Smog, 620 milioni di bambini a rischio in Asia

“L’inquinamento non è solo nocivo per lo sviluppo cerebrale e la salute di un minore, ma anche per la società, e nessun governo dovrebbe permettersi di ignorare questa problematica”

Resta critica la situazione dell'inquinamento in India (LaPresse)

Resta critica la situazione dell’inquinamento in India (LaPresse)

da Avvenire

Circa 620 milioni di bambini nell’Asia meridionale regione respirano aria inquinata. I bambini hanno polmoni più piccoli, respirano a una velocità doppia rispetto agli adulti e un sistema immunitario che si sviluppa crescendo, per questo sono quelli che subiscono maggiormente gli effetti nocivi a livello sanitario e neurologico dell’inquinamento. A lanciare il nuovo, drammatico, allarme sul clima è l’Unicef. 
Per il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore sono necessarie azioni urgenti per rispondere alla crisi della qualità dell’aria. “In Asia Meridionale, dove sono appena stata in missione, ho visto i bambini continuare a soffrire per le terribili conseguenze dell’inquinamento – spiega Fore -. La qualità dell’aria era a un livello critico. Potevi sentire l’odore dello smog anche portando una mascherina per filtrare l’aria. Da ogni quartiere, potevi vedere l’inquinamento oscurare edifici, alberi, le persone. Le scuole e gli uffici erano chiusi o chiudevano prima. Con l’arrivo dell’inverno la situazione probabilmente peggiorerà. Circa 620 milioni di bambini nella regione respirano aria inquinata”. L’inquinamento è associato a uno dei più grandi killer dei bambini: la polmonite, che è collegata ad asma, bronchite e altre malattie respiratorie. L’inquinamento danneggia il tessuto cerebrale e minaccia lo sviluppo cognitivo dei bambini, con conseguenze per tutta la vita sull’apprendimento e il loro potenziale futuro. Secondo alcuni dati, gli adolescenti esposti a livelli più alti di inquinamento hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi mentali.

Turisti stranieri si 'riparano' dallo smog a New Delhi (Ap)

Turisti stranieri si “riparano” dallo smog a New Delhi (Ap)

“Lo smog – continua Fore – non è solo nocivo per lo sviluppo cerebrale e la salute di un bambino, ma anche per la società, e nessun governo dovrebbe permettersi di ignorare questa problematica. Gli effetti si estendono a catena in lungo e in largo. Quando un bambino è malato, spesso non va a scuola. In casi estremi, quando l’aria è molto inquinata, le scuole chiudono, come è accaduto a Delhi questa settimana. I livelli di inquinamento erano letteralmente al di sopra dell’intervallo che i sensori potevano misurare, molto al di sopra di quello che può essere ragionevolmente considerato sicuro per i bambini e che chiaramente rappresentavano gravi rischi per la loro salute e il loro sviluppo”. “Le spese sanitarie possono aumentare se i bambini hanno bisogno di cure. I genitori potrebbero aver bisogno di rimanere a casa per prendersi cura dei propri figli. Il reddito potenziale va così a perdersi e la qualità della vita si riduce. Gli effetti dell’inquinamento sui bambini si possono sentire anche in età adulta”.
“I governi nella regione e nel mondo – continua la direttrice dell’Unicef – dovrebbero intraprendere azioni urgenti per ridurre l’inquinamento investendo in fonti di energia più pulite e rinnovabili per rimpiazzare il combustibile fossile; fornire accesso a prezzi contenuti a trasporti pubblici meno inquinanti; aumentare gli spazi verdi nelle aree urbane; cambiare le pratiche agricole e fornire migliori opzioni per lo smaltimento dei rifiuti per prevenire che vengano bruciate all’aperto sostanze chimiche nocive. I bambini hanno diritto a vivere in un ambiente pulito e a respirare aria pulita. Dobbiamo agire adesso”.

Continua a essere particolarmente grave la situazione in India. Anche se oggi, grazie ad una leggera pioggia, la qualità dell’aria di Delhi è ulteriormente migliorata, con i livelli AQI, (che misurano la quantità di PM 2,5, gli agenti inquinanti, presenti nell’aria) scesi a valori medi attorno a 230. Gli scorsi 3 e 4 novembre, giorni in cui la capitale indiana era diventata la città più inquinata del mondo, i livelli avevano toccato una media di 660, con punte di oltre 900 in alcune zone della cintura. Ma gli esperti ricordano che “l’emergenza smog è sempre in agguato, vanno presi provvedimenti seri, a livello nazionale”. Ieri la Corte Suprema ha dato al governo 90 giorni per mettere a punto un piano contro lo smog.