Il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, nella sua veste di presidente della Commissione per l’informazione del Sinodo, ha parlato con i media in Sala Stampa vaticana sulla Veglia di preghiera presinodale e sullo svolgimento dei lavori dell’assise che inizierà il 4 ottobre prossimo: la voce dello Spirito ha bisogno di silenzio
Adriana Masotti – Città del Vaticano – vaticananews
Un’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, quella che si terrà in Vaticano dal 4 al 29 ottobre, che presenta numerose novità e solo fino a un certo punto prevedibile proprio perchè il più possibile aperta alla voce e alle sorprese dello Spirito. Un’Assemblea che non metterà fine al processo iniziato nel 2021 nella Chiesa universale, ma sarà una tappa del cammino intrapreso: le sue conclusioni non avranno un peso definitivo, ma rappresenteranno il risultato di una sintesi su cui sarà stato raggiunto il consenso dei membri, e dunque un frutto della comunione raggiunta nel discernimento comune sui temi presenti nell’Instrumentum laboris. È questa, sottolinea in più occasioni in Sala Stampa Vaticana Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione al Sinodo, la sostanza di una sfida che si profila anche per i giornalisti a cui è chiesto di entrare nella dimensione vera dei lavori definiti “uno spazio sacro, protetto, di conversazione nello Spirito”, come sacra è la preghiera.
La Veglia per affidare i lavori allo Spirito
Molti gli argomenti affrontati da Ruffini: per primo la Veglia ecumenica di preghiera di sabato 30 settembre aperta a tutti che, significativamente, precede l’apertura dell’Assemblea per affidare i suoi lavori allo Spirito Santo. Sarà presieduta da Papa Francesco che arriverà in Piazza san Pietro intorno alle 17, mentre tra le 15 e le 16.30 ci sarà un programma con canti e testimonianze. All’iniziativa proposta dal priore della Comunità di Taizé Frère Alois, in occasione dell’apertura del processo sinodale, saranno presenti tutti i partecipanti all’Assemblea e molti leader delle Chiese di diverse confessioni come il Patriarca ecumenico Bartolomeo, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e molti altri.
Una celebrazione di gratitudine
“La Veglia di preghiera – spiega Ruffini – inizierà con una celebrazione di gratitudine: gratitudine per il dono dell’unità e per il cammino sinodale, per il dono dell’altro, per il dono della pace e per il dono del Creato. Comprenderà l’ascolto della Parola di Dio, la lode e l’intercessione, i canti di Taizé e il silenzio e vuol essere un segno forte di fraternità, unità e pace”. L’accento, a 4 giorni dalla pubblicazione dell’Esortazione apostolica di Papa Francesco Laudate Deum, sarà messo anche sulla difesa del Creato e, prosegue Ruffini, “Piazza San Pietro diventerà come un giardino, piena di alberi e di fiori”. Otto le lingue in cui Vatican Media trasmetterà la Veglia: italiano, inglese, francese, tedesco portoghese, spagnolo, polacco e arabo.