Sinodo, la proposta dell’ascolto in un’epoca di scontri e monologhi

Il presidente della Commissione informazione, Paolo Ruffini, alla conferenza stampa sulla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi

Il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, nella sua veste di presidente della Commissione per l’informazione del Sinodo, ha parlato con i media in Sala Stampa vaticana sulla Veglia di preghiera presinodale e sullo svolgimento dei lavori dell’assise che inizierà il 4 ottobre prossimo: la voce dello Spirito ha bisogno di silenzio
Adriana Masotti – Città del Vaticano – vaticananews

Un’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, quella che si terrà in Vaticano dal 4 al 29 ottobre, che presenta numerose novità e solo fino a un certo punto prevedibile proprio perchè il più possibile aperta alla voce e alle sorprese dello Spirito. Un’Assemblea che non metterà fine al processo iniziato nel 2021 nella Chiesa universale, ma sarà una tappa del cammino intrapreso: le sue conclusioni non avranno un peso definitivo, ma rappresenteranno il risultato di una sintesi su cui sarà stato raggiunto il consenso dei membri, e dunque un frutto della comunione raggiunta nel discernimento comune sui temi presenti nell’Instrumentum laboris. È questa, sottolinea in più occasioni in Sala Stampa Vaticana Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione al Sinodo, la sostanza di una sfida che si profila anche per i giornalisti a cui è chiesto di entrare nella dimensione vera dei lavori definiti “uno spazio sacro, protetto, di conversazione nello Spirito”, come sacra è la preghiera.

La Veglia per affidare i lavori allo Spirito
Molti gli argomenti affrontati da Ruffini: per primo la Veglia ecumenica di preghiera di sabato 30 settembre aperta a tutti che, significativamente, precede l’apertura dell’Assemblea per affidare i suoi lavori allo Spirito Santo. Sarà presieduta da Papa Francesco che arriverà in Piazza san Pietro intorno alle 17, mentre tra le 15 e le 16.30 ci sarà un programma con canti e testimonianze. All’iniziativa proposta dal priore della Comunità di Taizé Frère Alois, in occasione dell’apertura del processo sinodale, saranno presenti tutti i partecipanti all’Assemblea e molti leader delle Chiese di diverse confessioni come il Patriarca ecumenico Bartolomeo, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e molti altri.

Una celebrazione di gratitudine
“La Veglia di preghiera – spiega Ruffini – inizierà con una celebrazione di gratitudine: gratitudine per il dono dell’unità e per il cammino sinodale, per il dono dell’altro, per il dono della pace e per il dono del Creato. Comprenderà l’ascolto della Parola di Dio, la lode e l’intercessione, i canti di Taizé e il silenzio e vuol essere un segno forte di fraternità, unità e pace”. L’accento, a 4 giorni dalla pubblicazione dell’Esortazione apostolica di Papa Francesco Laudate Deum, sarà messo anche sulla difesa del Creato e, prosegue Ruffini, “Piazza San Pietro diventerà come un giardino, piena di alberi e di fiori”. Otto le lingue in cui Vatican Media trasmetterà la Veglia: italiano, inglese, francese, tedesco portoghese, spagnolo, polacco e arabo.

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