Il Messaggero
Suor Serafina, all’anagrafe Anna La Morgia, si è spenta all’età di 111 anni, lasciando dietro di sé il primato di essere la suora più anziana d’Italia e d’Europa. Originaria di Lanciano, in provincia di Chieti, suor Serafina viveva da molti anni a Roma, nella casa Generalizia dell’Ordine delle Suore Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Nata il 17 aprile 1913 a Lanciano, suor Serafina ha vissuto una vita lunga, che abbraccia oltre un secolo di storia mondiale, assistendo a una parte considerevole degli eventi che hanno plasmato la società contemporanea. Nata poco prima della Grande Guerra, la monaca ultracentenaria è sopravvissuta anche alla Seconda Guerra Mondiale.
Ha poi vissuto la fine del Regno d’Italia e la nascita della nuova Repubblica, ha visto ben dieci Papi e 31 Presidenti del Consiglio. Aveva 13 anni quando nacque la longeva Elisabetta II d’Inghilterra, ed è persino sopravvissuta a diverse epidemie, come la Spagnola del 1918, la Sars del 2004 e, più recentemente, la pandemia di Covid-19.
La lunga vita di Suor Serafina
Nel 1942 si trasferì a Roma, dove trascorse 88 anni della sua vita dedicata al servizio religioso nell’Ordine delle Suore Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Oltre alla sua vita religiosa, suor Serafina era nota anche per la sua battaglia contro i ritardi nelle visite mediche per gli anziani. Qualche mese prima di raggiungere i 111 anni, aveva denunciato la Asl di Roma per i ritardi nelle visite geriatriche, un episodio che aveva suscitato l’attenzione dei media nazionali, soprattutto per l’età notevole della suora. Assistita dall’associazione Giustitalia, Serafina si era battuta per ridurre i tempi d’attesa per le visite mediche, portando il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a intervenire sul caso. Come riportato dal Corriere della Sera, Rocca aveva commentato la questione, affermando che «Suor Serafina è il simbolo del sistema che sto combattendo. Tecnicamente la sua prenotazione rispetta criteri stabiliti dal sistema. Ed è proprio questo metodo che sto riformando nel profondo, a partire dall’aspetto umano e di dignità della persona».
Ad aprile scorso, suor Serafina aveva festeggiato il suo ultimo compleanno nel convento al Trullo di Roma, circondata dall’affetto delle consorelle. Ancora lucidissima, nonostante l’età, era diventata un simbolo di speranza per molte persone, oltre che un grande esempio di resilienza, mostrando che non è mai troppo tardi per combattere un’ingiustizia, neanche a 111 anni.