Studiare la Filosofia a scuola aiuterà i lavoratori del futuro

In un mondo altamente tecnologico a cui siamo destinati nei prossimi anni, il ragionamento potrebbe essere l’unica differenziazione fra uomo e macchine.

Lo ha capito anche il presidente della Repubblica irlandese, Michael Higgins, che si è posto la domanda “come deve cambiare l’istruzione in previsione futura e cosa serve davvero ai ragazzi e alle ragazze di oggi, per diventare gli uomini e le donne di domani?”. La soluzione sarebbe quella di puntare sulla Filosofia, già dall’età di dodici anni.

Come riporta Il Sole24 Ore, pare che l’iniziativa sia nata dopo un dibattito sul tema della perdita di posti di lavoro e dei cambiamenti in atto nella società irlandese. Così, dallo scorso settembre, la filosofia, in Irlanda, è entrata a far parte dell’elenco delle materie “irrinunciabili”. E già è in discussione la sua introduzione nelle scuole elementari.

 

“Cosa sono i sogni?” “Chi sono io?” “Cosa è il destino?”: non è mai troppo presto per porsi domande importanti e con lo studio della filosofia i bambini possono essere invitati a riflettere e a confrontarsi, in maniera diretta, su questioni tipiche della discussione filosofica.

Nella Filosofia, dunque, si potrebbe rintracciare uno strumento valido di ragionamento che sin dai primi anni di scuola potrebbe rappresentare il valore aggiunto alle professioni del futuro.

Quindi, concetti come la vita, la gioia, l’amore, la tristezza, la diversità, la pace, la speranza, il tempo, lo spazio, il futuro possono diventare tema di dibattito e confronto e, grazie alla mediazione dell’esperto, diverranno parte del bagaglio di esperienza di ciascun alunno.

L’esempio irlandese potrebbe essere l’inizio della riscossa della filosofia, per troppo tempo marchiata come disciplina inutile, ed invece nel giro di in poco tempo, potrebbe diventate il valore aggiunto per i lavoratori del futuro.

In Italia, però, non  stiamo a guardare: dal 2015 è nata un’associazione culturale FilosofiaCoiBambini, che si occupa di diffondere e custodire il metodo educativo originale di approccio “filosofico” all’istruzione, sin dalla scuola dell’infanzia.

Il progetto, di origine pesarese, è oggi una realtà nazionale che vanta un numero crescente di scuole dell’infanzia e primariache già adottano la sperimentazione (più di 30 Istituti Scolastici in Italia ed Europa solo alla fine del 2015).
La filosofia, come ritengono i creatori del progetto, insegna ai bambini ad utilizzare il controfattuale, allenando così, la loro capacità di immaginare mondi possibili e di trovare soluzioni a problemi concreti e astratti.

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