Se conoscessi il dono di Dio (GV 4,10a). Fede e libertà nelle Scritture

Per molti un’esperienza conosciuta, vissuta, partecipata. Per altri un luogo di cultura ancora da scoprire. Per tutti la parola “è Festival” Biblico. E “è festival” si è dato appuntamento lunedì 3 dicembre al Centro Congressi Confartigianato di Vicenza per una serata di confronto e convivio con tutti i partner, gli sponsor, gli amici e i gruppi di progettazione delle località interessate alla manifestazione. Un appuntamento che ritorna puntuale per tracciare il bilancio dell’esperienza collettiva di un Festival sempre meno “evento”, sempre più “comunità” pronta a vivere una nuova edizione.
La nona edizione del Festival Biblico si terrà dal 31 maggio al 9 giugno 2013. Il tema scelto, le cui linee generali sono già state rese note a fine maggio, è “Se conoscessi il dono di Dio (GV 4,10a). Fede e libertà nelle Scritture”.“L’idea cristiana della fede trova nella libera rivelazione di Dio in Gesù Cristo” – spiegano  i presidenti del Festival Mons. Roberto Tommasi e don Ampelio Crema – “un’esperienza real-mente umana, individuale e sociale, esistenziale e storica. Ed è a questa che l’uomo è chiamato a “rispondere” liberamente, attraverso anche la convergenza di teologia biblica ed esperienza spirituale”.
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Novità significativa per il 2013 sarà l’entrata nella grande famiglia del Festival di un componente in più, la Diocesi di Padova, che estenderà dunque a tre il novero delle province interessate dall’esperienza biblica. Ad “è festival” debutta inoltre il primo “Bilancio e valutazione dell’impatto sociale” del Festival riferito all’anno 2012. Si tratta di un nuovo strumento per la lettura dell’esperienza biblica – che da qui in avanti accompagnerà il Festival – ed è stato pensato per includere nel consuntivo finale delle singole edizioni quell’enorme patrimonio di relazioni umane, attività e contaminazioni culturali che sottendono l’iniziativa.
L’immagine che ne esce è quella di un “Albero dei frutti”, una pianta che poggia le proprie radici nella storia biblica, che nasce e cresce su un territorio, che viene alimentato da quanti in quel territorio vivono e i cui frutti sono offerti a coloro che attorno ad essa si ritrovano. E così, da Verona a Valdagno, da Bassano a Lonigo passando per Vicenza e tutte le altre 10 località toccate dal Festival, ad emergere non sono solo le cifre, pur lusinghiere (oltre 40.000 presenze, 212 attori coinvolti, 200 volontari, 160 eventi, centinaia tra articoli, recensioni e servizi stampa)  ma anche il valore condiviso del Festival maturato tra tutti gli stakeholders in una reale condivisione, partecipata e trasparente, della mission del Festival. Il tutto ha fatto sì che la manifestazione è diventata, negli anni, un vero progetto di comunità, che risulta essere, oggi, tra le più significative realtà italiane in questo ambito.
Ma dire Festival Biblico nel 2012 significa ormai parlare apertamente di “cultura”. A dirlo è un ospite d’eccezione: Daniele Marini, direttore Scientifico della Fondazione Nord Est che presenta un’analisi sul contributo del Festival Biblico all’interno dell’’animazione culturale nel Triveneto. “Eventi della portata del Festival Biblico hanno una doppia ricaduta sul territorio”,  afferma Marini. “Da un lato confermano la loro importanza concreta, immediata ed economica, dall’altro invece sottolineano la presenza spesso silenziosa ma incredibilmente dinamica di un capitale sociale cresciuto durante gli anni. In questo senso il Festival è uno degli strumenti che sta contribuendo a costruire un Nordest sempre più immateriale che ritrova in sé stesso, accentuandola, una forte dimensione culturale”.
Il prossimo appuntamento con il Festival è infine fissato per il 14 marzo 2013. Questa è la data dell’anticipazione affidata, nella nona edizione, ad un doppio evento che vedrà strettamente legati teatro, filosofia ed attualità. Alle 18.00 al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza Silvano Petrosino, professore di Filosofia morale presso l’Università Cattolica di Milano terrà una relazione sul rapporto tra fede e libertà oggi. Seguiranno, in Sala Grande, le suggestioni bibliche della “Gerusalemme perduta” di e con Paolo Rumiz e Sasha Karlic, un viaggio “contromano” tra la Terra Santa e l’Italia inseguendo briciole di Dio.

Assisi: Cosa chiedereste per il 2013?

La salute, la serenità in famiglia e fra gli uomini, la pace, il lavoro ma anche una “politica buona”. Sono i desideri per il nuovo anno che gli internauti affidano a San Francesco d’Assisi in messaggi che verranno portati dai frati sulla tomba del Santo nella Basilica a lui dedicata.

In soli due giorni sono già più di 200 i messaggi inviati al sito del Sacro convento di Assisi, sanfrancesco.org, provenienti da ogni parte del mondo. Molti – informa una nota della Sala stampa del Sacro convento – sono testi brevi, vere e proprie invocazioni – Michela, “Pace nel mondo e in tutte le case”; Pasquale, “Vorrei trovare l’amore della mia vita”; Gianluca, “Lavoro, giustizia, pace sociale e carita”; Salvo, “Serenità per me e per il mondo intero”; Giancarlo, “Salute a tutta la famiglia” – altri sono più articolati, più sentiti, vere e proprie preghiere laiche.

Fra i desideri per il 2013 centrale è il tema del lavoro. In particolare sono le donne a farsi avanti: Franca, “Un lavoro certo, sicuro, concreto”; Milly, “Dammi la forza di trovare il lavoro”; Graciela, “Pace, lavoro, amore”. Mimmo racconta il suo dramma: “Caro San Francesco, ti chiedo la grazia di trovare un lavoro. Non si può essere licenziati a 53 anni, con tre figli, senza che nessuno si occupi di noi”. E ancora, Battista, sindacalista: “Sostienici nel nostro lavoro di sindacalisti per la giustizia, la legalità, la libertà, l’uguaglianza, la fraternità, la solidarietà”.

Alla politica italiana si chiede di essere buona: Mariella, “Vorrei tanta maturità, onestà e capacità per chi guiderà la nostra Italia”; Adriano, “I governanti siano illuminati”; Antonietta, “Che il nostro Stato sia governato da persone più oneste e altruiste”. Infine c’è Joanna che chiede “God’s peace for family and friends in Newtown, Connecticut”, la città americana dove è avvenuta la tragica, folle sparatoria con 27 morti, di cui 20 bambini.
“Nei messaggi che stanno arrivando al nostro sito – riferisce il direttore della Sala stampa del Sacro convento di Assisi, padre Enzo Fortunato – c’ è l’Italia vera, profonda, che non si è smarrita di fronte alla crisi, che non ha perso la bussola. C’è l’Italia che cerca amore e serenità nei piccoli gesti quotidiani, che si aggrappa alla famiglia, alla fede. C’è l’Italia che vuole vivere e riscattarsi attraverso il lavoro, c’è l’Italia che chiede alla politica di essere, con onestà e sobrietà, di essere all’altezza dei tempi difficili che si stanno attraversando”.
Il sito www.sanfrancesco.org – ricorda la nota – è emanazione del Sacro Convento di Assisi e della rivista San Francesco patrono d’Italia, uno strumento di evangelizzazione che punta sull’immediatezza e sull’aggiornamento delle notizie in tempo reale che provengono da tutto il mondo e che riguardano la Basilica di San Francesco, il francescanesimo, l’attualità, l’arte e la fede. Il portale riesce a catalizzare l’attenzione di un target di persone differente da quello che normalmente la rivista riusciva a raggiungere, veicolando anche tra i giovani il messaggio di Francesco, grazie anche alla dirette web, ai social network come Facebook e Twitter e alla newsletter. Questi strumenti permettono di aggiornare i tantissimi utenti arrivando ad oltre 200.000 accessi quotidiani.

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Allarme Pensioni, aumenti del 3% dal 2013 Ma in 6 milioni restano senza rivalutazione

Dal primo gennaio scattano gli aumenti del 3% per adeguare le pensioni al costo della vita ma, anche il prossimo anno, la rivalutazione non sarà valida per le pensioni superiori tre volte la soglia minima. Lo ricorda lo Spi Cgil, affermando che il blocco della rivalutazione riguarda sei milioni di pensionati.

Con la rivalutazione prevista una pensione minima passerà da 481 euro a 495,43, mentre una da 1.000 euro arriverà a quota 1.025 euro. Poichè nel 2013 sarà ancora in vigore il blocco della rivalutazione annuale introdotto con la riforma Fornero, spiega lo Spi-Cgil, sei milioni di pensionati vedranno invariato il valore della propria pensione per il secondo anno consecutivo. Il blocco – segnala il sindacato pensionati della Cgil – riguarda soprattutto pensionati che hanno un reddito mensile di 1.217 euro netti (1.486 euro lordi).

Un pensionato che si trova in questa fascia ha già perso 363 euro nel 2012 e ne perderà 776 nel 2013. Un pensionato con un reddito mensile di 1.576 euro netti (2.000 lordi) nel 2012 ha perso invece 478 euro e nel 2013 ne perderà 1.020.

La mancata rivalutazione della pensione, sommandosi a quella dell’anno precedente, porterà quindi – sempre secondo lo Spi-Cgil – quei sei milioni di pensionati a ritrovarsi nel biennio 2012-2013 complessivamente con 1.135 euro in meno.

“In questo anno – ha detto il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone – abbiamo assistito a un accanimento senza precedenti sui pensionati, che più di tutti hanno dovuto pagare sulla propria pelle il conto della crisi. L’aumento annuale delle pensioni che scatterà nei prossimi giorni – ha continuato Cantone – è risibile e non garantisce il pieno recupero del loro potere d’acquisto. Oltretutto da questo meccanismo automatico sono stati estromessi per decreto sei milioni di pensionati, la maggior parte dei quali non possono di certo essere considerati ricchi o privilegiati. Il governo – conclude – ha scelto deliberatamente di colpire la categoria dei pensionati lasciandone in pace tante altre che potevano e dovevano contribuire al risanamento dei conti, ed è per questo che per noi la cosiddetta Agenda Monti non può di certo essere
la ricetta giusta per la crescita e lo sviluppo del Paese”.

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