Sinodo e sindrome: un divertissement

di: Marcello Matté

Sinodo: camminare insieme. Sindrome: correre insieme. Concorrere e concorrenza. Nel gioco dei significati pregiudiziali, un invito per il cammino sinodale della Chiesa.

Sinodo e sindrome: termini entrambi di derivazione greca.

Sinodo: camminare insieme.

Sindrome: correre insieme.

Stiamo apprezzando di questi tempi il significato ricco di carica positiva della parola sinodo e lo abbiamo posto a titolo di un consistente lavoro di Chiesa.

Ci siamo detti che “cammino sinodale” rischia di essere una tautologia, ma ci siamo ripetuti tuttavia che il cammino di Chiesa non è evangelico o missionario se non è “cammino insieme”. Nella realtà del vissuto la tautologia è tutt’altro che scontata.

Sindrome è termine associato a significati allarmanti. Una costellazione di sintomi clinici, organici o psicologici, che denuncia una malattia, una diagnosi preoccupante, una terapia – se c’è – lunga e faticosa.

Com-ponendo i termini mi si affaccia una suggestione: camminare insieme annuncia un valore; correre insieme denuncia una patologia.

Trattenendo l’accostamento nell’ambito dell’esperienza ecclesiale di questo tempo, mi viene di pensare che il passo di Chiesa è quello del cammino, non quello della corsa.

Per ogni appello che ascolto – e apprezzo – a imprimere un’accelerata, sento il fiatone di quelli che non ce la fanno.

Se il sinodo diventa sindrome rischiamo di perdere il “syn”. E sarebbe una malattia.

Non si deve certo rinunciare a un cammino più energico e volitivo. Ma non lasciamo indietro nessuno che abbia dalla sua soltanto la buona volontà. E poco fiato.

Il termine “concorrenza” (traduzione letterale di sindrome) viene usato con significato ambivalente.

Il sostantivo concorrenza allude a una competizione, dove uno vince sull’altro. E, nei suoi riferimenti commerciali, sappiamo che concorrenza può comportare anche “farsi lo sgambetto”, “giocare scorretto”.

Il verbo concorrere, invece, disegna percorsi diversi che convergono verso un medesimo fine; elementi che finiscono per con-vergere.

La “comunione” (insieme) prevale sull’“ordine” (primo, secondo, terzo…).

Il Consiglio permanente della CEI ha pubblicato nel 1981 il celebre documento La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, entrato nella coscienza ecclesiale come Ripartire dagli ultimi.

Nel 1986 (dopo la nomina di Ruini a segretario della CEI?) mons. Chiarinelli commentava: «Nel 1981 siamo ripartiti dagli ultimi, ma siamo stati bravi: in nemmeno cinque anni abbiamo già raggiunto i primi».

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