra, quindi, che questa opera sia frutto di un’elaborazione accurata, posteriore a quella degli altri Vangeli, da collocare sullo scorcio del I secolo, forse nell’area dell’Asia Minore, dove appunto erano fiorite comunità che si riferivano alla predicazione dell’apostolo Giovanni.

 

Gli studiosi hanno cercato di approfondire la genesi dello scritto, proponendo ricostruzioni molto complesse. Certo è che alla base del quarto Vangelo si ha la testimonianza dell’apostolo stesso che aveva condiviso la vita pubblica di Gesù da un angolo di visuale privilegiato. È lui a dare il via, attraverso le sue parole, a uno scritto che forse ebbe l’aiuto di un redattore qualificato che compose il Vangelo sulla base di quella testimonianza orale, ma anche con la sua esperienza, la sua preparazione spirituale e culturale, la sua abilità letteraria. Per alcuni studiosi potrebbe essere costui il “discepolo amato”, associato a Giovanni. Comunque stiano le cose, è indubbio che il quarto Vangelo rivela un’opera di formazione progressiva, tant’è vero che ci incontriamo con due finali diversi, segno almeno di un’ulteriore “riedizione”. L’insieme, però, del Vangelo rivela una sua compattezza e un’identità teologica ben netta. Per questo, esso fu particolarmente amato dalla tradizione che esaltava i grandiosi discorsi di Gesù contenuti in quelle pagine; i miracoli, “segni” del mistero profondo di Cristo; la grandiosa narrazione della Passione che vede la croce come il trono della gloria del Redentore; l’indimenticabile e stupendo prologo dove si celebra l’Incarnazione del Verbo; gli incontri di Gesù con personaggi che rappresentano altrettanti modelli di vita, come Nicodemo o la Samaritana; il tema reiterato dell’amore e così via.

Non per nulla un grande scrittore cristiano del III secolo, Origene, affermava: “Il fiore di tutta la Sacra Scrittura è il Vangelo e il fiore del Vangelo è il Vangelo trasmesso a noi da Giovanni, il cui senso profondo e riposto nessuno potrà mai pienamente cogliere”. Proprio perché Giovanni, l’apostolo, fu considerato alla sorgente di una tradizione ecclesiale, pastorale e teologica, a lui vengono ricondotte anche altre opere del Nuovo Testamento. Da un lato, ci sono le tre Lettere di Giovanni (la prima è, in realtà, uno splendido trattato sulla fede e sull’amore, mentre le altre due sono una sorta di brevi biglietti); d’altro lato, ecco quel capolavoro che è l’Apocalisse, la quale però riflette caratteristiche proprie che la rendono autonoma.

 

Ma attorno a Giovanni è fiorita anche una tradizione popolare molto vivace che si è basata su testi apocrifi e su vere e proprie leggende. Secondo queste memorie Giovanni, durante la persecuzione di Domiziano, sarebbe stato condotto da Efeso a Roma ove, a Porta Latina, sarebbe stato immerso in una caldaia di olio bollente, da cui uscì illeso. Sarebbe stato allora relegato nell’isola-prigione di Patmos nell’Egeo, ove avrebbe scritto l’Apocalisse. Da lì, trasferito a Efeso, avrebbe convertito un filosofo e, costretto dagli orefici di quella città – i quali producevano ex voto per la dea Artemide – a bere una coppa di veleno, con un segno di croce l’avrebbe purificata facendone uscire una serpe. A lui verranno attribuite risurrezioni di morti, miracoli e discorsi e la sua figura entrerà trionfalmente nella storia della teologia e della pietà popolare, esaltato come “vergine” e “teologo”. Una lunga sequenza iconografica lo accompagnerà nei secoli: mentre l’Oriente lo rappresenta anziano, calvo e barbuto, l’Occidente medievale lo preferisce giovane e imberbe. Il suo Vangelo rimarrà, comunque, la stella polare della sua presenza nella storia della cristianità che lo festeggerà il 27 dicembre, in connessione col Natale da lui esaltato nella meditazione sull’Incarnazione che affiora nelle sue pagine. Il patriarca greco-ortodosso Atenagora dichiarava: “Giovanni è all’origine della nostra più alta spiritualità. Come lui, i ‘silenziosi’ conoscono quel misterioso scambio dei cuori, invocano la presenza di Giovanni, e il loro cuore s’infiamma”.

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